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L’AGRICOLTURA BIOLOGICA: UN’OPPORTUNITÀ STRATEGICA PER IL PAESE

federbioSi apre con questo convegno l’edizione 2016 del SANA di Bologna.

Il Bio non è più solo il frutto della libera scelta di alcuni ma è ormai riconosciuto come una grande opportunità per l’agroalimentare del nostro Paese

Venerdì 9 settembre 2016, ore 11.30 – 13.30

Sala Concerto – Centro servizi, 1° piano – Blocco D (Ingresso Costituzione) Saluti di apertura

Antonio Bruzzone – Direttore Generale BolognaFiere Il Biologico tra opportunità e s de

Gabriele Canali – Università Cattolica S. Cuore, Piacenza

Interventi
Dino Scanavino – Presidente CIA, Confederazione italiana agricoltori
Mario Guidi – Presidente Confagricoltura, Confederazione generale dell’agricoltura italiana Paolo Carnemolla – Presidente FEDERBIO, Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica Simona Caselli – Assessore all’agricoltura, caccia e pesca, Regione Emilia Romagna

Conclusioni
Andrea Olivero – Vice Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali

Modera
Lorenzo Tosi – Giornalista New Business Media/Edagricole

PSR Marche: bando per GO in materia di produttività e sostenibilità

La Regione Marche ha pubblicato un Bando per l’attuazione della Sottomisura 16.1 – Azione 1 del Piano di Sviluppo Regionale 2014-2020. La misura è intitolata “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura – Fase di Setting-Up” e prevede una dotazione finanziaria di 600mila euro.

L’obiettivo del bando, indicato dall’ente, è di “rinsaldare i nessi tra agricoltura, produzione alimentare e silvicoltura e ricerca e innovazione, sostenendo la costituzione e la gestione dei Gruppi Operativi (G.O.) del Partenariato Europeo dell’Innovazione (PEI) in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura per la realizzazione di progetti in tale ambito e la partecipazione alle attività della rete PEI“.

 

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La misura è destinata ai Gruppi Operativi (GO) del PEI, costituiti ai sensi dell’articolo 56 del Reg. UE 1305/2013. All’interno dei GO, possono essere coinvolti:

  • Imprenditori agricoli e forestali (sia come singoli che in forma associata)
  • Imprese di trasformazione e commercializzazione
  • Enti e Istituti di ricerca
  • Fornitori di servizi, sia pubblici che privati.
  • Altri soggetti del settore agroalimentare, dei territori rurali e della società civile. In quest’ultima categoria rientrano anche le organizzazioni non governative e gli “innovation broker”, quali facilitatori del progetto.

La Regione interverrà, in maniera preferenziale, sulle seguenti aree tematiche, in linea con le strategie regionali delle Smart Specialization e in coerenza con l’Accordo di Partenariato:

  • Tutela della biodiversità, dei servizi eco sistemici, la funzionalità del suolo e la gestione sostenibile delle risorse idriche;
  • Tecniche a basso impatto ambientale e biologiche;
  • Mitigazione dei cambiamenti climatici;
  • Risparmio energetico e utilizzo delle energie rinnovabili;
  • Tutela dell’assetto idrogeologico del territorio;
  • Qualità e sicurezza dei prodotti alimentari e dei cibi funzionali ad una dieta sana ed equilibrata;
  • Introduzione dell’innovazione sociale nelle aziende agricole.

Le spese ammissibili riguardano la fase di setting-up e in particolare i costi per: studi di fattibilità e sostenibilità finanziaria, costituzione del nuovo GO, di animazione (affitto locali, noleggio attrezzature, etc.), progettazione delle attività, redazione dell’accordo di cooperazione e regolamento interno e redazione del Piano di Progetto del costituendo GO.

Le domande vanno presentate entro il 7 Ottobre 2016. L’istanza sarà presentata dal soggetto capofila del GO, su delega dei partner, tramite SIAR (Sistema Informativo Agricolo Regionale) delle Marche, accedendo a questo indirizzo: http://siar.regione.marche.it

FONTI:

http://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16161

http://agricoltura.regione.marche.it/Home/AreeGenerali/ProgrammadiSviluppoRurale20142020/BandoSottomisura161.aspx

http://agricoltura.regione.marche.it/Portals/0/Documenti/ProgrammazionePSR20142020/Bandi/Sottomisura%2016_1/DDS_AEA_2016_0493_A.pdf

 

“Tutto quello che avreste voluto sapere sul bio”: il biologico incontra i media

Cresce il consumo degli alimenti biologici in Italia. Cresce l’esigenza dei cittadini di informarsi su argomenti come la sostenibilità ambientale e l’impatto dei consumi. È essenziale quindi che gli operatori dei media siano consapevoli del proprio ruolo e dell’importanza che questo settore riveste nelle vite di milioni di italiani.

Parte da qui un evento che si terrà sabato 10 settembre, a Bologna, durante il quale il biologico “incontrerà” i media. Assobio, l’Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici, ha infatti indetto un appuntamento mirato che avrà come audience proprio gli operatori dell’informazione. Il dibattito verterà sui temi specifici del bio e del comparto agroalimentare. L’iniziativa di Assobio è intitolata “ Tutto quello che avreste voluto sapere sul bio (ma non avete mai osato chiedere)“, ammiccando al titolo di un celebre film di Woody Allen. Assobio invita tutti i rappresentanti del mondo mediatico – stampa, radio, tv, web e blog – a partecipare all’evento.

 

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A presenziare l’iniziativa, ci saranno cinque rappresentanti dell’Associazione, cinque operatori di rilievo del settore biologico, che risponderanno a tutte le domande degli operatori dell’informazione, mettendosi a completa disposizione, senza rete.

I 5 protagonisti saranno:

– Roberto Zanoni, presidente Assobio

– Rossella Bartolozzi, la fondatrice

– Nicoletta Maffini, la responsabile marketing e commerciale

– Roberto Corioni, il responsabile qualità

– Roberto Pinton, il segretario

A loro si uniranno, Mikol Belluzzi (vice-caporedattore economia a Panorama), Elisa Poli (responsabile sezione food di D.Repubblica.it), Monica Rubino (Repubblica, autrice del blog Certi Consumi) e Andrea Settefonti (Italia Oggi).

L’incontro  si terrà sabato 10 settembre, a partire dalle ore 15, nella sala Melodia (Centro Servizi, blocco B), a Bologna, e rientra nell’ambito del SANA, il Salone Internazionale del Biologico e del naturale, che si terrà nella città emiliana dal 9 al 12 settembre.

FONTI:

http://www.feder.bio/agenda.php?nid=1057

http://www.feder.bio/files/1776.pdf

SANA: Tutti i numeri del bio in Italia

Venerdì 9 settembre, in occasione del SANA, il Salone internazionale del biologico e del naturale, si terrà un incontro dal titolo “Tutti i numeri del bio italiano“. Sarà l’occasione per fare il punto sul settore e per presentare i dati dell’Osservatorio Sana 2016, a cura di Nomisma, e le statistiche di Sinab – Ministero delle Politiche Agricole e ISMEA. Appuntamento a Bologna, presso la sala Notturno (Centro Servizi, 1° Piano, Blocco D), a partire dalle ore 16.

L’Osservatorio SANA è un progetto promosso e finanziato da ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), in collaborazione con BolognaFiere. Il report è realizzato da Nomisma, società indipendente specializzata nell’analisi del settore agroalimentare, e con il patrocinio di FederBio (Federazione italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica) e Assobio (Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti biologici e naturali).

La finalità dell’Osservatorio è di monitorare il settore agroalimentare biologico italiano nel nostro Paese e all’estero, al fine di delineare un quadro completo del mercato e di fornire le informazioni essenziali sulla filiera agli attori del sistema produttivo e commerciale.

 

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Ecco il programma dell’evento.

Introduzione e saluti

Ore 16,00 Saluti del Direttore Generale di BolognaFiere Antonio Bruzzone
Ore 16,10 Andrea Olivero, Vice Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

Presentazione dei dati sul biologico Made In Italy

Ore 16.20 Introduzione Maria Ines Aronadio – ICE Dirigente dell’Ufficio Agroalimentari e Vini
Ore 16.30 “Bio in cifre 2016: i numeri della produzione del biologico in Italia“, a cura di Francesco Giardina del MiPAAF
Ore 16.45 “Il consumo di prodotti biologici in Italia” , interviene Fabio del Bravo di Ismea
Ore 17.00 “Gli acquisti di alimentari biologici in Italia, USA e Canada – motivi, bisogni, preferenze, modalità e luoghi di acquisto del bio“. Presenta i dati Silvia Zucconi di Nomisma per l’Osservatorio di SANA 2016, con il sostegno di ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane
Ore 17.30 “Le importazioni di prodotto biologico da Paesi terzi“, a cura di Francesco Solfanelli (CIHEAM Bari)

Conclusioni

Ore 17.45  Paolo Carnemolla, Presidente di Federbio
Ore 18.00 Francesco Saverio Abate, Direttore Generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica presso il MiPAAF.

I diversi interventi saranno moderati da Lorenzo Tosi di New Business Media/Edagricole.
FONTI:

http://www.feder.bio/agenda.php?nid=1058

http://www.sana.it/iniziative/osservatorio-sana/1556.html

Impianti a energia rinnovabile: 11 milioni alle aziende in Emilia Romagna

La Regione Emilia-Romagna ha aperto, in data 29 agosto, un bando per “favorire l’approvvigionamento e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, sottoprodotti, materiali di scarto, residui e altre materie grezze non alimentari ai fini della bioeconomia”. Le risorse stanziate sono pari a più di 11 milioni di euro (11.157.975,20 €) e potranno beneficiarne imprenditori agricoli, sia singoli che associati. È possibile presentare le domande di sostegno dal 29 agosto 2016 all’8 novembre 2016.

L’operazione passa sotto la dicitura ufficiale di “6.4.02 Diversificazione attività agricole con impianti per la produzione di energia da fonti alternative” e prevede, tra le spese ammissibili:

  • costruzione, ristrutturazione e miglioramento di beni immobili strettamente necessari ad ospitare gli impianti oggetto di finanziamento;
  • opere murarie, edili e di scavo per la realizzazione delle reti di distribuzione;
  • acquisto di nuovi impianti, macchinari, attrezzature e forniture per la produzione di energia fino a copertura del valore di mercato del bene, e nei limiti di quanto strettamente necessario alla realizzazione dell’intervento secondo le migliori tecniche di progettazione in materia;
  • spese generali collegate ai punti precedenti nel limite massimo del 10% della spesa ammissibile (tale voce comprende anche le spese tecniche e professionali);
  • acquisto di attrezzature informatiche e relativo software inerenti o necessari all’attività di produzione, trasporto, vendita di energia e/o calore oggetto di sostegno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sarà possibile finanziare impianti di piccole dimensioni (potenza massima 3 Mwt), tali da produrre energia in quantità superiore ai consumi aziendali. Nel bando rientrano: centrali termiche a cippato o pellet; impianti per la produzione di biogas, a energia solare, eolica o idrica; piccole reti per la distribuzione e lo stoccaggio dell’energia.

“Siamo di fronte a un’interessante opportunità di diversificazione e integrazione del reddito aziendale in una fase in cui spesso gli agricoltori si trovano penalizzati da prezzi troppo bassi alla produzione”, dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli. Allo stesso tempo si tratta di un provvedimento che va nella direzione di un’agricoltura sempre più amica dell’ambiente. Ricordo che per alimentare questi impianti non potranno essere utilizzate colture agricole dedicate, ma solo scarti e sotto prodotti, forniti dall’azienda stessa o da aziende limitrofe”, entro una distanza massima di 70 km.

Il sostegno verrà erogato sotto forma di contributo in conto capitale, fino a un massimo del 50% della spesa ammissibile. Il contributo minimo richiedibile è pari al 20% delle spese. A parità di requisiti, in fase di compilazione delle graduatorie, saranno previsti punteggi aggiuntivi per aziende agricole di montagna  e agricoltori che hanno beneficiato di un contributo per l’avvio di una nuova attività nei 5 anni precedenti.

Per presentare la domanda di sostegno è necessario farsi accreditare dalla piattaforma del SIAG – Sistema Informativo Agricolo di AGREA, con procedura Agrea, e compilare la specifica modulistica online.

FONTI:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/bio-energie-rinnovabili/2016/08/29/emilia-romagna-11-milioni-per-la-produzione-di-energia-verde/49933

http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr-2014-2020/bandi/bandi-2016/produzione-energia-tipo-di-operazione-6-4-02

http://agrea.regione.emilia-romagna.it/servizi/come-presento-la-domanda/accesso-a-sop-per-utente-internet

http://agrea.regione.emilia-romagna.it/servizi/accesso-agli-applicativi-1/sistema-operativo-pratiche-sop

Pesticidi neonicotinoidi dannosi per le api selvatiche: lo studio Uk

Una nuova ricerca scientifica collega l’esposizione ai pesticidi neonicotinoidi con il consistente declino delle popolazioni di api selvatiche. Lo studio è stato realizzato dal Centre for Ecology and Hydrology (CEH) di Wallingford, nel Regno Unito, e pubblicato su Nature Communications.

La ricerca, che è stata finanziata dal governo britannico, ha studiato 62 specie di api selvatiche per 17 anni, dal 1994 al 2011. In particolare, gli studiosi si sono soffermati sui campi britannici coltivati a colza.

I pesticidi neonicotinoidi sono stati introdotti su vasta scala in Gran Bretagna dal 2002. A partire da questa data, gli scienziati hanno osservato un declino nella diffusione geografica delle api, pari al -13%, in media. Le specie che impollinavano e si nutrivano nei campi di colza sono state particolarmente danneggiate dagli agenti chimici. I pesticidi neonicotinoidi sarebbero stati responsabili per un declino medio del 7% nella distribuzione delle api. Nei campi di colza, avrebbero invece causato una perdita del 10% della popolazione.

Per alcune specie studiate l’impatto è stato ancora più grave. Per 5 di esse la diminuzione ha superato il 20%. Per altre, addirittura il 30%.

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I nostri risultati dimostrano che i neonicotinoidi sono dannosi per le api selvatiche: ne siamo certi”, ha affermato Nick Isaac, uno dei ricercatori coinvolti nello studio.

Come ha dichiarato Ben Woodcock, un altro autore della ricerca, sono molte le specie di api in declino in tutto il mondo e le cause sono numerose: “I cambiamenti climatici, la perdita degli habitat naturali, i parassiti e altri insetticidi oltre ai neconicotinoidi sono stati collegati al problema”.

L’Unione Europea ha imposto un divieto temporaneo sull’utilizzo di tre neonicotinoidi: il clothianidin, l’imidacloprid e il thiamethoxam. Alcuni addetti del settore, però, contestano la decisione sostenendo che prodotti simili non hanno la stessa efficacia. Il Regno Unito ha revocato il divieto dei tre insetticidi lo scorso anno, ammettendone l’uso in caso di emergenza. Se il rischio di distruzione causato dai fitofagi è troppo elevato, è il ragionamento, è possibile ricorrere ai neonicotinoidi.

Entro gennaio del 2017, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) dovrebbe completare il riesame dell’impatto dei pesticidi neonicotinoidi sulle api. I dati raccolti dai ricercatori del CEDH dovrebbero rientrare nel processo, fornendo prove ulteriori sulla pericolosità di tali agenti chimici.

FONTI:

http://www.nature.com/articles/ncomms12459

http://www.nature.com/news/controversial-insecticides-linked-to-wild-bee-declines-1.20446

https://www.theguardian.com/environment/2016/aug/16/high-pesticide-levels-on-oilseed-crops-harm-wild-bees-scientists-prove

http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/natura/2016/08/17/pesticidi-nei-campi-di-colza-legati-a-declino-api_e289d352-92fc-4077-86eb-6bf11d61febc.html