UNA RIFORMA DELLA PAC POCO AMBIZIOSA SUL FRONTE AMBIENTALE?

Il Parlamento Europeo in seduta plenaria vota in favore dei tre regolamenti costitutivi della Pac 2023-2027. Secondo il gruppo dei verdi europei la mancanza di vincoli rispetto a pratiche agricole più sostenibili dal punto di vista climatico vanifica l’obiettivo di una Pac più legata agli obiettivi di transizione ecologica del Green deal.

Via libera alla nuova Politica Agricola Comune (Pac). Il Parlamento Europeo in seduta plenaria si è infatti espresso favorevolmente con il voto finale ai tre regolamenti che danno corpo alla riforma che entrerà in vigore nel 2023. Nei sei anni della programmazione che terminerà nel 2027 all’agricoltura europea saranno destinati circa 387 miliardi di euro, il 33% del bilancio complessivo dell’Unione.

Dal confronto parlamentare sono emersi, come mette in evidenza una nota prodotta dall’ufficio stampa dell’EuroParlamento, alcuni punti salienti:

  • la nuova politica rafforza la biodiversità nel rispetto degli impegni ambientali e climatici del Green deal attraverso gli ecoschemi, a cui è destinato almeno il 25% dei pagamenti diretti;
  • il 10% dei pagamenti diretti è ridistribuito in favore delle piccole e medie aziende agricole;
  • viene fissata una riserva di crisi permanente da 450 milioni di euro da usare in caso di crisi dei prezzi o mercati instabili;
  • aumenta il monitoraggio sul rispetto delle norme sul lavoro agricolo e vengono stabilite sanzioni per chi le viola.

 

Una Pac allineata con il Green Deal 

Durante i negoziati sulla riforma i deputati hanno ribadito l’importanza del rafforzamento della biodiversità e degli impegni ambientali e climatici dell’Ue nell’attuazione della nuova Pac.

La Commissione ha già iniziato a valutare se i piani strategici nazionali sono in linea con questi impegni, raccomandando agli agricoltori di conformarsi a pratiche rispettose del clima e dell’ambiente. I Paesi membri dovranno infatti garantire che almeno il 35% del bilancio per lo sviluppo rurale e almeno il 25% dei pagamenti diretti siano destinati a misure ambientali e climatiche.

La conta dei voti

Il “regolamento sui piani strategici della PAC” è stato approvato con 452 voti favorevoli, 178 contrari e 57 astensioni, il “regolamento orizzontale” con 485 voti favorevoli, 142 contrari e 61 astensioni e il “regolamento sull’organizzazione comune dei mercati” con 487 voti favorevoli, 130 contrari e 71 astensioni.

Verdi schierati contro

Il risultato raggiunto evidenzia un’ampia maggioranza a favore del compromesso, malgrado il gruppo dei Verdi europei si sia schierato contro, dichiarandosi insoddisfatto per l’obiettivo climatico ed ambientale poco ambizioso, per la riproduzione di schemi già visti e per uno scarso sostegno a favore delle piccole aziende. «La mancanza di obblighi precisi – è stato affermato a Strasburgo – riguardo all’adozione di pratiche in grado di ridurre le emissioni di gas serra vanifica l’obiettivo di un cambiamento radicale nell’agricoltura europea».

I prossimi passi

In seguito all’approvazione formale del Consiglio dell’Ue attesa nei primi giorni di dicembre, le nuove regole saranno applicabili dal primo gennaio 2023. Ad entrare in gioco questa volta saranno gli Stati membri, che dovranno elaborare i propri Piani Strategici di Sviluppo Rurale e determinarne l’attuazione.

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