Suolo e Salute

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Sikkim: il piccolo stato che guida la rivoluzione biologica dell’India

Sikkim: il piccolo stato che guida la rivoluzione biologica dell’India

Quindici anni fa il governo di un piccolo stato dell’India, il Sikkim, decise di eliminare gradualmente l’uso di sostanze chimiche fertilizzanti in agricoltura.

Fu una decisione complicata e senza precedenti, e venne presa dal governo locale per salvaguardare la salute delle persone e dell’ambiente.

Partì dalla cosiddetta “rivoluzione verde” degli anni Sessanta e Settanta, dove l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi ha permesso si da una parte un incremento delle produzioni, allontanando le carestie, ma allo stesso tempo ha portato ad un picco nei tassi di malati di cancro nelle aree agricole industriali.

Nel 2003 viene avviata una transizione a un modello tradizionale di agricoltura grazie al primo ministro dello stato, Pawan Kumar Chamling che ha detto: «Quando abbiamo deciso di dedicarci all’agricoltura biologica nel Sikkim, abbiamo affrontato tante sfide. I coltivatori non avevano idea di cosa fosse l’agricoltura biologica, quindi l’istruzione è stata la nostra prima priorità. Lentamente, le persone hanno cominciato a capire e a sostenerci».

Sono stati fatti investimenti nella ricerca e per la formazione degli agricoltori.

Il governo statale ha anche deciso di introdurre dei limiti massimi al prezzo delle verdure biologiche in modo che per tutti i consumatori possano restare accessibili, ha aperto due mercati in cui gli agricoltori possono vendere i loro prodotti direttamente ai consumatori e ha incrementato i collegamenti pubblici per aiutarli a spostare più facilmente le loro merci.

I funzionari dello stato dicono che la transizione a un modello di agricoltura tradizionale ha avuto benefici sulla salute delle persone, ma anche sulla fauna e sulle api.

La preoccupazione per i pesticidi e il desiderio di cibo privo di sostanze chimiche stanno alimentando un mercato che cresce del 25 per cento all’anno.

Il Sikkim viene ora citato come un modello virtuoso per il resto del paese.

Fonte: https://www.ilpost.it/2018/06/10/india-sikkim-no-pesticidi-biologico/

 

L’Italia che si fa valere? I dati Eurostat sul biologico ci premiano tra i migliori

L’Italia che si fa valere? I dati Eurostat sul biologico ci premiano tra i migliori

L’Italia tra le nazioni in Europa più virtuose per quanto riguarda l’agricoltura biologica. Non è una novità ma questa volta, a confermarlo, sono i dati Eurostat che hanno analizzato la conversione dei terreni a biologico delle nazioni europee e ne hanno stilato una classifica.

Fonte Eurostat da “Il Sole 24Ore”

In cinque anni il nostro paese ha visto aumentare del 53% il terreno destinato al biologico, primo tra quelli con dimensioni simili, superando la Francia (+49%).

Negli stessi anni molte altre nazioni hanno seguito lo stesso trend ad eccezione di poche in cui il fenomeno è in contrazione: Polonia, Grecia, Regno Unito e Romania hanno visto ridurre le superfici destinati all’agricoltura biologica nel quinquennio.

Fonte Eurostat da “Il Sole 24Ore”

Il bio cresce ed anche bene, sia all’estero che su territorio nazionale: la quota bio dell’export agroalimentare italiano, secondo Nomisma, è pari a 2miliardi di euro e il mercato interno nel 2016 è cresciuto del 3,5%.

Fonte: http://www.infodata.ilsole24ore.com/2018/06/12/agricoltura-bio-litalia-leader/

Si è tenuta la prima tavola rotonda sul Biologico Italiano

Si è tenuta la prima tavola rotonda sul Biologico Italiano

Si è tenuta la prima tavola rotonda sul Biologico Italiano Un grande successo dal titolo “La Forza, le Risorse e i Valori del Biologico italiano”. Alessandro D’Elia ha partecipato in rappresentanza di ASS.O.CERT.BIO e di Suolo e Salute.

 Si è svolta lunedi 11 Giugno, la prima delle otto tavole rotonde di approfondimento sui grandi temi del Biologico, e della Multifunzionalità in agricoltura. Realizzate da Fondazione BioHabitat con Biodiversity.Bio e con la partecipazione degli Organismi di Controllo e Certificazioni associati in Ass.O.Cert.Bio, presso la sede della Galleria Cavour Lounge di Bologna.

Un evento di grande successo, che ha raggiunto in poche ore, oltre 5.400 visualizzazioni. L’inizio di una serie di contenuti audio-video che raccolgono in sintesi gli interventi degli autorevoli partecipanti, tra i quali: Il Dr. Alessandro D’Elia – Direttore di Suolo e Salute; Gianluca Cristoni – Presidente della Fondazione Biohabitat; il Dr. Riccardo Cozzo, in qualità di Presidente di Ass.O.Cert.Bio; il Dr. Lorenzo Fidora – FNP Agricoltura Biologica – Confagricoltura e molti altri.

Prima tappa quindi un percorso di avvicinamento ai temi del Biologico, per raccontare i numeri che oggi vedono il biologico italiano al secondo posto nell’esportazione dopo gli Stati Uniti, e per analizzare i pro e i contro nel mercato del biologico, come:

  • l’aspetto sociale ed economico
  • il valore della ricerca
  • l’interesse del mercato internazionale
  • l’iter legislativo delle autorizzazioni e le prospettive di sviluppo.

Continua l’appuntamento con le prossime due tavole rotonde che si terranno rispettivamente il 25 e il 26 giugno, sempre a Bologna presso la Green Lounge di Galleria Cavour. Per un confronto diretto e per dare voce al Bosco delle idee, interverranno come sempre importanti realtà del settore a testimoniare, con storie e aneddoti, i loro valori e il loro percorso imprenditoriale.

Al termine del dibattito in diretta streaming, si terranno inoltre le interviste audio-video alle Aziende, che saranno poi raccolte in uno speciale televisivo in onda sul palinsesto di 7Gold e sui social e i portali del progetto. E faranno parte dei contenuti video in preparazione alle Fiere internazionali, Sana, Cersaie ed Eima-Mia 2018.

 Per rivedere la diretta: https://www.facebook.com/biodiversity.bio/videos/863587810508607/

 

8 tavole rotonde per un viaggio nel biologico

8 tavole rotonde per un viaggio nel biologico

La Fondazione BioHabitat avvia da giugno,  nello specifico da lunedì 11 giugno a Bologna, presso la Galleria Cavour Green Lounge, un percorso di 8 tavole rotonde di avvicinamento ai grandi temi del Biologico e della Multifunzionalità in agricoltura, organizzate dall’Hub di giornalismo Biodiversity.bio.

Suolo e Salute sarà presente come socio di Ass.O.Cert.bio.

La centralità dei prodotti biologici nei comparti del Made in Italy, sarà argomento di confronto , con imprenditori e giornalisti di settore. Il tutto rigorosamente in diretta streaming e accompagnati da speciali televisivi nazionali e web.

Partner d’eccellenza dell’evento saranno Sana, Cersaie ed Eima-Mia, con la presentazione delle novità di settore.

I temi principali con filo conduttore il biologico, toccheranno l’agroalimentare, la cosmesi, design, materiali innovativi ed architettura. E ancora, focus sul dissesto idrogeologico, PSR, certificazioni nazionali e interazionali, agricoltura, verde pubblico e privato, senza dimenticare gli obiettivi internazionali del 2020 e 2050.

Si comincia con la tavola rotonda “Fatti, non parole: la Forza, le Risorse e i Valori del Biologico italiano”. Ad aprire le danze, le presidenze degli Organismi di Controllo e Certificazione del Biologico associate a Ass.O.Cert.Bio che con il loro operato certificano più del 90% del Biologico italiano, con un volume di affari intorno a 52 milioni di euro, 1.500 tra dipendenti e ispettori liberi professionisti.

I soci di Ass.O.Cert.bio certificano 72.000 operatori con 93.000 visite ispettive all’anno.

 

“Fatti, non parole: la Forza, le Risorse e i Valori del Biologico”
Prima Tavola rotonda e press conference Bologna
11 giugno 2018 – ore 14:00
Galleria Cavour Green Lounge

 

Patrocinio: Cosmoprof, Adi Emilia-Romagna, Accademia di Brera di Bologna, GBC Italia Team
Partners: Ass.O.Cert.Bio, CCPB, Ecogruppo Italia, Suolo e Salute, Bioagricert
Team Leader: Latifolia Group – MMMovieLive – Eventi di Cartone – 7Gold

C3A e Centro Ricerca e Innovazione FEM stanno sviluppando un’alternative al rame e agli insetticidi

C3A e Centro Ricerca e Innovazione FEM stanno sviluppando un’alternative al rame e agli insetticidi

Il progetto, finanziato con 4 milioni di euro nell’ambito del programma europeo Horizon 2020, punta a cercare alternative del rame e degli insetticidi, facilitando l’adozione di strumenti e tecnologie sicure per l’ambiente ed economicamente sostenibili per gli agricoltori.

C3A (Centro Agricoltura Alimenti Ambiente) in collaborazione con Fondazione Edmund Mach, Università di Trento e Centro Ricerca e Innovazione FEM, dopo la vittoria del bando europeo, hanno presentato in questi giorni, in anteprima al kick off meeting in Belgio, un importante studio sulla sostituzione degli input controversi, come ad esempio il rame, in agricoltura biologica.

Il presupposto dello studio è l’interesse crescente da parte del consumatore nei confronti dell’agricoltura biologica e dei prodotti alimentari coltivati con questo metodo. I ricercatori saranno quindi impegnati soprattutto nello sviluppo delle alternative al rame come fungicida, in particolare in viticoltura.

Nello specifico, si sta lavorando su un principio attivo naturale, che si trova in natura in quantità minimali ma che è ottenibile in grandi volumi su scala industriale mediante un processo enzimatico a partire da ingredienti alimentari. Il principio attivo inoltre è stato già testato in vigneto, su scala ridotta ma con evidenti soddisfazioni in termini di efficacia.

La ricerca verte inoltre sulla sostituzione degli insetticidi, soprattutto quelli a base di oli minerali, con metodi di confusione sessuale degli insetti. E sullo sviluppo di un nuovo prodotto derivato da una pianta (un lontano parente del fagiolo) in grado di inibire la digestione degli insetti.

Un importante studio della durata di quattro anni, che pone la ricerca trentina alla pari con altre istituzioni di levatura internazionale. Un progetto in cui «quasi un quarto del budget verrà destinato alla sperimentazione diretta nelle aziende biologiche.» Sottolinea Andrea Segrè, presidente FEM.

Fonte: https://www.ladigetto.it/economia-e-finanza/agricoltura/76335-la-fondazione-mach-e-le-alternative-al-rame-e-agli-insetticidi.html

 

46° Giornata Mondiale dell’Ambiente: biologico come risposta all’inquinamento di mari e oceani

46° Giornata Mondiale dell’Ambiente: biologico come risposta all’inquinamento di mari e oceani

L’inquinamento dei mari, non deriva solo dalla plastica, ma anche da pesticidi e fertilizzanti utilizzati in agricoltura. Le Marche a tutela dell’ambiente, Biologico da record. Suolo e Salute controlla e certifica oltre il 60% del totale delle aziende biologiche marchigiane.

Si è svolta il 5 giugno la 46° Giornata Mondiale dell’Ambiente. Un appuntamento che si rinnova ogni anno, promosso dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare governi, cittadini e aziende sulle tematiche ambientali, e in particolare su inquinamento, riscaldamento globale e sovrappopolazione.

Quest’anno la giornata dedicata all’ambiente pone l’accento sull’inquinamento di mari e oceani. La lotta alla plastica non è la sola sfida per preservare le acque. L’inquinamento dei mari, infatti, deriva anche dai pesticidi e fertilizzanti utilizzati in agricoltura. Sostanze che giungono in mare trasportate dai fiumi, dopo esservi state convogliate dall’acqua piovana.

Una questione primaria quindi, che pone l’accento sull’importanza della coltivazione biologica, che ad oggi rappresenta ancora l’unica pratica agricola che consente realmente la tutela del suolo, della biodiversità agraria e della salute umana. Come sottolineano i dati del report scientifico realizzato dal Parlamento europeo, pubblicati nel 2016, dove si evidenzia come il consumo di prodotti bio sia correlato alla riduzione del rischio di malattie allergiche e obesità, e degli effetti deleteri degli insetticidi sullo sviluppo cognitivo e neurologico dei bambini.

In questo scenario di necessità, si distinguono le Marche con un +20% nel settore del Bio, e che In base ai dati diffusi da Con Marche Bio, nel 2016 ha raggiunto il record italiano di superficie convertita a biologico (1.795.650 ettari) e di operatori impegnati in questo settore (72.154).

Il dato delle Marche, relativo al 2016, ha fatto registrare un 17,5% di superficie agricola coltivata con metodo biologico, pari a 75 mila ettari circa, e oltre 2700 operatori biologici, tra aziende agricole e trasformatori. Numeri importanti, per una tradizione, quella del bio, partita nei primi anni ’80 nella provincia di Ancona e che oggi conta oltre 100 aziende agricole, soprattutto di piccole dimensioni. Di cui oltre il 60% viene certificato da Suolo e Salute.

«Le Marche sono state avanguardia e culla del biologico in Italia, ed oggi rappresentano una delle realtà più importanti in questo settore nel panorama italiano, anche in termini di superficie agricola coltivata con metodo bio. Una regione che ha sempre creduto e scommesso sul biologico, regolamentandolo per prima con un’apposita legge regionale e attivando importanti cooperazioni per fornire risposte alle aziende agricole.» spiega Bruno Sebastianelli.

Con la sua grande tradizione e crescita il biologico marchigiano ha assunto quindi un ruolo centrale nella risposta al problema del cambiamento climatico, e alla salute umana.

Fonte: http://www.centropagina.it/attualita/giornata-mondiale-dellambiente-vola-bio-nelle-marche/