Suolo e Salute

Category: Suolo e Salute News

I dati sui controlli ICQRF nel 2017

I dati sui controlli ICQRF nel 2017

Nell’anno 2017 ICQRF ha eseguito 53.733 controlli sull’intero sistema agro-alimentare italiano, di cui 40.857 controlli ispettivi e 12.876 analitici. Gli operatori verificati sono stati oltre 25.000 e i prodotti controllati oltre 57.000.

Le irregolarità rilevate hanno riguardato il 26,8% degli operatori, il 15,7% dei prodotti e il 7,8% dei campioni.

I controlli hanno riguardato tutta la filiera agroalimentare: dei 53.733 controlli, l’88% ha riguardato i prodotti alimentari e il 12% i mezzi tecnici per l’agricoltura.

Dai dati emerge che nell’ambito della produzione biologica le irregolarità sono di gran lunga inferiori a quella media del settore agro-alimentare e a quella dei settori in regime di qualità (DOP, DPC, IGP, IGT).

L’entità delle non conformità non è da ritenersi comunque media del settore: ICQRF interviene principalmente su aziende segnalate all’autorità competente dagli organismi di controllo per sospetti di violazione delle norme, oppure a carico delle quali le autorità sospettano comunque infrazioni, in seguito ai risultati dei test analitici svolti nell’ambito della normale vigilanza sui prodotti sul mercato in Italia o all’estero o ad altri motivi.

L’auspicio dell’associazione è che il sistema di controllo riformato dal decreto legislativo di febbraio, investimenti nella formazione e nell’assistenza tecnica riducano ulteriormente la pur contenuta quota di non conformità.

Qui potete leggere l’articolo completo:
fonte: http://www.assobio.it/2018/03/09/i-controlli-dellicqrf-nel-2017/

Il Report 2017 di ICQRF è disponibile al seguente link: https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/12201

Suolo e Salute è ospite di Biodiversitywar al Cosmoprof 2018

Suolo e Salute è ospite di Biodiversitywar al Cosmoprof 2018

A Bologna Fiere dal 15 al 18 marzo, durante la più importante manifestazione internazionale dedicata alla cosmesi, Cosmoprof 2018, sarà ovviamente presente anche l’hub di giornalismo digitale Biodiversity.Bio-Fondazione BioHabitat, in qualità di partner tecnico: affronterà il tema del sostegno ambientale in diretta streaming da un comparto in continua evoluzione ed una vetrina unica al mondo.

 

Latifolia Group creerà, al Padiglione 19, stimoli e idee per esaltare il dibattito sul biologico e processi di filiera Green nel mondo della cosmesi.

 

Quali sono i sistemi certificati che permettono di fare rete d’impresa?

In che modo, in termini legali si è complicata o semplificata una certificazione?
Dove il mercato raccoglie più consensi in fatto di creatività e credibilità?

Chi sono i veri protagonisti di una realtà che oggi punta a fatturati milionari?
C’è ancora posto per le piccole e medie imprese di agire nella conversione al Bio?
Infine l’internazionalizzazione è davvero la nuova sfida del Km Zero?

 

Queste, alcune delle domande che stimoleranno il dibattito, e la piattaforma di Biodiversity.Bio, offre la possibilità di registrare le interviste, i confronti diretti in convegni e incontri a tema, tavole rotonde.

 

Con ospiti d’eccezione:

Suolo e Salute

ADI Delegazione Emilia Romagna

Accademia di Belle Arti di Bologna

gli studenti che hanno partecipato alla Mostra UBIQ

Design4Pet

 

e a livello internazionale una finestra aperta con:

AMI IYOK ECOSMETICS

D’ALCHEMY

Hemp Care – Allegrini

JUVENOR LLC DBA BOTTEGA ORGANICA

MAKE ME BIO

POESIA21

THE LAB ROOM

THEOPHILE BERTHON 1867

TRIUMPH & DISASTER

LE PERE PELLETIER

SKINYOGA 

MY WHITE SECRETS

AMATERA

 

contact in Fiera 3475109352 – Marcella Marzari

 

Fonte: http://www.biodiversitywar.it/cosmprof-2018-biovsbio/#5cVewfF9R4lJBkAH.99

Il monopolio del grano Senatore Cappelli

Il monopolio del grano Senatore Cappelli

Quest’anno molti agricoltori biologici non potranno seminare il grano duro varietà Cappelli. Un’azienda sementiera si è aggiudicata infatti la licenza in esclusiva per questa antica varietà di frumento, creando di fatto un regime di monopolio.

Il Crea – proprietaria del Cappelli – ha affidato i diritti  sulla moltiplicazione e sulla commercializzazione di questa varietà alla SIS per i prossimi 15 anni. Con questo accordo, la fornitura del seme all’azienda agricola è condizionata alla sottoscrizione di un contratto con la ditta sementiera nel quale si prevede il conferimento dell’intera produzione agricola. E in seguito a questa esclusiva, gli imprenditori agricoltori sono privati della possibilità di sviluppare e promuovere filiere fino al prodotto finito.

Un frumento antico, riscoperto in un momento in cui era stato abbandonato, non sarà più commerciabile dagli agricoltori, ma utilizzabile solo per fini personali.

Si tratta di un’ingiustizia dettata da una gestione disfunzionale del settore primario, che porta i piccoli commercianti a soffrire e le grandi aziende a riempirsi le tasche.

L’ennesima vergogna della quale subiscono le conseguenze solo i piccoli commercianti impegnati nella continua lotta alla rinascita del settore agricolo.

Fonte: http://www.ecomulo.it/2018/03/grano-senatore-cappelli-venduto-monopolio/

Decreto boomerang sul biologico: tutela o duro colpo?

Decreto boomerang sul biologico: tutela o duro colpo?

Lo scorso 22 febbraio il Consiglio dei Ministri, in una delle ultime sedute prima delle elezioni, ha approvato in via definitiva il decreto legislativo sul sistema dei controlli per la produzione agricola e agroalimentare biologica ma l’analisi del testo fatta da esperti e da alcune grandi aziende fa ritenere che il decreto possa tradursi in un boomerang per i produttori biologici.

I truffatori che mettono in commercio falso bio non si fermerà certo davanti a multe di qualche migliaio di euro, che invece potrebbero complicare l’attività di piccoli produttori agricoli, la vera base del bio italiano. Gli operatori italiani che hanno investito nel biologico saranno tenuti a pagare sanzioni in aggiunta a quelle comminate dagli organismi di controllo. Facciamo alcuni esempi: in caso di meri errori di etichettatura la sanzione va da 600 a 3.000 euro; in caso di sospensione/revoca (anche a seguito di recidive per soppressioni dovute a residui causati da trattamenti fatti da vicini) le sanzioni vanno da 6.000 a 30.000 euro. Si tratta di sanzioni amministrative automaticamente irrogate a seguito dei provvedimenti emessi dagli organismi di controllo.Lo stesso decreto prevede inoltre sanzioni amministrative per gli organismi di certificazione che finiranno per ricadere sugli operatori aumentandone i costi di produzione e riducendone la capacità competitiva.

Operatori e organismi di controllo avevano chiesto un coinvolgimento nella messa a punto del provvedimento ma, nella stragrande maggioranza, non sono stati presi in considerazione. Così oggi prendono piede delusione, incertezza e preoccupazione in un settore che sta andando al massimo e che chiedeva alle autorità nazionali qualcosa di diverso.

Fonte: http://www.greenplanet.net/controlli-sul-biologico-una-mazzata-il-settore

AIAB pretende risposte sui contributi AGEA

AIAB pretende risposte sui contributi AGEA

AIAB, l’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, rivendica il suo ruolo di rappresentante di molte aziende biologiche che da troppo tempo ormai aspettano i pagamenti di AGEA per i PSR.

E’ il presidente stesso di AIAB, Vincenzo Vizioli, a firmare in prima persona una lettera, scritta dai legali di AIAB, dove si chiede espressamente che AGEA:
completi la definizione operativa delle procedure di pagamento, per rendere ordinaria la presentazione delle domande, la loro istruttoria e il loro pagamento in qualità di organismo pagatore nazionale;

sblocchi le procedure dei pagamenti degli arretrati e disponga l’immediato pagamento dei contributi, quanto meno per l’annualità 2015; renda formalmente noti quali sono gli eventuali ostacoli burocratici che impedirebbero la conclusione delle istruttorie e la liquidazione dei premi agli agricoltori, per ogni annualità sospesa.

AIAB, che rappresenta prioritariamente gli interessi dei produttori biologici e che li sostiene anche negli aspetti tecnici e burocratici, definisce, tramite il suo presidente Vizioli, “inaccettabile la situazione di stallo che si è venuta a creare per inspiegabili e dannosi ritardi burocratici, che di fatto impediscono la liquidazione dei contributi agli agricoltori”.

In mancanza di una risposta ufficiale entro 15 giorni da parte di AGEA, AIAB promette di adire le vie legali con richiesta di danno in difesa dei suoi soci.

A questo link è possibile leggere la lettera sull’appalto dei servizi tecnici e informatici

A questo link è possibile leggere la lettera sul ritardo dei pagamenti

fonte: https://aiab.it/aiab-scrive-ad-agea-vogliamo-lo-sblocco-dei-pagamenti-laccesso-agli-atti/

Suolo e Salute e Biodiversity.Bio insieme al Cosmoprof

Suolo e Salute e Biodiversity.Bio insieme al Cosmoprof

Suolo e Salute oggi è il primo organismo di controllo e certificazione per il biologico in Italia: oltre 18.000 aziende, tra produttori e trasformatori, quasi il 27% del totale nazionale e quasi 600.000 ettari, il 30% della superficie italiana coltivata in biologico.

Organismo di Controllo e Certificazione per l’Agroalimentare e l’Ambiente, nasce dall’Associazione Suolo e Salute – fondata a Torino nel 1969, grazie all’opera del Prof. Garofalo – che in Italia ha realizzato la prima esperienza di promozione del metodo organico-minerale, dal quale l’agricoltura biologica ha tratto i suoi fondamenti. Nel 2000 dall’Associazione Suolo e Salute è stata costituita Suolo e Salute, società a responsabilità limitata, attuale Organismo di Controllo e Certificazione.

Suolo e Salute può inoltre certificare le produzioni biologiche da esportare direttamente nei più importanti mercati del mondo (es. Stati Uniti, Giappone, Canada, Brasile e Cina).

Incontriamo il dr. Alessandro D’Elia, agronomo e direttore di Suolo e Salute e scopriamo alcuni momenti che hanno caratterizzato la storia di Suolo e Salute:

Il 31 marzo 1969 nasce in Italia l’Associazione Suolo e Salute, ad opera del professore Francesco Garofalo, docente di fitoiatria dell’Università di Torino, che ne fu l’ispiratore principale, insieme a un gruppo di medici, di agronomi, di agricoltori e consumatori che credevano in un agricoltura in grado di produrre alimenti sani nel rispetto e salvaguardia dell’agroecosistema, mantenendo la fertilità del terreno e preservando le falde acquifere dall’inquinamento. Erano tempi in cui si faceva un largo uso di diserbanti, fungicidi e di insetticidi, per lo più organofosforati ed organoclorurati, tra cui il DDT, dimostratisi a distanza di anni tossici per l’ambiente e per l’uomo. L’Associazione Suolo e Salute, rappresentava la voce fuori dal coro, grazie ad un’appassionata opera di divulgazione, è stata nei fatti la prima voce in Italia a promuovere l’agricoltura biologica come modello alternativo all’agricoltura convenzionale, dimostrando con ricerche e sperimentazioni che l’applicazione del metodo organico-minerale portava ad ottenere prodotti agroalimentari con una valenza nutrizionale superiore, nel rispetto dell’agroecosistema”. Continua il dr. D’Elia: “Infatti, prendendo spunto sia da alcune pratiche proposte da Alfonso Draghetti (1948), che dal metodo Lamaire-Boucher (1959), utilizzando il Litothamnium come integratore, Garofalo arrivò alla definizione del metodo di agricoltura organico-minerale, dal quale l’agricoltura biologica ha tratto le sue basi tecnico-scientifiche. Le pratiche del disciplinare di produzione proposto dall’Associazione Suolo e Salute, nel caso della concimazione, prevedevano in via preliminare un’analisi del terreno per verificare la quantità di sostanza organica, di anidride fosforica e ossido di potassio assimilabili, nonché la reazione del terreno (pH), come base per l’organizzazione produttiva aziendale. Il fondamento della concimazione è la sostanza organica ritenendo che la quantità di humus sia l’elemento indispensabile per una fertilità durevole”.

E ancora: “Per quanto sopra detto “la salute del suolo e la salute dell’uomo” sono strettamente correlati e in questo binomio virtuoso si racchiude il nostro nome e la nostra storia.

L’Associazione Suolo e Salute contribuì in maniera importante allo sviluppo dell’agricoltura biologica in Italia e in Europa, insieme a Nature et Progress in Francia e SoilAssociation in Inghilterra, tramite una vera e propria “cattedra ambulante”, con convegni e incontri itineranti in tutte le Regioni italiane; inoltre per un lungo periodo ha pubblicato decine di volumi sulle tecniche sostenibili applicate all’agricoltura. Tutto ciò senza fondi ma con l’autofinanziamento dei soci sostenitori. L’operato dell’Associazione Suolo e Salute è stato fonte di ispirazione per un gran numero di tecnici che negli anni a seguire hanno dato impulso all’agricoltura biologica italiana.

L’Associazione Suolo e Salute è stata autorizzata dal Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, con decreto del 21 Dicembre 1992, all’esercizio delle attività di controllo e certificazione del metodo di produzione biologica ai sensi del Reg. CEE 2092/91. Da quel momento, con la passione di sempre, ha iniziato la sua attività di Ente di controllo e certificazione. Nel 2000 dall’Associazione Suolo e Salute è stata costituita Suolo e Salute s.r.l., organismo di controllo e certificazione nel settore agroalimentare ed ambientale, portatore della tradizione e degli stessi valori che hanno animato l’Associazione sin dalla sua nascita”.

Tenuto conto della crescita attuale del biologico, in termini di aziende, superfici e di fatturato globale è fondata la convinzione che la scelta del biologico rappresenti, oltre a un modello remunerativo per le imprese agricole, anche un modello capace di indirizzare in senso ecologico i comportamenti di produttori e cittadini a vantaggio socio economico del territorio e dell’ambiente. Su questi presupposti muove il progetto “BioTerr” che intende coinvolgere comuni, province, comunità montane e altre istituzioni impegnate nello sviluppo del territorio: «Il progetto – spiega Alessandro D’Elia, direttore di Suolo e Salute – punta a qualificare il sistema agricolo locale, soprattutto nelle aree rurali più marginali del nostro Paese, attraverso la certificazione del biologico e attraverso la creazione di filiere agroalimentari organizzate».

 di Marcella Marzari

fonte: http://www.biodiversitywar.it/suolo-salute-biodiversity-bio-cosmoprof/