Negli ultimi trent’anni un quarto degli insetti in meno

Una ricerca condotta dal Centro tedesco per la ricerca sulla biodiversità integrata, insieme all’Università di Lipsia e a quella di Halle-Wittenberg, ha evidenziato come in 30 anni sono scomparsi un quarto degli insetti.

Gli insetti sono fondamentali per gli ecosistemi naturali, poiché impollinano le piante, riciclano gli scarti naturali e fanno parte della catena alimentari: la loro perdita determina una significativa riduzione della biodiversità.

Lo studio, confrontando 166 studi svolti tra il 1925 e il 2018 in oltre 1600 siti di 41 Paesi, ha rilevato che gli insetti, come farfalle, formiche, cavallette, diminuiscono ogni anno dello 0,92%: circa il 9% in meno ogni 10 anni, in altre parole oltre il 27% in 30 anni. Il calo più indicativo si è registrato in Nord America soprattutto negli Stati dell’Ovest e del Midwest, ma è l’Europa che dal 2005 mostra la maggiore accelerazione nelle perdite, in particolare in Germania, dove alcuni anni fa era stata stimata una perdita degli insetti volanti nelle riserve naturali superiore al 75% nell’arco di 27 anni.

Tutto ciò è determinato soprattutto dalla distruzione degli habitat naturali, il cambiamento dell’uso del suolo, sia in termini agricoli sia urbanistici, ma anche dall’importante uso dei pesticidi e dell’inquinamento luminoso.

Per quanto riguarda, invece, gli insetti d’acqua dolce hanno registrato un aumento dell’1,08% annuo, soprattutto in Nord Europa, Stati Uniti occidentali e Russia. Ma rappresentano solo il 10% delle specie.

Fonte: https://www.cambialaterra.it/2020/05/in-30-anni-scomparso-un-quarto-degli-insetti/

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