Olanda ospita simposio sui brevetti. Plauso di IFOAM

Lo scorso 18 maggio, l’Olanda ha ospitato un simposio sui brevetti e i diritti dei coltivatori.

L’iniziativa, organizzata dalla Presidenza Olandese col fine di sollecitare una concreta e precisa azione legale da parte della Commissione europea in merito ai brevetti sulle sementi, è stata accolta con favore anche da IFOAM UE, la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica.

L’incontro si è verificato a pochi giorni da alcuni eventi molto importanti: un’azione di protesta contro un brevetto sui pomodori richiesto da Syngenta e la revoca di un brevetto per la coltivazione di una particolare specie di melone, rilasciato dall’Ufficio europeo dei brevetti (EPO) alla Monsanto.

Thomas Fertl, Consigliere e rappresentante degli agricoltori per IFOAM UE, ha dichiarato in merito: “La Commissione europea dovrebbe urgentemente chiarire che i semi e tratti genetici che possono essere trovati in natura e ottenuti attraverso la coltivazione convenzionale non possono essere brevettati“.

Secondo Fertl, infatti, questo tipo di concessioni sui brevetti è un forte ostacolo alla concorrenza e all’innovazione. Oggi, il 75% dei semi venduti nel mondo è in mano 5 compagnie che possiedono la maggior parte dei brevetti. Una sorta di monopolio molto pericoloso, conclude Fertl.

I brevetti sui semi ostacolano lo sviluppo di nuove varietà, riducono la scelta e aumentano i prezzi per gli agricoltori ed i consumatori. Questo minaccia la nostra sicurezza alimentare nel lungo periodo” ha spiegato successivamente Maaike Raaijmakers, dell’ associazione biologica olandese Bionext.

brevetti semi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una cosa confermata anche da Eric Gall, Policy Manager presso IFOAM EU che afferma: “I brevetti sui semi ostacolano l’innovazione e bloccano la circolazione delle risorse genetiche. L’accesso alla biodiversità genetica è essenziale per la creazione di nuove varietà e non deve essere bloccata da brevetti. Gli agricoltori biologici e i piccoli proprietari in particolare rischiano di perdere le varietà di cui hanno bisogno per coltivare“.

Secondo Gall, la Commissione dovrebbe esprimersi in modo da impedire la concessione di questo tipo di brevetti e la rivendicazione dei diritti di proprietà intellettuale per quanto riguarda le piante e gli animali.

Secondo la coalizione internazione No Patents on Seeds,  sarebbero oltre 1.000 i brevetti in attesa di concessione presso l’EPO e sono tutti appartenenti ad aziende come Bayer, Dupont / Pioneer, Monsanto e Syngenta.

Con questi brevetti, le multinazionali ottengono diritti di monopolio su tutti i semi, le piante e i frutti che posseggono lo stesso tratto genetico. Anche se si tratta di caratteristiche ottenute dall’incrocio e dalla selezione da varietà comuni.

Fonte:

http://www.ifoam-eu.org/en/news/2016/05/17/press-release-organic-farmers-urge-commission-ban-patents-seeds

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