IL RIPRISTINO DELLA NATURA SI FARÀ

Ok dell’Europarlamento alla proposta che mira a ristabilire condizioni naturali su almeno il 20% della superficie terrestre e marina europea entro il 2030: Alcuni emendamenti votati a Strasburgo mirano ad esentare gli agricoltori dai vincoli più duri del pacchetto normativo

Rispristino della natura: via libera del Parlamento Europeo alla proposta di regolamento sostenuta dal vice presidente della Commissione Frans Timmermans. Un’approvazione non scontata, arrivata sul filo del rasoio. L’ok è arrivato infatti grazie a 336 voti favorevoli, a fronte di 300 contrari e 13 astenuti. Poco prima del voto finale, la mozione di rimandare al mittente la proposta della Commissione non è però passata per una manciata di voti (312 favorevoli, 324 contrari e 12 astenuti: un EuroParlamento spaccato esattamente in due).

Il commento di Jan Plagge

Positivo il commento di Jan Plagge, presidente di Ifoam Organics Europe. «L’esito del dibattito di Strasburgo – dice- dona nuove speranze all’idea che l’Europa possa guidare la transizione ecologica del nostro modo di produrre cibo». «I deputati che hanno votato contro il #NatureRestoration non difendono gli agricoltori, ma vorrebbero al contrario portarli verso un futuro più difficile e una filiera agroalimentare più vulnerabile». «La sicurezza alimentare tanto declamata in aula a Strasburgo si raggiunge infatti solo con ecosistemi sani».

Il nuovo pacchetto normativo mira al ripristino di almeno il 20% della superficie terrestre e marina europea entro il 2030 e l’estensione a tutti gli habitat che necessitano di recupero entro il 2050. Gli emendamenti ottenuti dall’EuroParlamento hanno però indebolito i vincoli per gli agricoltori togliendo, per ora, l’obbligo di ritirare dalla produzione il 10% della superficie aziendale

Il via libera del Parlamento, accolto da un lungo applauso dei gruppi favorevoli, è stato seguito dal voto, altrettanto favorevole, che rinvia la proposta di regolamento in commissione Ambiente: si tratta di un passaggio formale che definisce la posizione negoziale dell’Eurocamera in vista dei triloghi sul testo con Consiglio e Commissione. Dopo la fine dei negoziati interistituzionali il testo tornerà all’Eurocamera.

La soddisfazione di Timmermans

Per Timmermans potrebbe trattarsi del successo politico più significativo di un mandato caratterizzato da una forte impronta green. Per questo il Vicepresidente Ue ha voluto ribadire l’importanza del voto: «è cruciale – ha detto – per il futuro del Green Deal e per gli obiettivi di neutralità climatica. Pensiamo alla prossima generazione e non alle prossime elezioni amministrative europee».

Lo scontro si trasferisce sui fronti nazionali

La partita però non si chiuderà con la risoluzione delle dispute tra Bruxelles e Strasburgo, destinata com’è ad aprire 27 aspri confronti all’interno di ognuno degli Stati membri, chiamati a individuare e quantificare le aree da ripristinare per ciascun habitat.

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