Suolo e Salute

Autore: Serena Leonetti

Giornata mondiale della Biodiversità

Giornata mondiale della Biodiversità

Ieri si è celebrata la giornata mondiale della Biodiversità, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Dalla discussione è emerso che l’agricoltura convenzionale ed intensiva è la minaccia per milioni di specie animali e vegetali. La perdita di biodiversità è un dramma per l’intero ecosistema; il disequilibrio in natura, infatti, oltre a compromettere il controllo di patogeni ed infestazioni crea una riduzione della variabilità alimentare e quindi mette a rischio il futuro dell’alimentazione a livello globale. Oltre a questo aumenta l’esposizione a disastri naturali, per via della perdita di fertilità e conseguente erosione dei suoli.

L’analisi di EcorNaturaSì, una delle realtà del biologico italiano, sottolinea e riconferma l’agricoltura biologica come soluzione alla perdita di biodiversità. Infatti, nei terreni biologici e biodinamici è possibile trovare il doppio delle specie vegetali rispetto ai terreni coltivati tradizionalmente:

  •  60% di avifauna;
  • 75% in più di chirotteri.

“L’agricoltura biologica è tale solo se riesce a recuperare la fertilità dei suoli e la varietà della natura. È per questo che il nostro impegno nella tutela della biodiversità sta crescendo sia nelle pratiche agricole di tutti i giorni che nei progetti di ricerca a cui partecipiamo” commenta Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì.

 

Fonte: https://www.lastampa.it/2019/05/22/scienza/nei-campi-bio-tornano-animali-e-piante-8wi7E1e0fywVpTvpac1UGN/pagina.html

https://www.focus.it/ambiente/ecologia/la-giornata-mondiale-della-biodiversita-2019

Il peso dell’Europa sull’agricoltura

Il peso dell’Europa sull’agricoltura

L’Ufficio Studi della CIA, la Confederazione Italiana Agricoltori, a pochi giorni dalle elezioni Europee, ha voluto ricordare il ruolo che ha avuto l’Europa sull’agricoltura dal 2010 ad oggi.

– I lavoratori sono aumentati di 85.000 unità (+21%);
– Il made in Italy agroalimentare ha trovato un punto di forza nel biologico, con 25.000 nuovi operatori;
– Le certificazioni di qualità sono aumentate del 38%.

“Il confronto politico tra i candidati a Bruxelles non sta vertendo sulle prospettive future dell’eurozona, ma su questioni ancorate a una visione politica prettamente nazionale, mentre resta urgente un dialogo serrato e costruttivo su politiche europee e loro possibile riforma”, commenta la Cia-Agricoltori.

Gli Agricoltori italiani attendono risposte dalla prossima legislatura, a partire dalla nuova PAC, la Politica Agricola Comune, che ha garantito sicurezza e sanità delle produzioni agroalimentari.

Secondo la Cia, il budget della PAC post 2020 non dovrà essere tagliato e allo stesso tempo accelerare il suo percorso di riforma, oltre a porre l’attenzione anche sull’accrescimento delle politiche di sostegno all’organizzazione di filiera, il rafforzamento delle politiche di gestione delle crisi.

Occorre un progetto che tuteli da una parte l’export italiano e dall’altro i prodotti di un import che non ha regole.

Fonte: https://winenews.it/it/cia-il-peso-delleuropa-sullagricoltura-crescono-lavoratori-bio-export-e-qualita_391336/

Raj Patel: il sistema agroalimentare è a un bivio

Raj Patel: il sistema agroalimentare è a un bivio

L’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel of Climate Change dell’autunno 2018 (Global Warming 1.5° C) obbliga tutti a riflettere sul contributo di ogni settore all’insostenibilità e sull’inaudita urgenza di un cambiamento.

Quale sarà il futuro dei sistemi alimentari? Ci troveremo in un mondo molto impoverito dal punto di vista delle specie e una produttività agricola in picchiata? Oppure ci allontaneremo dai combustibili fossili?

Raj Patel, docente e attivista indo-britannico, nel suo ultimo libro scrive che entro il 2050 sull’agricoltura si addosseranno i due terzi dei costi dei cambiamenti climatici: “il capitalismo agricolo è di fronte a un bivio, se prosegue così avremo meno specie nel mondo e una produttività agricola in picchiata.”

Il sistema agroalimentare si muove di pari passo con il cambiamento climatico: il manifestarsi di fenomeni di siccità, inondazioni, perdita di biodiversità e la destabilizzazione degli ecosistemi porterà ad una riduzione dei raccolti con l’inevitabile collasso del sistema agroalimentare.

Secondo l’ultimo rapporto di esperti dell’Onu, la produzione di alimenti animali occupa l’80% delle terre, provocando annualmente l’emissione di 7,1 giga tonnellate di gas serra (il 14,5% del totale) e secondo il trend attuale crescerà del 70% da qui al 2050.

Per il saggista, la soluzione sarebbe quella di adottare una dieta a bassa componente animale, priva di cibi ultra-trasformati, una dieta più sostenibile. Occorre un cambiamento forte e radicale per contrastare quello a cui stiamo assistendo.

 

Fonte: https://www.cambialaterra.it/2019/05/agricoltura-raj-patal-o-si-cambia-o-si-muore/

Passare al biologico conviene

Passare al biologico conviene

Nonostante le esternalità positive del biologico, in termini di ricadute sull’agroecosistema e a livello socio-economico soprattutto sul territorio, ancora qualcuno punta il dito contro.

In un’intervista, a cura di Vanity Fair, a favore dell’agricoltura bio ha parlato il presidente di FederBio, Paolo Carnemolla.

Secondo Federbio, l’agricoltura biologica rappresenta il futuro. E’ l’unica soluzione per contribuire a salvaguardare il pianeta ed è la risposta alla crescente richiesta di cibo sano ed etico, ottenuto senza agrofarmaci di sintesi e concimi minerali.

Decidere di coltivare in biologico porta sicuramente a dei vantaggi, una spinta verso la tutela della biodiversità, la salvaguardia delle acqua e ciò anche alla luce dei recenti dati formulati dall’IPRA riguardo all’inquinamento delle falde supercifiali e profonde. Inoltre vi è attenzione al benessere degli animali allevati; insomma, un rinsaldamento del giusto equilibrio tra produzione agricola, tutela delle risorse ambientali e fabbisogno di cibo.

“Le coltivazioni bio – spiega Carnemolla – hanno una resa produttiva che attualmente è in media del 20% inferiore rispetto a quelle convenzionali. Ma è anche vero che assicurano produzioni più stabili nel tempo dato che un terreno ricco di sostanza organica è più resiliente ai cambiamenti climatici perché trattiene più acqua rispetto a terreni impoveriti da coltivazioni convenzionali in monocoltura. Se cambieremo stile di alimentazione tornando ad orientarci verso la dieta mediterranea, di cui ci vantiamo senza praticarla totalmente, e convertiremo al biologico gli allevamenti intensivi e i terreni dedicati attualmente alla produzione di cibo per questi allevamenti, il biologico sarà in grado di produrre cibo sufficiente anche per una popolazione mondiale più numerosa.”

Spesso il biologico viene attaccato per i prezzi più alti rispetto ad un prodotto derivante dall’agricoltura convenzionale. Durante l’intervista, Paolo Carnemolla sottolinea come coltivare biologico ha un costo maggiore che va ad alzare il prezzo di vendita: dietro c’è un lavoro meticoloso e attento di raggiungere un prodotto di qualità. Da non dimenticare che spesso il prezzo basso del cibo, soprattutto a livello globale, lo pagano l’ambiente a seguito dello sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali e spesso i lavoratori della filiera, per lo sfruttamento della manodopera. Il biologico è controcorrente a queste logiche.

 

Fonte: https://www.vanityfair.it/vanityfood/food-news/2019/05/11/agricoltura-biologica-perche-si-favorevoli

Addio a Elio Savelli, pioniere dell’agricoltura biologica

Addio a Elio Savelli, pioniere dell’agricoltura biologica

Elio Savelli, fondatore e imprenditore dell’azienda agricola “Oasi Bellaluce”, se n’è andato all’età di 83 anni. Azienda da sempre certificata con Suolo e Salute, Elio iniziò con il biologico dopo aver partecipato a fine anni 70-inizi anni 80 alle conferenze del prof. Garofalo, primo presidente dell’Associazione Suolo e Salute.

Nel 1966, quando morì il padre, Elio ereditò l’azienda agricola di famiglia, una realtà lenta, fatta di duro lavoro, ma trasparente e sincera. Fin da subito, l’enologo fu a favore di una coltivazione naturale e pulita: fu il primo che nelle Marche, contro lo scetticismo degli altri agricoltori, adottò il metodo biologico iniziando una vera e propria battaglia personale in difesa dell’ambiente e del suo vigneto.

“Le industrie chimiche stanno somministrando medicine come si fa con le persone malate, mentre la terra non è malata! Ad ammalarla è l’uomo, da un lato l’imprenditore che trae vantaggio industriale dalla vendita di questi prodotti, dall’altro gli agricoltori, attirati sì da produzioni più abbondanti, ma a quale prezzo!” sosteneva l’imprenditore.

 

Fonte: https://www.viverefano.com/2019/05/13/addio-allenologo-elio-savelli-stato-un-pioniere-dellagricoltura-biologica/729762

L’innovativa App Bio Malavolta Market Biologico

L’innovativa App Bio Malavolta Market Biologico

Nasce l’applicazione Bio Malavolta Market Biologico: la app che ti permette di ordinare tra una lista di prodotti bio sempre aggiornata.

L’applicazione lanciata dall’azienda ortofrutticola Malavolta, certificata da Suolo e Salute, nasce dalla volontà di entrare in contatto diretto con i propri consumatori; una app userfriendly, leggera e facilmente scaricabile.

Registrandosi alla app, oltre a consultare le informazioni di base sull’azienda e la mission, il cliente può scegliere tra una lista di prodotti biologici disponibili in azienda e riceverli direttamente a casa, controllando l’andamento della consegna. Nella sezione shop è possibile trovare la foto del prodotto, il prezzo e le modalità per ordinare.

“La app serve a mettere il consumatore in contatto con l’azienda in fase di restyling, ho in mente di fare un mulino e di allargarmi sui grani antichi che hanno fatto un po’ la storia del biologico. Abbiamo 7 biodiversità agrarie delle Marche che si identificano con il territorio di Massignano: taccola di Massignano, cocomero, meloncino, porro, mela crucchiola, pesca limone, la bella del bosco. Dato che il consumatore ha perso il contatto con l’agricoltura e la stagionalità delle produzioni, tramite la app li tengo informati dalla semina fino alla maturazione dei prodotti, mostrando tutte le fasi della crescita, facilitando la comprensione della stagionalità locale”, spiega Enzo Malavolta, titolare dell’azienda agricola e presidente dell’associazione Aiab Marche.

 

Fonte: https://www.viverefermo.it/2019/05/16/presentazione-app-bio-malavolta-market-biologico/730386