Suolo e Salute

Mese: Febbraio 2015

Mondo bio e ambientalista insieme contro il PAN Pesticidi

E’ un allarme preoccupato e serio quello lanciato dal Tavolo delle Associazioni Ambientaliste e dai rappresentanti del mondo dell’agricoltura biologica, riunitisi questa settimana per discutere il Piano di Azione Nazionale sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi.

A destare preoccupazioni la mancanza di azioni concrete e di obiettivi di riduzione specifici presenti nel PAN, malgrado il recente Rapporto dell’Ispra sull’inquinamento delle acque superficiali che presenta uno scenario decisamente preoccupante. Non è evidentemente un caso, visto che l’Italia ha il triste primato del Paese con il maggior consumo di pesticidi per unità di superficie coltivata di tutta l’Europa occidentale con valori addirittura doppi rispetto a quelli della Francia e della Germania. Il PAN si limita a prescivere l’obbligo dal novembre 2015 di attenersi alle prescrizioni contenute nelle etichette degli agrofarmaci, certamente una misura non sufficiente per risolvere davvero il problema. Un altro elemento che desta non poche perplessità è l’introduzione di nuove disposizioni in materia di formazione, che prevedono un “patentino” per una serie di soggetti coinvolti e che tuttavia, lungi dal rappresentare una vera soluzione, rischia di diventare solo l’ennesimo appesantimento burocratico ed economico per gli agricoltori stesis, ma senza costituire uno strumento efficace per contrastar el’uso eccessivo dei pesticidi stessi.

Il comunicato del “Tavolo delle Associazioni ambientaliste e dell’Agricoltura Biologica su Pac e Pan” è molto chiaro in propisito e punta il dito sulle contraddizioni tutte italiane del sistema: “ancora una volta – si legge nel testo – nei PSR di quasi tutte le Regioni, si continua a puntare su misure agroambientali destinate a pratiche agronomiche che prevedono un uso massiccio di pesticidi invece di scegliere pratiche che ne riducono concretamente l’uso, come la conversione al biologico”. E più oltre “Sono temi che riguardano, insieme agli agricoltori, tutti i cittadini perché incidono sulla tutela della salute delle persone e dell’ambiente, che dovrebbero essere in primo piano nell’uso delle risorse europee”.

Nel comunicato si ribadisce la bontà delle proposte avanzate su PAC e PAN pesticidi dal Tavolo, che però “purtroppo fino ad oggi non hanno trovato spazio né a livello nazionale, né a livello regionale. Ma nonostante questo non intende mollare. Sono in ballo temi troppo importanti che riguardano tutti e che necessitano di nuove Alleanze come quella che stiamo cercando di portare avanti attraverso il tavolo tra le Associazioni del Biologico e quelle del mondo Ambientalista”.

“Adesso questa alleanza torna di nuovo a chiedere che i provvedimenti in attuazione del PAN seguano un iter trasparente visto che riguardano la tutela della salute delle persone e dell’ambiente e continua a chiedere l’incontro al Ministro dell’Agricoltura che dall’inizio di dicembre non ha ancora ricevuto risposta” – conclude il comunicato. Speriamo che questa sia la volta buona.

Fonte: Comunicato Stampa Tavolo delle Associazioni ambientaliste e dell’Agricoltura Biologica su Pac e Pan

Differiti i termini per presentare i PAP

A seguito delle richieste pervenute da alcune Amministrazioni regionali in merito ad alcuni problemi tecnici emersi nella messa a regime dei sistemi informativi regionali, con D.M. n. 12710 del 25 febbraio 2015 è stato differito il termine per la presentazione dei PAP, i programmi annuali di produzione, così come previsto dal Decreto dipartimentale n. 7869 del 3 febbraio 2014 e dal Decreto dipartimentale n. 74792 del 9 ottobre 2014. Il decreto è stato inviato alla Gazzetta Ufficiale per la sua pubblicazione.

Il testo completo del DM

Fonte: Mipaaf, Sinab

Il Biodinamico cresce, ma non ha ancora cittadinanza all’Expo

Un settore in forte espansione, che potrebbe rappresentare un importante asset economico, sociale e culturale per l’Italia. È quello del biodinamico, nell’ambito del più vasto mondo della produzione biologica, e a disegnarne i confini è stato il congresso dell’Associazione pe l’Agricoltura Biodinamica dedicato al tema “Oltre Expo. Alleanze per nutrire il Pianeta”e svoltosi a Milano dal 19 al 22 febbraio scorsi. “Gli agricoltori biodinamici vendono il 60% della loro produzione all’estero: in Germania, in buona parte, ma anche in Paesi in cui si apre l’era del consumo di prodotti buoni, puliti e sicuri”, spiega il presidente dell’Associazione Carlo Triarico. “Oggi – aggiunge Triarico – il settore biologico raggiunge complessivamente 55 miliardi di euro di fatturato a livello mondiale, ma si tratta di un dato economico in continua crescita. La domanda di cibi sani, saporiti e coltivati in armonia con la natura è ormai molto al di sopra dell’offerta: abbiamo bisogno di nuovi agricoltori biodinamici e biologici, soprattutto in Italia che è il primo produttore bio a livello europeo”.

A confermare queste parole, i numerosi interventi di imprenditori e agricoltori che raggiungono importanti risultati economici coltivando i campi in armonia con la biodinamica. In un prossimo futuro – affermano tutti gli agricoltori e gli imprenditori del biodinamico presenti al congresso – la frontiera del bio è destinata ad allargarsi prepotentemente verso altri Paesi. A riprova, i numeri della crescita tumultuosa del biologico in Cina, diventata lo scorso anno il quarto biomercato mondiale con 2,4 miliardi di euro di fatturato.

“Il primo fatto di cui tutti i biodinamici sono fieri è che la nostra agricoltura, a differenza di quella convenzionale, non toglie risorse e fertilità alla terra, ma gliele restituisce”, afferma Triarico. “Ci sono però anche altri motivi di orgoglio: le 4.500 aziende agricole biodinamiche italiane sono ancora oggi una piccola realtà, ma la crescita, soprattutto a livello di lavoro per i giovani, è provata dai numeri. Ora tocca alle politiche di sistema fare la loro parte. Per questo – aggiunge il presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica – chiediamo anche che il biologico e il biodinamico diventino temi portanti di Expo 2015. Oggi, negli incontri preparatori, sono assenti. E questo nostro congresso chiede che ci sia invece un impegno e delle prese di responsabilità collettive nei confronti di un’agricoltura che cura la terra, non usa pesticidi, mitiga i cambiamenti cimatici ed è fondata su prezzi giusti per gli agricoltori e i lavoratori”.

Fonte: Ass. per l’Agricoltura Biodinamica

Presentata a Roma l’Associazione per la Lotta all’Italian Sounding

E’ stata presentata a Roma martedì scorso 24 febbraio l’Associazione per la Lotta all’Italian Sounding in Germania. Con l’occasione Confagricoltura, le Camere di Commercio Italiane di Francoforte e Monaco di Baviera e diverse altre associaizoni hanno firmato lo Statuto. L’associazione agirà contro le violazioni a danno dei consumatori, in base a quanto previsto dalla legge tedesca, che concede la possibilità di intervenire contro l’illecito solo ad una determinata categoria di associazioni (tra le quali appunto camere di commercio e le associazioni di consumatori). “Con questa associazione – ha dichiarato il vicepresidente Confagri Consalvo – costruiamo una difesa seria” in difesa di nomi e denominazioni italiani che “”troppo spesso utilizzati per reclamizzare prodotti non italiani”. Gli ha fatto eco il Direttore Generale Confagri Mastrobuono secondo il quale “nei “mercati maturi” come la Germania l’Italian Sounding rappresenta un’opportunità che va colta difendendo il podotto e creando un canale di difesa efficace in tempi brevi”.

Fonte: Agrapress

Dal 18 al 20 marzo a Bari il 20° Premio Biol

Vent’anni all’insegna delle eccellenze olivicole biologiche, selezionate in tutto il mondo. Per celebrare la cifra tonda il Premio Biol, la manifestazione-concorso che pone a confronto in Puglia i migliori oli bio-extravergini dei vari continenti, dopo le edizioni andriesi torna a Bari. Dopo le edizioni tenutesi ad Andria, torna a Bari quest’anno in occasione del ventennale il Premio Biol , concorso dedicato ai migliori extravergini biologici del mondo. L’evento si terrà dal 18 al 20 marzo presso la Fiera del Levante e vedrà come nelle scorse edizioni diverse attività di contorno che affiancheranno il concorso: eventi culturali, incontri gastronomici e tecnici e tutto quanto ruota in mondo all’affascinante mondo dell’extravergine bio. La giuria, composta come sempre da esperti provenienti da diverse regioni olivicole del mondo, oltre al Premio Biol, destinato al al migliore olio extravergine biologico imbottigliato all’origine e pronto per la commercializzazione, premierà con il “BiolPack” il miglior packaging e deciderà anche per altri riconoscimenti territoriali e tematici previsti, come nel caso di BiolKids, premio che coinvolge gli alunni delle scuole elementari regionali.

Fonte: Premio Biol, Sinab

Dall’ICE un nuovo report sul bio tedesco

E’ stata pubblicata nei giorni scorsi la nota elaborata dall’ICE riguardo al mercato tedesco dei prodotti agroalimentari biologici. I dati dell’elaborazione si riferiscono all’anno 2013 ed evidenziano l’importanza del settore bio in Germania. Nel corso del 2013 infatti il fatturato ha raggiunto i 7 miliardi di euro facendo della Germania il paese con il più alto fatturato europeo nel settore dell’agroalimentare bio. Ogni cittadino tedesco nel corso del 2013 ha speso mediamente 86 euro in un anno per l’acquisto di prodotti provenienti da agricoltura biologica. Un dato ancora ben lontano dai 189 € spesi mediamente da uno svizzero o dai 159 € di un cittadino danese, ma decisamente superiori rispetto ai 31€ dell’Italia. Le uova si confermano la tipologia di prodotto con la più elevata percentuale di vendite bio, pari all’8,5% del totale. Nel caso degli ortaggi il valore scende al 5,7% ma con alcune eccezioni particolarmente significative. E’ questo ad esempio il caso delle carote, per le quali ben il 40% dell’intero mercato è rappresentato da prodotti biologici. Meno significative al contrario le percenutali relative a pollame, carne e formaggi, con quote non superiori al 2%. Buoni anche i dati riferiti al latte (5,2%9 e allo yogurt (5%), mentre burro e formaggi si attestano rispettivamente al 2,4% e all’1,9%. Il rapporto ICE sottolinea la forte fluttuazione nell’acquisto dei prodotti bio da parte dle consumatore tedesco, con variazioni per alcune tipologie merceologiche decisamente significative. Ad esempio nel 2013 sono calati di oltre il 7% gli acquisti di carne fresca, pane e uova, mentre sono aumentati il consumo di prodotti derivati dalla carne (+7,6%), il latter (+6%) e la frutta fresca (+4,5%). Attualmente l’agroalimentare bio rappresenta poco meno del 4% dell’intera spesa agroalimentare tedesca, confermando il trend positivo degli ultimi anni. A differenza di alcuni anni fa, oggi è possibile fare acquisti bio non solo nei negozi specializzati ma in moltissimi esercizi diversi, comprenda la GDO che attualmente rappresenta il canale di distribuzione e vendita più importante.

Fonte: ICE, Sinab