Suolo e Salute

Category: Controllo e Certificazione

I NUMERI SUL VINO CRESCONO, MA STIAMO PERDENDO UN’OCCASIONE

I NUMERI SUL VINO CRESCONO, MA STIAMO PERDENDO UN’OCCASIONE

Il 26 giugno scorso si è tenuto il webinar organizzato da Suolo e Salute con il supporto di Edagricole e della Federazione Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali Sicilia.

Il tema era “Il vino biologico: tra scelta etica, tecniche di produzione e opportunità di mercato”, durante il webinar si sono alternati:

Alessandro D’Elia – Direttore Generale di Suolo e Salute

Paola Armato – Presidente Federazione Regionale Ordini Dottori Agronomi e Forestali della Sicilia

Mirko Pioli – Tecnico Enologo Laboratorio ISVEA

Salvatore Fiore – Agronomo

Maria Magagna – Coordinatrice Ufficio Approvazione Etichette di Suolo e Salute

 

Si è discusso di tecniche di produzione, di gestione, di etichettatura e prospettive di mercato per un comparto, quello del vino biologico, che – se sufficientemente supportato – potrà fungere da volano per le aziende vitivinicole italiane, soprattutto all’estero, in questa fase di rilancio post emergenza covid-19. 

A questo proposito vi rimandiamo all’articolo di Lorenzo Tosi (moderatore del webinar) che ha scritto per Terra e Vita per fare il punto post-evento. Link: https://terraevita.edagricole.it/biologico/vigneto-bio-una-chance-da-cogliere/

Agricoltura biologica: FederBio presenta il database antifrode

Antifrode bio: come funziona lo strumento che protegge i prodotti certificati bio. La parola a Paolo Carnemolla

Proteggere il biologico dalle contraffazioni con un sistema efficace per prevenire frodi e truffe nel settore. È questo l’obiettivo della banca dati antifrode di Federbio. A spiegarne il funzionamento è proprio il presidente della Federazione, Paolo Carnemolla.

La banca dati antifrode

Si chiama FIP, FederbioIntegrity Platform, e il suo obiettivo è proteggere l’agricoltura biologica dalle contraffazioni che rischiano di affossare il settore. È il sistema antifrode di Federbio, una grossa banca dati che rappresenta il 90% dei controlli sul biologico Made in Italy. Per il momento, raccoglie informazioni su mangimi, cereali e granaglie. Da novembre sarà operativo anche per l’olio d’oliva.

Dal primo gennaio 2017, il sistema è obbligatorio per i certificatori associati alla Federazione.

Come funziona

Gli organismi di certificazione inseriscono nel database i documenti relativi a certificazioni, superfici, colture e produzioni biologiche. La piattaforma incrocia queste informazioni con quelle contenute nei documenti che accompagnano le varie transazioni effettuate: acquirente, quantità e tipologia di prodotto. Questo sistema consente di evidenziare eventuali irregolarità o non corrispondenze. In presenza di incongruenze, scatta subito l’allerta. Vengono così informati sia gli operatori che vendono e acquistano i prodotti, che i certificatori, mettendo in moto la “macchina antifrode”.

Le frodi sulle materie prime

La fase più a rischio per il settore agroalimentare continua a essere quella delle materie prime. Questo genere di frode è infatti più redditizia di quella operata su un prodotto finito, soggetto a maggiori controlli anche da parte delle aziende a valle della filiera.

Se si vuole riciclare denaro, afferma Carnemolla, è questo il settore in cui è più facile agire. Soprattutto nelle importazioni.

Un sistema mirato

Il database FIP consente di effettuare controlli mirati, dove esiste un sospetto o anche semplicemente un rischio di contaminazione accidentale, come ad esempio nelle aziende miste, che coltivano sia prodotti biologici che convenzionali. E per fare i controlli, si sceglie il periodo dell’anno più appropriato.

Un tavolo prevede piani di controllo, interventi mirati legati ad esempio a crisi territoriali e sistemi di allerta fitopatologica. Gli organismi e le aziende vengono informati sulle condizioni meteo e sui rischi per le colture, favorendo azioni comuni mirate.

Fonte:

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1145