CERTIFICAZIONE DEL BIO, LA RIFORMA È LEGGE

Operativo dal 14 novembre il Decreto legislativo 148/2023 che interviene sul sistema dei controlli sul settore biologico. Confermato il valore dell’interazione tra soggetti pubblici e privati come gli organismi di certificazione. Manca però uno sforzo in direzione della semplificazione

Certificazione, notifiche, tracciabilità e controlli ufficiali sul bio, la riforma è legge ma cambia poco. È stato infatti pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.254 del 30-10-2023) il decreto legislativo n. 148/2023 contenente la riforma del sistema dei controlli nel settore biologico. Il provvedimento entra in vigore dal 14 novembre.

Il ruolo degli Odc

La parte più corposa del provvedimento, dall’articolo 5 all’articolo 14, riguarda il ruolo degli organismi di controllo e contiene le regole per l’autorizzazione, i compiti da svolgere per il rilascio del certificato agli operatori e per garantire la tracciabilità delle transazioni commerciali, le regole di comportamento e le relative misure da adottare in caso di non conformità.

Un sistema di valore

Le nuove disposizioni confermano sostanzialmente il valore di un sistema di certificazione che prevedono il coinvolgimento di soggetti sia di natura pubblica sia privata, ma non sembrano introdurre interventi di semplificazione e sburocratizzazione auspicati per favorire il raggiungimento dell’obiettivo del 25% di superficie agraria bio entro il 2030 fissato nel Farm to Fork (e anticipato dal nostro Paese al 2027).

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