Suolo e Salute

Category: Agricoltura

AGRICOLTURA BIO, UN’ALLEATA STRATEGICA VERSO IL GREEN DEAL UE

AGRICOLTURA BIO, UN’ALLEATA STRATEGICA VERSO IL GREEN DEAL UE

Che ruolo ha l’agricoltura biologica nel raggiungimento degli obiettivi del Green Deal Ue? CIA – Confederazione Agricoltori italiani ha provato a rispondere, e lo ha fatto nell’ambito di un webinar dedicato.

Un ruolo strategico risponde, per la promozione di un uso sostenibile del suolo e della sua conservazione. Questa l’opinione di Cia – in linea con l’obiettivo di Soil4Life, dell’Agenda 2030 Onu e le Linee Guida Volontarie Fao, alle opportunità della Pac 2023-27 -, che riconosce i suoli come risorse finite, non rinnovabili e così la loro tutela implicita, all’interno del riconoscimento dell’agricoltura biologica quale alleata verso il Green Deal Ue.

L’analisi di Cia all’interno del webinar, pone l’accento sul miglioramento delle condizioni microbiche del suolo grazie al contributo del biologico, responsabile nel facilitare il controllo sulle malattie e la resa delle coltivazioni.  Suoli ben gestiti sono inoltre ottimi complici nel limitare il cambiamento climatico, poiché responsabili nel trattenere il carbonio e preservare la biodiversità del sottosuolo. L’analisi trova ulteriore spunto nella posizione dell’Italia, capofila del biologico in Europa (il 15,8% della Sau nazionale).

Sul piano economico, Cia sostiene risulterebbe strategica la conservazione del trasferimento a sostegno del biologico all’interno dei pagamenti diretti. Ma nella necessità di massimizzare le forze, in vista dell’obiettivo Ue 2030 che mira a una trasformazione del 25% dei terreni coltivati a metodo biologico, la Confederazione immagina un rilancio del ruolo degli agricoltori bio, più centrale nel Piano nazionale di ripresa e non seconda, l’approvazione alla Camera della legge sul biologico.

Sempre al fine di preservare la risorsa suolo, attraverso l’iniziativa del webinar ha annunciato la creazione del portale Ciaperilsuolo.it, dedicata alla formazione dell’agricoltore biologico per diventare Custode della terra e del singolo cittadino per certificarsi come Amante di questa.

Fonti: AnsaAgrapress

INSEDIAMENTO PATUANELLI, L’ASPETTATIVA DI UN CAMBIO DI ROTTA PER L’AGRICOLTURA ITALIANA

INSEDIAMENTO PATUANELLI, L’ASPETTATIVA DI UN CAMBIO DI ROTTA PER L’AGRICOLTURA ITALIANA

Grande attesa da parte della #Coalizione Cambiamo Agricoltura, nei confronti del nuovo Ministro alle politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli. L’organizzazione, composta da un insieme ampio di associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica e biodinamica, auspica infatti un rilancio della transizione agroecologica, che si configuri nella congiunzione tra una redditizia produzione di alimenti e una più sostenibile gestione delle risorse naturali.

In cima all’agenda, svetta per Patuanelli l’appuntamento per l’avvio del tavolo di concertazione per la redazione del Piano Strategico Nazionale PAC, politica comunitaria di rilevante importanza che coinvolge e regolamenta il comparto agricolo per gli Stati membri dell’Ue, attesa nella sua riforma da oltre un anno. Riforma che dovrebbe essere completata nel suo iter dal trilogo UE entro il mese di maggio.

Altro impegno che svetta in cima alla lista del nuovo Ministro, è l’approvazione del Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, non rinnovato dal febbraio 2018, strumento rilevante per l’attuazione della direttiva UE sui pesticidi presente anche all’interno delle priorità di Farm to Fork e Biodiversità 2030.

Questi ultimi, richiedono un cambio di rotta all’agricoltura italiana: la conquista della sostenibilità ambientale come punta di diamante per la nazione; ma la #Coalizione Cambiamo Agricoltura aggiunge ulteriori idee per il paese, certamente non meno ambiziose. Il 40% di suolo certificato a metodo bio entro il 2030, la ristrutturazione delle filiere della zootecnica intensiva realizzata attraverso gli aiuti PAC con particolare attenzione alla zona della Pianura Padana.

E più in generale, una virata decisa, verso la transizione agroecologica. Al fine di realizzare questi obiettivi, #Cambiamo Agricoltura richiederà al nuovo ministro un incontro, per un confronto costruttivo su aspettative e urgenze.

Fonte: Italiambiente

BIDEN METTE PAURA AI PRODUTTORI BIOLOGICI AMERICANI

BIDEN METTE PAURA AI PRODUTTORI BIOLOGICI AMERICANI

Dopo la nomina e l’insediamento di Biden alla Casa Bianca, non si prospetta nulla di buono per il settore agricolo. La nuova amministrazione statunitense, infatti, da una parte ha rimesso al centro la questione climatica e la lotta all’inquinamento globale dall’altra, invece, sembra riportare Tom Vilsack alla guida del Dipartimento dell’Agricoltura (United States Department of AgricultureUSDA). La decisione preoccupa non poco gli ambientalisti, i produttori biologici, i piccoli agricoltori e gli agricoltori afroamericani. Tutti temono che il nuovo responsabile dell’USDA possa favorire le multinazionali del settore agricolo a svantaggio di chi pratica un’agricoltura sostenibile. Visto i trascorsi di Vilsack le paure sono più che motivate; gli agricoltori afroamericani addirittura fanno delle accuse molto forti di discriminazione. Infatti, da alcune indagini condotto, è emerso che gli agricoltori neri avevano una probabilità 6 volte maggiore di vedersi pignorata la fattoria rispetto ai loro omologhi bianchi. Oltre a queste gravi accuse, c’è dell’altro: durante il secondo mandato di Obama, Vilsack avrebbe favorito i grossi gruppi economici dell’agribusiness e agli interessi delle multinazionali, meritandosi il nome di Mr. Monsanto. Sembra che abbia agito per rafforzare i regimi di monopolio già esistenti, in particolare in alcuni settori come ad esempio quello della lavorazione delle carni. Nel 2001 Vilsack è stato addirittura eletto “governatore dell’anno” dalla Biotechnology Industry Organization. Infatti gode il primato di aver approvato, quando era a capo dell’USDA, almeno 13 nuovi tipi di organismi geneticamente modificati (ogm); un numero record rispetto al passato. Da qui il soprannome.

Fonte: greenme.it

IL SUOLO “È UNA RISORSA NON RINNOVABILE” E PER QUESTO DOBBIAMO PRESERVARLO

IL SUOLO “È UNA RISORSA NON RINNOVABILE” E PER QUESTO DOBBIAMO PRESERVARLO

“Il suolo è una risorsa non rinnovabile che va tutelata in tutti i modi possibili. La concimazione organica con digestato è la strada giusta per avere un suolo fertile e resiliente; da un lato, si incrementa la sua dotazione di sostanza organica, dall’altro si combatte la crisi climatica grazie alla CO2 sottratta all’atmosfera e fissata in modo stabile nel suolo. Tutela e rispristino della qualità dei nostri terreni, contrasto ai cambiamenti climatici e produzioni agricole di qualità trovano nella fertilizzazione organica una soluzione dagli effetti positivi rilevanti e di facile applicazione”.

 

Questa dichiarazione di Piero Gattoni, Presidente del CIB, Consorzio Italiano Biogas, racchiude l’appena trascorsa Giornata Mondiale del Suolo. Proprio il fatto che il suolo “è una risorsa non rinnovabile” porta il ragionamento verso una prospettiva di valorizzazione e salvaguardia dei nostri terreni.

 

L’utilizzo del digestato, che ricordiamo è prodotto dalla digestione anaerobica di sottoprodotti effluenti zootecnici e colture di secondo raccolto, è uno strumento assolutamente utile per ridare respiro al suolo. Oltre all’apporto di fosforo, potassio e azoto cede al terreno anche importanti quote di carbonio organico. Questo concime permette al terreno di aumentare la sua fertilità, contrastando così il fenomeno della desertificazione che sta toccando in gran parte il nostro Sud Italia, che porta molti terreni coltivati ad avere una dotazione di sostanza organica inferiore all’1%.

 

Il digestato si sposa bene con l’agricoltura biologica, che da sempre tutela la biodiversità e preserva i terreni e la loro naturale fertilità.

A proposito di questo tema si è espressa Maria Grazia Mammuccini di Federbio:

“Il suolo è una risorsa preziosa. Qui si concentra il 90% della biodiversità del pianeta. Un terreno degradato riduce la sua capacità di mantenere e immagazzinare carbonio, contribuendo a innescare o potenziare minacce globali quali il cambiamento climatico. Uno dei valori fondamentali dell’agricoltura biologica è costituito proprio dalla protezione e dall’incremento della fertilità dei suoli che dipende anzitutto dal contenuto di sostanza organica e dalla sua qualità. Adottare le giuste pratiche agronomiche e garantire il costante reintegro di sostanza organica al terreno, in particolare nelle aziende e nei territori dove è venuto meno l’allevamento degli animali, rende molto interessante l’impiego del digestato “fatto bene”, mantenendo saldi i principi e le regole del biologico. Per questo il Protocollo d’intesa siglato con CIB nel 2018 è importante e ha già consentito di realizzare linee guida per la produzione di digestato conformi ai principi del bio. Adesso occorre che la collaborazione continui per mettere a punto anche ulteriori indicazioni pratiche per la corretta gestione agronomica nell’impiego del digestato attivando anche supporti di formazione e consulenza utili per gli agricoltori bio italiani”.

“Nel celebrare la Giornata Mondiale del Suolo vorrei ribadire che adottare un nuovo paradigma, per produrre di più con meno risorse, non è solo doveroso ma è possibile, come dimostrano le azioni concrete già intraprese dalle aziende del Biogasfattobene®- aggiunge Piero Gattoni – Per questo auspichiamo che anche il quadro normativo favorisca sempre più l’uso agronomico del digestato come fertilizzante organico completo, capace di sostituire quantità sempre crescenti di concimi di sintesi”.
Vi invitiamo a visitare il sito farmingforfuture.it nella sezione dedicata.

Fonte: energiaoltre.it

Foto di truthseeker08 da Pixabay 

IL RILANCIO DEL SISTEMA AGROALIMENTARE PASSA DAL BIOLOGICO

IL RILANCIO DEL SISTEMA AGROALIMENTARE PASSA DAL BIOLOGICO

Sulla scia del Green Deal e della strategia Farm to Fork e Biodiversità, anche l’Italia sta muovendo i suoi passi per favorire sempre di più la sostenibilità ambientale. Le associazioni del biologico hanno proposto 5 emendamenti alla Legge di Bilancio, che entrerà in vigore il prossimo 1° gennaio 2021, per aiutare sempre di più lo sviluppo del biologico e della sostenibilità ambientale.

 

UN SOSTEGNO DI 30 MILIONI PER FAVORIRE LO SVILUPPO DELLE FILIERE AGRICOLE
In linea con le richieste europee di raggiungere il 25% di superficie coltivata a biologico; si richiede un fondo di 30 milioni di euro per il 2021 che sia destinato a favorire lo sviluppo delle filiere agricole biologiche.

 

DIMINUIRE L’ESPOSIZIONE PRENATALE E NEONATALE AI PESTICIDI
Gli ormai conclamati danni all’organismo umano, dovuti ai pesticidi, sono un dato di fatto. Ancora più importante, è cercare di assumere prodotti privi di queste sostanze in gravidanza e nei primi anni di vita, scongiurando così effetti negativi sul neurosviluppo dei bambini, derivanti dai pesticidi.

A tal proposito si richiede di attivare un fondo da destinare alle famiglie con donne in gravidanza, o con bambini al di sotto dei 3 anni, per incentivare l’acquisto di prodotti biologici.

 

APPLICAZIONE DELL’IVA AL 2% PER I PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI BIO, ED ESENZIONE PER QUELLI VENDUTI NEI SERVIZI DI RISTORAZIONE
Un ‘aliquota iva agevolata al 2% che incentivi il consumo di prodotti ortofrutticoli biologici, con un ulteriore azzeramento dell’iva per i prodotti destinati alla ristorazione. Inoltre si richiede di esentare le aziende dai costi di certificazione obbligatoria, utilizzando il credito d’imposta per le imprese biologiche certificate.

 

LUOGHI A TUTELA DEGLI INSETTI IMPOLLINATORI

Gli insetti impollinatori sono i guardiani della biodiversità, ecco perché uno degli emendamenti si pone l’obiettivo di preservarli. La proposta si basa sull’incremento dei fondi destinati alle aree protette, per sviluppare zone attrezzate per la tutale degli insetti impollinatori.

“Oggi più che mai è evidente che gli interventi finalizzati alla ripresa, dopo questa delicata e complicatissima crisi legata all’emergenza sanitaria, economica e ambientale, non possono che passare dalla sostenibilità. Gli emendamenti proposti rappresentano degli incentivi fondamentali per allineare l’Italia al Green Deal europeo e agli obiettivi ambiziosi delle strategie Farm to Fork e Biodiversità, ovvero incrementare del 25% le superfici coltivate a biologico e ridurre del 50% l’uso dei pesticidi entro il 2030. Per favorire la transizione ecologica dell’agricoltura occorrono misure concrete, anche sul piano fiscale. Il rilancio della nostra economia non può prescindere dal rispetto della fertilità dei suoli, dalla tutela della biodiversità e dal contrasto al cambiamento climatico. Chi sceglie di produrre biologico, con ricadute positive sulla salute e sull’ambiente, va supportato con agevolazioni fiscali che compensino in parte i costi maggiori sostenuti”, ha commentato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio.

Fonte: italiaambiente.it

Foto di manfred Kindlinger da Pixabay

RECOVERY FUND: 1,2 MILIARDI DI EURO A DISPOSIZIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE ITALIANE NEL 2021

RECOVERY FUND: 1,2 MILIARDI DI EURO A DISPOSIZIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE ITALIANE NEL 2021

Con il Recovery Fund l’Europarlamento sbloccherà 10 miliardi di euro per sostenere le imprese agricole della zona UE.

Dopo solo due round di negoziati tra il Parlamento e il Consiglio Europeo si è raggiunto l’accordo a sostegno dell’agricoltura europea già nel 2021. Il comparto potrà avere accesso ai 10 miliardi messi a disposizione dall’UE con il Recovery Fund. All’Italia verranno destinati 1,2 miliardi per sostenere le aziende del settore agricolo. “Si tratta di un’iniezione di liquidità senza precedenti – ha detto Paolo De Castro, relatore per il parlamento europeo della parte agricola dello Strumento europeo per la ripresa – oltre 8 miliardi di euro che si sommano a un anticipo di 2,6 miliardi dei fondi per lo Sviluppo Rurale, disponibili già nel 2021 e 2022. È solo il punto di partenza: questi fondi potranno essere cofinanziati con ulteriori risorse nazionali, moltiplicandoli fino a 5 volte”.

A supporto dei giovani

In linea con il Green Deal, il 55% dei fondi dovranno supportare giovani e piccole imprese agricole, promuovendo inoltre fondi per:

  • L’agricoltura di precisione
  • La digitalizzazione
  • La modernizzazione di macchinari
  • Il miglioramento della sicurezza sul lavoro
  • La promozione di filiere corte
  • Lo sviluppo di energie rinnovabili o di economia circolare

Per quanto riguarda queste spese il fondo coprirà il 75% del totale, a fronte dell’attuale 40%, e il fondo di aiuto al primo insediamento di giovani è stato portato dagli attuali 70 mila a 100 mila euro.

Le misure sostenute

“Affinchè la ripresa del settore possa contemperare sostenibilità ambientale, sociale ed economica – dichiara De Castro – almeno il 37% dei fondi sarà destinato a misure ad alto beneficio ambientale”
Queste misure saranno:

  • Agricoltura biologica
  • La riduzione delle emissioni agricole di gas serra
  • La conservazione dei suoli
  • Una migliore gestione idrica
  • Benessere animale

“Questo accordo – Conclude De Castro – è stato raggiunto in tempi brucianti grazie alla collaborazione con la Presidenza tedesca del Consiglio e vuole essere un gesto concreto di solidarietà verso un settore che, anche nelle fasi peggiori della pandemia, non ci hai abbandonato, mettendo a rischio la salute degli operatori pur di continuare a garantire che il cibo arrivi sulle nostre tavole”.

Fonte: Il Sole 24 Ore