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Stop francese agli OGM, Coldiretti: più forte il fronte anti biotech

Dopo lo stop imposto dal Tar del Lazio, la decisione del Senato francese segna un nuovo importante punto a favore dell’ampio fronte antibiotech. Commentando il provvedimento d’oltralpe Coldiretti in un comunicato sottolinea che “si rafforza il fronte degli oppositori agli OGM nell’Unione Europea dove in sede di consiglio ambiente, sono ripresi i lavori sulla proposta di modifica della direttiva 2001/18/ce per quanto concerne la possibilità per gli stati membri di limitare o vietare la coltivazione di OGM sul loro territorio”. “Nell’Unione Europea – prosegue il comunicato – nonostante l’azione delle lobby che producono OGM, nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare OGM (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico Mon810  piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962  ettari)”. “Si tratta quindi di fatto di un unico paese dove si coltiva un unico prodotto”.
Fonte: Agrapress

OGM: Stop dal Senato francese al mais Mon810

Freschi della “vittoria” ottenuta con la decisione del Consiglio di Stato, gli antiOGM d’oltralpe celebrano oggi un’altra importante affermazione: grazie a 172 voti a favore e 147 contrari infatti il Senato francese ha definitivamente approvato la proposta di legge presentata dal presidente del gruppo socialista Bruno Le Roux per vietare la coltivazione del mais Mon810. Una proposta che si basa su quanto evidenziato dall’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, che ha sottolineato i notevoli rischi ambientali connessi alla coltivazione del mais Mon810, e sui timori legati alla coltivazione di un altro mais, il Mon1507, per il quale attualmente è al vaglio comunitario la domanda di immissione sul mercato.
Fonte: Agrapress

OGM, respinta dal Consiglio di Stato francese sospensione Mon810

E’ stata respinta dal Consiglio di Stato francese la richiesta pervenuta dall’Unione francese dei sementieri e dall’Associazione generali dei produttori di mais, che invocavano una sospensiva urgente del Decreto governativo del 14 aprile u.s. che vietava la coltivazione dell’ormai celebre mais OGM Mon810. Pur non entrando nel merito del provvedimento governativo, i giudici hanno ritenuto non urgente la necessità di sospensione del decreto, in quanto quest’ultimo “non comporta un problema grave ed immediato per la situazione economica dei ricorrenti” nè della filiera, dal momento che il mais mon810 rappresenta solo “una parte molto ridotta delle colture”.
Fonte: Agrapress

Promozione export prodotti agricoli: all’Italia 5,77 milioni di euro

5,77 milioni di euro: a tanto ammontano i finanziamenti che l’UE stanzierà a favore del nostro paese per sostenere le produzioni agricole biologiche e di qualità sui mercati esteri, sia comunitari che internazionali. In particolare, a ricevere un contributo di 1,82 milioni di euro il programma presentato da FederBio volto ad aumentare le esportazioni verso la Germania e il Belgio e a sostenere il mercato nazionale. Finanziamenti anche per Bioagricoop per l’export verso India, America Latina e Asia sudorientale, mentre il sostegno più significativo sarà destinato al progetto presentato dai Consorzi Prosciutto di San Daniele, Prosciutto di Parma, Grana Padano e Montasio. Grazie ai 2,7 milioni di euro ricevuti dall’Unione, saranno attivate numerose azioni di promozione delle rispettiv eDop e Igp sui principali mercati Nordalericani. Grazie ai finanziamenti europei, per i prossimi tre anni l’Italia potrà investire complessivamente 11,5 milioni di euro, la quota più significativa stanziata dalla Commissione Ue che complessivamente ha messo a disposizione 23 milioni di euro per 20 diversi progetti di promozione dei prodotti agricoli europei.
Fonte: ANSA

Al via il progetto Eatalian bio

E’ stato avviato nei giorni scorsi il progetto “Eatalian bio – promozione del bioalimentare italiano in Australia e Giappone”, promosso e finanziato dal Ministero dello sviluppo economico e realizzato da Assocamerestero in collaborazione con la Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia (CCIE di Sydney), che per questo scopo si coordinerà con le CCIE di Adelaide, Brisbane, Melbourne e Perth – e la Italian Chamber of Commerce in Japan (CCIE di Tokyo). Scopo del progetto quello di promuovere i prodotti biologici italiani su due mercati dinamici e in forte sviluppo per il settore quali l’Australia e il Giappone. I punti salienti del progetto sono stati discussi anche nel corso di un incontro svoltosi ieri mercoledì 7 maggio presso Fierediparma.
Fonte: Agrapress