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Riforma Pac: il punto di Paolo De Castro

Riforma Pac: il punto di Paolo De Castro

Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale si esprime sul voto del Parlamento Europeo sulla futura riforma della Pac.

«L’Assemblea – afferma Paolo De Castro – è favorevole alla semplificazione, ma non accetterà mai una ri-nazionalizzazione della Politica agricola comune. La relazione votata a grande maggioranza sostiene che il futuro della nostra agricoltura deve rimanere ‘Comune’, garantendo crescita, produttività, sostenibilità e competitività a tutti i nostri agricoltori, senza rischi di distorsioni di concorrenza tra Stati o addirittura tra Regioni differenti».

«Purtroppo, questa presa di posizione – si rammarica De Castro – non è stata recepita nella proposta di riforma della Pac post-2020, ormai pubblica, e che la Commissione europea presenterà ufficialmente il primo giugno. Nel testo infatti, si è preferito imprimere una forte accelerazione all’iter decisionale scavalcando le prerogative del normale dialogo inter-istituzionale che rischia di liquidare con troppa facilità la più grande esperienza di politica sovranazionale della storia dell’Ue. Caro Commissario – ha concluso De Castro rivolgendosi a Hogan, il responsabile agricolo UE – la sola responsabilità dei controlli all’Unione europea non basta per definire la Pac una politica davvero comune. Serve invece un messaggio forte di ancora maggiore integrazione: lo dobbiamo agli 11 milioni di agricoltori e agli oltre 500 milioni di cittadini europei».

Fonte: https://terraevita.edagricole.it/featured/de-castro-il-parlamento-ue-vuole-che-la-pac-resti-comune/?utm_term=312107+-+https%3A%2F%2Fterraevita.edagricole.it%2Ffeatured%2Fde-castro-il-parlamento-ue-vuole-che-la-pac-resti-comune%2F&utm_campaign=Campagne+B-NBM+Terra+e+Vita&utm_medium=email&utm_source=MagNews&utm_content=65533+-+31056+%282018-05-30%29

Mense biologiche certificate: le regole del Mipaaf

Mense biologiche certificate: le regole del Mipaaf

In Italia vengono definite e regolate le mense biologiche, dando così maggiori informazioni agli studenti e alle famiglie.
 Già lo scorso dicembre erano stati presentati i criteri di classificazione, concordati con il Ministero dell’Istruzione, le Regioni e i Comuni, e i marchi che identificano le mense biologiche scolastiche.

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è attiva sul sito del Mipaaf la piattaforma informatica per ricevere le domande delle stazioni appaltanti per le mense biologiche certificate.

La norma, infatti, prevede che le scuole che vorranno utilizzare il marchio volontario dovranno inserire delle percentuali minime di utilizzo di prodotti biologici, dei requisiti e delle specifiche tecniche fissate.

Per le mense scolastiche biologiche è stato previsto anche un Fondo ad-hoc. Il fondo, sulla base del numero dei beneficiari del servizio di mensa scolastica biologica, verrà ripartito tra le diverse Regioni, secondo quanto stabilito dal Decreto Mipaaf del 22 febbraio 2018.

Le stazioni appaltanti che aggiudicano servizi di mensa scolastica biologica ed i soggetti eroganti il servizio di mensa biologica che rispettano i requisiti previsti dal Decreto Interministeriale 18 dicembre 2017, n. 14771, possono presentare le domande di iscrizione all’apposito elenco, avvalendosi della piattaforma informatica disponibile al sito web del Ministero seguendo il percorso  Home ›  Qualità › Bando mense scolastiche biologiche, oppure al seguente link:

Bando mense scolastiche biologiche

La piattaforma è disponibile a questo indirizzo

Le mense scolastiche biologiche sono state previste dal decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, che istituisce anche il Fondo per le mense scolastiche biologiche. Il fondo, sulla base del numero dei beneficiari del servizio di mensa scolastica biologica, verrà ripartito tra le diverse Regioni, secondo quanto stabilito dal Decreto Interministeriale del 22 febbraio 2018, n. 2026.

Fonte:  http://www.sinab.it/bionovita/mipaaf-le-novita-sulle-mense-scolastiche-biologiche-certificate

Simposio internazionale di agricoltura biologica: una prospettiva di ricerca (Organist)

Simposio internazionale di agricoltura biologica: una prospettiva di ricerca (Organist)

Nonostante la crescente domanda di prodotti biologici, la percentuale di superficie coltivata con questo tipo di agricoltura è ancora bassa in Unione Europea.

Il settore biologico, che vede nelle pratiche di gestione prive di agrofarmaci di sintesi e fertilizzanti come requisito necessario a soddisfare le linee guida, pone sfide specifiche ai coltivatori. Il seminario Organist intende affrontare, attraverso una prospettiva scientifica, alcuni punti chiave dell’agricoltura biologica, in particolare si parlerà delle varietà resistenti a malattie e parassiti. (La lingua ufficiale dell’evento sarà l’inglese).

Si parlerà

  • del quadro normativo dell’agricoltura biologica,
  • del biocontrollo di parassiti e patogeni delle piante,
  • dei nuovi strumenti di miglioramento genetico
  • e si potrà conoscere il punto di vista delle parti interessate.

La partecipazione all’evento è gratuita ma, dati i posti limitati, è necessario inscriversi compilando la scheda a LINK

L’evento si terrà il 31 maggio dalle 9.30 nell’aula C03 in via Luigi Mangiagalli n, 25 – Milano

Fonte:
http://www.sinab.it/bionovita/simposio-internazionale-di-agricoltura-biologica-una-prospettiva-di-ricerca-organist

Boom del biologico in America: +6,4% nel 2017

Boom del biologico in America: +6,4% nel 2017

Nel 2017, molti dei carrelli della spesa americani sono stati riempiti con prodotti biologici. L’indagine di settore 2018 della Organic Trade Association mostra che i consumatori acquistano prodotti biologici in modo trasversale.

Le vendite biologiche negli Stati Uniti hanno totalizzato un nuovo record di $ 49,4 miliardi nel 2017, un aumento del 6,4% rispetto all’anno precedente. Anche le vendite di prodotti biologici non alimentari sono salite a $ 4,2 miliardi, con un aumento del 7,4%. Il biologico ha aumentato la sua penetrazione nel mercato alimentare totale, che ora rappresenta il 5,5% di tutto il cibo venduto nel canale al dettaglio.

Laura Batcha, Presidente dell’Associazione per il commercio ecologico, afferma: ” Il mercato degli alimenti biologici vedrà un ritmo di crescita più costante con la sua maturazione, ma continuerà a superare il tasso di crescita del più ampio mercato alimentare. Il biologico è arrivato, e tutti prestano attenzione. I consumatori amano il biologico e ora siamo in grado di scegliere prodotti bio praticamente in ogni corsia del supermercato”.

Fonti:
https://www.ota.com/news/press-releases/20201
https://www.bakingbusiness.com/articles/46264-us-organic-food-sales-growth-slows-to-64
http://agnetwest.com/consumers-buy-organic-2017/

San Marino prova a diventare “Primo Stato Bio”

San Marino prova a diventare “Primo Stato Bio”

San Marino si avvia ad essere il primo stato interamente biologico. Tra entusiasmo e stupore questo è l’obbiettivo della repubblica dentro lo stivale da qui a 5 anni.

Augusto Michelotti segretario di Stato Territorio, Ambiente e Agricoltura della Repubblica di San Marino il 15 maggio parlando a una platea di giornalisti aveva annunciato: “Vogliamo che San Marino, entro 5 anni, produca solo alimenti biologici. Ma non solo: tutto lo Stato sarà bio, compreso il verde pubblico. E’ una sfida impegnativa. L’anno scorso la avevamo annunciata. Oggi possiamo affermare che il progetto è partito e l’obiettivo è portarlo a termine in cinque anni. Siamo partiti ufficialmente nel mese di aprile con il primo nucleo di agricoltori. Nell’arco di poco tempo coinvolgeremo tutti. Essere piccoli ha questo vantaggio, che dalle idee all’atto pratico, se c’è la volontà, passa poco tempo. Ed è più facile coinvolgere tutti”.

Fonte:
http://www.greenplanet.net/san-marino-vuole-diventare-il-primo-‘stato-bio’

L’Efsa rassicura sul glifosato, l’Istituto Ramazzini presenta dati sulla sua pericolosità

L’Efsa rassicura sul glifosato, l’Istituto Ramazzini presenta dati sulla sua pericolosità

La nuova valutazione dell’Efsa è stata pubblicata il giorno successivo alla presentazione dei primi risultati dello studio pilota condotto sui ratti dall’Istituto Ramazzini di Bologna, a cui ha collaborato anche l’Istituto Superiore di Sanità.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) al termine del riesame dei tenori massimi di glifosato ammessi per legge negli alimenti afferma: “Ai correnti livelli di esposizione, non si ravvisa un rischio per la salute dell’uomo.”

Il riesame si è basato sui dati relativi ai residui dell’erbicida nel cibo trasmessi all’Efsa da tutti gli Stati membri dell’Unione europea. Per questa valutazione, l’Autorità ha messo a confronto i dati sulla dieta di adulti e bambini dell’Ue con i valori di sicurezza per l’assunzione da essa raccomandati nel 2015.

Anche per quanto riguarda gli animali, dopo aver esaminato tutte le informazioni disponibili sulla presenza di glifosato nei mangimi, compresi quelli d’importazione, l’Efsa afferma che “non si ravvisano effetti nocivi del glifosato sulla salute di bovini, pecore, maiali, cavalli e polli”.

In una conferenza stampa organizzata dagli europarlamentari Verdi, la dottoressa Fiorella Belpoggi, direttrice dell’Area ricerca dell’Istituto Ramazzini, ha sottolineato che “il glifosato si accumula nel nostro corpo per un lungo periodo. Il bioaccumulo è una delle spiacevoli sorprese che non avevamo ancora scoperto”.

Come viene riportato sul sito dell’Istituto Ramazzini, “i risultati mostrano che gli erbicidi a base di glifosato (GBHs), anche a dosi considerate sicure e dopo un periodo relativamente breve di esposizione (equivalente nell’uomo ad un’esposizione dalla vita embrionale fino ai 18 anni), possono alterare alcuni importanti parametri biologici, in particolare relativi allo sviluppo sessuale, alla genotossicità e al microbioma intestinale.

Lo studio sarà pubblicato a fine maggio dalla rivista scientifica Environmental Health e vuole dimostrare se il glifosato e gli erbicidi a base di glifosato siano veramente sicuri alle dosi alle quali siamo esposti tutti i giorni.

Fonte:
http://www.ilfattoalimentare.it/glifosato-efsa-rischio-ramazzini.html