Suolo e Salute

Tag Archives: agricoltura

DAI DRONI ALLE APP: IL BIOLOGICO MARCHIGIANO GUARDA AL FUTURO

DAI DRONI ALLE APP: IL BIOLOGICO MARCHIGIANO GUARDA AL FUTURO

Presentati a Morro d’Alba (An) i risultati del progetto Biocereals 4.0, che comprende strumenti per programmare le semine, gestire i conferimenti e monitorare in tempo reale i cereali biologici in pieno campo

Dall’impiego di droni per monitorare la salute delle piante alle app per caricare direttamente dal campo tante informazioni utili alla gestione dell’attività agricola. Grazie al progetto Biocereals 4.0, condotto dalla cooperativa Montebello (ecosistema Girolomoni) insieme con l’Università Politecnica delle Marche e Apra – Var, l’agricoltura biologica delle Marche ha l’opportunità di utilizzare una serie di strumenti digitali validati per innovare il settore.

I risultati del progetto, realizzato grazie ai fondi Psr messi a disposizione dalla Regione Marche, sono stati illustrati nel corso del convegno “Nuovi scenari per la transizione ecologica e digitale delle filiere agricole biologiche” che si è tenuto a Morro d’Alba (An) presso l’azienda Mario Lucchetti.

Tre anni di lavoro

Il progetto è stato realizzato in tre anni di lavoro ed ha visto l’Università Politecnica delle Marche sviluppare una intensa attività di ricerca per applicare le nuove tecnologie alla filiera agroalimentare. «In agricoltura biologica – ha detto Raffaele Zanoli, professore di Economia agraria alla Politecnica – le difese sono naturali, per questo gli strumenti per prevedere infestazioni e malattie sono particolarmente importanti. La digitalizzazione consente risparmi e controllo, anche se il digital divide è ancora un problema».

«Il progetto Biocereals 4.0 – spiega Pierfrancesco Fattori, presidente della Montebello – consente di ottimizzare questi nuovi strumenti per rispondere ai bisogni concreti delle aziende, sviluppando una serie di servizi per favorire il lavoro in rete, perchè digitalizzazione e consulenza saranno concetti fondamentali per il futuro del bio marchigiano».

Gli strumenti

Gianluca Regoli di Apra – Vargroup company ha illustrato gli strumenti adottati in Biocereals 4.0, tra cui i sistemi per gestire normative e contratti, per compiere scelte ragionate sulla programmazione delle semine, per raccogliere dati direttamente sul campo e orientare le decisioni, per controllare in tempo reale i processi di conferimento dei cereali e la situazione nei centri di stoccaggio. Francesco Maria Martini di Univpm si è concentrato sul ruolo dell’intelligenza artificiale e della sensoristica avanzata, che grazie ad un monitoraggio costante sulla salute della piante consentono di intervenire tempestivamente e anche di sviluppare modelli predittivi.

Il coinvolgimento della filiera

Ma perché il bio entri nel futuro servono scelte di fondo. «Il quadro generale è favorevole al bio e alla transizione ecologica – ha detto Francesco Torriani, coordinatore del settore biologico per Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentare – ma saranno in pochi a cogliere queste opportunità se non superiamo il problema che sta alla base: la frammentazione nella produzione. L’innovazione va realizzata in termini di sistema, coinvolgendo tutta la filiera, anche sul piano delle conoscenze e delle competenze».

UN TOUR NELL’AGROBIODIVERSITÀ EUROPEA

UN TOUR NELL’AGROBIODIVERSITÀ EUROPEA

Uno studio del Fibl descrive tutte le iniziative indipendenti di miglioramento genetico biologico di piante e animali portate avanti da produttori e ricercatori nei diversi Paesi del Vecchio Continente

Aumentare la biodiversità dell’agricoltura francese favorendo una maggiore diffusione di colture come cartamo, sorgo o tarassaco. Selezionare una razza suina alternativa o vacche da latte con un migliore adattamento alla variabilità delle condizioni climatiche per l’allevamento biologico svizzero. Identificare razze avicole a crescita lenta per il biologico italiano. Diffondere iniziative di miglioramento genetico partecipativo dei cereali bio. Sono solo alcune delle attività censite da Fibl.

L’iniziativa “Engagement Biobreeding”

L’Istituto svizzero dedicato all’agricoltura biologica (Forschungsinstitut für biologischen Landbau) si è infatti lanciato alla scoperta dell’agrobiodiversità del Vecchio Continente. Un viaggio avvincente tra le attività indipendenti portate avanti da istituti di ricerca pubblici e privati e tra le collezioni tutelate dall’impegno della rete degli agricoltori custodi descritto in una nuova pubblicazione che è frutto dell’iniziativa “Engagement Biobreeding” (www.biobreeding.org) coordinato dalla ricercatrice italiana, phD in  Agrobiodiversity Mariateresa Lazzaro.

La pubblicazione è scaricabile da questo sito

Un breeding adatto al bio

La coltivazione e la produzione di alimenti biologici dipendono infatti dall’uso di varietà e pratiche colturali adeguate. Lo sviluppo di un miglioramento genetico mirato agli obiettivi specifici di selezione per l’agricoltura biologica è quindi una condizione importante per l’efficienza e la stabilità di produzione in bio. Inoltre, il miglioramento genetico biologico contribuisce in modo significativo alla conservazione e alla promozione dell’agrobiodiversità. Rafforza la resilienza non solo ecologica ma anche sociale della produzione alimentare. Creare cultivar vegetali e razze animali adatte al biologico nelle diverse  condizioni pedo-climatiche assicura una maggiore resilienza ad un’agricoltura europea che deve affrontare l’impatto . dei cambiamenti climatici.

Un proficuo scambio di conoscenze

Tutti motivi che rendono estremamente preziosa un’iniziativa come Engagement Biobreeding che promuove lo scambio di conoscenze tra bio-breeder, agricoltori, trasformatori e gli operatori della distribuzione, coordina la promozione del miglioramento genetico biologico a livello di filiera e si impegna a favore di un miglioramento genetico biologico indipendente.

SI COMPLETA LA SQUADRA DI GOVERNO

SI COMPLETA LA SQUADRA DI GOVERNO

A ministri, viceministri e sottosegretari del 68° Governo della Repubblica Italiana gli auguri di proficuo lavoro di Suolo e Salute

Si completa la fisionomia del 68° Governo della Repubblica Italiana, il primo con un Presidente del Consiglio donna: Giorgia Meloni.

La novità della Sovranità alimentare

Mercoledì 2 novembre è stato infatti il giorno del giuramento per i 31 sottosegretari nominati nel Consiglio dei Ministri dello scorso 31 ottobre. Patrizio Giacomo La Pietra (Fratelli d’Italia) e Luigi D’Eramo (Lega) sono i due nuovi sottosegretari del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e forestale (Masaf, nuovo acronimo che sostituisce il precedente Mipaaf) che affiancheranno il ministro Francesco Lollobrigida (Fratelli d’Italia) in Via XX Settembre.

Ambiente e Sicurezza energetica

Cambio di nome anche per l’ex Ministero per la Transizione ecologica che diventa Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Qui ad affiancare il neoministro Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia) sono la viceministro Vannia Gava (Lega) e il sottosegretario Claudio Barbaro (Fratelli d’Italia). Per conoscere le rispettive deleghe, compresa quella per l’agricoltura biologica, bisognerà aspettare il 4 novembre.

Il ruolo centrale del biologico e della certificazione

Suolo e Salute esprime i più fervidi auguri di proficuo lavoro ai membri del nuovo Governo affinchè possano dare il loro importante contributo a sostegno dell’Agricoltura e dell’Ambiente. «L’auspicio è che il nuovo Esecutivo ribadisca l’importanza dell’agricoltura biologica e della certificazione per la sostenibilità ambientale, economica, sociale e per la sicurezza alimentare del nostro Paese in un momento di estrema complessità a causa delle crisi internazionali».

CSA, UNA STRETTA DI MANO TRA CITTÀ E CAMPAGNA

CSA, UNA STRETTA DI MANO TRA CITTÀ E CAMPAGNA

Si chiamano Community Supported Agriculture (Agricoltura sostenuta da comunità) e costituiscono uno stretti rapporto economico e sociale tra produttori e consumatori di prodotti bio. Nel vicentino l’esempio di “La corte dei mestieri” che assicura ogni settimana ai soci una cassetta da 5 chili di ortofrutta e prodotti trasformati bio

Anche in Italia compaiono i primi esempi di “Agricoltura sostenuta da comunità” (nota anche come agricoltura civica), Community Supported Agriculture, una nuova formula di conduzione agricola che in Germania vede oltre 700 aziende all’attivo. Le Comunità a Supporto dell’Agricoltura (CSA) sono costituite solidalmente da soci, sia agricoltori sia cittadini che li sostengono.

Il budget fissato in anticipo

Questi ultimi contribuiscono al mantenimento dell’azienda, individuando ogni anno in anticipo i fabbisogni degli agricoltori e stabilendo un budget che verrà coperto solidalmente dai soci per garantire la stabilità economica delle fattorie coinvolte. Ciascun socio contribuisce così alla produzione, secondo le necessità della fattoria, dalla semina al raccolto. I prodotti agricoli vengono poi ridistribuiti settimanalmente pro quota ai soci per il fabbisogno interno.

La corte dei mestieri

Il settimanale Terra e Vita illustra l’esempio di “La corte dei mestieri”, impresa biodinamica di Giorgia Almasio a Grumolo (Vi). Assieme al marito Cristiano Gazzola sono soci fondatori della CSA con sede nel paese vicentino che oggi conta 86 soci, dai 20 agli 84 anni, abitanti in diverse province venete. I soci ricevono tutte le settimane più di quello che avrebbero acquistato ai costi di mercato, in una cassetta di almeno 5 kg di ortaggi misti, frutta, oltre a prodotti trasformati.

Varietà locali

Giorgia e Cristiano, insegnanti della scuola Steineriana, hanno fondato l’Associazione Culturale Antroposofica La Corte dei Mestieri insieme a 5 famiglie 9anni fa, nel 2013, prevedendo fin dall’inizio di sposare le attività agricole e di valorizzazione del territorio con quelle pedagogiche basate sull’interazione dei bambini con la terra.

L’azienda agricola è articolata in 14 ettari e mezzo di collina, di cui 5 a ortaggi, cereali  e frutteto e 5 ettari a prati pascoli. L’orto è su 17 parcelle a rotazione, con tutti gli ortaggi coltivabili sul territorio secondo la stagione: Broccolo Fiolaro di Creazzo, Cipolla di Zugliano, 6 varietà diverse di pomodori, 7 varietà locali di zucchine, 4 di melanzane, 5 di peperoni, tutti i tipi di brassicacee dal Cavolo nero di Toscana, al Cavolo Navone, al Sedano Rampa. Tutte le parcelle sono consociate.

L’avvio dell’allevamento

L’azienda sta introducendo gli animali: un pascolo turnato di capre, pecore e vacche non decornate, maiali e pollai mobili per le galline che passano nel paddock. Le 9 famiglie di api per ora producono miele riservato principalmente alla mensa degli studenti.

PIÙ SOSTEGNI AL BIO NEL FARM BILL AMERICANO?

PIÙ SOSTEGNI AL BIO NEL FARM BILL AMERICANO?

Li chiede un rapporto elaborato da due centri di studio di California e Arizona. «I vantaggi del bio in termini di tutela della biodiversità, stabilità dei suoli e neutralità climatica sono evidenti e dovrebbero spingere le autorità federali ad un maggiore impegno»

Investire sul futuro attraverso l’agricoltura biologica. Per il New Deal europeo è un mantra che dovrebbe guidare le politiche agricole comunitarie e qualcosa di simile potrebbe concretizzarsi anche Oltre Oceano. Un nuovo rapporto redatto da due centri di studi indipendenti descrive infatti in dettaglio i vantaggi dell’agricoltura biologica e delinea le strategie per espandere le pratiche di agricoltura biologica attraverso il Farm Bill 2023 (ovvero il documento federale che indirizza le scelte di politica agricola di Washington DC). Il rapporto è stato prodotto dal National Resources and Defense Council (NRDC), dello Swette Center for Sustainable Food Systems dell’Arizona State University (ASU) e dal Californians for Pesticide Reform (CPR).

Un talismano contro le crisi

Intitolato “Grow Organic: The Climate, Health, and Economic Case for Expanding Organic Agriculture”, il rapporto conferma il ruolo dell’agricoltura biologica nella realizzazione degli obiettivi strategici della tutela della biodiversità ecologica, della fertilità del suolo e della stabilità dei sistemi naturali. Gli autori scrivono che questo approccio «ha un potenziale significativo e in gran parte non sfruttato per affrontare le molteplici crisi che devono affrontare la nostra società, inclusi i cambiamenti climatici, la salute e le economie rurali in difficoltà».

La ricerca sui benefici per l’uomo e l’ambiente dell’agricoltura biologica, integrata da casi di studio di oltre una dozzina di aziende agricole, aiuta a evidenziare il potenziale di queste pratiche agricole. Il rapporto mostra che l’agricoltura biologica può aiutare a sequestrare il carbonio, migliorare la salute del suolo e ridurre le emissioni di gas serra. Queste tecniche possono anche aiutare a limitare la diffusione della resistenza agli antibiotici, un  problema crescente che  minaccia la salute umana, e ridurre l’esposizione a sostanze chimiche dannose per l’agricoltura.

I costi indiretti dell’agricoltura convenzionale

«L’espansione dell’agricoltura biologica – afferma la dott.ssa Kathleen Merrigan, direttrice esecutiva dello Swette Center presso l’Arizona State University ed ex Vice Segretario degli Stati Uniti e Direttore Operativo del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) -è un investimento nel nostro futuro, che alla fine potrebbe produrre ritorni significativi».

«Il sistema convenzionale di oggi contiene immensi costi nascosti sovvenzionati dalle nostre tasse che non possiamo più permetterci. Quando teniamo conto dei costi reali dei nostri attuali sistemi di agricoltura, inclusi gli impatti sulla salute, l’ambiente, la società e l’economia, il valore dell’agricoltura biologica è innegabile».

Dieci raccomandazioni

Dal rapporto “Grow Organic” emerge che solo l’1% dei terreni agricoli è gestito in modo biologico. Un rapporto della Organic Farming Research Foundation (OFRF) rileva che i produttori spesso devono affrontare sfide, tra cui una riduzione dei raccolti durante il periodo di tre anni necessario per il passaggio al biologico. Per superare questo handicap gli autori di “Grow Organic” forniscono 10 raccomandazioni per aiutare l’agricoltura biologica attraverso il Farm Bill 2023  e oltre.

«Investimenti più significativi nel Farm Bill, insieme a un forte impegno amministrativo per il biologico e alla continua difesa delle parti interessate, sono necessari per garantire che tutti coloro che vogliono coltivare, allevare, gestire la terra e mangiare in modo biologico possano farlo».

I suggerimenti includono fornire un maggiore sostegno agli agricoltori durante il periodo di transizione, aumentare le risorse federali per sostenere la ricerca e l’assistenza tecnica per l’agricoltura biologica e ridurre gli ostacoli alla certificazione biologica.

IL MINISTRO PATUANELLI: «L’OMOLOGAZIONE DELL’AGRICOLTURA DISTRUGGE LA BIODIVERSITÀ»

IL MINISTRO PATUANELLI: «L’OMOLOGAZIONE DELL’AGRICOLTURA DISTRUGGE LA BIODIVERSITÀ»

Forte intervento del Ministro nel corso della Giornata mondiale della Biodiversità. «Sono produzioni di eccellenza come il biologico e le Dop a costituire un forte antidoto per lo sviluppo armonico dei territori»

La prima biodiversità da tutelare è quella dell’agricoltura. Ne è convinto il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e lo ha ribadito proprio lo scorso 22 maggio, data proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite “Giornata della Biodiversità”.

Contro una visione produttivistica e semplicistica

«Il primo rischio per l’agricoltura – ha detto – è l’omologazione, che porta alla distruzione della biodiversità». Una minaccia che secondo il Ministro deriverebbe da una visione semplicistica che vede la produzione alimentare solo in termini di massimizzazione delle rese e l’alimentazione solo in termini salutistici che indirizzano verso una dieta universale tutelata da controversi sistemi di etichettatura.

«Il grande rischio, non complottistico ma reale, è che il cibo sia sostituito da una pillola e da un prodotto di laboratorio». «Dobbiamo scongiurarlo facendo sistema, facendo formazione e informazione e soprattutto facendo capire che si può produrre cibo di qualità tutelando contemporaneamente l’ambiente, la biodiversità, la natura e il mondo in cui viviamo».

Una forte presa di produzione rilasciata dal ministro nel corso del Convegno Internazionale “Nature in Mind” organizzato a Roma dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri in collaborazione con Coldiretti.

Il cibo è democrazia

«Il cibo ha un legame strettissimo con la democrazia», ha aggiunto il Ministro, che ha sottolineato: «La difesa del patrimonio di biodiversità attraverso produzioni di eccellenza come il biologico e le Dop – comparti dove il nostro Paese eccelle – costituisce un forte antidoto per lo sviluppo armonico dei territori, la fertilità dei suoli, la salubrità dell’aria, l’uso razionale dell’acqua e, più in generale, per lo sviluppo della produttività del sistema agricolo nazionale e della sicurezza del comparto alimentare italiano sotto il profilo qualitativo e salutistico».

L’impegno degli agricoltori italiani

In un comunicato stampa Confagricoltura ha messo in evidenza il forte impegno degli agricoltori nella tutela della biodiversità nazionale.

In Italia oggi sono infatti protetti oltre 3 milioni di ettari, pari a circa il 10,5% della superficie nazionale e tale sistema si integra alla rete Natura 2000, istituita ai sensi delle direttive Uccelli 2009/147/ce e Habitat 92/43/cee, che interessa una superficie totale di circa 6 milioni di ettari, il 19,3% del territorio nazionale.

Circa il 21% della superficie agricola italiana è potenzialmente classificabile come area agricola ad alto valore naturalistico (Avn), in cui si mantiene un elevato numero di specie e di habitat naturali.