Suolo e Salute

Mese: Ottobre 2020

IL BIOLOGICO E LA BREXIT

IL BIOLOGICO E LA BREXIT

La EOCC, www.eocc.nu, ha inviato delle informazioni utili per gli organismi di certificazione e per gli operatori bio riguardo la Brexit e le esportazioni nel Regno Unito dei prodotti biologici provenienti dagli Stati membri. Le informazioni sono scaturite dopo un confronto tra EOCC, il DEFRA (Department for Environment, Food & Rural Affairs del Regno Unito) e la Mission UK nell’Unione europea.

In sostanza:

  • Fino al 31-12-2020 non cambierà nulla.
  • Dal 1-1-2020, secondo indiscrezioni, i prodotti dovrebbero essere considerati nell’ambito del commercio con i Paesi Terzi. Gli alimenti e i mangimi biologici UE saranno ancora accettati dal Regno Unito e viceversa.

Queste decisioni hanno lo scopo di garantire un processo di transizione tranquillo, dando così maggiore certezza al settore biologico, fino ad un accordo definitivo con Londra.

Per gli Organismi di Controllo europei la situazione rimarrà invariata fino al 31-12-2021, quindi per ora sembra che non si debbano richiedere riconoscimento dal DEFRA, che potrebbero essere richiesti per l’anno 2022. Riguardo agli OdC del Regno Unito, sembra che già 6 di loro abbiano fatto richiesta per essere riconosciuti dalla COM.

Per ulteriori informazioni la Direzione Generale – Ufficio Estero di Suolo e Salute è a disposizione delle aziende controllate. E-mail: estero@suoloesalute.it

FITOFARMACI E MELE: IL PESO DELLA PRODUZIONE BIO SECONDO MELINDA

FITOFARMACI E MELE: IL PESO DELLA PRODUZIONE BIO SECONDO MELINDA

Nella Val di Non c’è una forte tensione fra il Comitato Difesa della Salute e il Consorzio Melinda. La disputa si muove tutta sulle ultime dichiarazioni del direttore di Melinda Paolo Gerevini che sostiene “La produzione di mele bio non arriverà mai al 50%. E questo vale per tutta l’ortofrutta: da noi, in Italia e all’estero”. Un tema annoso portato alla ribalta dalla trasmissione “Mi manda Rai Tre” dello scorso 24 ottobre.

Il Comitato, al contrario, si batte per un aumento delle produzioni bio che ora si attesta solo al 4-5% del totale. Gli ambientalisti aggiungono: “Ricordiamo lo studio del professor Angeli della Libera Università di Bolzano, che vede i pesticidi come la causa della moria di api che si è registrata in Val di Sole. Lo spot pubblicitario di Melinda inizia proprio facendo vedere le api, impostando tutto sul rispetto ambientale e sulla qualità: una presa in giro per i consumatori e per quelli che, come noi, risiedono qui sul territorio”.

Dei 6700 ettari di Melinda, solo 310 ad oggi risultano biologici, il Comitato per la Difesa della Salute commenta così: “Il quadro pesticidi in Trentino non è affatto roseo. In questo 2020 abbiamo contato 37 trattamenti con fitofarmaci in Val di Non. Si parla di 70 kg di pesticidi per ettaro. Calcolando che parliamo di 7.000 ettari di terreno agricolo siamo di fronte a una cifra enorme: circa 500 tonnellate di pesticidi sui meleti”. Il Comitato continua a battersi ribadendo: “Al 50% di bio ci si può arrivare eccome. C’è molta strada da fare. La produzione bio in Trentino è ferma al 4,1%. Siamo ultimi in Italia per superficie ma primi per consumo di pesticidi. Ma cambiare si può. Basta volerlo”

Fonte: greenplanet.net

I LABORATORI DEL CREA IN DIFESA DELLA BIODIVERSITÀ

I LABORATORI DEL CREA IN DIFESA DELLA BIODIVERSITÀ

Il Centro di Difesa e Certificazione del Crea ha come obiettivo quello di preservare la nostra agricoltura e la nostra biodiversità da emergenze fitosanitarie. La globalizzazione e i cambiamenti climatici ci hanno portato a scontrarci sempre più spesso contro virus, batteri, funghi o insetti sempre più aggressivi; ecco perché necessitiamo sempre di maggiori controlli e strategie di risoluzione dei problemi derivanti.

 

La tecnologia per prevenire

L’impiego delle tecnologie avanzate, controlli in porti aeroporti e in campo, sono il miglior modo di prevenire ripercussioni sulla nostra agricoltura. L’esame delle merci provenienti dall’estero ci aiutano a prevenire l’ingresso di parassiti alieni come la cimice asiatica che ha ormai prodotto già un milione di euro di danni in agricoltura in un solo anno.

Il CREA e le sue strutture di riferimento

I centri Crea di Roma e Firenze sono dal 2019 laboratorio ufficiale europeo di riferimento per le malattie delle piante causate da virus e batteri. In uno dei loro laboratori ci sono stati gli studi sull’antagonista della cimice asiatica: la vespa samurai. Tale ricerca ha portato al via libera dell’immissione in natura dell’insetto nel 2020.

Standard di qualità e tracciabilità e innovazione culturale

Il centro, oltre ad essere titolare della certificazione delle sementi, lavora anche sulla redazione di protocolli avanzati riguardanti la caratterizzazione delle varietà vegetali, per assicurare standard univoci di identificazione e molto altro.

Il Crea cerca di coinvolgere attivamente i cittadini nell’attività di monitoraggio e tutela della biodiversità. Il tutto è finalizzato alla conservazione delle specie vegetali e animali in natura, come sostiene Pio Federico Roversi Direttore del Crea: “Noi qui innoviamo per conservare e valorizzare il patrimonio dell’agricoltura italiana proprio attraverso la difesa delle piante e la certificazione delle sementi. La prima gioca una partita fondamentale per tutelare e proteggere le nostre produzioni dalle aggressioni e dai danni derivati dalle invasioni delle specie aliene, con soluzioni innovative, concertate con tutti gli attori e al passo con i tempi. La seconda è altrettanto strategica, poiché utilizzare un seme certificato è garanzia di qualità dal produttore al consumatore”.

Fonte: italiafruit.net

LA NUOVA PAC NON PIACE AGLI AMBIENTALISTI

LA NUOVA PAC NON PIACE AGLI AMBIENTALISTI

Vi invitiamo a leggere questo editoriale di Damiano Di Simine scritto per l’Espresso in cui troverete una lettura delle possibile conseguenze ambientali sulla Pianura Padana, già messa a dura prova da decenni di allevamenti intensivi. Secondo il giornalista, la nuova PAC affonderà ancora di più questo territorio.

QUI L’ARTICOLO INTEGRALE: https://espresso.repubblica.it/attualita/2020/10/28/news/il-green-deal-fa-flop-sfuma-la-riforma-dell-agricoltura-sostenibile-1.355008

VIA LIBERA DEL PARLAMENTO EUROPEO ALLA NUOVA PAC

VIA LIBERA DEL PARLAMENTO EUROPEO ALLA NUOVA PAC

Approvata la nuova riforma della Politica Agricola Comune (PAC) che sarà in vigore dal 2023

390 miliardi di euro di fondi che copriranno i prossimi 7 anni (2021-2027), saranno messi a disposizione del settore primario per l’organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, struttura di governance e finanziamento della spesa agricola.

L’Eurocamera risulta molto frammentata sull’allineamento del Green Deal, i 3 emendamenti passano nonostante 1350 emendamenti. Secondo i 3 partiti favorevoli la nuova PAC è pensata per essere allineata al Green Deal e all’accordo di Parigi sul clima, estremante contrari invece i Verdi che avrebbero voluto l’inclusione dei pacchetti Biodiversità e Farm to Fork per preservare l’ambiente.

La nuova PAC, dopo una discussione partita nel 2018, avrà due anni transizione che porterà la sua entrata in vigore definitiva nel 2023.

 

Gli aiuti

Il parlamento vuole vincolare i vari step di aiuti a pratiche più rispettose per il clima e l’ambiente come:

  • Agricoltura di precisione
  • Agroforestale
  • Agricoltura biologica
  • Lotta al cambiamento climatico
  • Gestione sostenibile delle risorse naturali
  • Tutela della biodiversità

Ogni Stato Membro dovrà sottoporre periodicamente dei piani strategici in cui definiranno come incontrare le linee guida della PAC alla Comunità Europea, che ne valuterà i risultati.
Il parlamento ridurrà i pagamenti annuali agli agricoltori fissando un massimale a 100mila euro, cercando così di preservare le piccole e medie aziende agricole e gli stati avranno parte dei fondi per promuovere i giovani agricoltori.
Il parlamento ha chiesto anche un fondo ad hoc che tuteli gli agricoltori in difficoltà in caso di instabilità dei prezzi o dei mercati e di aumentare le sanzioni dal 5 al 10% per chi non rispetta i requisiti UE.

“Con il voto di oggi, l’Europarlamento lancia un segnale ai nostri agricoltori: l’Europa è al vostro fianco nella transizione verso sistemi produttivi sempre più sostenibili e redditizi”, commentano in una nota Paolo De Castro e Herbert Dorfmann, coordinatori S&D e PPE alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo. “L’equilibrio trovato nel compromesso raggiunto dopo mesi di negoziazioni garantirà sostegno e sicurezza ai nostri agricoltori per il prossimo decennio, con una nuova Pac più sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma soprattutto economico e sociale”.

Fonte: https://www.eunews.it/2020/10/23/nuova-pac-via-libera-del-parlamento-europeo-alla-riforma-della-politica-agricola-comune/136599

IL 12 NOVEMBRE A FIRENZE E ONLINE SI TERRÀ 36° CONVEGNO INTERNAZIONALE DI AGRICOLTURA BIODINAMICA

IL 12 NOVEMBRE A FIRENZE E ONLINE SI TERRÀ 36° CONVEGNO INTERNAZIONALE DI AGRICOLTURA BIODINAMICA

Il 12 Novembre 2020 si terrà, presso il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, il 36° Convegno internazionale di Agricoltura Biodinamica.

La giornata ha come focus il confronto teorico fra vari esponenti del mondo accademico, istituzionale e imprenditoriale sui vari temi dell’agricoltura biodinamica e sul tema principale “Un’agricoltura di salute. Ricerca innovazione e formazione per il futuro della Terra”.

Vi riportiamo di seguito il programma dell’evento:

8.30 Registrazione
9.15 Introduzione e saluti istituzionali
11.00 Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – da confermare
11:15/19:00 Sessioni:
– Le basi scientifiche dell’agricoltura biodinamica,
– Cibo contadino e multinazionali,
– Agricoltura e bene comune,
– Salute e bene comune,
– Nuove ricerche e applicazioni in agricoltura biologica e biodinamica.

 

Oltre a poter partecipare all’evento di persona, gli interessati potranno partecipare tramite dei live streaming a cura di AgricolturaBio.info

 

Fonte: biodinamica.org