A partire dal 20 e fino al 28 febbraio, tutte le imprese conformi ai parametri indicati dal Mipaaf potranno presentare domanda per l’attribuzione del credito d’imposta. A renderlo noto, lo stesso Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Il provvedimento nasce come attuazione del provvedimento Campolibero, il piano strategico del ministero delle Politiche agricole per l’agroalimentare italiano.
Investimenti delle reti d’impresa: chi può aderire al credito d’imposta
Il Credito d’imposta, fino a 400mila euro per impresa, è fissato al 40% dell’importo degli investimenti realizzati nel campo dello sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi, tecnologie e cooperazione di filiera.
Possono inoltrare la propria richiesta le aziende aderenti a un contratto di rete già costituito al momento di presentazione della domanda. La modulistica deve essere inoltrata dall’impresa capofila e sottoscritta dalle altre aziende partecipanti.
Tra gli investimenti ammissibili sono incluse le spese per la costituzione della rete e per la redazione del programma e dello sviluppo del progetto.
Insieme alla domanda, dovranno essere allegati una dichiarazione sull’effettivo sostenimento delle spese e sulla loro destinazione per la realizzazione di un programma comune di rete e la copia del contratto di rete.
Le spese agevolabili riguardano i costi per l’acquisto, la costruzione o il miglioramento dei beni immobili e l’acquisto di beni strumentali mobili per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie. Rientrano inoltre quelli per la cooperazione di filiera, ma anche le spese professionali relative alla costituzione della rete.
Le somme versate devono essere tracciabili e quindi effettuate esclusivamente attraverso bonifico bancario o altri strumenti. Sulla fattura andrà apposta la dicitura «spesa di euro tot dichiarata ai fini della concessione del credito d’imposta previsto a valere sul Dm 13 gennaio 2015, n. 272».
Commercio elettronico di prodotti agroalimentari
In questo caso, il credito d’imposta, fino a 50mila euro, è fissato al 40% degli investimenti realizzati per l’avvio e lo sviluppo dell’e-commerce.
Possono presentare domanda le imprese, anche costituite in cooperative o riunite in consorzi, che realizzano prodotti agricoli, agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura.
Nelle domande andrà specificato:
- il codice dell’attività prevalente dichiarata dall’impresa ai fini dell’IVA
- il tipo d’impresa
- il costo complessivo degli investimenti e l’ammontare delle singole spese ammissibili
- la destinazione delle spese effettive sostenute
- il credito d’imposta spettante.
Le spese agevolabili riguardano i costi sostenuti per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate all’avvio e allo sviluppo del commercio elettronico.
Nello specifico sono incluse: dotazioni tecnologiche, software, progettazione e implementazione, sviluppo di database e sistemi di sicurezza.
Anche per il commercio elettronico, i pagamenti devono essere stati effettuati esclusivamente attraverso bonifico bancario o altri strumenti tracciabili. In questo caso, sulla fattura sarà apposta la dicitura «spesa di euro tot dichiarata ai fini della concessione del credito d’imposta previsto a valere sul Dm 13 gennaio 2015, n.272».
In entrambi i casi, tutti i documenti richiesti devono essere redatti su modelli predisposti dal Mipaaf e disponibili sul sito www.politicheagricole.it.
Fonte:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10940