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Cresce il settore biologico, trend positivo anche per SANA 2016

Confermato il protocollo d’intesa biennale tra BolognaFiere e Federbio.

La crescita del biologico non accenna a fermarsi: secondo l’ultima rilevazione Nielsen presentata all’assemblea di Assobio di fine giugno 2016, i dati di vendita continuano a salire. Se il canale specializzato ha chiuso il 2015 con un ottimo + 13,5, è la GDO che sembra aver svoltato. Dal 2010 al 2014 il livello medio di crescita è stato dell’11%, mentre il 2015 si è assestato su un + 18,5% e i primi mesi del 2016 hanno addirittura toccato quota +21% .Sono 4 milioni e mezzo le famiglie italiane che acquistano abitualmente almeno un prodotto biologico a settimana (generano il 74% delle vendite), ma il totale degli acquirenti, occasionali compresi, ammonta a 19,8 milioni, l’80% del totale.

Si inserisce in questo contesto più che positivo il rinnovo biennale (2016-2017) della collaborazione tra BolognaFiere/SANA e Federbio, con l’obiettivo di favorire, da un lato, lo sviluppo, la promozione e la conoscenza del biologico in Italia e, dall’altro, attestare la centralità di SANA 2016 come arena di discussione delle politiche di sviluppo del biologico e occasione fondamentale di presentazione alla business community nazionale e internazionale delle tematiche di maggiore attualità per il settore. Oltre a promuovere l’incoming di operatori esteri qualificati,  le due realtà metteranno a fattor comune il proprio know-how e le proprie relazioni in ambito nazionale e internazionale, per sviluppare iniziative e convegni che vedano il coinvolgimento di attori di primo piano nel panorama istituzionale di riferimento.

Sana_logo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A rendere irrinunciabile l’appuntamento con la 28a edizione di SANA,  in programma in Fiera a Bologna da venerdì 9 a lunedì 12 settembre sarà, infatti, anche il nutrito palinsesto di appuntamenti e incontri di aggiornamento e formazione per gli operatori, a cominciare da SANA ACADEMY e dal tradizionale convegno IFOAM. Nella nuova area espositiva troveranno spazio i tre settori cardine della manifestazione: Alimentazione biologica, Cura del corpo naturale e bio e Green lifestyle.Esporranno nel primo settore produttori e distributori di alimenti biologici, aziende di servizi e realtà che propongono attrezzature, packaging e tecnologie per l’apicoltura e l’agricoltura biologiche, ma anche istituzioni ed enti di certificazione.

Nella seconda area troveranno la propria migliore collocazione trattamenti naturali, piante officinali e derivati, prodotti dietetici, integratori e alimenti speciali a base naturale, prodotti, servizi, accessori e attrezzature per la cura della persona.Rientreranno nella sezione Green Lifestyle, articoli a ridotto impatto ambientale per la cura, l’arredamento e la bellezza della casa, oltre che per l’abbigliamento, il tempo libero e il “vivere verde” in generale.Riflettori puntati anche su SANA NOVITÀ, vetrina dedicata ai prodotti con caratteristiche innovative segnalati dagli espositori; SANA SHOP, dove i visitatori potranno testare e comprare prodotti, e SANA CITY, il “fuori salone” di eventi culturali, gastronomici, di intrattenimento e commerciali organizzati per il pubblico della manifestazione e per la città.

Confermato l’appuntamento con il VeganFest, quest’anno in un’edizione speciale: durante SANA 2016 si registreranno le puntate del nuovo format televisivoVeganFest Live”, con mostre, animazioni, proiezioni video, incontri, conferenze e vegan show cooking. Altra novità sarà l’Area Gelato VeganOK, con esibizioni di maestri gelatieri e pasticceri, degustazioni gratuite, dimostrazioni e conferenze formative.  Organizzata da BolognaFiere, SANA è la manifestazione di riferimento in Italia per i settori del biologico e del naturale con oltre 700 espositori e più di 45.000 visitatori.In programma dal 9 al 12 settembre 2016 nel Quartiere fieristico di Bologna, SANA è marketplace e occasione di networking per i professionisti, gli operatori e le persone interessate al comparto,  oltre che importante momento  formativo e culturale, grazie al qualificato programma di convegni e workshop a cura di BolognaFiere, delle aziende  e delle istituzioni e associazioni di categoria.A completare l’offerta sono SANA NOVITÀ, lo spazio che la Fiera dedica all’innovazione, SANA SHOP, l’area riservata alla prova e all’acquisto di prodotti e servizi e SANA CITY, il calendario di appuntamenti “off” che ogni anno anima strade e negozi del capoluogo felsineo.

 

Per informazioni SANA 2016

 

Ufficio Stampa Sana

 

 

Ufficio stampa BolognaFiere

Absolut eventi&comunicazione

Mariagrazia Lioce – Sara Telaro

ufficiostampa@absolutgroup.it

tel. 051 272523 – 340 9214636

 

Gregory Picco

gregory.picco@bolognafiere.it

051 282862 – 334 601274

 

Sito web – nuova release

www.sana.it

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#SANAEXPERIENCE

 

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#SANAwellbeing

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Ue approva le limitazioni d’uso del glifosate

Il Comitato Ue per la salute delle piante approva le raccomandazioni della Commissione europea per limitare l’impiego del glifosate. La decisione contraddice in parte la scelta, adottata circa 15 giorni fa, di prolungarne l’uso per altri 18 mesi.

Lo scorso 11 luglio, gli esperti dei 28 Stati membri hanno votato a favore della restrizione delle condizioni d’uso del glifosate nell’Ue.

Le restrizioni includono:

  • il divieto di prodotti a base di glifosate con il coformulante POE-tallowamine,
  • l’obbligo di rinforzare il controllo sull’utilizzo in agricoltura come coadiuvante nella fase precedente alla raccolta,
  • raccomandazioni per ridurne l’uso al minimo in aree specifiche, come parchi pubblici e campi da gioco.

A darne conferma, il portavoce del commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis.

Il divieto d’uso con il POE-tallowamine, una sostanza chimica impiegata per miscelare molecole diverse in un gran numero di pesticidi ed erbicidi, diventerà effettivo venti giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea.

La bozza sulle restrizioni approvata nei giorni scorsi da Bruxelles faceva parte del pacchetto che conteneva l’estensione dell’utilizzo del glifosato per i prossimi 18 mesi, fino al 31 dicembre 2017.

oms fao glifosato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le limitazioni si applicheranno quindi in parallelo alla durata della proroga dell’autorizzazione, in attesa che l’Echa, l’Agenzia Ue per le sostante chimiche, emetta il suo parere sulla tossicità o meno del glifosato.

La proposta è passata con una maggioranza qualificata al primo tentativo, adesso gli stati membri dovranno armonizzare le proprie legislazioni nazionali con queste nuove disposizioni.

Maria Grazia Mammuccini, portavoce delle Coalizione italiana #StopGlifosato, ha definito l’approvazione delle restrizioni “una conferma, se mai ce ne fosse bisogno, della pericolosità della sostanza“.

La Coalizione chiede al ministero per le Politiche Agricole l’attuazione di misure concrete per la difesa del principio di precauzione perlomeno fino alla pronuncia dell’Echa, l’Agenzia Ue per le sostanze chimiche .

Il nostro Paese  – continua Mammuccini –  deve ora dare seguito all’annuncio del ‘Piano Glifosato Zero’. Ci aspettiamo che il ministro Martina incontri presto la nostra Coalizione, che riunisce 46  associazioni e organizzazioni della società civile, per discutere nel merito delle azioni concrete da realizzare per vietare totalmente la pericolosa sostanza, a partire dai PSR“.

Da più di un anno è in corso una disputa scientifica sulla cancerogenicità del glifosate tra l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).

Fonti:

http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=2917

https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2016/07/11/glifosato-ok-ue-a-limitazioni-uso-erbicida-_d533efbf-1705-4bb0-a221-2fd68460cdff.html

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1047

 

Rovigo: sequestrato campo di mais transgenico

Sequestrata dal Corpo forestale dello Stato una piantagione di mais transgenico nel comune di Guarda Veneta, alle porte di Rovigo.

Secondo le analisi effettuate dal laboratorio dell’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche su un campionamento delle foglie provenienti dal campo, si tratterebbe di mais ogm, probabilmente MON810.

Il terreno è stato sottoposto a sequestro preventivo e la piantagione sarà distrutta.

Ulteriori analisi saranno effettuate anche sui campi confinanti a quelli contaminati, per verificare eventuali commistioni e applicare la normativa sull’utilizzo di prodotti geneticamente modificati.

Il sequestro rientra nell’ambito di un programma di controlli avviati da parte del Corpo forestale dello Stato per verificare l’utilizzo di Ogm nell’agricoltura in Italia. I controlli sono effettuati anche mediante l’uso di test che rilevano la presenza dell’endotossina specifica per il Mon810.

semi ogm banditi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Unione Europea ha introdotto la possibilità per ogni Stato membro, di vietare la coltivazione del Mon810. In Italia, la coltivazione di questo prodotto è bandita e il divieto è punito con multe da 25 a 50 mila euro.

Sulla vicenda si è espressa anche Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente, che ha affermato: “Quello che è accaduto in Veneto è veramente assurdo, dato che l’Italia ha richiesto e ottenuto che fosse bandita sul proprio territorio la coltivazione del Mon810. La coesistenza tra produzioni transgeniche e convenzionali è rischiosa perché non si può escludere il rischio di inquinamento genetico e, quindi, il danno economico per i produttori non ogm e la perdita di biodiversità. Casi di contaminazione sono stati rintracciati anche nell’ultima indagine del Corpo Forestale dello Stato, in Friuli Venezia Giulia, dove è stato coltivato mais Ogm in barba ai divieti della legislazione. Una coltivazione ogm che fa male all’ambiente, all’agricoltura, alla legalità e alla salute dei cittadini e che rappresenta uno schiaffo al territorio Polesine dalla vocazione agricola che, negli ultimi anni, ha fatto sforzi ingenti per la conversione del proprio modello agricolo da intensivo a produzioni di alta qualità. Oggi, più che mai, l’agricoltura di qualità e sostenibile può essere il più importante alleato per le attuali sfide ambientali e per lo sviluppo dell’economia verde, che l’Italia non può e non deve perdere“.

Fonti:

http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=2913

http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/mondo_agricolo/2016/07/07/sequestrato-campo-mais-ogm-a-rovigo-da-forestale_75e1072c-0ac7-403c-9a89-d351468e27a0.html

http://www.askanews.it/regioni/veneto/legambiente-grave-caso-del-campo-mais-ogm-in-provincia-rovigo_711854083.htm

Lombricoltura conquista il biologico. Aziende di Humus in crescita in Italia

Negli ultimi anni, un gran numero di aziende hanno iniziato a occuparsi di lombricoltura da reddito.

Secondo i dati Sian, riportati da Agronotizie, sono una ventina le aziende autorizzate e iscritte regolarmente al registro di fabbricanti di fertilizzanti che producono vermicompost da letame. Il numero, però, sembra sia sottostimato perché ci sarebbero diverse realtà che operano anche senza certificazione.

Un trend in crescita che segue inevitabilmente lo sviluppo del settore biologico. Nei 12 mesi conclusi a maggio 2016, il biologico ha fatto registrare una crescita del 21%, rappresentando il 3% della spesa alimentare delle famiglie. Secondo l’ultimo rapporto Bio in cifre, pubblicato da SINAB, gli operatori certificati in Italia sono oltre i 55 mila.

Un quadro con numeri così positivi non può quindi non influenzare gli altri settori del mercato, provocando lo sviluppo di attività correlate, tra cui appunto quella della lombricoltura. Oggi, si pensa addirittura alla nascita di un vero e proprio consorzio che raccolga tutte le aziende produttrici di humus di lombrico presenti sul territorio nazionale.

Stando a quanto affermato da Agronotizie, la maggior parte delle realtà che si occupano di lombricoltura sono situate al Nord, in particolare in Lombardia.

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Si tratta di realtà medio piccole, che non superano i 3mila quintali all’anno di humus di lombrico prodotto. A eccezione di un’impresa di Matera che quest’anno si è imposta come obiettivo quello di arrivare ai 24 mila quintali prodotti.

L’humus di lombrico è uno dei fertilizzanti naturali utilizzati in agricoltura biologica. Immediatamente disponibile per le piante, ha un effetto strutturante, capace di ridare vita anche ai terreni desertificati. Ricco di nutrienti, ridona vitalità al suolo. Risultati che rispondono alle esigenze dell’agricoltura biologica e biodinamica, che hanno come obiettivo quello di preservare la salute del terreno e delle specie che vi abitano.

Gli operatori di settore sono fiduciosi: probabilmente, entro fine 2016, nascerà anche il primo consorzio dei lombricolturi italiani. L’obiettivo è dare un disciplinare in modo che l’humus prodotto dalle aziende presenti sul territorio italiano sia conforme.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2016/07/11/bio-e-humus-di-lombrico-alleanza-vincente/49575

http://www.sinab.it/sites/default/files/share/anticipazioni%20dati%202014%20rev3.pdf

http://www.adnkronos.com/sostenibilita/tendenze/2016/06/30/boom-del-bio-anno-nella-grande-distribuzione_2Y4KzLhUsZ8kTvqq7fHN9J.html?refresh_ce

Psr Sicilia: 210 milioni per le aziende biologiche. Pubblicati gli elenchi degli ammessi

psr siciliaSono stati pubblicati, lo scorso 4 luglio, gli elenchi delle domande ammesse, non ammesse e non ricevibili del bando 2015 sull’agricoltura biologica inerente al Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per la Regione Sicilia.

Le misure 11.1.1 e 11.2.1 prevedono una dotazione complessiva di 210 milioni di euro così suddivisi: 50 milioni destinati alla conversione delle aziende e 160 per il mantenimento delle imprese biologiche già avviate.

Una buona notizia che segna un primo passo verso la normalità per le aziende siciliane e il loro rapporto con la Regione.  A marzo, infatti, il Consiglio per la giustizia amministrativa della Sicilia aveva sospeso gli effetti della sentenza del Tar di Palermo con la quale era stata annullata la ripartizione di 360 milioni sulla misura del biologico del Psr 2007-2013. Una decisione che ha lasciato in sospeso circa 8mila aziende, ma per la quale non è stata ancora emessa una sentenza di merito.

Antonello Cracolici, assessore regionale dell’Agricoltura, ha così commentato la notizia: “Con la pubblicazione degli elenchi del bando 2015 sull’agricoltura biologica, in breve tempo potremo dare un sostegno forte alle aziende siciliane che scommettono su qualità e sostenibilità” .

Nella sezione news del  sito ufficiale del Psr  è possibile scaricare gli elenchi  provinciali provvisori. Le aziende interessate potranno richiedere agli Ispettorati provinciali competenti per territorio il riesame dei motivi di esclusione, presentando apposite memorie  entro e non oltre 15 giorni dalla data di pubblicazione. 

Avranno invece 45 giorni di tempo gli Ispettorati Provinciali per L’Agricoltura per predisporre gli elenchi definitivi delle domande ammesse ed escluse, dopo avere esaminato gli eventuali ricorsi.

I nominativi saranno successivamente trasmessi al Dipartimento Regionale per l’Agricoltura, per procedere alla stesura dell’elenco regionale e alla pubblicazione sul sito del PSR 2014/2020. 

Dopo l’espletamento dei controlli da parte di Agea, verrà approvato con provvedimento del Dirigente Generale l’elenco definitivo degli ammessi e degli esclusi che sarà registrato alla Corte dei Conti e successivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Nell’ambito della Programmazione delle risorse FEASR, alla Regione Siciliana sono state assegnate risorse pari a 2.212.747.000 di euro, con un incremento di oltre 27 milioni di euro rispetto alla dotazione iniziale del PSR Sicilia 2007-2013. Questo dato, da cui partire per pianificare la programmazione del periodo 2014-2020, fa della Sicilia la regione d’Italia a cui è stata assegnata la maggior dotazione finanziaria a livello nazionale.

Fonti:

http://www.psrsicilia.it/2014-2020/

http://www.siciliaagricoltura.it/2016/07/04/bando-biologico-2015-sono-on-line-gli-elenchi-delle-domande-ammesse/

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2016/07/05/psr-sicilia-2014-2020-pronti-210-milioni-per-le-aziende-bio/49492

FederBio approda in Puglia. Istituita la cabina di regia regionale

psr pugliaFederBio approda in Puglia. La Federazione, punto di riferimento delle aziende biologiche italiane, si insedia in una delle regioni maggiormente orientate al bio.

Viene a crearsi dunque una cabina di regia composta dai rappresentanti di tutte le componenti del settore regionale. Portavoce Michele Gaudiano, storico imprenditore bio pugliese. 

L’obiettivo è costituire una rappresentanza economica e interprofessionale del biologico in una regione dove il settore rappresenta una straordinaria opportunità di crescita, sia nella dimensione di filiera, che in quella territoriale, orientata a un mercato globale.

Qui, infatti, l’agricoltura biologica riveste un ruolo di primaria importanza. Secondo i dati diffusi da Sinab nel rapporto Bio in cifre 2015, la Puglia è al secondo posto in Italia per entità di superficie coltivata con metodi sostenibili: ben 176.998 ettari, pari al 14,16% della superficie coltivata totale, e con una specializzazione nella coltivazione di olivo, vite e cereali. Non solo: la regione ricopre inoltre il terzo posto per numero di operatori: 6.599 tra produttori, trasformatori, distributori.

Michele Gaudiano, portavoce di FederBio Puglia afferma: “Ormai da anni l’agricoltura biologica italiana ha raggiunto dimensioni rilevanti in tutte le sue unità, dalla produzione primaria, all’industria, alla certificazione, alla distribuzione, al punto da essere considerata una categoria le cui istanze devono essere tenute in considerazione dal governo centrale e dalle amministrazioni regionali. L’eccellente operato svolto da FederBio, condiviso con il ministero delle Politiche agricole, è una prova del fatto che la combinazione tra una categoria ben rappresentata e un mondo istituzionale incline a condividere problematiche e decisioni, è un modello vincente“.

L’inizio dell’avventura di FederBio Puglia ha come obiettivo garantire una rappresentanza del settore a livello capillare che riesca a mediare tra il governo regionale e le necessità del comparto, favorendo la cooperazione e la crescita del biologico.

Un’unica cabina di regia – prosegue Gaudiano – determinerà per gli operatori scambi informativi frequenti e propositivi, favorendo sempre più il lavoro del singolo, ma sempre in un’ottica di sistema, arginando così comportamenti individualistici ormai fuori da ogni contesto che funzioni. Il tutto con la doverosa attenzione verso l’ambiente e le biodiversità, elementi distintivi del mondo bio.”

FederBio Puglia assicurerà agli agricoltori pugliesi formazione, servizi e organizzazione per l’ingresso nel sistema di certificazione e nel mercato. Tra le altre iniziative, saranno avviate attività per la qualificazione dei tecnici, lo sviluppo della ricerca e innovazione, l’aggregazione di un’offerta sempre più garantita e tracciata.

La cabina di regia è composta da Michele Gaudiano (ASSOBIO-BIORGANICA ITALIA srl), Filippo Cassano (Cantine POLVANERA), Matteo Manna (ICEA), Saverio Internò (OP JONICA srl), Nicola Lamascese (BIOAGRICERT) Antonello Russo (DEMETER ITALIA), Maurizio Magnatta (OP DAUNIA & BIO), Enzo Verrastro (CIHEAM Bari) e Damiano Petruzzella (AGRIPLAN srl), che avrà le funzioni di Segretario e di coordinamento con la struttura nazionale di FederBio.

La sede di FederBio Puglia è presso AGRIPLAN srl – Bari, società di servizi socia di FederBio nazionale che assicura il supporto organizzativo e progettuale alle attività della nuova organizzazione regionale.

Fonte:

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1044