Suolo e Salute

Anno: 2020

15 Maggio: termine ultimo per presentare il Programma annuale di produzione

15 Maggio: termine ultimo per presentare il Programma annuale di produzione

Il 15 maggio 2020 scade il termine per presentare il PAP, Programma annuale di produzione, richiesto a ogni azienda certificata.

La scadenza, prevista di solito per fine gennaio, è stata prorogata al 15 maggio 2020 come previsto dal decreto ministeriale 6514/2020, in seguito ai rallentamenti burocratici dovuti all’adozione del fascicolo aziendale in modalità grafica da parte di Agea.

Invitiamo, così, tutti gli agricoltori interessati, se non l’hanno già fatto, a presentare il PAP in modo da non rischiare solleciti o provvedimenti di non conformità.

Fonte: https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2020/05/05/biologico-ultimi-giorni-per-il-programma-annuale-di-produzione/66730

Repressione Frodi (ICQRF): pubblicato il Report sui controlli nella Filiera Agroalimentare durante l’emergenza Covid-19

Repressione Frodi (ICQRF): pubblicato il Report sui controlli nella Filiera Agroalimentare durante l’emergenza Covid-19

Durante i tre mesi di emergenza dovuti dal Covid-19, l’ICQRF (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari), per continuare a garantire la qualità, la sicurezza e l’eccellenza dei prodotti agroalimentari, ha eseguito 21.172 controlli antifrode sulla filiera agroalimentare.

Il 67% dei controlli ha interessato i settori vitivinicolo, oleario e lattiero-caseario ma anche settori merceologici e prodotti che, in seguito all’emergenza Covid e al conseguente isolamento domestico, hanno registrato sostanziali incrementi delle vendite, come le carni, le uova, la pasta, il riso e, in generale, i prodotti alimentari preconfezionati. Anche i canali e-commerce sono stati monitorati, rimovendo 445 casi sospetti. L’ICQRF ha partecipato inoltre al Piano europeo di controllo sulle vendite e sulla pubblicità on line di prodotti alimentari con riferimenti al Covid-19 effettuando 35 interventi sul web, e segnalando alla Commissione UE 35 prodotti irregolari, tra i quali integratori alimentari, estratti di erbe, the, funghi e miele.

Report ICQRF

Fonte: http://www.sinab.it/bionovita/icqrf-pubblicato-il-report-sui-controlli-nella-filiera-agroalimentare-durante-lemergenza

Negli ultimi trent’anni un quarto degli insetti in meno

Negli ultimi trent’anni un quarto degli insetti in meno

Una ricerca condotta dal Centro tedesco per la ricerca sulla biodiversità integrata, insieme all’Università di Lipsia e a quella di Halle-Wittenberg, ha evidenziato come in 30 anni sono scomparsi un quarto degli insetti.

Gli insetti sono fondamentali per gli ecosistemi naturali, poiché impollinano le piante, riciclano gli scarti naturali e fanno parte della catena alimentari: la loro perdita determina una significativa riduzione della biodiversità.

Lo studio, confrontando 166 studi svolti tra il 1925 e il 2018 in oltre 1600 siti di 41 Paesi, ha rilevato che gli insetti, come farfalle, formiche, cavallette, diminuiscono ogni anno dello 0,92%: circa il 9% in meno ogni 10 anni, in altre parole oltre il 27% in 30 anni. Il calo più indicativo si è registrato in Nord America soprattutto negli Stati dell’Ovest e del Midwest, ma è l’Europa che dal 2005 mostra la maggiore accelerazione nelle perdite, in particolare in Germania, dove alcuni anni fa era stata stimata una perdita degli insetti volanti nelle riserve naturali superiore al 75% nell’arco di 27 anni.

Tutto ciò è determinato soprattutto dalla distruzione degli habitat naturali, il cambiamento dell’uso del suolo, sia in termini agricoli sia urbanistici, ma anche dall’importante uso dei pesticidi e dell’inquinamento luminoso.

Per quanto riguarda, invece, gli insetti d’acqua dolce hanno registrato un aumento dell’1,08% annuo, soprattutto in Nord Europa, Stati Uniti occidentali e Russia. Ma rappresentano solo il 10% delle specie.

Fonte: https://www.cambialaterra.it/2020/05/in-30-anni-scomparso-un-quarto-degli-insetti/

Aziende biologiche: il 73% dichiara di essere in crisi a causa del Covid 19

Aziende biologiche: il 73% dichiara di essere in crisi a causa del Covid 19

Quanto ha inciso l’effetto della pandemia da Covid 19 sul biologico? Al quesito ha risposto la Fondazione italiana per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica (FIRAB). La Fondazione – insieme ad AIAB, Assobiodinamica e Federbio – ha analizzato i dati di una consultazione on-line, promossa anche da Suolo e Salute, per rilevare l’impatto della pandemia da Covid 19 sulle aziende biologiche italiane. Dai dati è emerso che due aziende bio su tre sono in difficoltà. Al sondaggio, iniziato il 25 marzo e durato per tutto il lockdown, hanno partecipato quasi 400 produttori biologici. Dall’analisi è emerso che il 73% delle aziende sono state investite dalla crisi. In termini di liquidità, il 65% delle aziende ha dichiarato di poter resistere al massimo tre mesi, senza una concreta ripresa, e poco meno del 10%, grazie alla vendita online, ha dichiarato di poter resistere ancora un anno.

I produttori dichiarano che la maggior difficoltà riscontrata è legata ai canali di distribuzione che prevedono maggior mobilità rispetto ad altre soluzioni. Ha inciso molto il fatto di doversi recare dal produttore per la vendita diretta o la chiusura di ristoranti e locali o l’impedimento di tenere mercatini e fiere in diverse Regioni, “vetrine” fondamentali per il 24% degli intervistati. Tutto ciò considerato che il 66,3% delle aziende ha operato in passato anche in vendita diretta, il 27% tramite cooperativa/consorzio, attraverso i gruppi di acquisto solidale (GAS) il 22% dei rispondenti.

“Le nostre aziende – dichiarano le associazioni di categoria del biologico – hanno in primo luogo bisogno di ascolto, come testimonia l’ampia adesione a questo sondaggio. Le esigenze dei produttori biologici vanno comprese e servono misure adeguate, se si vuole salvare un comparto fondamentale per una fase 2 ‘green’. Chiediamo, dunque, che venga snellita la procedura burocratica per garantire la fruizione dei fondi messi a disposizione per l’uscita dall’emergenza economica e sociale. Abbiamo infine una proposta concreta, oltre alla liquidità necessaria subito, che comporta solo un’azione di snellimento burocratico e organizzativo: si renda immediatamente efficace l’erogazione di risorse della Politica Agricola Comunitaria (PAC) e del Programma di sviluppo rurale (PSR) già a bilancio, che non derivano da prestiti o debiti per Stato o Regioni”.

Fonte: https://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/osservacibo/2020/05/07/news/aziende_del_bio_in_crisi_due_su_tre_possono_resistere_al_massimo_tre_mesi-255928452/

Il mercato biologico online

Il mercato biologico online

L’emergenza del coronavirus ha spinto molti agricoltori ad affidarsi alla vendita online dei propri prodotti agroalimentari, prediligendo così il servizio a domicilio.

Ismea ha realizzato il rapporto “il mercato italiano online dei prodotti agroalimentari biologici”, all’interno delle attività del progetto DIMECOBIO III, ed evidenzia come sia forte l’interesse dei consumatori a comprare prodotti biologici, con varie modalità, su diverse piattaforme web.

Consulta il rapporto Il mercato italiano online dei prodotti agroalimentari biologici

Fonte: http://www.sinab.it/bionovita/vendita-online-il-mercato-dei-prodotti-agroalimentari-biologici

“Considera la Terra”: lezioni dal passato per una nuova modernità

“Considera la Terra”: lezioni dal passato per una nuova modernità

Che cosa succederà dopo la pandemia? Cambierà qualcosa?

Queste sono alcune delle domande che più ci facciamo in questo particolare momento storico, cui non riusciamo ancora a identificare una risposta corretta, ma che ci spinge a pensare a dei cambiamenti, a livello sociale, ma anche ambientale.

Domande che si fanno anche nel mondo dell’agricoltura, domande cui spesso viene risposto che è ora il momento di agire, di pensare a un futuro più sostenibile, a un’agricoltura che guarda più al biologico. Un cambiamento che già in parte è avviato, poiché con il diffondersi del coronavirus abbiamo osservato come le persone siano diventate più consapevoli, dal mangiare meno e meglio e nello scegliere prodotti ecosostenibili e soprattutto biologici. I dati dei consumi dei primi tre mesi dell’anno, infatti, delineano un quadro molto chiaro sulle preferenze degli italiani e il biologico, è in rapporto il comparto dell’agroalimentare più in crescita.

In questo periodo, dove siamo stati costretti, ma in maniera piacevole in questo caso, a trovare più tempo per noi stessi, giunge un consiglio: leggete “Considera la Terra” di Lord Northbourne, scritto nel 1940. Un manifesto dell’agricoltura organica, nel quale si denuncia l’industrializzazione dell’agricoltura e l’abuso di chimica nei campi: una denuncia che dopo 80 anni è ancora molto attuale. Temi questi molto cari al prof. Garofalo, fondatore dell’Associazione Suolo e Salute; infatti, il pensiero di Lord Northbourne, agronomo e profondo conoscitore delle religioni e delle filosofie tradizionali, individua la malattia della società moderna nella rottura del legame tra l’uomo e la natura. Tale pensiero è stato ispiratrice per il prof. Garofalo e precursore del movimento che ha gettato le fondamenta dell’agricoltura biologica. Con questo libro, Lord Northbourne ha tracciato una guida alla tutela della terra, anticipando i problemi causati dall’industrializzazione agricola e proponendo il ritorno a un rapporto con la terra che ne rispetti i ritmi e le diversità: elabora una visione dell’esistenza incentrata sull’interrelazione tra Dio, umanità e suolo, che permetta di immaginare uno stile di vita alternativo a quello odierno, spesso caratterizzato da un sistema economico basato sullo sfruttamento indiscriminato e miope delle risorse naturali.

Rileggere questo saggio, nel momento storico che stiamo vivendo, potrebbe aiutare il lettore a capire il vero rapporto tra uomo e natura a cui – in una nuova dimensione e in chiave moderna – bisogna tornare.

Fonte: https://www.corriere.it/pianeta2020/20_aprile_19/considerate-terra-se-costruirete-futuro-lezione-lord-contadino-scritta-1940-a99e3146-7da9-11ea-bfaa-e40a2751f63b.shtml