LE POSSIBILE CONSEGUENZE DELLA BREXIT SUL MERCATO ALIMENTARE

A meno di un mese (il 31 ottobre 2019) dalla data in cui si sarebbe dovuta compiere la Brexit i segnali ci portano a pensare che non ci sia un’intesa per scongiurare il NO-deal.
Le conseguenze dell’uscita del Regno Unito senza accordo potrebbe portare una forte destabilizzazione su vari settori, tra cui quello alimentare.

Essendo il comparto alimentare soggetto nella maggior parte dei casi a regolamenti europei ci si troverà davanti ad una nuovo scenario, in cui ci si dovrà adeguare a nuove direttive e normative nazionali.

I prodotti del Regno Unito che verranno importati nella comunità europea dovranno modificare l’etichetta inserendo sia il produttore inglese che l’importatore all’interno dell’UE. Cambieranno naturalmente anche tutte le indicazioni obbligatorie d’origine UE o Extra-UE, venendo meno così per i prodotti britannici la titolarità della certificazione per la produzione biologica prevista dal Regolamento 834/2007 in base al quale solo i prodotti conformi alle disposizioni del Regolamento stesso possono recare i termini riferiti al metodo di produzione biologico o il logo biologico dell’Unione.

Nell’accordo di recesso più volte respinto dal Parlamento inglese, aveva costituito oggetto di specifica negoziazione la questione delle Indicazioni Geografiche. In particolare, l’art. 54 dell’accordo prevedeva che i titolari di indicazioni geografiche protette nell’Unione al termine del periodo di transizione (31 dicembre 2020) sarebbero stati autorizzati a continuare l’uso nel Regno Unito di dette indicazioni anche successivamente alla fine del periodo di transizione e senza necessità di ulteriore esame. In caso di No-deal, le Indicazioni Geografiche (IG) tutelate ai sensi delle disposizioni comunitarie non sarebbero più protette, ed il fenomeno di abusi e contraffazioni, già fortemente avvertito nel Regno Unito, diverrebbe incontrollabile.
La soluzione, secondo il governo inglese, sembrerebbe quella di creare un sistema di tutela per le indicazioni geografiche avente lo scopo di tutelare le IG già riconosciute dal diritto dell’Unione prima della data di recesso, attraverso l’istituzione di una legislazione nazionale inglese equiparabile a quella prevista dal diritto dell’Unione.
A tal proposito si attendono nuovi sviluppi e proposte da parte del governo inglese.

 

fonte: https://www.greenplanet.net/lue-guida-linnovazione-del-comparto-per-numero-di-nuovi-lanci-di-prodotti-certificati/

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