Suolo e Salute

Category: Bio News

IL POLLO BIOLOGICO VA A SCUOLA: IL PROGETTO TIPIBIO

IL POLLO BIOLOGICO VA A SCUOLA: IL PROGETTO TIPIBIO

Vi sottoponiamo una splendida attività che ha coinvolto il CREA (Centro di Zootecnia e Acquacoltura, finanziato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) con l’Istituto tecnico Agrario E. SERENI di Roma. All’interno del progetto TIPIBIO è stato deciso di ideare e produrre un video che raccontasse le capacità di adattamento di linee genetiche di pollo all’allevamento bio. Purtroppo la prima fase del progetto è coincisa con l’inizio dell’epidemia da Covid e la chiusura delle scuole, inoltre con l’espandersi del contagio da COVID 19 ed il successivo lockdown, l’idea iniziale non era più realizzabile. Il CREA-Zootecnia e Acquacoltura insieme al SERENI hanno deciso di produrre comunque un video utilizzando la DAD (didattica a distanza).

Qui di seguito il video: https://www.youtube.com/watch?v=rf8V7zy4DJo

 

Fonte: Sinab
Foto di Pexels da Pixabay

Come sono cambiati i consumi dopo il lockdown

Come sono cambiati i consumi dopo il lockdown

Con il lockdown causato dall’emergenza Covid-19, molti stakeholder hanno monitorato il mercato alimentare e assistito a un forte cambiamento delle abitudini dei consumatori. La quarantena ha portato gli italiani verso una richiesta di prodotti alimentari con maggiore sicurezza, sostenibilità e salubrità.

Il focus di Nomisma “The World after lockdown” sottoposto a 1000 italiani nella fascia d’età 18 – 65 anni ha portato a dei dati inaspettati. Durante il lockdown la popolazione italiana ha concentrato i suoi acquisti su prodotti Made in Italy e Km 0 (+22%) e la popolazione che si è avvicinata a queste categorie di prodotto è aumentata del 28%.

Riguardo al biologico  e  il basso impatto ambientale il campione  dichiara una forte propensione d’acquisto verso queste due categorie (20%), il 12% verso packaging più sostenibili e il 30% ha sperimentato i prodotti bio per la prima volta.

Ormai questi prodotti stanno prendendo sempre più spazio sugli scaffali portando a:

  • +76% di superfice agricola coltivata in biologico
  • +66% di operatori impegnati nella filiera
  • Aumento dell’export dei prodotti bio

*aumenti riferiti dal 2008 al 2018

 

Nella GDO (rispetto al 2014) i dati sono ancora più incoraggianti, grazie ad un aumento della richiesta di prodotti bio del 83%, raddoppiando così il peso del biologico nella spesa degli italiani (dati Nielsen).

Fonte: https://www.cronachemarche.it/studio-nomisma-il-lockdown-ha-cambiato-i-consumi-alimentari/

GLI ULIVI E L’AGRICOLTURA BIOLOGICA CONTRO L’INQUINAMENTO AMBIENTALE

GLI ULIVI E L’AGRICOLTURA BIOLOGICA CONTRO L’INQUINAMENTO AMBIENTALE

Ebbene si, per combattere il riscaldamento globale, l’ulivo e l’agricoltura biologica possono essere dei validi alleati.
Uno studio durato sette anni su delle coltivazioni d’olivo ha evidenziato che questa pianta riesce ad immagazzinare ben 6mila tonnellate di carbonio, che equivalgono a 22mila tonnellate di anidride carbonica.

I gas serra presenti nella nostra atmosfera sono di diversi tipi, e non tutti sono dannosi; dalla rivoluzione industriale, però, alcuni di questi gas dannosi sono sensibilmente aumentati, e inoltre si sono aggiunti numerosi elementi non presenti in natura (CFC, HFC, PFC etc..).

L’utilizzo dei combustibili fossili e il forte aumento degli allevamenti animali, sono tra le cause che hanno portato i gas serra dai 280ppm ai 415ppm. Gli scienziati sono convinti che quest’alterazione sia alla base dell’aumento della temperatura terrestre (1,2° in più nel 2019) che ha portato ai cambiamenti climatici in atto.
L’accordo di Parigi del 2015, che impegna tutti gli stati firmatari a mantenere l’aumento della temperatura sotto i 2° rispetto al periodo preindustriale, ha stilato varie ipotesi per raggiungere questo target:
• Diminuire l’utilizzo dei combustibili fossili
• Aumentare di pari passo l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili
• Miglioramento dell’efficienza produzione e consumo di energia (per ora in fase di sviluppo)
• Miglioramento degli ecosistemi e sfruttamento delle risorse naturali per la cattura dei gas serra
Proprio quest’ultimo punto, è per ora una delle strade più certe e facilmente percorribile. Basti pensare che, la creazione delle foreste, la lotta agli incendi, la conservazione della biodiversità e l’agricoltura biologica possono catturare fino a 14 miliardi di tonnellate di CO2.

L’agricoltura biologica include molte pratiche atte a salvaguardare l’agroecosistema e a sequestrare carbonio nel suolo, come: la rotazione delle colture, la riduzione e l’intensità delle lavorazioni meccaniche del terreno, l’uso del maggese e l’utilizzo di fertilizzanti organici.
E’ stato dimostrato il forte connubio della coltivazione dell’ulivo con la pratica dell’agricoltura biologica.
In generale, un miliardo e mezzo di piante di ulivo in 10 milioni di ettari rappresentano nel mondo un fantastico alleato contro il degrado ambientale. Una coltura presente in tutto il globo, con una presenza notevole nell’area del Mediterraneo (95% della produzione mondiale di olio di oliva). In Italia vengono coltivati 180 milioni di olivi su una superficie di 1,2 milioni di ettari, di cui 80% secondo il metodo convenzionale di produzione agricola e il 20% secondo il metodo (disciplinato da uno specifico Regolamento Ue) dell’agricoltura biologica.

Uno studio, durato sette anni, ha dimostrato che il terreno coltivato ad olivo riesce ad immagazzinare circa 6mila tonnellate di carbonio in più rispetto ad uno stock iniziale. Questa quantità equivale a 22mila tonnellate di anidride carbonica. Delle 6mila tonnellate di carbonio: 4mila provengono da colture convenzionali e 2mila da coltura biologica; questo significa che un 20% della superficie totale coltivata con metodi biologici contribuisce per circa il 33% del sequestro totale di carbonio. Pertanto il carbon sink della olivicoltura nazionale può aumentare in maniera significativa se, nei prossimi anni, avverrà una crescita delle coltivazioni biologiche, come richiede la strategia Ue per la biodiversità per il 2030 e la strategia Farm to Fork.

Fonte: https://www.vglobale.it/2020/06/23/ecco-come-il-biologico-aiuta-il-clima/

SANA RESTART: 9/11 OTTOBRE A BOLOGNA

SANA RESTART: 9/11 OTTOBRE A BOLOGNA

Il Salone internazionale del biologico e del naturale, non si ferma e riparte ad ottobre.

Il SANA, è ormai la manifestazione del biologico e del naturale più importante in Italia, ed è un punto di riferimento per le aziende e gli operatori bio.  I settori della kermesse saranno come di consueto food, care&beauty e green lifestyle, ma da quest’anno di uniranno anche:

  • Free From Hub: vetrina che da risalto a prodotti biologici e naturali che sono anche free from (es. prodotti che non contengono ingredienti che per ragioni diverse possono portare a intolleranze od allergie alimentari)
  • Sana Organic Tea: un’area dedicata al tea e ai suoi mille utilizzi,

 

Come ogni anni Suolo e Salute sarà presente con il suo stand e sarà parte attiva dell’evento.

L’AGRICOLTURA INTENSIVA MIGLIORE O UGUALE DI QUELLA BIOLOGICA? UNO STUDIO SU NATURE SMENTISCE QUESTA TESI

L’AGRICOLTURA INTENSIVA MIGLIORE O UGUALE DI QUELLA BIOLOGICA? UNO STUDIO SU NATURE SMENTISCE QUESTA TESI

Su Nature è stato pubblicato uno studio di tre scienziati europei che smentisce il metodo per valutare gli impatti ambientali di un prodotto sul suo intero ciclo di vita: Life Cycle Assesment (LCA).  Questo sistema favorisce le produzioni derivanti da agricoltura intensiva, ma non tiene conto di alcuni dati che ribaltano i calcoli derivanti dal metodo LCA.

L’analisi LCA non tiene conto di alcuni punti essenziali come:

  • Perdita della biodiversità: molti studi affermano che nei terreni biologici si ha in media il 30% in più di biodiversità.
  • Degradazione del suolo: l’utilizzo smisurato di un campo porta ad una graduale aridità del terreno. Grazie alle rotazioni e all’utilizzo di fertilizzanti naturali, nell’agricoltura biologica, si ha un mantenimento ottimale delle qualità organiche del suolo.
  • L’impatto dei pesticidi sulla salute dell’ecosistema: la presenza di queste sostanze porta gravi danni per i terreni e per le falde acquifere presenti sul territorio interessato.

 

Secondo i tre ricercatori il metodo LCA falsa la valutazione calcolando l’impatto per kilogrammo di prodotto. I sistemi intensivi, infatti hanno una maggiore resa per kilo, però se spostiamo il calcolo sull’ettaro i dati cambiano sensibilmente spostando fortemente l’asticella verso il metodo biologico.

 

Le analisi Lca hanno bisogno di un approccio a grana più fine e non fermarsi a guardare semplicemente alle rese complessive. Occorre cogliere i vantaggi dei sistemi più piccoli e diversificati che dipendono maggiormente dai processi ecologici e si adattano alle caratteristiche locali del suolo, del clima e dell’ecosistema” sostiene Christel Cederberg della Chalmers University of Technology, Svezia.

 

fonte: https://www.cambialaterra.it/2020/07/una-valutazione-su-misura-per-lagricoltura-intensiva/

BIOConosco: nasce lo sportello per informare i consumatori del bio

L’Adoc, Associazione Difesa Orientamento Consumatori, insieme a FederBio, la Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, lanciano BIOConosco, il primo sportello online dedicato a consumatori e appassionati di prodotti biologici. Il portale fornirà informazioni utili e approfondite sulla produzione, sull’etichettatura, sulla corretta terminologia e sui controlli effettuati nel settore dell’agricoltura biologica.

Attraverso BIOConosco i visitatori potranno contribuire in prima persona alla lotta contro frodi e contraffazioni: i consumatori, infatti, potranno inviare una segnalazione su etichette non conformi alla normativa, ma anche indicare possibili prodotti a marchio bio che in realtà non sono tali.

bioconosco

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli strumenti informativi sono necessari per garantire la massima trasparenza in un comparto sempre più premiato dal mercato. Il settore dell’alimentare biologico cresce, anche nel 2016: +20% sul 2015, +11% nel corso degli ultimi 5 anni (dati: Osservatorio Ismea-Nielsen). Un incremento sia in termini di diffusione (+5% di famiglie che acquistano almeno un prodotto), che in termini di spesa (3,1% del totale della spesa alimentare) (dati: Osservatorio SANA-ICE 2016). Per favorire questo forte trend di crescita, è necessario tutelare i consumatori e attuare tutte le strategie necessarie per far emergere i veri produttori di agroalimentare bio, emarginando comportamenti scorretti, anche se decisamente rari.

Roberto Tascini – Presidente Adoc

“I consumatori sono sempre più orientati ad acquistare prodotti, come quelli biologici, che garantiscono qualità, sostenibilità e benessere. Ma senza una corretta informazione ed educazione alimentare si corre il rischio di acquistare prodotti che rispondono solo apparentemente a tali requisiti”, spiega Roberto Tascini, presidente dell’Adoc.Lo sportello “BIOConosco” nasce proprio con la volontà di ampliare la conoscenza dei consumatori del settore del biologico, sia di coloro che si avvicinano per la prima volta a questo mondo, sia di coloro che regolarmente acquistano prodotti biologici. Puntiamo l’attenzione in particolare sulla corretta etichettatura degli alimenti biologici, il primo e più utile strumento per conoscere l’origine delle materie prime utilizzate e per verificare i controlli effettuati sul prodotto. Grazie allo sportello, inoltre, avviamo un percorso congiunto con FederBio nel contrasto alle frodi alimentari del settore, dando la possibilità ai consumatori stessi di segnalarci eventuali prodotti che non rispettano le norme in vigore”.

Un sodalizio salutato con favore anche da Paolo Carnemolla, presidente FederBio: “Lo sportello BIOconosco è lo strumento che tutti i consumatori possono utilizzare per avere le corrette informazioni e per sciogliere dubbi sul mondo del bio. Si tratta di un servizio per avere un maggiore contatto diretto con il consumatore finale, che vogliamo potenziare per far crescere il settore in modo sano e trasparente”.

FONTI:

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1079

http://www.adocnazionale.it/sportello-bio-conosco/