Suolo e Salute

Autore: admin

La Nota UE sull’uso di corroboranti e preparati biodinamici nel biologico

In una nota dell’11 settembre scorso la Commissione UE è entrata nel merito degli aspetti legislativi che normano l’utilizzo in agricoltura biologica di tutti quei mezzi tecnici che non ricadono né nel novero dei fertilizzanti né dei prodotti fitosanitari, quali i corroboranti e i preparati biodinamici. Lla Commissione sha dichiarato inoltre che è in fase di elaborazione una nuova proposta di regolamento sui fertilizzanti che interesserà anche  “biostimolanti”, al fine di armonizzare nell’Unione Europea l’autorizzazione all’uso di queste sostanze. Fino all’approvazione della nuova legislazione, la Commissione si riserva in ogni caso la facoltà di includere alcune delle sostanze ora ricordate negli allegati del Reg. (CE) n.889/2008. Proprio questo sarà uno dei temi che verranno discussi nella riunione di oggi dello SCOF a Bruxelles.  Attualmente, l’utilizzo di corroboranti viene regolato autonomamente dai singoli sStati Membri: nel nostro paese la normativa di riferimento è rappresentata dall’allegato 1 al DM 18354 del 27 novembre 2009. Il testo integrale della Nota è consultabile a questo indirizzo.

Fonte: Sinab, UE

A Bruxelles un incontro dedicato al settore lattiero-caseario europeo

Si è svolta martedì 24 settembre a Bruxelles la conferenza “Il settore lattiero-caseario nell’UE: gli sviluppi dopo il 2015”, promossa dal Commissario per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale Dacian Ciolos con l’obiettivo di approfondire ed indagare le tendenze del settore dopo il 2015. A quella data infatti, dopo quasi 30 anni dalla sua istituzione, verrà infatti abolito il sistema delle quote latte, aprendo così scenari completamente nuovi per gli operatori del settore. E proprio per preparare il comparto a questo passaggio epocale, il nuovo “Pacchetto Latte” prevede una serie di nuovi strumenti, applicabili già dal 3 ottobre scorso.La stessa PAC ha affrontato diversi nodi legati al settore lattiero-caseario, e l’accordo del 26 giugno scorso ha visto l’adozione di una serie di strumenti specifici per contrastare le difficoltà del settore. In particolare sono state modificate alcune norme riguardanti l’OCM unica, per fornire strumenti di maggiore competitività sui mercati mondiali garantendo al tempo stesso un’efficace rete i sicurezza agli agricoltori. Gli esiti dell’incontro di martedì costituiscono una base su cui verranno valutate eventuali azioni aggiuntive in favore del mercato del settore del latte.

Fonte: AIOL

PAC: raggiunto l’accordo

Soddisfazione per l’accordo raggiunto sulla PAC quello espresso dal Presidente Comagri Paolo De Castro, che nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella giornata di ieri, ha illustrato gli esiti dei negoziati. L’incontro con i giornalisti è avvenuto all’indomani dell’ultimo trilogo che ha visto finalmente risolti gli ultimi nodi relativi alla riforma della Politica Agricola Comunitaria. De Castro, nel ringraziare tutti coloro che hanno preso parte ai negoziati, ha elogiato in particolare il ruolo del Parlamento Europeo, dichiarando che l’eventualità che fosse il Consiglio a decidere autonomamente sugli aspetti finanziari della riforma avrebbe costituito un “precedente pericolosissimo”.

Con l’occasione, lo stesso De Castro ha ricordato anche quelli che saranno i prossimi appuntamenti nel lungo iter della riforma: il 30 settembre prossimo sarà il giorno del voto in Commissione agricoltura, ha ricordato il Presidente, che ha individuato nel sostegno agli impegni ambientali, nel sostegno ai giovani agricoltori, nell’elaborazione di una lista di agricoltori attivi, nella regressività degli aiuti e nella convergenza interna i punti salienti del negoziato. Il Presidente inoltre, nell’augurarsi che a novembre sia già la seconda plenaria ad esprimersi sul pacchetto di riforme, si è detto “abbastanza ottimista” circa l’accoglienza che Strasburgo riserverà ai dossier. “Ovviamente avremo maggioranze diverse sui vari dossier”, ha osservato De Castro, nel ricordare che emendare la proposta avrebbe il significato di una messa in discussione dell’intera riforma. Le tappe restano forzate, ha sottolineato il Presidente Comagri, dato che  “da subito saremo impegnati sulle misure transitorie da approvare entro l’anno”, pena il rischio che non si giunga all’approvazione delle norme entro il 2015. Sull’esito negoziale si è espresso anche il relatore sui pagamenti diretti e sviluppo rurale del parlamento Luis Capoulas Santos, che ha voluto ribadire che questa PAC “più giusta, più equa e più verde” è frutto di un “intenso lavoro” negoziale durato tre anni e che ha investito cinque presidenze dell’Unione “. Tra gli elementi più significativi della nuova PAC, secondo Capoulas Santos, le  misure previste per le zone svantaggiate, il regime semplificato per i piccoli agricoltori e le questioni legate al greening. Mentre un tempo la PAC costituiva soprattutto un sostegno al reddito, adesso “il 50% degli aiuti sono mirati”, e “circa un terzo del bilancio della PAC sarà destinato a misure ambientali”.

Fonte: Agrapress

De Girolamo: formazione, occupazione, semplificazione, accesso al credito ed export le sfide dell’agroalimentare

Intervenuta al convegno “La Formazione Enogastronomica nel panorama nazionale ed internazionale”, evento che ha celebrato alla città del gusto di Roma i dieci anni delle scuole di formazione del Gambero Rosso, il Ministro De Girolamo ha ribadito l’importanza che l’agroalimentare deve avere nell’ottica di un rilancio del nostro paese e del ruolo che deve ricoprire la formazione in questo senso: “Siamo il Paese del cibo e del vino, del Gusto e della Bellezza, ma non ne siamo consapevoli. Per questo penso che le attività di formazione siano fondamentali per il comparto agroalimentare. Per comunicare e vendere le nostre eccellenze bisogna conoscerle profondamente e attraverso un percorso formativo possiamo centrare questo obiettivo. Si tratta di un’opportunità importante di aggiornamento e specializzazione per chi è già operativo e una straordinaria occasione per i giovani”. “Sono tanti i giovani che si approcciano al mondo dell’agroalimentare – ha proseguito il Ministro – per cercare uno sbocco professionale. Quella generazione di trentenni a cui sono stati tolti i sogni in cambio di precariato e stage gratuiti. Per loro sto mettendo a punto un pacchetto di misure, di concerto con Ismea, che vanno ad aggiungersi a quanto abbiamo ottenuto nella nuova Pac, ovvero la maggiorazione del 25% degli aiuti diretti per aziende under 40”.

De Girolamo ha voluto poi sottolineare che, oltre a quella dell’occupazione giovanile, sono altre tre le sfide decisive che affronta in questa fase delicata il comparto agroalimentare italiano: “semplificazione, accesso al credito e sostegno alle esportazioni”. Per quanto riguarda il primo punto, “siamo al lavoro e mi auguro di poter presentare al Consiglio dei Ministri già nelle prossime settimane un pacchetto di misure che taglia la burocrazia inutile. È un nostro dovere indifferibile liberare le aziende da questo giogo che le opprime, le rende meno competitive e sottrae tanto, troppo tempo alla produzione”.

In merito all’accesso al credito, il Ministro si è dimostrato critico rispetto alla posizione degli istituti bancari: “Per contrastare la stretta del credito, mi aspetto un’inversione di tendenza nell’atteggiamento delle banche. Nascono per fare credito, sono fondamentali anche per ridare fiducia, per poter sostenere lo sviluppo di questo Paese, ma in questo momento non danno l’adeguato supporto al nostro comparto. Mi chiedo: ma se non diamo credito a chi produce le eccellenze del Made in Italy, su quale azienda vogliamo investire? E se le aziende già avviate trovano difficoltà ad avere finanziamenti e fidi dalle banche, per i giovani avere un sostegno al di fuori della famiglia è quasi un’utopia. Porterò la questione in Consiglio dei Ministri quanto prima, perché non c’è più tempo da perdere”.

In ultimo, a proposito di export, De Girolamo si è detta convinta che “lo Stato deve fare la sua parte, stando vicino alle aziende, stimolando anche la creazione di percorsi formativi che preparino professionisti competenti, che sappiano rappresentare al meglio l’Italia. Attraverso l’agroalimentare di qualità dobbiamo importare persone, turisti, ed esportare cose, il nostro ampio paniere di prodotti dal vino all’olio extravergine d’oliva, dalla pizza ai formaggi”. Proseguendo su questo punto, il Ministro si è detta “orgogliosa di quanto stiamo facendo e del fatto che quest’anno batteremo ogni record con più di 34 miliardi di euro di esportazioni in tutto il mondo. Ma abbiamo margini di crescita che non sono quantificabili. Possiamo infatti fare ancora di meglio, al buono dobbiamo saper unire il bello, puntando anche sulla cura del packaging per conquistare i consumatori internazionali”.

Una riflessione conclusiva è stata dedicata all’Expo 2015 che, continua De Girolamo, “dovrà essere un momento fondamentale per mettere in vetrina il meglio delle nostre produzioni e fare sistema, fare sì che le aziende imparino a stare insieme, perché solo così avranno un peso più importante all’estero”.

Fonte: AIOL

De Girolamo sul DEF 2013: l’agroalimentare è sempre più protagonista

Commenti positivi riguardo il testo del Documento di economia e finanza 2013, quelli espressi dal  Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo. “L’agroalimentare italiano è sempre più protagonista nel’attività del Governo. Nel Documento di economia e finanza 2013 sono state sottolineate le principali questioni relative al settore e la strategia che verrà adottata nei prossimi mesi per favorire la crescita e lo sviluppo del comparto. Viene innanzitutto riconosciuto il suo grande valore e l’incidenza che ha sul pil nazionale, quasi il 17 %, sottolineando come siano stati approvati, negli scorsi mesi, importanti provvedimenti – ad esempio l’esenzione del pagamento dell’Imu sui terreni agricoli – per favorirne lo sviluppo, la semplificazione e la competitività delle aziende. A questo proposito verrà rivisto il funzionamento del settore creditizio destinato al settore agricolo che negli ultimi anni ha subito una contrazione, puntando sul miglioramento degli strumenti esistenti, in particolare del Fondo di Garanzia”.

 “Nel frattempo, comunque – ha proseguito il Ministro – il Governo sottolinea come una soluzione ai problemi di liquidità del comparto sia venuta dall’accelerazione delle procedure di spesa dei fondi comunitari a rischio disimpegno e con l’attivazione dei pagamenti dei Programmi di sviluppo rurale in precedenza sospesi. Tra le misure più urgenti da adottare ci sono quelle relative all’ingresso dei giovani nel settore agroalimentare, che si configura sempre più come una concreta prospettiva di futuro. Bisognerà rimuovere gli ostacoli che impediscono ai giovani un rapido accesso al lavoro nel settore, lavorando soprattutto sulla rigidità del mercato fondiario. A tal proposito è opportuno ricordare che sono in corso verifiche sugli immobili che sono messi a disposizione dei giovani e che si stanno individuando, insieme alla Cassa Depositi e Prestiti, le soluzioni più adeguate per la dismissione dei terreni demaniali. Un ruolo fondamentale per il futuro della nostra agricoltura sarà naturalmente giocato dalla programmazione dei fondi comunitari: all’Italia spetteranno per il periodo 2014-2020, attraverso la Politica agricola comune, circa 52 miliardi di euro. Dopo aver chiuso il negoziato dovremo essere in grado di cogliere le opportunità che ci vengono offerte con questa riforma. Un’attenzione specifica è rivolta alla tutela delle produzioni agroalimentari italiane: il Governo assicura che andranno seguite con attenzione tutte le novità introdotte dalla normativa comunitaria in materia di denominazione di origine al fine di tutelare efficacemente le produzioni nazionali. Infine – ha concluso De Girolamo – viene ribadito il ruolo che avrà l’Expo 2015, incentrato sui temi della qualità e della sicurezza dell’alimentazione, come enorme veicolo di comunicazione e di promozione del nostro sistema agroalimentare”.

Fonte: AIOL

Inghilterra: crescono i cosmetici bio ed equiosolidali

Secondo uno studio da parte delle Società di ricerche di mercato inglese “Companies and Markets”, la vendita di prodotti  cosmetici dovrebbe rallentare nel Regno Unito nei prossimi anni e fino almeno al 2019, ma nuovo impulso dovrebbe derivare dai prodotti di biocosmesi, cosmesi naturale e commercio equo e solidale. Stando ai dati dell’analisi inglese infatti, il tasso di crescita annuale del 1,2% registrato nel periodo 2009-2014 dovrebbe scendere attestandosi intorno allo 0,6%. Le ragioni principali, prosegue lo studio, sono da ricercarsi nella saturazione del mercato e la fortissima concorrenza tra i diversi marchi. A fronte di questa situazione di relativa stagnazione, la novità principale in questo settore, a giudizio dei ricercatori d’oltremanica, dovrebbe provenire appunto dalla biocosmesi e dal commercio equo e solidale: è infatti sensibilmente aumentato negli ultimi tempi l’interesse dei consumatori nei confronti delle produzioni rispettose dell’ambiente e del commercio equo, espressioni queste ultime di un movimento di consumatori in forte espansione sempre più informati, esigenti e consapevoli. Il mercato attuale dei cosmetici nel settore del commercio al dettaglio in Gran Bretagna vale circa  9,3 miliardi di euro e sono pertanto interessanti i margini di sviluppo per il settore della biocosmesi e della cosmesi naturale, sempre più apprezzate dai consumatori britannici.

Fonte: Organic News