Suolo e Salute

Autore: admin

Confagricoltura: il bio non è un settore di nicchia

“Ci troviamo di fronte ad una vera rivoluzione che porta a considerare il mondo del biologico non più come un settore di nicchia  ma, anzi, come una produzione ‘estesa’, che deve strutturarsi e organizzarsi, che deve saper far fronte alle richieste della trasformazione e della grande distribuzione organizzata con approvvigionamenti certi e costanti”.

Con queste parole Confagricoltura ha voluto sottolineare l’importanza crescente del settore biologico in Italia, oramai consolidato e in costante crescita. La nota Coldiretti giunge in calce alla presentazione, avvenuta nei giorni scorsi nell’ambito del “Sana”, del rapporto Ismea-Sinab “l’agricoltura biologica in cifre al 31/12/2012. operatori, superfici e colture”.

“Crediamo nel biologico dei grandi numeri”, si legge nel comunicato – “in quanto “è un settore che deve essere sempre più business”, aggiunge la confederazione. “La dinamicità del settore e’ anche testimoniata dall’andamento dei consumi che continuano a crescere”, aggiunge Confagricoltura. Anche se, come ricorda la stessa associazione, sono diminuite nell’ultimo anno le aziende che si occupano di trasformazione, mentre cresciuto il numero degli importatori

Fonte: Agrapress

Bio in Cifre 2012: il biologico continua la sua crescita in controtendenza

Tra le tante anteprime del Sana 2013, il rapporto “Bio in Cifre 2012”, presentato durante il convengo “I numeri che raccontano il biologico”, svoltosi lunedì scorso 9 settembre. Secondo i dati presentati nel corso dell’incontro, torna a crescere la superficie coltivata a biologico e di pari passo aumentano gli operatori certificati, sia agricoltori che trasformatori ed importatori. Ad oggi il settore del biologico “pesa” per circa il 9% sull’intero sistema agricolo italiano, valori questo che collocano il nostro paese tra i primi al mondo per importanza del bio. Non a caso, l’Italia è la sesta nazione in termini assoluti per superficie destinata a biologico, ed ottava per numero di aziende biologiche. Un andamento che si riflette anche sui consumi, in importante crescita pur in un periodo di crisi come quello attuale: secondo le ultime rilevazioni, riferite alla prima metà del 2013, la spesa delle famiglie per prodotti biologici è aumentata dell’8,8%, in evidente controtendenza rispetto all’andamento medio degli altri comparti. E, stando agli ultimi aggiornamenti del Panel Ismea Gfk-Eurisko, il secondo semestre dell’anno sembra in ulteriore aumento rispetto a questi valori. Al punto che la spesa per prodotti provenienti da agricoltura biologica è cresciuta del 9,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il rapporto completo è consultabile a questo link

Fonte: Sinab

De Girolamo al Sana: “il bio coniuga sostenibilità e competitività”

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo è intervenuta a Bologna al convegno “Verso l’EXPO 2015 – Nutrire il pianeta in modo sostenibile. L’innovazione nei modelli di produzione e consumo per il diritto alla giusta alimentazione”, che ha preceduto l’inaugurazione della kermesse bolognese dedicata al biologico e al naturale.

“Vengo con grande convinzione a questo convegno che di fatto inaugura Sana, perché i temi trattati oggi sono fondamentali. È una grande occasione per riflettere, perché per troppo tempo la sostenibilità è stata considerata appannaggio di alcuni e non di altri. Invece il rispetto dell’ambiente è una responsabilità di tutti, perché abbiamo il dovere di preservarlo per le future generazioni. In tale prospettiva Expo assume ancora maggiore importanza e il biologico non può essere assente”, ha dichiarato il Ministro.

“L’evento di Milano  – ha proseguito De Girolamo – non è una fiera, ma una grande vetrina per tutto il Paese e un’occasione per riflettere e sensibilizzare su temi cruciali legati a cibo e alimentazione come le problematiche relative alla malnutrizione, alle cattive abitudini alimentari e agli sprechi alimentari”.

Il ministro ha parlato in particolare di agricoltura biologica e lotta alle frodi del settore, sottolineando l’importanza dei passi avanti compiuti a questo proposito negli ultimi tempi: “Le sfide che ci attendono sono tante e il settore biologico ci ha dato un esempio importante di cui tenere conto. Ha saputo, con la sua crescita, spezzare il pregiudizio che vuole la sostenibilità contrapposta alla produttività e alla competitività (…) Un’altra grande urgenza da affrontare è quella della lotta alle contraffazioni, ai fenomeni fraudolenti che ci colpiscono. Anche il biologico italiano, forte dei propri successi di mercato, non ne è stato esente. C’è stata però una risposta da parte delle istituzioni, del mondo delle imprese, degli enti di controllo, delle associazioni. Penso, ad esempio, agli interventi per introdurre il codice doganale specifico per prodotti biologici importati da Paesi terzi o al progetto di informatizzazione delle procedure per ottenere lo status di operatore biologico e favorire la trasparenza. Non possiamo però abbassare la guardia per continuare a tutelare i consumatori ed i produttori biologici onesti. Tanto più oggi che il bio è diventato un’opportunità importante, specialmente in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo”.

In ultimo, una riflessione è stata dedicata alla lunga crisi congiunturale di questo periodo e alle possibili soluzioni per uscirne, grazie agli strumenti a disposizione del settore agricolo, a cominciare dalla recente riforma della PAC: “Una risposta a questa crisi l’abbiamo proprio sotto i piedi ed è la terra. Sono molte le cose da fare – ha concluso il Ministro – e per vincere deve esserci un lavoro di squadra, mi riferisco in particolare all’attuazione della Pac, così come alla politica agricola nazionale da scrivere e anche alla semplificazione. Il Ministero sta lavorando proprio in queste ore a un pacchetto semplificazione per liberare le nostre aziende da una burocrazia soffocante. Ma per farlo serve l’aiuto anche delle organizzazioni di categoria. Il mio impegno e il mio auspicio sono di affrontare le sfide future con contributo di tutti, per restituire i sogni alle generazioni che verranno. Per centrare l’obiettivo dobbiamo puntare sulla qualità che è nel Dna della nostra agricoltura e del Made in Italy”.

FONTE: Mipaaf, Sinab

CERTIFICAZIONI ALIMENTARI: LE NOVITA’ DI SUOLO E SALUTE A SANA 2013

La presentazione degli sviluppi del progetto BioTerr per la tutela del territorio attraverso la certificazione bio, la presentazione della nuova Guida all’etichettatura dei prodotti biologici e l’impegno sul fronte delle certificazioni religiose, Halal e Kosher. Numerosi i contenuti per operatori e per il pubblico che Suolo e Salute offre in occasione della 25° edizione del Salone internazionale del biologico e del naturale.

Bologna, 6 settembre 2013 – Dal 7 al 10 settembre Suolo e Salute, Organismo di Controllo e Certificazione per l’agroalimentare e l’ambiente, è presente al SANA di Bologna (Padiglione 33 Stand G31) per valorizzare le attività di certificazione come strumento di garanzia e di attestazione della qualità nell’ambito del settore agroalimentare e per presentare alcune importanti novità.

Nell’ambito della certificazione bio, presso lo stand, è possibile raccogliere informazioni e materiale sul progetto BioTerr, che rappresenta per Suolo e Salute un ottimo strumento per evidenziare l’importanza del ruolo che l’agricoltura biologica riveste nella valorizzazione del territorio. Grazie infatti alla multifunzionalità propria del metodo di coltivazione e allevamento bio, è possibile coniugare gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali.
L’organismo di certificazione è impegnato nello sviluppo del progetto BioTerr a livello nazionale per fornire il servizio di certificazione bio alle aziende che intenderanno aderire. E’ facoltà delle aziende certificate decidere di “aggregarsi” e costituire delle filiere per valorizzare al massimo le produzioni bio. L’aspirazione è di replicare l’esperienza della Val di Vara, denominata “la valle del biologico”, in Provincia di La Spezia, che proprio grazie alla certificazione biologica, rilasciata da Suolo e Salute, e la creazione di filiere bio, cui hanno aderito un grande numero di aziende, soprattutto zootecniche, sono stati raggiunti risultati eccezionali dal punto di vista economico e sul fronte dell’occupazione. A Varese Ligure, il comune più importante della valle, in pochi anni, non solo si è ridotto il tasso di spopolamento – annoso problema per tutte le aree appenniniche – si è avuto anche un’inversione di tendenza con un ritorno di tante famiglie, soprattutto giovani, che hanno deciso di lavorare e investire il proprio futuro in montagna.

Sempre nell’ambito della certificazione bio Suolo e Salute vi dà appuntamento lunedì 9 settembre a partire dalle ore 14.30 presso la Sala Valzer, Ammezzato, Bologna Fiere per il convegno di presentazione della nuova Guida all’etichettatura dei prodotti biologici, con interventi di: Angelo Costa, Presidente di Suolo e Salute; Alessandro D’Elia, Direttore Marketing, Sviluppo e Relazioni Istituzionali e Maria Magagna, Responsabile dell’Ufficio Approvazioni Etichette. La guida, a cura della Direzione Tecnica di Suolo e Salute, si propone come uno strumento utile per tutti gli operatori che operano nel comparto del bio. Attraverso un linguaggio semplice e immediato, riporta i termini d’uso del logo comunitario, le diciture di conformità che devono comparire sulle etichette dei prodotti bio, con l’obiettivo di rendere disponibile in forma semplice ed accessibile le disposizione del Titolo IV del Regolamento CE n° 834/07 e CE 889/08. Dopo l’esposizione delle prescrizioni generali di etichettatura valide per tutti i prodotti certificati secondo il Reg. CE 834/07, la guida descrive nello specifico l’etichettatura dei prodotti alimentari e quella dei mangimi.

Altro importante progetto che Suolo e Salute sta varando in questo periodo è quello dell’offerta, in accordo con partner accreditati, delle certificazioni religiose, Halal e Kosher. “Se il mercato dei prodotti alimentari destinati ai consumatori di religione ebraica, certificati Kosher, è in espansione, quello Halal ha ambiti di sviluppo vastissimi – commenta Alessandro D’Elia, Direttore Marketing, Sviluppo e Relazioni Istituzionali di Suolo e Salute – L’offerta dei prodotti alimentari certificati Halal, soprattutto nel mondo occidentale, è ancora molto inferiore alla domanda. L’Islam non è solo la religione più diffusa al mondo per numero di fedeli (quasi 2 miliardi di persone), ma è anche una comunità transnazionale con un ritmo di crescita importante, ben al di sopra del tasso medio della popolazione non musulmana. Quindi la certificazione Halal è una vera opportunità per il sistema delle imprese italiane che guardano all’estero, soprattutto in questo periodo di crisi dei consumi nel mercato interno, e può rappresentare una interessante scelta strategica per valorizzare e aumentare la redditività delle produzioni agroalimentari di qualità”.

Per i quattro giorni di manifestazione presso lo stand è disponibile il personale qualificato di Suolo e Salute per rispondere a domande e richieste di informazioni riguardanti i molti servizi di controllo e certificazione erogati in particolare nei settori del biologico, dell’agroalimentare in generale e della biocosmesi.

Per ulteriori informazioni: sviluppo@suoloesalute.it – www.suoloesalute.it

Ismea-Eurisko: il bio italiano continua a crescere

Prosegue la crescita del settore bio a dispetto della crisi: aumentano aziende, consumi e ettari coltivati a biologico. E’ questo ciò che emerge dalle ultime elaborazioni dell’Osservatorio Sana, curate da Nomisma per conto di Bologna Fiere, che verranno presentate sabato prossimo 7 settembre, nel giorno di apertura del Salone internazionale del biologico e del naturale. Nel corso del 2012 le aree coltivate a bio sono cresciute del 6,4% arrivando alla cifra record di 1.167 milioni di ettari; di pari passo sono cresciuti anche i consumi di prodotti biologici, che hanno superato quota 1,7 miliardi. Non a caso si è assistito ad una crescita parallela dei negozi specializzati in prodotti biologici, passati dai 1.163 del 2010 ai 1.270 dell’anno scorso, secondo le rilevazioni Biobank. Tendenze confermate anche dagli ultimi dati relativi al primo semestre 2013 (rilevazioni Ismea-Eurisko): i consumi domestici di prodotti bio confezionati sono cresciuti complessivamente dell’8,8%, in particolare nel settore dei prodotti dolciari, biscotti e snack (addirittura +23%), dell’ortofrutta, sia fresca che trasformata (+8%) e del lattiero caseario (+4,5%).

Resta marcata la differenza tra Nord e Sud del Paese per quanto riguarda gli acquisti, come confermato dal fatto che il 70,8% di tutti gli acquisti domestici di prodotti alimentari bio confezionati è appannaggio delle regioni settentrionali, contro il 22,3% di quelle del Centro e solo il 6,9% del Sud.

In aumento anche gli operatori, cresciuti nell’ultimo anno di circa il 3%: oggi l’intera filiera del bio in Italia coinvolge circa 50mila operatori, di cui oltre 40mila operatori e 5.600 trasformatori. Le regioni a più alta vocazione biologica restano quelle del Sud d’Italia, in particolare Sicilia, Calabria e Puglia: in quest’ultima regione l’incremento degli operatori bio è stato addirittura del 20% rispetto al 2010.

Per quanto riguarda infine i mercati esteri del biologico italiano, la parte del leone continua a farla l’Unione Europea, sbocco naturale per il 41% dei prodotti alimentari biologici. La Germania resta il mercato più importante, con un giro d’affari di circa 6,6 miliardi di euro, seguita dalla Franca con 3,75 miliardi.

Fonte: Sole24Ore – Ismea-Eurisko

De Castro sui punti ancora aperti della riforma della PAC

Sul tema della PAC ritorna il presidente Comagri De Castro, che ha informato circa la riunione tra coordinatori, relatori e relatori ombra della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo riguardo gli ultimi punti della riforma della PAC ancora da negoziare: “la posizione del parlamento è netta, difendiamo con forza l’accordo dello scorso 26 giugno, ma è necessario non lasciare nulla fuori dal negoziato, nessun capitolo della riforma PAC”, ha dichiarato De Castro. “Convergenza esterna, plafonamento/degressività, riserva di crisi, flessibilità tra i pilastri e livello del cofinanziamento nazionale sono i temi rimasti fuori dall’accordo sulla PAC del 26 giugno (…) questi ultimi punti, per ragioni istituzionali oltreché giuridiche, vanno discussi tra Parlamento, Consiglio e Commissione in tempi brevi affinché possa essere completato l’iter di approvazione della riforma con i voti finali in Comagri e in aula”. A Vilnius – ha concluso De Castro – saremo estremamente flessibili nel merito, ma e’ necessario far comprendere ai ministri dell’agricoltura che il parlamento mai potrebbe accettare di escludere dal negoziato alcuni punti solo perché in questa direzione si erano espressi i capi di stato e di governo”.

Fonte: Agrapress