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Riparte l’Accademia Bio. Primo appuntamento: la certificazione biologica

Ripartono i corsi di formazione dell’Accademia Bio, la scuola di specializzazione in agricoltura biologica e biodinamica, organizzata da FederBio.

Il percorso formativo per l’anno accademico 2016-2017 riprenderà a settembre e sul sito della Federazione sono già disponibili tutti i corsi programmati dall’autunno al prossimo aprile.

Per un’impresa agroalimentare avvicinarsi al settore degli alimenti biologici può essere impegnativo e rischioso se non c’è la necessaria conoscenza dei suoi elementi caratterizzanti“, scrivono gli organizzatori sul sito di FederBio. “Come tutti i sistemi della qualità, infatti, anche il biologico presuppone un’organizzazione aziendale e un’attenzione ad aspetti sostanziali che non si limitano alla cura dell’alimento in sé, ma che riguardano la tracciabilità, l’organizzazione dei cicli di produzione, le attività di sanificazione e le prescrizioni sulla sicurezza alimentare e, naturalmente, l’etichettatura degli alimenti“.

La formazione diventa quindi un prerequisito essenziale per la buona riuscita di un’azienda agricola biologica.

Il primo corso si intitolerà “La gestione della certificazione biologica per le aziende agroalimentari” e si terrà a Bologna il 29 e il 30 settembre prossimi, presso la sede dell’Associazione Seneca, in piazza dei Martiri, 8. Le iscrizioni sono già aperte e si chiuderanno il 16 settembre.

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L’evento di formazione è aperto a tutti, anche se è pensato specificatamente per titolari di aziende agricole, responsabili della qualità, personale impiegato nella produzione e consulenti aziendali.

L’obiettivo principale del corso è di trasmettere le conoscenze necessarie alla creazione di un sistema di gestione aziendale che sia in grado di produrre alimenti biologici conformi, spiegando nel dettaglio i relativi sistemi di controllo e certificazione.

Il corso sarà diviso in due parti. Durante la prima giornata si discuterà di:

  • “Principi e obiettivi della normativa biologica”
  • “Gestione della certificazione biologica: fase di ottenimento”
  • “Gestione della certificazione biologica: fase di mantenimento”

La seconda giornata di lavori sarà invece focalizzata su:

  • “Sistema di controllo e certificazione”
  • “Certificazione di un alimento biologico: la formulazione di una ricetta biologica (ingredienti, ausiliari e additivi utilizzabili); l’etichettatura dei prodotti alimentari”.

Tutti gli appuntamenti dell’Accademia Bio dell’autunno di quest’anno si terranno a Bologna, mentre dal prossimo anno saranno attivati dei corsi anche a Roma.

Per iscriversi al corso, è necessario collegarsi al sito di Federbio e compilare il form di iscrizione: http://www.feder.bio/Form-iscrizione-Accademia-Bio.php

FONTI:

http://www.feder.bio/Calendario_Corsi_Accademia_Bio.php

http://www.feder.bio/Corso_La_gestione_della_certificazione_biologica_per_le_aziende_agroalimentari.php

http://www.feder.bio/files/1756.pdf

Crolla il prezzo del frumento, ma il biologico certificato traina il settore

Mentre in Italia imperversa la cosiddetta ‘guerra del grano’, con prezzi sui campi che a luglio sono calati fino al 50%, c’è un settore che mantiene le proprie quotazioni e garantisce il giusto reddito per gli agricoltori: il frumento biologico. La ricetta del successo è presto detta: le aziende presenti sul mercato investono sempre di più sulla tracciabilità e la distintività delle filiere, garantendo in questo modo standard qualitativi migliori, che giustificano prezzi alla produzione più soddisfacenti.

Il sistema di certificazione dei cereali biologici è nato per iniziativa di ACCREDIA e FederBio, la federazione del settore biologico e biodinamico nazionale, a partire dai raccolti 2016. Una piattaforma, unica nell’UE, che sfrutta gli strumenti  “della tracciabilità informatica delle produzioni e delle transazioni a sistema e che da mesi attende di essere approvata anche dal MiPAAF, affinché venga estesa a tutti gli operatori del comparto“, spiega il Presidente di FederBio Paolo Carnemolla.

ACCREDIA, l’Ente italiano di Accreditamento, sta lavorando inoltre per adeguare le procedure di certificazione rispetto a rischi più elevati, “per uniformare e migliore le procedure di controllo affinché gli operatori che acquistano prodotti biologici per trasformarli siano intransigenti nel verificare i propri fornitori, continuando a offrire la garanzia per i consumatori, la tracciabilità e la trasparenza che devono essere impegni di tutti i protagonisti del mercato“. Uno sforzo che FederBio sta seguendo e sostenendo con attenzione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I risultati di mercato del frumento biologico, grazie anche a queste procedure, sono stati incoraggianti. Ma si tratta solo di un punto di partenza e occorre aumentare ancora di più la vigilanza. Ecco perché FederBio e AssoBio hanno attivato, già nel maggio scorso, un Piano d’azione per il rafforzamento del sistema di certificazione e si attiveranno per estendere i controlli anche sul versante dei prezzi.

La cerealicoltura convenzionale, infatti, è in difficoltà proprio a causa delle speculazioni sui prezzi e della disorganizzazione a livello logistico e produttivo.

Dobbiamo evitare che i prezzi troppo bassi e ingiusti del grano convenzionale vengano utilizzati come pretesto per abbassare anche quelli del prodotto biologico, senza tenere conto dei costi di produzione e di un mercato che chiede sempre più prodotto bio“, ha affermato il Presidente di AssoBio Roberto Zanoni.

Secondo Zanoni, a rendere troppo variabile l’andamento dei prezzi di acquisto delle materie prime è “l’attuale organizzazione delle borse merci e l’assenza di un organismo interprofessionale di settore. Per questo motivo AssoBio, che associa i principali operatori nazionali della trasformazione e distribuzione, ha deciso di aprire la propria base sociale anche alla GDO e di attivare un monitoraggio sui contratti di acquisto dei propri associati“.

FONTI:

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1054 http://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/le-storie/2016/07/17/news/guerra_del_grano_in_italia_prezzi_in_picchiata_basta_import_selvaggio_-144171368/

 

Approvata la legge contro gli sprechi alimentari

E’ stata approvata ieri la legge per la limitazione degli sprechi alimentari. Il provvedimento, già approvato dalla Camera, diventa definitivo. Tra gli obiettivi principali della norma ci sono l’incremento del recupero e della donazione delle eccedenze alimentari, con priorità della loro destinazione per assistenza agli indigenti.

“Questa legge – dichiara il ministro Maurizio Martina – è una delle più belle e concrete eredità di Expo Milano 2015. L’abbiamo presentata lo scorso anno nel nostro Piano SprecoZero proprio durante l’Esposizione universale ed è una traduzione in fatti dei principi della Carta di Milano. Un provvedimento che conferma l’Italia alla guida della lotta agli sprechi alimentari, che ancora oggi hanno proporzioni inaccettabili. 12 miliardi di euro solo nel nostro Paese. Con questa norma ci avviciniamo sempre di più all’obiettivo di recuperare 1 milione di tonnellate di cibo e donarle a chi ne ha bisogno attraverso il lavoro insostituibile degli enti caritativi. È molto importante il rafforzamento del tavolo indigenti del nostro Ministero, che ora potrà diventare un vero e proprio laboratorio operativo per ridurre gli sprechi e aumentare l’assistenza ai più bisognosi. Un modello che ci rende unici in Europa e che punta ad incentivare e semplificare il recupero più che a punire chi spreca. Un ringraziamento va a tutti i parlamentari per l’attenzione che hanno dato a questa legge e in particolare a Maria Chiara Gadda che ha lavorato con passione in questi mesi al provvedimento”.

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“L’approvazione definitiva della legge contro gli sprechi alimentari – afferma il viceministro Andrea Olivero – è un fatto fondamentale nella lotta contro la povertà alimentare. Si tratta di un provvedimento che è stato costruito insieme al Terzo Settore, insieme cioè alle associazioni e agli enti caritativi che da sempre sono al servizio degli ultimi, intercettando gli sprechi e ridistribuendoli giorno dopo giorno con grande costanza e con capillarità impressionante. A questo punto – conclude il viceministro – la parola passa alla società civile e al settore imprenditoriale. Sono convinto che ciascuno farà la sua parte nel contrasto allo spreco”.
Cosa prevede la legge – Tra gli obiettivi principali della norma ci sono l’incremento del recupero e della donazione delle eccedenze alimentari, con priorità della loro destinazione per assistenza agli indigenti. Allo stesso tempo si favorisce il recupero di prodotti farmaceutici e altri a fini di solidarietà sociale. Importante anche il contributo alla limitazione degli impatti negativi sull’ambiente e all’educazione dei cittadini per diminuire gli sprechi alimentari.
 
Rafforzato il Tavolo indigenti del Mipaaf
Viene potenziato il ruolo del Tavolo indigenti del Mipaaf, che vedrà la partecipazione anche delle organizzazioni agricole insieme a enti caritativi, industria e grande distribuzione già rappresentate. Previsto un finanziamento di 2 milioni di euro per l’acquisto di alimenti da destinare agli indigenti. Il Mipaaf ha già avviato un’attività virtuosa di recupero degli sprechi e donazione agli indigenti. Proprio da poche ore è attivo il bando Agea per l’acquisto di latte crudo da trasformare in UHT e donare ai più bisognosi. Si tratta della prima tranche da 2 milioni del piano complessivo di acquisti da 10 milioni di euro.
Sostegno all’innovazione
Si istituisce un Fondo presso il ministero delle Politiche agricole con dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, destinato al finanziamento di progetti innovativi – che possono prevedere il coinvolgimento di volontari del Servizio civile nazionale – finalizzati alla limitazione degli sprechi e all’impiego delle eccedenze, nonché per promuovere la produzione di imballaggi riutilizzabili o facilmente riciclabili.
Comuni
I Comuni hanno la facoltà di applicare un coefficiente di riduzione della tariffa sui rifiuti alle utenze non domestiche (TARI) relative ad attività produttive che producono e distribuiscono beni alimentari, in caso di donazione gratuita agli indigenti.
Definizione di eccedenze e sprechi
Le “eccedenze alimentari” consistono nei prodotti alimentari che, fermo restando il mantenimento dei requisiti di igiene e sicurezza, rimangono invenduti per varie cause. Per “spreco alimentare” si intendono i prodotti alimentari, agricoli e agro-alimentari, ancora commestibili, che vengono scartati dalla catena agroalimentare per ragioni commerciali, estetiche o perché in prossimità della data di scadenza.
Confische
In caso di confisca di prodotti alimentari, l’autorità da oggi disporrà la cessione gratuita con priorità all’alimentazione dei più bisognosi o successivamente come mangime per animali.
Riduzione sprechi nelle mense
Il ministero della Salute potrà emanare Linee guida per gli enti gestori di mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, sociali e di comunità, al fine di prevenire e ridurre lo spreco connesso alla somministrazione degli alimenti.

SANA 2016: DAL 9 AL 12 SETTEMBRE IN FIERA A BOLOGNA

Tutto il mondo del biologico e del naturale si dà appuntamento alla 28a edizione della kermesse internazionale. Di grande interesse anche il programma delle iniziative in città.

Evento poliedrico e ricco di contenuti, SANA – Salone internazionale del biologico e del naturale torna in scena da protagonista: superficie espositiva in crescita del 30%, centinaia di prodotti in mostra nell’area Novità, partnership e collaborazioni di primo piano, programma culturale e di intrattenimento incentrati su qualità e diversificazione delle proposte.

Le aziende e le associazioni, italiane e straniere, afferenti ai tre macro-settori di SANA – Alimentazione biologica, Cura del corpo naturale e bio e Green Lifestyle – presenteranno i loro prodotti e servizi all’interno dei padiglioni 25, 26, 29, 30 e 36 del quartiere fieristico, per un totale di oltre 50.000 mq di rassegna espositiva.

Operatori e pubblico potranno organizzare al meglio la propria visita alla manifestazione grazie ad un rinnovato layout espositivo delle diverse merceologie presenti: alimenti biologici, freschi e confezionati, tecnologie e attrezzature per il comparto food, integratori naturali, piante officinali, servizi e accessori per il personal care, oltre a detergenti, tessuti e articoli per l’arredamento e la bellezza della casa, l’abbigliamento e il “vivere verde”.

All’interno dell’area SANA SHOP sarà possibile provare ed acquistare un’ampia selezione di prodotti biologici e naturali, mentre nella mostra allestita al Centro Servizi dedicata a SANA NOVITA’ si troverà un ampio spaccato delle innovazioni di prodotto segnalate dagli espositori. Anche quest’anno i visitatori della manifestazione saranno chiamati a esprimere la propria preferenza decretando i 3 vincitori del SANA NOVITÀ AWARD 2016, uno per settore espositivo, mentre le blogger ufficiali di SANA ne sceglieranno 3 per la categoria #BloggerForSANA.

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SANA 2016 sarà l’occasione per fare il punto su un mercato in grande crescita: gli ultimi dati Nielsen rilevano un +20% nelle vendite di prodotti biologici alimentari nella GDO nei primi mesi dell’anno, dopo il già brillante +18,5% del 2015.

Sono ormai 4 milioni e mezzo le famiglie italiane che acquistano abitualmente almeno un prodotto biologico a settimana e, se si considerano tutti gli acquirenti bio, occasionali compresi, il totale raggiunge la quota di 19,8 milioni di nuclei familiari, pari all’80% del totale.

Anche il canale erboristico dell’industria cosmetica si conferma in crescita, con un fatturato passato da 365 a 431 milioni nel quinquennio 2010-2015.

Oltre ai positivi trend di settore, contribuiscono al successo dell’evento le partnership e le collaborazioni attivate da BolognaFiere, a partire da quelle con le associazioni di riferimento FederBio e Cosmetica Italia. Sono confermati il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del MIPAAF – Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e il supporto di IFOAM.

Molto nutrita la partecipazione in fiera di delegazioni internazionali, grazie ai progetti realizzati in collaborazione con il MIPAAF e l’ITA – Italian Trade Agency, che richiameranno buyer e giornalisti stranieri provenienti da Albania, Australia, Bulgaria, Bosnia ad Erzegovina, Canada, Cina, Cipro, Corea, Croazia, Emirati Arabi Uniti, Francia, Giappone, Inghilterra, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Russia, Scandinavia, Serbia, Slovenia, Ucraina, Ungheria e Usa.

Per quanto riguarda il calendario degli eventi in fiera, il programma di SANA ACADEMY presenterà incontri dedicati a dieta mediterranea, foto-invecchiamento e biodisponibilità degli integratori, tenuti da diverse personalità del mondo accademico, mentre l’Osservatorio SANA, promosso da BolognaFiere con ICE, in collaborazione con FederBio e Assobio fornirà gli ultimi dati sul comparto, raccolti dal centro studi Nomisma. Di grande interesse inoltre il Convegno internazionale IFOAM, il Convegno Assoerbe e l’incontro organizzato da SISTE, AIIPA e CEC Editore.

Ad animare il padiglione 30 del Quartiere fieristico sarà la nuova edizione del VeganFest: durante SANA si registreranno le puntate del format televisivoVeganFest Live”, con mostre, animazioni, proiezioni video, incontri, conferenze e vegan show cooking.

Tra gli ospiti confermati spiccano i nomi dei cantanti Ivan Cattaneo e Chiara Canzian, dell’attrice Daniela Poggi, del conduttore televisivo Mauro Casciari e della parlamentare Michela Vittoria Brambilla. Altra novità sarà l’Area Gelato VeganOK, con esibizioni di maestri gelatieri e pasticceri, degustazioni gratuite, dimostrazioni e conferenze formative.

AD ANIMARE LA CITTÀ TANTI APPUNTAMENTI GREEN

Il biologico e il naturale diventeranno protagonisti anche per le vie, i negozi e i ristoranti della città. SANA CITY, in programma dal 9 al 18 settembre e organizzato in collaborazione con Eco-Bio Confesercenti, si articolerà su percorsi eno-gastronomici a km 0 nei tanti locali aderenti, luoghi in cui assaporare menù a tema: dai piatti biologici e naturali a quelli vegetariani e vegani, dagli infusi di tè e tisane ai vini biologici, alle birre artigianali.

Si potrà partecipare a momenti di approfondimento e intrattenimento all’insegna di una “sana conoscenza” con corsi e workshop tenuti da nutrizionisti, dimostrazioni e prove pratiche di discipline orientali come yoga e shiatsu a cura di insegnanti professionisti, prove di trucco con make-up artist, show cooking e presentazioni di libri, performance artistiche e tanto altro.

Si concentreranno sabato 10 settembre le attività in città promosse da Confcommercio-Ascom Bologna: cittadini, turisti e visitatori della manifestazione potranno prendere parte a “Una giornata sana” e alla “Notte Bianca del bio”.

Numerosi gli eventi dedicati alla salute e al benessere della persona, organizzati da negozi ed erboristerie. In serata, con le attività aderenti aperte oltre l’orario per l’occasione, circa 40 ristoranti della città proporranno un piatto a base di ingredienti biologici che la clientela potrà scegliere e degustare.

Organizzata da BolognaFiere, SANA è la manifestazione di riferimento in Italia per i settori del biologico e del naturale con oltre 700 espositori e più di 45.000 visitatori.

In programma dal 9 al 12 settembre 2016 nel Quartiere fieristico di Bologna, SANA è marketplace e occasione di networking per i professionisti, gli operatori e le persone interessate al comparto,  oltre che importante momento  formativo e culturale, grazie al qualificato programma di convegni e workshop a cura di BolognaFiere, delle aziende  e delle istituzioni e associazioni di categoria.

A completare l’offerta sono SANA NOVITÀ, lo spazio che la Fiera dedica all’innovazione, SANA SHOP, l’area riservata alla prova e all’acquisto di prodotti e servizi, SANA CITY, Una Giornata Sana e la Notte Bianca del Bio,  gli appuntamenti “off” che ogni anno animano strade, ristoranti e negozi del capoluogo felsineo.

 

Per informazioni

Ufficio Stampa Sana

 

Ufficio stampa BolognaFiere

Absolut eventi&comunicazione

Mariagrazia Lioce – Sara Telaro

ufficiostampa@absolutgroup.it

tel. 051 272523 – 340 9214636

 

Gregory Picco

gregory.picco@bolognafiere.it

051 282862 – 334 6012743

 

Sito web – nuova release

www.sana.it

Hashtag ufficiali di manifestazione

#SANA16          #SANAEXPERIENCE

 

Canali social
Facebook.com/sanabologna
Twitter.com/sanafiera
Youtube.com/BolognaFiere
Hashtag tematici

#SANAfood

#SANAwellbeing

#SANAlifestyle

 

BIOEUROPA 2016: i Contratti di Filiera e Distretto risorsa per il biologico

Nell’ambito del progetto “Montebello BIO 2.0 #FARERETE”, si terrà il prossimo 30 luglio l’evento “BIOEUROPA 2016 – Filiere e distretti: il futuro dell’agricoltura biologica passa da qui”, a partire dalle 9:30 del mattino, presso la Cooperativa “Gino Girolomoni” a Isola del Piano, nella provincia di Pesaro/Urbino.

Obiettivo principale del convegno, sarà fare il punto della situazione sul settore dell’agricoltura biologica in Italia e cercare di immaginare gli sviluppi del comparto nei prossimi anni. In particolare, l’accento sarà posto – come si evince dal titolo – sui Contratti Nazionali di Filiera e di Distretto nel settore Agroalimentare.

Al convegno parteciperanno esponenti delle istituzioni, sia locali che nazionali, operatori del settore e giornalisti.

L’evento, che quest’anno giunge alla sua 19esima edizione, è stato organizzato dalla cooperativa biologica Montebello e dalla Regione Marche, oltre che dalla Cooperativa Girolomoni. Partner di BIOEUROPA, l’Alleanza delle Cooperative Italiane e Con Marche Bio, consorzio del settore biologico marchigiano.

Il convegno cercherà di fare il punto sulle criticità ancora presenti nel comparto, puntando sulla sensibilizzazione delle istituzioni affinché intervengano in maniera fattiva e puntuale: “Ci troviamo davanti a una crescita importante del settore – sottolinea Francesco Torriani, Presidente Consorzio Marche Biologiche e Vice coordinatore dell’Alleanza delle Cooperative italiane – che da “nicchia” si è trasformato in “comparto”, offrendo maggiori opportunità ai produttori (singoli e associati), ma al tempo stesso evidenziando una serie di lacune, soprattutto sul piano organizzativo ed economico”.

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Il programma dell’evento prevede:

  • Alle ore 9:30, apertura dei lavori con interventi introduttivi di Pierfrancesco Fattori, Presidente della Cooperativa Agricola Montebello, Giovanni B. Girolomoni, Presidente della Cooperativa Girolomoni, e Giuseppe Paolini, sindaco di Isola del Piano.
  • Alle 9:45 cominceranno le relazioni di esperti e rappresentanti istituzionali. Francesco Giardina (Mipaaf), relazionerà sul Piano Strategico Nazionale per l’Agricoltura Biologica, mentre Lorenzo Bisogni, del Servizio Agricoltura della Regione Marche, introdurrà il tema delle Filiere Agroalimentari di Qualità e il PSR Marche 2014-2020. Federica Luzi, Responsabile del Settore Agricolo dell’Alleanza Cooperative Italiane, interverrà sui Contratti Nazionali di Filiera e Distretto. Attilio Picchi (Iccrea), infine, si occuperà del Credito in agricoltura biologica.
  • Alle 12 sarà organizzata una Tavola Rotonda a cui parteciperanno Alessandra Terrosi della Commissione agricoltura della Camera dei deputati, Anna Casini, Vicepresidente e Assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Luca Bianchi, Capo Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare e della pesca presso il Mipaaf, Giorgio Mercuri dell’Alleanza delle Cooperative Italiane dell’Agroalimentare, e Francesco Torriani, Presidente del Consorzio Marche Biologiche e Vice Coordinatore del Settore Biologico dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.

A coordinare le attività, ci sarà Lorenzo Tosi, giornalista di Terra e Vita. Al termine dei lavori, la cooperativa Girolomoni offrirà ai partecipanti un buffet con i propri prodotti.

FONTI:

http://www.feder.bio/files/1752.pdf

http://www.feder.bio/agenda.php?nid=1049

http://www.fanoinforma.it/bioeuropa-2016-il-futuro-dellagricoltura-passa-qui/

L’Agricoltura Biologica spopola in Emilia Romagna: boom a Ferrara

Il settore dell’agricoltura biologica sta vivendo un periodo di fioritura importante in tutta Italia, in modo particolare in Regioni come Calabria, Puglia e Sicilia, dove grazie allo strumento dei Psr e ai fondi europei, sono presenti le maggiori superfici agricole investite nel biologico (dati 2014).

Uno sviluppo importante nel settore ha investito, però, anche il centro-nord. È il caso dell’Emilia Romagna che, secondo l’ultimo rapporto sul biologico presentato dal Centro Studi di Confagricoltura, ha visto una variazione del +9,9% tra il 2013 e il 2014, passando dagli 80.924 ettari originari agli 88.899 dell’ultima rilevazione. In particolare, a stupire è la performance della provincia di Ferrara, con i suoi 12mila ettari di terreno coltivati con metodi green. Un sistema che sta riscontrando molto successo, soprattutto sul fronte delle esportazioni: “Il settore biologico sta dimostrando grande vivacità oltre ad essere proiettato verso i mercati esteri” ha spiegato di recente Pier Carlo Scaramagli, presidente di Confagricoltura Ferrara. Scaramagli tenta anche di spronare le istituzioni per un impegno maggiore nel settore:“Oltre a consolidare l’aggregazione dell’offerta dei produttori, è necessario aumentare la ricerca: il biologico, infatti, potrebbe rappresentare un investimento tecnologico per il futuro oltre ad una concreta possibilità soprattutto del seminativo e della frutticoltura”. Servono, quindi, maggiori investimenti nel campo dell’innovazione: il piano strategico nazionale per l’agricoltura biologica, appena approvato, va in questa giusta direzione.

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D’altronde è ormai assodato che se l’intero comparto agricolo vuole crescere a livello nazionale, deve seguire le orme delle aziende più green. Le imprese che hanno scelto, in Italia, l’agricoltura biologica hanno superato le 55mila, facendo marcare un +6% ogni anno a partire dal 2011. La coltivazione sostenibile rappresenta più del 10% dell’intera superficie agricola nazionale (circa un milione e mezzo di ettari).

L’agricoltura biologica nostrana ha una vocazione soprattutto per l’export: secondo i dati Confagricoltura, oltre il 74% delle imprese italiane del settore è presente sui mercati internazionali da più di 5 anni, con sbocchi soprattutto nel Nord Europa (Germania e Francia su tutte). Il primo Paese extraeuropeo per importazione del Made in Italy sono gli Stati Uniti. Tra i prodotti privilegiati dai mercati esteri ci sono frutta e verdura (20%) e i sostituti del latte (16%) come le bevande vegetali e la soia.

FONTI:

http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2016/07/24/news/agricoltura-biologica-in-marcia-1.13867217?refresh_ce

http://www.confagricoltura.it/ita/press-room_anno-2016/giugno-2/convegno-confagricoltura-biologico-comparto-in-crescita-sul-mercato-interno-ed-internazionale-pero-le-regioni-devono-crederci.php

https://argav.files.wordpress.com/2016/06/agricoltura_biologica_italiana.pdf