Suolo e Salute

Mese: Ottobre 2014

Xylella: Martina fa il punto della situazione

Nuovo incontro sul tema Xylella tra il ministro Martina, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e l’assessore all’agricoltura Fabrizio Nardoni per fare il punto sull’attuazione degli interventi di lotta obbligatorio previsti dal DM 26 settembre 2014. Secondo quanto si apprende da una nota del Mipaaf “durante l’incontrosi e’ rilevata la necessità di intensificare ulteriormente gli interventi”. Tra le ipotesi sul tavolo, quella di avviare le procedure per dichiarare lo stato di emergenza fitosanitaria nel territorio colpito e la possibilità di nominare un Commissario straordinario per rendere più efficaci e tempestive le azioni contro la Xylella. A breve la Regione Puglia dovrebbe presentare i confini geografici aggiornati dell’area tampone e dell’adiacente zona cuscinetto, una fascia di 2 km di larghezza che si estende dal mar Ionio all’Adriatico.

Tra gli interventi previsti, quello contro gli adulti dei vettori; l’eliminazione meccanica delle erbe spontanee  e degli stadi giovanili dei vettori eventualmente presenti; l’eliminazione delle piante interessate (unicamente nella zona infetta) e l’eliminazione delle piante ospiti usate nelle alberature stradali e negli spartitraffico.

Eventuali ulteriori misure obbligatorie saranno valutate dal comitato fitosanitario nazionale convocato per il 4 novembre prossimo.

Fonte: Agrapress

Presentati a Roma gli esiti del progetto Agroscenari

Si è appena concluso a Roma l’incontro “’agricoltura italiana è pronta ai cambiamenti climatici?”, nel corso del quale sono stati presentati i risultati del progetto “Agroscenari – scenari di adattamento dell’agricoltura italiana ai cambiamenti climatici”. La ricerca è stata finanziata nel 2008 dal Mipaaf ed è giunta a conclusione proprio in questo periodo. L’apertura dei lavori è stata affidata al presidente CRA Giuseppe Alonzo, mentre il Coordinatore del progetto, Domenico Vento, ha illustrato gli obiettivi della ricerca e i risultati principali. Massimiliano Pasqui di CNR-IBIMET ha fatto il punto invece sui cambiamenti climatici e sugli scenari futuri relativamente al trentennio 2012-2050. La giornata di mercoledì ha poi visto susseguirsi diversi relatori ognuno dei quali ha illustrato gli scenari previsti per diversi tipi di colture (cerealicola, frutticola, vitivinicola, olivicola etc.).

Il secondo giorno di lavori è stato aperto dall’intervento di Giuseppe Blasi, Capo Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo urale del Mipaaf, e da Stefano Bisoffi, Direttore Scientifico del CRA. In particolare, sono stati affrontati i temi del rapporto tra cambiamenti climatici e politiche agricole nazionali e comunitarie ed è stato approfondito il ruolo degli enti territoriali (Regioni e Province autonome) nel campo della ricerca e dell’innovazione. Domenico Vento, coordinatore del progetto Agroscanari, ha quindi illustrato i risultati e le prospettive scaturite dagli esiti del progetto Agroscenari, mentre Gabriele Dono, di Dafne – Università degli Studi della Tuscia, ha fatto il punto sugi costi dell’adattamento ai cambiamenti climatici per il mondo agricolo italiano. Al termine delle relazioni si è svolta in conclusione una tavola rotonda sul tema “Risposta e adattamento dei sistemi agrari italiani al cambiamento climatico”, con interventi di rappresentanti del Mipaaf, di Cra, dei ricercatori del progetto e di numerose associazioni di categoria.

Fonte. Agrapress, CRA

I pesticidi hanno conseguenze a lungo termine per le api e gli uccelli

 Le ultime ricerche riguardo i neonicotinoidi sta pongono dubbi sempre più seri riguardo le conseguenze sull’ambiente causate dall’utilizzo di queste sostanze. A quanto risulta dalle ultime ricerche, gli effetti spesso si manifestano nel medio periodo anziché causare direttamente la morte degli animali. Secondo Nigel Raine, dell’Università canadese di Guelph, i neonicotinoidi influiscono sulla capacità bombi  di trovare e raccogliere cibo. Come se non bastasse, i neonicotinoidi sarebbero talmente potenti come insetticidi da uccidere gli insetti acquatici di cui si nutrono molte specie di uccelli. A dimostrarlo alcune ricerche recenti che hanno verificato un calo sensibile nelle popolazioni di uccelli insettivori in particolare nelle aree in cui sono più alte le concentrazioni del neonicotinoide imidacloprid . L’analisi, denominata Task Force sui Pesticidi Sistemici. ha preso in considerazione 800 studi sull’argomento e ha concluso che queste sostanze chimiche stanno avendo effetti di ampia portata sugli ecosistemi di tutto il mondo, bemn al di là della funzione prevista di uccidere i parassiti delle colture . Nel Regno Unito , la campagna “Keep Britain Buzzing” mira a sensibilizzare sul tema e incoraggia tutti a prendere provvedimenti per proteggere le api. L’associazione vuole che tutti i pesticidi neonicotinoidi , ampiamente utilizzati in agricoltura e in molti giardini domestici giardini, vengano  banditi integralmente a favore di un’agricoltura “bee-friendly”, soprattutto biologica. Secondo l’associazione tutti possono fare la differenza semplicemente cambiando le proprie abitudini di acquisto e sostenendo i prodotti provenieti da colture in cui non vengono utilizzati pesticidi.

Ulteriori informazioni sull’iniziativa sono disponibili qui (sito in lingua inglese).

Fonte: Organic Market

Risultati e prospettive del 18° Congresso Mondiale IFOAM

Il testo che segue trae spunto da un articolo di Karin Heinze apparso su Organic Market

 In conclusione del Congresso Mondiale Ifoam tenutosi a Istanbul dal 13 al 15 ottobre scorsi, l’amministratore delegato Ifoam Markus Arbenz da un lato ha sottolineato gli sviluppi importanti del settore biologico negli ultimi anni, dall’altro ha stigmatizzato l’urgenza di estendere all’intera popolazione mondiale i principi di sicurezza alimentare, sostenibilità ed equità: unità produttive locali, vie di trasporto quanto più possibile brevi e metodi di produzione innovativi in agricoltura (a partire dal biologico, ovviamente) sono, a suo avviso, la chiave per una produzione sufficiente a prezzi economicamente sostenibili.  Secondo Arbenz è giunto il tempo in cui siano finalmente integrati nel prezzo del cibo anche i costi ambientali legati all’agricoltura convenzionale: solo in questo modo i prezzi della produzione biologica potranno davvero essere comparabili e non più percepiti come elitari. Tra gli esempi portati al Congresso Ifoam quello del Buthan, il cui ministro dell’agricoltura, Lyonpo Yeshey Dorji, ha illustrato sugli sforzi compiuti dal proprio paese per assicurare che tutte le coltivazioni siano biologiche al 100% entro il 2020 (il Buthan, lo ricordiamo, è celebre nel mondo per il progetto innovativo di misurare il prodotto nazionale lordo in termini di felicità dei suoi cittadini).

Un incoraggiamento è provenuto anche dal segretario dell’IFAD (il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo delle Nazioni Unite) Rasit Pertev, che ha incoraggiato il movimento biologico ad essere sempre più coinvolto nelle questioni politiche e a rendere più accessibile la certificazione per i piccoli agricoltori, nella direzione di un “bio 3.0”. In calce al Congresso Mondiale si è quindi scolta l’Assemblea generale IFOAM (il  16 e 17 ottobre 2014)  che ha visto la partecipazione di 292 delegati con diritto di voto da circa 40 nazioni. Con l’occasione, il Presidente IFOAM Andre Leu ha illustrato i punti nodali delle attività dell’organizzazione, a cominciare da una più massiccia presenza sul web per contribuire ad una crescente diffusione dell’attività di Ifoam. Markus Arbenz invece, in qualità di Amministratore Delegato Ifoam, ha fornito un’accurata panoramica del bilancio che probabilmente quest’anno registrerà un deficit  di circa 100.000 : Arbenz si è detto rammaricato del fatto che, malgrado l’espansione dei mercati biologici in tutto il mondo, IFOAM ha avuto in proporzione poche risorse finanziarie a sua disposizione. Per quanto riguarda invece le attività in corso e in programma, l’attività Ifoam in questo periodo si concentrà in particolare su un’intensificazione delle attività politiche su scala internazionale (per esempio, in ambito Nazioni Unite) e sulla promozione del lavoro delle aziende a conduzione familiare, particolarmente in considerazione del fatto che il 2014 è l’Anno Internazionale dell’Agricoltura Familiare.

Per quanto riguarda l’attività Ifoam nel mondo, nuovi gruppi continuano a formarsi, a cominciare dal gruppo asiatico (che ha già 100 membri), dal gruppo Ifoam nato nella zona asiatica di lingua russa,  in Iran e in Sud Africa. Roberto Ugas ha poi presentato la strategia di IFOAM per i prossimi tre anni: in particolare, due importanti progetti riguarderanno lo sviluppo delle regioni di montagna in Nepal, Pakistan, Kirghizistan, Etiopia e Perù. Nel corso della sessione plenaria, inoltre, sono state presentate le candidature dei paesi che intendevano ospitare il Congresso Mondiale 2017:Brasile, Cina, India e Russia. Alla fine, l’Assemblea Generale ha scelto l’India: l’appuntamento per il prossimo Congresso Mondiale IFOAM dell’Agricoltura Biologica sarà pertanto a Nuova Delhi nel 2017.

Fonte: Organic Marketm, IFOAM

Il “Modello Italia” al centro del dibattito a Cremonafiere

Nella cornice delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona si è tenuto un convegno dedicato al “Modello Italia”, promosso da Assalzoo e Cremonafiere. Al centro del dibattito internazionalizzazione, aggregazione di filiera, organizzazione del Mipaaf e molti altri temi di stretta attualità. Ospite illustre il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, insieme a molti altri rappresentanti dei settori agricolo ed agroalimentare italiani: insieme ai presidenti di Assalzoo Allodi e Cremonafiere Piva, il presidente Cia Scanavino, quello di Confagricoltura Mario Guidi e del Consorzio Grana Padano Cesare Baldrighi insieme al vicepresidente Fedagri Perini e a Flavio Fornari della direzione commerciale food di Coop Italia. Secondo Piva l’intero settore agricolo è in sofferenza, sostenendo che l’industria tende a schiacciare il settore primario e che manca la necessaria fiducia delle banche nei confronti del mondo agricolo. Il presidente dell’Enpaia  su questo punto ha proposto un percorso di investimenti nel settore agroalimentare da parte dell’ente da lui rappresentato che Martina ha accolto con grande interesse, ribadendo che il Mipaaf svolgerà un ruolo attivo su questo punto Il direttore del Crefis, Canali, ha posto invece l’accento sulla necessità di una filiera efficiente ed equilibrata, senza la quale “non c’è strategia”, ponendo poi la spinosa questione dell’italian sounding. Canali ha ricordato che è il Nord America il territorio in cui prodotti di questo tipo sono maggiormente diffusi, e che questo elemento rappresenta anche un’interessante potenzialità per l’export del settore. Allodi per parte sua ha dichiarato che il “modello Italia” è ancora incompiuto, e che proprio il fenomeno dell’italian sounding rappresenta una delle prove più significative in questo senso. Sula stessa lunghezza d’onda l’intervento di Baldighi, secondo il quale”quello che ci attende e’ un percorso lento e tutt’altro che semplice, ma la missione che dobbiamo portare a compimento e’ una sola: fare un’intensa promozione e divulgare correttamente il valore e le caratteristiche di quei prodotti unici che chiunque ci invidia”. Baldighi ha ricordato che i prodotti che imitano il made in Italy sono spesso di bassa qualità e prezzo molto basso, e che anche qui si può giocare una parte del futuro del settore, ammonendo però che “in parte possiamo recuperare questa domanda, ma non possiamo pensare di sommarla automaticamente all’export attuale”. Secondo il presidente del Consorzio è possibile aumentare le esportazioni ma si tratta di un “processo lento perché richiede di ‘educare’ i consumatori stranieri ai nostri gusti”. Il vicepresidente Fedagri Perini ha indicato nella cooperazione un modello vincente, portando a sostegno della sua posizione il fatto che malgrado la crisi l’export “ha tenuto bene” e sottolineando che la programmazione produttiva costituisce lo “strumento principe per la difesa delle nostre produzioni agricole”. Sul tema dell’italian sounding Perini ha citato come esempi positivi la tutela delle Dop ex officio (introdotta di recente nel mercato europeo) e l’accordo col Canada che tutela 11 Dop del settore caseario, esprimendo invece alcune perplessità in merito al cosiddetto TTIP, ovvero il negoziato USA-Unione Europea. Per il presidente CIA Scanavino il vero problema resta quello dell’assenza di una vera “organizzazione della filiera, un sistema agroalimentare italiano che valorizzi tutte le sue componenti”, citando il tema delle quote latte (sul quale ha espresso molti dubbi, soprattutto in vista della fine del regime previsto per il 2015) come situazione tipica in cui una filiera meglio strutturata dovrebbe incidere. Toni polemici invece quelli usati dal presidente Confagricoltura Guidi, che non ha usato certamente giri di parole: “penso che per poter ricostruire lo stato agricolo italiano ci vorrebbe prima una opera di distruzione”, annunciando grandi novità per la prossima conferenza econimica di Agrinsieme (di cui lo stesso Guidi è coordinatore). “Abbiamo perso tempo a difenderci dalla globalizzazione” e ad “approvare norme nazionali che non entreranno mai in vigore”, anzichè “stare ai tavoli internazionali che contano”, che non ha nascosto le proprie preoccupazioni circa il finanziamento del piano Mipaaf-Mise per l’internazionalizzazione delle imprese. Sul tema, è arrivata la rassicurazione di Martina, che ha confermato la disponibilità dei fondi necessari per il piano di internazionalizzazione nella legge di stabilità: “ormai il mondo e’ piccolo per cui la scala con cui ti devi rapportare e’ il mercato globale”, ha detto Martina,  sostenendo che il governo è pronto a fornire alle imprese gli strumenti per affrontare questi nuovi scenari, ma senza snaturare “la radice della piccola e media impresa italiana, anche agricola”.

IL Ministro ha anche parlato della ridefinizione del Mipaaf, un’azione che si rende necessaria per un ministero “costruito secondo una logica che non e’ più quella attuale”. Per Martina il Mipaaf va ripensato, ma al tempo stesso è necessario “aprire una discussione  su rappresentanza e associazionismo”. Per il Ministro servono maggiore unità e coesione del mondo agricolo, per il bene del Paese.

Fonte: Agrapress

A Bolzano Biolife 2014

Ritorna anche quest’anno Biolife, fiera del biologico regionale che ospiterà produttori provenienti da tutta la penisola e dall’estero a Bolzano dal 7 al 9 novembre prossimi. Dopo il successo dell’edizione 2013, che ha fatto registrare oltre 36.000 visitatori, anche quest’anno la formula proposta è quella del B2C e B2B: da un lato quindi per i partecipanti la possibilità di proporsi e promuoversi direttamente con i consumatori, dall’altro l’occasione per incontrare altri operatori di settore.

Per l’edizione di quest’anno sono attesi oltre 200 espositori che proporranno più di 2.000 prodotti diversi, comprese diverse varietà antiche di grani, farine, frutta e verdura. Molte le iniziative d contorno: incontri, conferenze, convegni e laboratori, tra cui uno (per tutti e tre i giorni della manifestazione) dedicato al gelato e l’altro, in programma nelle giornate di venerdì e sabato, alla pizza.

Ricca anche l’offerta per gli operatori specializzati quali ristoratori e albergatori, che avranno diverse occasioni di confronto e scambio grazie ai convegni e agli incontri specificamente legati al mondo della ristorazione e dell’ospitalità, trovando in Biolife l’opportunità per conoscere meglio i molti ingredienti biologici e biodinamici della fiera e apprendendo dai rispettivi produttori le migliori tecniche di cottura e conservazione e sperimentando gli abbinamenti della tradizione e quelli più insoliti e innovativi.

Ulteriori informazioni sul sito della manifestazione: http://www.fierabolzano.it/biolife/

Fonte: FederBio