Suolo e Salute

Autore: admin

Nuovi fondi dall’UE per la promozione dell’agroalimentare

E’ stato approvato dal Parlamento Europeo il nuovo programma di promozione dei prodotti agroalimentari europei sul mercato interno e internazionale. Nei prossimi sette anni grazie al nuovo programma saranno disponibili 883 milioni di euro, portando così i fondi UE dagli attuali 61,5 milioni di euro all’anno (sia per il 2014 che per il 2015) agli 80 milioni per il 2016, ai 120 nel 2017, fino ai 160 nel 2018 e ben 200 nel 2019 e 2020. La vera novità è costituita dall’elevata percentuale di cofinanziamento prevista per i vari programmi e dal fatto che d’ora in avanti non spetterà al singolo Stato membro intervenite con fondi nazionali. Il contributo dell’Unione Europea infatti arriverà alla percentuale del 70% per i progetti singoli e all’’80% per quei progetti che coinvolgeranno diversi Stati Membri. Percentuale che, in casi particolari, potrà salire fino al’85%. Le campagne di promozione potranno interessare anche  nuovi prodotti quali pane, pasta e cioccolato. Possibilità di finanziamento anche per la promozione di prodotti ittici e di acquacoltura, a condizione che vengano raggruppati con altri alimenti che beneficino dei finanziamenti previsti dalla misura. Per quanto riguarda invece il settore enologico, Dop e Igp potranno essere sostenute dai finanziamenti UE a condizione che si tratti di campagne di promozione sponsorizzare da organizzazioni di diversi Stati membri mentre, nel caso di campagne promosse da un singolo Stato membro, per inserire il vino tra i prodotti finanziabili sarà necessario che esso sia associato con altri prodotti ammessi al finanziamento dell’Unione.

Fonte: Teatro Naturale, PE

“#Campolibero”: Flai, Fai e Uila ricevuti da Martina

Sono stati ricevuti la settimana scorsa dal Ministro delle Politiche Agricole Martina i segretari generali di FLAI, FAI E UILA Stefania Crogi, Augusto Cianfoni Ee Stefano Mantegazza, firmatari di una proposta congiunta avanzata nell’ambito dell’iniziativa del governo #campolibero. Scopo dell’incontro, come si apprende da un comunicato, quello di “ mettere il tema del lavoro al centro dei provvedimenti di recupero di competitività e di semplificazione del settore”.

Il segretario generale Uila Mantegazza ha spiegato che al Ministro è stato chiesto “di mettere al centro dell’iniziativa #campolibero il tema del lavoro nero, valorizzando, in particolare le proposte sostenute da FLAI-FAI-UILA per l’emersione e la premialita’ delle aziende virtuose; proposte apprezzate dal ministro, che sono già state presentate alla camera dei deputati con atto n. 2134/2014″. “Abbiamo anche sottolineato – continua Mantegazza – che l’attuazione della PAC deve tener conto delle ricadute sul lavoro e che le scelte da fare devono essere finalizzate a sostenere filiere importanti per il paese, come il saccarifero, la zootecnica e l’olivicoltura e a valorizzare tutti i meccanismi che possano far emergere il lavoro, a cominciare dal capping”. “Sul fronte dell’utilizzo dei programmi di sviluppo rurale, abbiamo chiesto di definire una scala di priorità a vantaggio degli agricoltori che creano maggiore occupazione e un impegno politico del ministro per una proposta di governo finalizzata a valorizzare il settore forestale, da un punto di vista produttivo e non solo protettivo”. Per Mantegazza l’incontro è stato complessivamente positivo, dicendosi sicuro che gli approfondimenti successivi, in programma in questi giorni, saranno ancora più utili. La segretaria generale Flai Cgil Stefania Crogi si è detta soddisfatta del fatto che si sia svolto l’incontro “con la volontà comune di costruire insieme le misure da mettere in campo per rilanciare il lavoro, lo sviluppo, la trasparenza del settore”. “Nelle proposte presentate nel corso di Vinitaly con #campolibero e’ emersa la volontà di entrare nel merito delle questioni da noi più volte evidenziate, soprattutto collegandole alla lotta al lavoro nero e caporalato. A tal fine abbiamo presentato nuovamente al ministro le nostre proposte sul mercato del lavoro in agricoltura, già depositate in una proposta di legge in questi giorni. mi auguro che nei prossimi incontri sarà confermata la volontà di accogliere i nostri input per mettere al centro del settore il lavoro, la qualità, la trasparenza e la legalità”.

Fonte: Agrapress

Spreco alimentare: appello di De Castro e Segrè al PE

In occasione dell’ultima assemblea plenaria del Parlamento Europeo il presidente della Commissione Agricoltura Paolo De Castro e di Last Minute Market Andrea Segrè hanno presentato un documento per sensibilizzare sul tema dello spreco alimentare. L’appello infatti, come hanno dichiarato i due promotori, ha l’obiettivo di “rilanciare l’impegno dell’Europa in tema di sprechi alimentari e gli obiettivi fissati dalla risoluzione come evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l’efficienza della catena alimentare nell’UE, approvata dal parlamento europeo il 19 gennaio 2012, a tutt’oggi rimaste senza risposta da parte del governo europeo”. . Come ha ribadito De Castro, “la sensibilizzazione dei cittadini europei contro lo spreco alimentare e’ un atto necessario e fondamentale e recuperare efficienza nell’utilizzo delle risorse è oggi un obbligo non solo morale ma anche economico e politico”. L’appello sarà consegnato ai presidenti uscenti ed ai nuovi presidenti del consiglio agricoltura e ambiente del Parlamento Europeo.

Fonte: Agrapress

Miele OGM, Coldiretti sottolinea i rischi per il consumatore

Riguardo gli effetti dell’ultima sessione plenaria di questa legislatura  Strasburgo, nel corso della quale è stato approvato il testo consolidato di modifica della direttiva 2001/110/ce del consiglio concernente il miele, la Coldiretti in un comunicato esprime la propria preoccupazione per i rischi cui sarà esposto il consumatore. Secondo Coldiretti, infatti, dal momento che “nel miele in vendita nell’Unione Europea non e’ necessario indicare in etichetta la presenza di polline contaminato OGM, c’e’ ora il rischio concreto che venga venduto sul mercato miele con polline OGM senza nessuna indicazione in etichetta perché secondo il testo approvato il polline, essendo una componente naturale specifica del miele, non va considerato un ingrediente e di conseguenza non sarà mai necessario indicare in etichetta la presenza di polline OGM dal momento che rappresenta un valore inferiore alla soglia dello 0,9 per cento prevista dalla legislazione europea”. La Confederazione esprime la propria preoccupazione, in particolare in conseguenza del boom delle importazioni da paesi a rischio contaminazione, come la Cina che, stando a quanto dichiara il comunicato Coldiretti, “nel 2013 ha aumentato del 20 per cento le spedizioni ed e’ diventata addirittura secondo fornitore dell’Italia preceduta solo dall’Ungheria”. Per la Confederazione quella espressa dal PE è “una interpretazione che non rispecchia la sentenza della corte di giustizia, del 6 settembre 2011, secondo la quale il polline e’ un ingrediente del miele e quindi la presenza di OGM va indicata in etichetta”. “A preoccupare e’ il fatto che la coltivazione di un campo OGM è in grado di determinare la contaminazione del miele attraverso il trasporto del polline da parte delle api”. E se nel nostro paese il problema non sussiste in quanto è vietata la coltivazione di OGM e, conseguentemente, non vi sono rischi di contaminazione del miele, “un discorso diverso vale per il miele importato in ingenti quantità da paesi comunitari ed extracomunitari in cui sono diffuse le coltivazioni biotech come la Cina”. Secondo i dati Coldiretti, “l’Italia ha importato nel 2013 un quantitativo di miele addirittura superiore alla produzione nazionale per un totale di circa 18 milioni di chili di miele dei quali quasi la metà dall’Ungheria e oltre il 10 per cento dalla Cina ma anche da Romania, Argentina e Spagna dove sono permesse coltivazioni OGM”.
Per essere sicuri, basta consultare con attenzione l’etichetta presente sul miele: “il miele prodotto sul territorio nazionale e’ riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti: la parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione ‘miscela di mieli originari della CE. Se invece proviene da paesi extracomunitari deve esserci la scritta ‘miscela di mieli non originari della CE’. Se infine , si tratta di un mix di diversi tipi di miele dovrà recare la dicitura ‘miscela di mieli originari e non originari della CE'”. Fonte: Agrapress

Approvata dal PE la proposta di etichettatura OGM per il polline

E’ stata approvata dal Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria, la relazione di Julie Girling (Ecr) riguardo la proposta di regolamento volta a considerare il polline non come ingrediente ma come componente naturale del miele. Una proposta già discussa e concordata con il Consiglio in sede di trilogo. In conseguenza dell’approvazione, anche per il miele dovrà essere applicata la legislazione europea in materia di etichettatura dei prodotti contenenti OGM e, conseguentemente, l’obbligo di indicarne l’eventuale presenza. L’obbligo scatterà se la presenza di OGM sarà superiore allo 0,9% sul totale del miele, e non del polline.

Fonte: Agrapress

FLAI, FAI e UILA presentano a Martina una proposta congiunta per #campolibero

Nel corso della giornata di oggi, giovedi’ 17 aprile, Flai, Fai e Uila presenteranno al ministro Martina una proposta congiunta nell’ambito del progetto di riforma dell’agroalimentare “#campolibero”, recentemente annunciata dal Presidente del Consiglio Renzi. Il Segretatio Generale Uila-Uil, Stefano Mantegazza, ha sottolineato la volontà della proposta di mettere il lavoro al centro del programma di riforma dell’agroalimentare nostrano: “abbiamo problemi enormi da risolvere, in primo luogo il lavoro nero, ma abbiamo anche grandi opportunità da cogliere, sia con la riforma della PAC che con expo 2015, appuntamento al quale intendiamo presentare al mondo un agroalimentare italiano con le carte in regola, in grado di coniugare la qualità dei prodotti con quella del lavoro”.

Fonte: Agrapress