Suolo e Salute

Mese: Ottobre 2020

BANDO DI CONCORSO: 4 MILIONI PER I PROGETTI DI RICERCA IN AGRICOLTURA BIOLOGICA

BANDO DI CONCORSO: 4 MILIONI PER I PROGETTI DI RICERCA IN AGRICOLTURA BIOLOGICA

Sono stai stanziati oltre 4 milioni di euro per la ricerca in agricoltura biologica

Ogni progetto potrà avere accesso ad un massimo di 300 mila euro stanziati.
Il raggio d’azione delle ricerche dovrà essere compreso fra questi ambiti:

  • miglioramento delle produzioni biologiche
  • innovazione dei processi produttivi delle imprese biologiche e garanzia del trasferimento tecnologico
  • fruizione e diffusione dei risultati raggiunti
  • diffusione dei benefici e vantaggi dell’agricoltura biologica.

 

Il commento della Ministra Bellanova

La Ministra delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha commentato così: “Negli ultimi dieci anni le superfici coltivate a bio nel nostro Paese, come evidenziano i dati del Sinab, sono aumentate del 79 per cento, superando il 15per cento dell’incidenza di superficie sul totale coltivato. I produttori che scelgono di coltivare con il metodo biologico le nostre campagne, i nostri paesaggi e il nostro ambiente oggi hanno superato quota 80 mila: nessun altro Paese in Europa vanta un numero di agricoltori bio così elevato. E, dato non indifferente, siamo al primo posto anche per gli ettari coltivati a cereali, ortaggi, agrumi e olivo. Facile comprendere dunque come la ricerca assuma un ruolo privilegiato e vada assolutamente sostenuta. Una sfida su eccellenza e qualità produttiva e ambientale che ci vede coinvolti con grande determinazione, anche alla luce della grande solidità dimostrata da questo segmento nei mesi di crisi sanitari ed economica.

Proprio stanotte”, prosegue la Ministra Bellanova, “abbiamo raggiunto un’intesa generale tra i Ministri dell’agricoltura europea sulla Pac post 2020, che segna un’evoluzione storica dell’impianto tradizionale della politica agricola europea e si dà come traguardo ambizioni rilevanti anche su sostenibilità e contrasto ai cambiamenti climatici. D’altra parte la Strategia Farm to Fork dà come obiettivi entro il 2030, il 25per cento delle superfici agricole condotte in regime biologico, e la riduzione contestuale dei fitofarmaci di sintesi e degli antibiotici come fertilizzanti chimici.
Dopo i 5 milioni di euro per favorire la diffusione degli alimenti biologici nelle mense scolastiche, questo ulteriore stanziamento è un altro passo di grande importanza. Ricerca e Innovazione sono infatti nel DNA dell’agricoltura biologica, un settore sempre alla ricerca di strategie tecnico-agronomiche innovative per rispondere alle problematiche che i produttori si trovano quotidianamente ad affrontare. Soluzioni innovative che non di rado si diffondono all’intero settore agricolo.

L’agricoltura biologica assume dunque un ruolo prezioso e trainante rispetto a un’agricoltura, quella italiana, che nel suo insieme è all’avanguardia in tema di sostenibilità delle tecniche produttive. L’impegno è dare continuità a questo percorso dinamico di miglioramento e innovazione che non può e non deve arrestarsi. Abbiamo sempre più bisogno che l’innovazione si traduca in soluzioni operative “testate” in campi reali e non solo nei siti di ricerca e sperimentazione.

Ed è proprio per questo che uno dei requisiti obbligatori del bando per l’agricoltura biologica è la partecipazione effettiva di aziende biologiche e biodinamiche. Come altro elemento essenziale è che i risultati siano resi fruibili in maniera semplice ed immediata ad agricoltori, tecnici e altri soggetti interessati”.

DI SEGUITO RIPORTIAMO LE NOTE TECNICHE DEL BANDO

I progetti di ricerca devono perseguire miglioramento delle produzioni biologiche, dell’innovazione dei processi produttivi delle imprese biologiche e devono garantire il trasferimento tecnologico, la fruizione e diffusione dei risultati della ricerca, nonché la diffusione dei benefici e vantaggi dell’agricoltura biologica.

Potranno essere presentati da Università, Enti pubblici e Enti privati che hanno tra gli scopi statutari la ricerca e la sperimentazione e che non perseguono scopo di lucro, avvalendosi anche di più siti operativi, dovranno avere la caratteristica della “concretezza”, con il coinvolgimento diretto di aziende agricole biologiche o biodinamiche (che non devono avere ricevuto, negli ultimi due anni, alcun provvedimento sanzionatorio o di non conformità), favorendo così l’applicazione dei risultati della ricerca alla realtà produttiva.

Le aziende individuate dovranno essere coinvolte sin dalla fase della predisposizione della proposta progettuale, ossia il loro coinvolgimento non potrà essere limitato alla messa a disposizione dell’Ente che promuove la ricerca delle strutture aziendali.

Le tematiche di ricerca che potranno essere oggetto di cofinanziamento sono: miglioramento genetico in Agricoltura Biologica; riduzione degli input esterni nella Produzione Biologica; trasformazione dei prodotti biologici; Florovivaismo biologico; Piante officinali biologiche e piante aromatiche biologiche; agroecologia nell’azienda biologica; Meccanizzazione; Sviluppo sostenibile del territorio e tutela ambientale, forestale e paesaggistica.

La definizione delle tematiche e l’approccio partecipato previsto dal bando sono frutto di un percorso di condivisione con il settore biologico, attraverso il coinvolgimento del “Comitato permanente di coordinamento per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica”. Il Comitato, istituito nel 2016 con funzioni di indirizzo strategico per i progetti di ricerca nel settore biologico, prevede la partecipazione delle Regioni, delle rappresentanze di settore e degli Enti vigilati dal Ministero.

I progetti presentati, della durata massima di 3 anni, dovranno prevedere attività di sperimentazione svolta anche presso le aziende coinvolte e garantire la più ampia diffusione possibile dei risultati ottenuti.

Costituiscono elementi qualificanti, nonché requisiti premianti, il conferimento, da parte del ‘Soggetto proponente’, di borse di studio nell’ambito dell’attività progettuale nonché il coinvolgimento, nell’attività progettuale di: studenti delle scuole superiori ad indirizzo agrario; aziende biologiche ubicate nelle isole; aziende biologiche ubicate in territori montani; aziende biologiche ubicate nei biodistretti; aziende biologiche facenti capo a giovani imprenditori (meno di 40 anni); associazioni che, senza finalità di lucro, abbiano tra gli scopi statutari la ricerca in agricoltura.

Le procedure di presentazione delle proposte progettuale, di valutazione delle stesse e di concessione del contributo sono descritti nel dettaglio nel testo dell’avviso pubblico che sarà a breve pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e sul sito internet del Mipaaf www.politicheagricole.it e del SINAB www.sinab.it.

Sui medesimi indirizzi saranno pubblicate le graduatorie e tutte le informazioni relative allo svolgimento ed alla finalità di ciascun progetto di ricerca.

 

Fonte: siciliaagricoltura.it

IL 16 OTTOBRE È STATA LA 75.ma GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE

IL 16 OTTOBRE È STATA LA 75.ma GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE

Il 16 ottobre è stata la 75.ma Giornata Mondiale dell’Alimentazione e come ogni evento del 2020 è stato condizionato dall’emergenza pandemica da Covid-19.

 

La lotta allo spreco: uno degli argomenti principali

L’utilizzo delle risorse alimentari ed ambientali è sempre un argomento molto caldo e d’interesse comune. Durante l’evento virtuale organizzato dalla FAO, che nel contempo ha festeggiato i suoi 75 anni dalla fondazione, sono stati esaminati i grandi passi in avanti in materia di spreco alimentare e di depauperamento ambientale. Inoltre si è discusso anche dei circa 2 miliardi di persone che ancora non hanno accesso ad una regolare disponibilità di cibo e di quanto l’emergenza Covid-19 possa aumentare il rischio di disuguaglianza su questo tema.

 

La legge “Antispreco”

Nella stessa giornata, ma in diverso contesto, l’On. Maria Chiara Gadda ha parlato della legge 166/2016 cosidetta “Antispreco”. L’Onorevole ha sottolineato quanto, in questi quattro anni, il recupero delle eccedenze alimentari sia aumentato del 20-25%, registrando sempre un trend positivo. Il suo intervento ha anche sottolineato quanto il processo di recupero debba essere portato anche alla raccolta dell’ortofrutta in campo. Proprio in quelle fasi si manifesta il primo grande spreco di prodotto disponibile ma non a disposizione dei più bisognosi.

 

La data di scadenza

Molta attenzione viene dato alla lettura della data di scadenza, cercando di far capire al consumatore che la data di scadenza, presenta la data in cui il prodotto potrebbe cominciare a perdere le sue proprietà organolettiche. Tali prodotti invece di essere spesso smaltiti potrebbero essere consumati nell’ambito della lodevole fornitura pasti per i più bisognosi messa in atto dagli enti caritatevoli.

Un sistema alimentare sostenibile

L’agricoltura biologica è la chiave per uno sviluppo alimentare sostenibile, riuscendo a dare una maggiore sicurezza alimentare, e maggiore lotta alla fame nel mondo garantendo un prodotto più sano e sostenibile. Inoltre permette, soprattutto ai piccoli agricoltori delle aree meno sviluppate del pianeta, di avere più redditività ed indipendenza dalle multinazionali del cibo.

 

Fonte: greenplanet.net

SEMI LIBERI PER AIUTARE IL BIO EUROPEO

SEMI LIBERI PER AIUTARE IL BIO EUROPEO

Anche se in forma ridotta torna “ Seminare il futuro”

L’iniziativa alla sua decima edizione apre i battenti con solo una decina di aziende biologiche e biodinamiche pronte ad “aprire le porte” dei loro campi ai cittadini per festeggiare la semina.
Proprio su questo punto si concentra il tema di questa edizione; infatti, è necessario sensibilizzare il più possibile il consumatore verso la provenienza del cibo e del futuro dell’agricoltura e soprattutto dei semi.

C’è bisogno di semente dedicata al biologico

La selezione e produzione di semente, in questo momento, è molto ragionata per gli usi in agricoltura convenzionale. Mentre, alla luce della “Farm to Fork”, che ha l’obiettivo di portare la superficie bio europea al 25% entro il 2030, è necessario investire su semi molto più idonei alle coltivazioni bio.

Il bio ha bisogno di più ricerca, a cominciare da quella sulla selezione di semi adatti – afferma Fausto Jori, amministratore delegato di NaturaSì – È per questo che la Fondazione Seminare il futuro ha cominciato assieme all’Università di Pisa ed alla fondazione svizzera Peter Kunz una sperimentazione su 250 varietà tradizionali di grano duro provenienti dall’Italia e dal Mediterraneo. Ma non basta, ci aspettiamo che il mondo della ricerca nel suo complesso faccia la sua parte per selezionare varietà che rispondano alle diverse esigenze agricole e nutrizionali delle nostre società, rispettando la pianta, il suolo e la biodiversità naturale”. “Oggi nei campi si utilizzano prevalentemente sementi selezionate per l’agricoltura convenzionale – spiega la nota – Una buona parte degli agricoltori biologici utilizza gli stessi semi, che non si adattano al sistema bio perché selezionati per produrre piante adatte all’uso di concimi chimici: grano più basso, con radici superficiali che non sono in grado di andarsi a trovare il nutrimento naturale fornito da un suolo fertile“.

Il sostegno alla biodiversità

Interessante l’intervento dell’epidemiologo Franco Berrino all’incontro “Storie di semi. Dal Campo alla tavola” che sostiene: “Abbiamo quasi sempre potuto accedere ad un’amplissima varietà di cibi, che si è poi impoverita con lo sviluppo dell’agricoltura e drammaticamente ridotta con l’agricoltura industriale, che ha privilegiato solo poche varietà molto produttive. Gli studi epidemiologici stanno dimostrando che la biodiversità del cibo è importante per la salute – rileva Berrino – Il consumo di frutta e verdura, ad esempio, riduce il rischio di diabete e di cancro, ma la varietà della verdura consumata conferisce un’ulteriore protezione. La varietà di frutta e verdura nei primi anni di vita, inoltre, protegge dallo sviluppo di allergie alimentari. Le fibre vegetali sono il principale nutrimento dei batteri intestinali benefici, e la biodiversità del cibo vegetale garantisce un buon funzionamento del microbiota, la nostra difesa contro le malattie infettive e le malattie autoimmuni. Mangiamo dunque tutto quello che il Padre eterno ha messo a disposizione nelle varie stagioni – conclude l’oncologo – e diffidiamo della finta diversità degli innumerevoli prodotti industriali.

Proprio per i motivi sopra citati da Berrino, la fondazione Seminare il Futuro promuove la ricerca e la produzione di sementi 100% biologiche (Organic Breeding), per permettere all’Europa di poter credere davvero agli obiettivi dei prossimi anni.

 

Fonte: ansa.it

8 MILIARDI DAL RECOVERY FUND PER UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE

8 MILIARDI DAL RECOVERY FUND PER UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE

Il coordinatore per il gruppo dei Socialisti e Democratici nel parlamento europeo ha commentato i nuovi fondi del Recovery Fund destinati al comparto agricolo: «Una misura senza precedenti per circostanze senza precedenti. Tradotto: fondi freschi aggiuntivi per il settore agro-alimentare e le aree rurali europee». Dopo il via libera dei deputati della Commissione Agricoltura di anticipare lo stanziamento di 8 miliardi di euro all’1 gennaio 2021, che saranno subordinati all’ingresso della nuova PAC nel 2023: «Questi fondi – a cui si aggiunge un anticipo da 2,6 miliardi previsto dall’accordo sul Bilancio Ue, per un pacchetto complessivo che supera i 10 miliardi, di cui 1,22 destinati all’Italia – dovranno rappresentare uno stimolo economico verso un’agricoltura più resiliente, sostenibile e digitale, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo»», afferma De Castro.
L’eurodeputato inoltre approfondisce dichiarando: «questa decisione tempestiva – approvata con 46 voti favorevoli e solo 2 astensioni – costituirà la base del nostro mandato negoziale e ci consentirà di avviare immediatamente i negoziati inter-istituzionali con la Commissione e il Consiglio. Siamo particolarmente orgogliosi che i fondi siano destinati ad aumentare la resilienza, la sostenibilità e la digitalizzazione del settore, e non solo a finanziare il business as usual».

Almeno il 37% dei fondi sarà destinato a pratiche mirate alla salvaguardia ambientale, mentre il 55% dei fondi dovrà incentivare gli investimenti per lo sviluppo sociale ed economico delle zone rurali, promuovendo:

  • L’agricoltura di precisione
  • La modernizzazione dei macchinari
  • La sicurezza sul lavoro
  • I giovani agricoltori
  • Le filiere corte e i mercati locali
  • Le energie rinnovabili
  • L’economia circolare

«Siamo orgogliosi – conclude De Castro – di aver spinto l’Unione a mostrare concreta solidarietà a uno dei settori che, anche nei giorni più bui della pandemia, non si è mai tirato indietro dalle proprie responsabilità e doveri verso i cittadini dell’Ue».

 

Fonte: agricultura.it

LA NUOVA PAC METTE A RISCHIO IL GREEN DEAL

LA NUOVA PAC METTE A RISCHIO IL GREEN DEAL

Un comunicato stampa del WWF per conto della Coalizione #CambiamoAgricoltura sottolinea quanto la nuova PAC potrebbe mettere a rischio le strategia europee del Green Deal.

Una forte penalizzazione del Farm to Fork e di Biodiversità 2030 potrebbe arrivare dal nuovo Piano di Agricoltura Comune che penalizza tutte le pratiche fino ad ora messe in atto in ambito di sostenibilità e biodiversità. La nuova PAC, infatti, porterebbe grandi vantaggi all’agricoltura intensiva e alle grandi lobby del settore.

Un accordo fra i maggiori partiti europei trapelato da poche ore e denunciato dalla Coalizione Cambiamo l’Agricoltura, che sostiene: “Il parlamento europeo rischia di fermare il processo del Green Deal europeo ed i suoi obiettivi contenuti nelle recenti Strategie approvate pochi mesi fa, quelle sulla Biodiversità 2030 e la Farm to fork”. Tra le proposte più svantaggiose concordate dai partiti SDE, PPE e Renew Europe ci sarebbe quella di non concedere spazio alla natura nelle aziende agricole, rendendo così una chimera l’obiettivo di raggiungere il 10% di aree a tutela della biodiversità. Così si continuerebbero a drenare le torbiere, che sono una delle cause di aumento di gas serra nell’atmosfera. Inoltre si vorrebbe togliere il divieto di arare e convertire i prati permanenti nei siti Natura 2000; aree protette ai sensi delle direttive comunitarie.
Queste proposte, miste ad altre, rischiano di affossare completamente il Green Deal.

Anche l’equità fra le aziende sembrerebbe a rischio, in quanto il nuovo accordo porterebbe le nuove risorse verso le grandi aziende, lasciando ai margini le piccole realtà territoriali che tanto si battono per preservare i loro territori: “Questa proposta –afferma la Coalizione Cambiamo Agricoltura -è una dichiarazione di resa alle lobby dell’agricoltura intensiva. Ci appelliamo in particolare ai membri del Parlamento europeo, soprattutto quelli dei gruppi socialisti e democratici e dei Renew, che avevano promesso un’azione sulle emergenze climatiche e sulla biodiversità: ritirino questo disastroso accordo, che non farebbe che affossare il processo del Green new deal, fortemente voluto dalla Commissione Europea e appoggiato da larghi strati della politica e della società civile”.

In questo momento quasi 60 miliardi di euro della Comunità Europea vengono spesi per sussidi alla PAC, che finanziano pe la maggior parte aziende agricole e allevamenti intensivi. Ormai diversi studi hanno evidenziato quanto queste pratiche stiano danneggiando il nostro pianeta, facendo sparire la nostra biodiversità e portando verso l’estinzione diverse specie animali. La protezione della natura passa attraverso la salvaguardia di quegli agricoltori che si battono per un equilibrio fra le pratiche agricole e di allevamento con la natura che le circonda.

Fonte: WWF

SANA 2020 UN’EDIZIONE CORAGGIOSA CHE HA PUNTATO AL RILANCIO

SANA 2020 UN’EDIZIONE CORAGGIOSA CHE HA PUNTATO AL RILANCIO

La tre giorni del Sana 2020, conclusasi domenica 11 ottobre, ha dato un forte segnale al settore biologico.

Nonostante la kermesse, a causa del Covid, abbia contato una defezione di due terzi dei partecipanti confrontandola con il 2019, ha avuto comunque un buon flusso di pubblico, contando più di 10.000 visitatori.

Numeri al ribasso a causa del Covid

Se i partecipanti di questo Sana sono stati al ribasso, il morale degli espositori era alto, grazie ai numeri in aumento nel comparto bio. A tal proposito vi riportiamo il commento di Giampiero Calzolari, presidente di Bologna Fiere:

“Ci siamo interrogati sull’opportunità di confermare questo appuntamento, ritenendo strategicamente corretto far ripartire il calendario degli appuntamenti fieristici da SANA, momento principe per confrontarsi su temi cruciali, ancor di più oggi, come la sostenibilità, la salute, il futuro del pianeta. Siamo orgogliosi della risposta che, nonostante le inevitabili difficoltà, la business community del biologico e del naturale ha dato scegliendo di partecipare all’evento, a dimostrazione che l’incontro in presenza resta per molti imprescindibile”.

Gli approfondimenti dei temi cardine

La manifestazione è stata l’occasione per approfondire diversi temi tra cui il Farm to Fork e il Green Deal, sottolineando sempre di più la strategia della comunità europea di puntare sullo sviluppo del biologico e della sostenibilità ambientale.

Gli appuntamenti di questa edizione e le promesse per il 2021

Questa edizione ha visto diversi appuntamenti:

  • Rivoluzione Bio – gli stati generali del biologico
  • Free from Hub, per promuovere le nuove tendenze nel segmento free from
  • Bio Consumi Awards
  • Bio Wine Festival, alla sua prima edizione

Ma probabilmente l’appuntamento più importante sarà quello di riavere a settembre 2021 un Sana che possa tornare al suo meglio.

 

Fonte: greenplanet.net