Suolo e Salute

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IL SANA GETTA LA SPUGNA NEL 2024, MA RADDOPPIA NEL 2025

IL SANA GETTA LA SPUGNA NEL 2024, MA RADDOPPIA NEL 2025

Appuntamento annullato in settembre, ma dal 2025 le esposizioni di BolognaFiere sul bio saranno due. Calzolari: «Assecondiamo la trasformazione del settore»

Nel 2024 Sana, la fiera del biologico andata in scena per 35 anni a Bologna nei padiglioni di BolognaFiere, non ci sarà.

La versione food in febbraio

E dall’anno prossimo si declinerà in due manifestazioni diverse, una dedicata al cibo e una alla cosmetica. Dal 23 al 25 febbraio 2025 si terrà infatti Sana Food, organizzata in contemporanea con la Slow Wine Fair.

Quella beauty in marzo

A marzo invece si terrà Sana Beauty, integrata con Cosmoprof Worldwide. Una rivoluzione anche in termini di date, visto che la manifestazione era tradizionalmente in programma a settembre. Il presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari ha spiegato la decisione a margine della presentazione della terza edizione della Slow Wine Fair: «Prendiamo atto che bisogna ogni tanto cambiare le formule. Questa coglie un’opportunità, così come Marca ha colto altre opportunità di integrazione. Abbiamo preferito cercare anche di assecondare una trasformazione nel modo di affrontare il tema del biologico».

AL SANA 2023 LA DOPPIA PERSONALITÀ DEL BIO

AL SANA 2023 LA DOPPIA PERSONALITÀ DEL BIO

La prima edizione B2B del Salone internazionale del biologico e del naturale è stata un successo, registrando lo stesso numero di presenze dell’edizione 2022 aperta anche al pubblico degli appassionati. La rivoluzione bio auspicata dalla rassegna bolognese deve però trovare il più vasto pubblico possibile per imporsi: è tempo di studiare una nuova formula? La proposta di Suolo e Salute dopo tre giorni di confronti con gli stakeholder

Il biologico è un settore dinamico e vivace e il Sana è, da 35 anni, una fiera capace di rinnovarsi continuamente per accogliere e rappresentare al meglio le mille energie del bio.

La novità dell’esclusività

La novità dell’edizione 2023, appena conclusa alla Fiera di Bologna, è stata l’esclusività della formula B2B, aperta cioè solo agli operatori del settore. Un esperimento da affinare ma che, come primo test, può essere giudicato positivamente, considerato che gli accessi registrati dagli organizzatori sono stati pari a 12.500 unità, più o meno lo stesso valore dell’edizione dello scorso anno, quando l’ingresso era però concesso anche al pubblico generico dei semplici consumatori e la rassegna, per la sezione “organic food”, era durata un giorno in più, comprendendo la domenica.

Una risposta convincente contro il pessimismo diffuso strumentalmente da chi, ad ogni accenno di rallentamento della crescita di questo mercato, ne approfitta per dare fiato alle cassandre di una prossima fine.

I dati diffusi da Nomisma in occasione della kermesse fotografano una realtà assai diversa: nonostante l’impatto negativo, è inutile negarlo, della crisi inflattiva il mercato interno del bio ha superato infatti per la prima volta la barriera dei 5 miliardi di euro di valore. Una performance trainata soprattutto dai consumi fuori casa, che a giugno hanno sfiorato 1,3 miliardi di euro all’anno, segnando una crescita del +18% rispetto al 2022.

Il cuore pulsante del bio

Il padiglione 29 dell’expo bolognese è da sempre il centro dei 20mila metri quadrati di superficie complessiva della rassegna e lo stand di Suolo e Salute, nel bel mezzo di questo padiglione, è stato anche quest’anno un movimentato crocevia obbligato di incontri e scambi di esperienze, opinioni e di idee tra i diversi attori del settore.

Un ruolo di riferimento per Suolo e Salute, il primo organismo di controllo e certificazione in Italia che, numeri alla mano (clicca per approfondire), rappresenta il 26% delle aziende e il 30% della superficie coltivata in biologico lungo tutta la penisola.

«Il nostro Paese – testimonia Alessandro D’Elia, direttore generale di Suolo e Salute – continua a rappresentare un punto di riferimento per il movimento del biologico globale».

L’evoluzione a tema main stream

«L’attenzione che la Commissione europea riserva nei confronti di questo metodo di produzione sostenibile, con l’obiettivo vincolante di raggiungere il 25% di superficie agricola europea, lo pone al centro di ogni politica di sviluppo rurale anche al nostro Paese». «Il bio è diventato main stream e questa trasformazione si è vista anche al Sana, con la folta presenza istituzionale a Rivoluzione bio, la presentazione della campagna promozionale di Ismea, l’ampia offerta convegnistica su decisivi temi normativi, economici, ambientali e sociali».

«Nel corso della rassegna bolognese abbiamo avuto l’occasione di confrontarci con i nostri clienti, con gli operatori e con gli stakeholder, interfacciandoci con nuove realtà, anche internazionali, che si affacciano con entusiasmo al nostro comparto».

La proposta

Il Sana è, in definitiva, una rassegna importante e centrale per Suolo e Salute, ma per essere considerata ancora lo specchio del comparto biologico italiano occorre affrontare scelte che portino a coniugare le esigenze di esclusività con quelle di inclusività.

«È giusto che, come ha fatto quest’anno, BolognaFiere offra occasioni di business al nostro settore, aumentando al Sana la presenza dei buyer a discapito dei semplici appassionati e curiosi». «La rivoluzione bio – rileva D’Elia – non si fa però solo con gli addetti ai lavori. I temi affrontati nei numerosi interessanti convegni della kermesse bolognese meritano una platea più vasta, la campagna promozionale di Ismea, per avere successo, deve essere presentata al numero più ampio possibile di spettatori». «È quindi giunta l’ora – conclude D’Elia – come sta capitando alle migliori rassegne fieristiche, di studiare formule alternative, anche attraverso una biennalizzazione, per rappresentare entrambe le personalità del bio: quella più intima e commerciale, e quella più aperta e sociale».

SANA 2023 è stata organizzata da BolognaFiere in collaborazione con FederBio, AssoBio e Cosmetica Italia, con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna.

Il bilancio della 35a edizione si chiude con il dato positivo dei 650 espositori, 20mila metri quadrati di superficie espositiva e 12.500 visitatori, il 10% dei quali provenienti dall’estero.

Il Salone, che ha beneficiato del sostegno e dell’attiva collaborazione di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, è stato visitato – su invito – da 200 buyer provenienti dai principali mercati internazionali, tra importatori di prodotti biologici, rappresentanti della GDO e operatori nell’ambito della cosmesi naturale e del food service. Sono 30 i Paesi rappresentati: Austria, Belgio, Bulgaria, Canada, Colombia, Corea del Sud, Danimarca, Emirati Arabi, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Iraq, Irlanda, Israele, Italia, Marocco, Messico, Moldavia, Perù, Regno Unito, Romania, Serbia, Singapore, Spagna, Slovenia, Stati Uniti, Svezia e Ungheria.

SUOLO E SALUTE è il primo organismo di controllo e certificazione del biologico in Italia con 23.000 operatori controllati; quasi 700mila ettari; oltre 5.300 aziende di produzione e preparazione e solo preparazione; rappresentando così il 26% degli operatori biologici italiani e il 30% della superficie agricola biologica nazionale.

Opera in Italia con 2 sedi principali, Fano (PU) e Bologna (BO), 16 sedi regionali e interregionali, oltre alla sede di Lamezia Terme (CZ) preposta alla gestione dati e all’aggiornamento informatico. In Italia s’avvale dell’opera di circa 130 persone, tra dipendenti e consulenti, e di 300 tecnici ispettori. ll biologico rappresenta per Suolo e Salute una passione che dura da oltre 50 anni, oggi però offre anche altri numerosi servizi di certificazione.

MASAF-ISMEA, AL SANA LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SUL BIOLOGICO

MASAF-ISMEA, AL SANA LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SUL BIOLOGICO

#IOPARLOBIO verrà presentata nel corso della kermesse bolognese il 7 settembre

Il 7 settembre al Sana, Salone Internazionale del biologico e del naturale, verrà presentata #IOPARLOBIO la campagna istituzionale di comunicazione sull’agricoltura biologica, promossa dal Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste e realizzata da Ismea, alla presenza del Sottosegretario al Masaf Luigi D’Eramo.

La promozione del biologico, con l’Italia ai primi posti in Europa per numero di aziende ed estensione delle superfici, ma che sconta un consumo concentrato prevalentemente al Nord, è affidata ad una campagna multicanale e multi-soggetto rivolta al grande pubblico che prenderà il via nelle prossime settimane.

Il testimonial e gli influencer

Sarà incentrata su uno spot in onda sui principali canali radio e tv, con protagonista il noto cantautore, presentatore e comico Elio e su una webserie per i social network in cui Elio è affiancato dagli influencer Revee (@sayrevee), Carlotta Ferlito (@carlyferly) e Lulù Gargari (@lulugargari).

Le pillole di Sardella

Sempre per il web e social è anche pensata la serie di pillole video dal taglio più informativo condotte dall’autore e conduttore televisivo Luca Sardella. Per tutta la durata della manifestazione lo stand Masaf-Ismea, sarà animato da una serie di appuntamenti informativi che toccheranno temi di particolare interesse a attualità per il mondo del biologico.

IL PIANO D’AZIONE NAZIONALE SUL BIO E IL CONFRONTO SULL’INTERPROFESSIONE

IL PIANO D’AZIONE NAZIONALE SUL BIO E IL CONFRONTO SULL’INTERPROFESSIONE

Secondo il sottosegretario Luigi D’Eramo il nuovo Pan rappresenterà lo strumento più efficace per raggiungere l’obiettivo del 25% di Sau entro il 2027. La prossima edizione del Sana potrebbe rappresentare la cornice ideale per la presentazione di un provvedimento chiamato a definire l’operatività dell’annunciato brand del biologico 100% made in Italy, spingendo su ricerca, mense bio e assistenza tecnica alle aziende. L’unica incognita che potrebbe rallentare la tabella di marcia riguarda la definizione dell’interprofessione…

Ciak, azione! L’Italia ha anticipato di tre anni l’obiettivo del Green deal europeo e della strategia Farm to Fork del 25% di superficie bio e, se vuole rimanere ai vertici del biologico nell’Ue, non può permettersi di dormire sugli allori. Il Piano d’azione nazionale (Pan) è, secondo quanto ha affermato il sottosegretario di Stato con delega per il biologico Luigi D’Eramo, lo strumento deputato a realizzare questo obiettivo.

Un aggiornamento atteso

L’ultima edizione di questo documento strategico risale infatti al 2015. Il suo aggiornamento è espressamente previsto dalla legge nazionale sul bio (L.23 del 2022). La bozza del nuovo Pan è stata affinata nel corso degli incontri del Tavolo di confronto istituzionale sul biologico istituito presso il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare (Masaf). Il provvedimento disciplinerà il nuovo brand del bio 100% made in Italy, una partita che sta molto a cuore al Sottosegretario, spingerà su ricerca, mense bio e assistenza tecnica alle aziende e la sua presentazione istituzionale sarà con ogni probabilità la ciliegina della torta della prossima edizione del Sana, la fiera di settore in programma alla Fiera di Bologna dal 7 al 10 settembre prossimi.

L’impegno sottoscritto da D’Eramo

A L’Aquila, nel corso del recente evento organizzato da Ismea per la presentazione dei dati sulle dimensioni raggiunte dal bio nel 2022 (19% di Sau, clicca per leggere) D’Eramo ha affermato che quella del marchio del biologico nazionale è una partita delicata, che il Masaf intende comunque portare a termine con determinazione. «Riteniamo che il nuovo marchio nazionale possa rivelarsi efficace sia per il rilancio del mercato interno che delll’export». «Stiamo mettendo a punto tutti i dettagli – ha riferito – in particolare riguardo alle procedure di certificazione e alla banca dati delle transazioni».

Il ruolo centrale della certificazione

«È la conferma– commenta Alessandro D’Elia, direttore generale di Suolo e Salute – che la certificazione è uno dei punti chiave del bio, un elemento prezioso da tutelare e valorizzare». «Il Piano d’azione sul bio contiene misure fondamentali per lo sviluppo futuro del biologico nazionale – aggiunge – e sul fronte dei controlli, sono ormai cinque anni che attendiamo l’istituzione della banca dati per il controllo delle transazioni».

Quell’interprofessione che fa gola

C’è però un tema dibattuto che potrebbe rallentare la tabella di marcia del Pan. Uno dei suoi capitoli più attesi è infatti quello relativo all’obiettivo di potenziare l’organizzazione delle imprese attraverso le reti, le associazioni di produttori e l’interprofessione, un elemento centrale per lo sviluppo del settore. La recente legge italiana sul biologico ha infatti attribuito all’organizzazione interprofessionale che rappresenti almeno un terzo del settore una serie di poteri straordinari, vincolanti anche per i non iscritti.

Un superpotere che, come è facile intuire, attira le mire di molte entità del bio e non solo.

SANA IN FAVORE DELLE AZIENDE ALLUVIONATE

SANA IN FAVORE DELLE AZIENDE ALLUVIONATE

A Bologna dal 7 al 10 settembre torna Sana. Nella presentazione della nuova edizione del salone del biologico e del naturale  il presidente di Bologna Fiere Calzolari annuncia la volontà di concedere spazi espositivi gratuiti alle aziende vittime dell’alluvione di maggio

Sana è alimentazione e salvaguardia dell’ambiente. Ricerca della qualità e rispetto delle materie prime. Filiera corta e andamento dei prezzi. Si inserisce in questo contesto la 35a edizione del Salone internazionale del biologico e del naturale che vedrà confluire a BolognaFiere, dal 7 al 10 settembre prossimi, produttori, distributori, acquirenti, istituzioni e organismi di controllo per restare aggiornati sulle ultime tendenze e novità del comparto.

Gli appuntamenti

Nel dettaglio la kermesse, organizzata da BolognaFiere in collaborazione con FederBio, AssoBio e Cosmetica Italia, presentata a Milano il 22 giugno, vedrà andare in scena, tra i diversi appuntamenti:

  • Rivoluzione Bio, gli Stati generali del biologico;
  • Sanatech, dedicata ai mezzi tecnici del bio;
  • La Via delle Erbe, all’erboristeria;
  • le iniziative legate ai momenti di consumo della colazione e dell’aperitivo bio,
  • la novità della “Veg Area” dedicata al mondo vegano;
  • lo spazio dedicato al mondo “Free From”.

Fulcro della fiera sarà però ancora l’area Organic & Natural Food, incentrata sui prodotti per un’alimentazione biologica, salutare e sostenibile, a filiera controllata, Dop, Doc e Igp. A fianco di questa l’area Care & Beauty, vetrina di prodotti e cosmetici naturali e bio per la cura del corpo, compresi integratori ed erbe officinali, e una sezione Green Lifestyle.

Le dichiarazioni di Calzolari

«Trentacinque anni fa — testimonia il presidente di BolognaFiere, Gianpiero Calzolari -, quando abbiamo avuto la felice intuizione di promuovere una fiera internazionale del biologico e del naturale abbiamo fatto la scelta giusta».

«Il tema della sostenibilità ambientale, così come quello di una sana alimentazione, oggi è cruciale per il benessere delle persone e il futuro del pianeta».

«Sana, con Rivoluzione Bio e gli Stati Generali del biologico, insieme ai dati dell’Osservatorio Sana è il luogo in cui l’intero settore fa il punto della situazione e discute, anticipando i trend di mercato».

«La svolta B2B dell’evento – aggiunge – è una scelta coraggiosa e importante per sostenere il business e l’export delle imprese espositrici». «Anche per questo – conclude Calzolari – in questa edizione abbiamo voluto dare un supporto alle aziende agricole della Romagna colpite dall’alluvione, offrendo loro gratuitamente lo spazio espositivo, per aiutarle a ripartire».

LE ANTICIPAZIONI DEL PROSSIMO SANA

LE ANTICIPAZIONI DEL PROSSIMO SANA

Torna la fiera internazionale del biologico, a Bologna dal 7 al 10 settembre. L’anteprima con le novità previste è stata presentata al Biofach di Norimberga

Dal 7 al 10 settembre a Bologna torna il Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale promosso da BolognaFiere. La manifestazione, giunta alla 35° edizione, è stata presentata nel corso di Biofach a Norimberga.

Sempre più vegan

Il Salone sarà interamente B2B, dedicato ai professionisti e ai buyer del settore, e darà ampio spazio al segmento dei prodotti Veg e del free-from. Come ogni anno saranno gli Stati Generali del biologico con ‘Rivoluzione bio’ a inaugurare il Sana, che sarà l’occasione per fare il punto sui trend e le innovazioni di mercato, affermano Domenico Lunghi e Claudia Castello, direttore di BolognaFiere ed exhibition manager della manifestazione.

Il valore del settore

Il settore, stando ai dati raccolti da Nomisma, vale 5 miliardi di euro (+132% negli ultimi dieci anni), di cui 4 miliardi di consumi a casa e 1 miliardo nel fuori casa, e può contare su un export di 3,4 miliardi di euro. Tra i Paesi che acquistano maggiormente il biologico italiano spiccano la Germania, la Francia e il Benelux.

«Dopo un decennio di successi – dice Joanna Wierzbicka, vicedirettore di Ifoam Organic Europe – nel 2022 il mercato del bio non è cresciuto al ritmo che avremmo sperato, a causa della guerra in Ucraina e dell’aumento dell’inflazione».

«Fattori che rendono i consumatori sempre più sensibili al prezzo, ma appaiono incoraggianti i dati sui giovani e sull’e-commerce».