Suolo e Salute

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VI “Science Day” al Biofach

VI “Science Day” al Biofach

Il 16 febbraio si terra al Biofach la sesta “Giornata della scienza”

Organizzata da TIPI, la piattaforma di innovazione tecnologica di IFOAM e TP Organics, progetto tecnologico europeo per l’alimentazione e l’agricoltura biologica.

 

La giornata si articolerà in due sessioni:

  • una mattutina, oganizzata in collaborazione con ERA-Net CORE Organic e dedicata alla politica di ricerca e innovazione dell’UE. I partecipanti discuteranno di come la ricerca nel settore biologico può contribuire a sistemi alimentari più sostenibili.
  • una pomeridiana volta invece ad approfondire ulteriormente le lacune nel settore della ricerca nei sistemi dell’agricoltura ed alimentazione biologici nel Sud del mondo.

 

La “Giornata della Scienza”  è organizzata dall’Istituto di ricerca dell’agricoltura biologica FiBL in collaborazione con IFOAM EU

fonte:

http://www.fibl.org/en/service-en/news-archive/news/article/anmelden-fuer-den-science-day-2018-an-der-biofach.html

http://www.sinab.it/bionovita/%E2%80%9Cscience-day%E2%80%9D-2018-al-biofach

 

In Europa e Stati Uniti trend positivi dei prodotti bio fino al 2025

In Europa e Stati Uniti trend positivi dei prodotti bio fino al 2025

Nel mercato dei prodotti biologici è previsto una crescita a tasso annuo composto variabile tra il 6,7% e il 7,6% evidenziato dalla banca olandese Rabobank.

 

I prodotti lattiero caseari, in particolare in Austria, Germania e Olanda rappresentano ormai quasi il 10% del mercato biologico, nel complesso, e in Austria il latte bio ha già superato il 15% delle vendite totali.
Germania e Francia guidano la classifica europea, rispettivamente con 7,9 miliardi (un terzo delle vendite bio nel complesso) e 4,8 miliardi. La Francia registra un tasso di crescita annuo del 10 per cento. In generale, la Francia consuma molto più biologico di quanto ne produce.

 

La crescente attenzione dei consumatori verso tematiche ambientali, del benessere animale, della salute e della sicurezza alimentare hanno spinto le vendite dei prodotti biologici negli ultimi anni con ritmi di incremento anche a due cifre: un trend previsto in costante e regolare aumento, soprattutto nei mercati più avanzati e maturi, dove il concetto di qualità va ormai oltre le caratteristiche compositive o nutrizionali, per rivolgersi al metodo con cui gli alimenti sono ottenuti lungo tutta la filiera produttiva.

fonte: http://www.greenplanet.net/trend-positivi-fino-al-2025-e-il-latte-bio-%C3%A8-al-10-del-totale-molti-paesi

 

 

Rivoluzione bio nella scuola

Rivoluzione bio nella scuola

Succede a Melpignano

Prende il via il primo progetto sperimentale pugliese di una mensa a km0 con prodotti rigorosamente da agricoltura naturale .

 

La mission ambivalente della mensa etica a km0 è quella in primis di educare chi è in tenera età a riconoscere la bontà del cibo sano, dall’altro lato centralizzare il ruolo dei contadini salentini che decidono di coltivare senza additivi chimici.

 

Partito ufficialmente al ritorno dalle vacanze natalizie , il 2018 è partito con una declinazione bio per i bambini della scuola di Melpignano, l’auspicio è che si possa estendere il raggio; l’idea è quella di plasmare un modello, replicabile in altri comuni e realtà perché tutti abbiamo diritto di mangiare bene per stare bene, a maggior ragione i più piccoli.

 

In principio fu Cesena, nel 1986, apripista con la prima mensa scolastica bio-mediterranea, trent’anni dopo ne contiamo 1.288, con un incremento del 7,7% rispetto al 2012 (censimento BioBank). Le provincie più lungimiranti tuttavia sono tutte al nord: Trento, Udine, Piacenza, Gorizia, Pordenone.

 

Lo sforzo che compie Melpignano è doppio: non soltanto prodotti naturali ma a km 0 a sostegno delle aziende bio territoriali.

fonte: https://www.corrieresalentino.it/2018/01/melipignano-la-prima-bio-mensa-etica-e-km-0/

Convegno sulla viticoltura sostenibile dell’Umbria all’Istituto Agrario di Todi

Convegno sulla viticoltura sostenibile dell’Umbria all’Istituto Agrario di Todi

Esperti, coltivatori e cantine della regione da anni impegnati, prima nella conversione dei vigneti e poi nella pratica agricola biologica, si sono dati appuntamento sabato 27 gennaio all’Istituto Agrario di Todi per raccontare e discutere la propria esperienza sulla viticoltura sostenibile dell’Umbria.

Introduzione del Preside Marcello Rinaldi, dati dettagliati sulla crescita del bio nel settore della viticoltura sono stati forniti in apertura di convegno da Matteo Bartolini, vicepresidente nazionale di Federbio, il quale ha indicato il quadro di riferimento a livello europeo e nazionale. Moderata da Sandro Camilli, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier dell’Umbria, il dibattito è proseguito con l’intervento di Niccolò Barberani, agronomo, enologo e viticoltore, membro della giunta di Confagricoltura proprio con delega alla viticoltura.
Ulteriori testimonianze sono venute da Omero Moretti, Giovanni Cenci, Filippo Antonelli, Roberto di Filippo delle omonime cantine rappresentative delle zone più vocate della regione; ed ancora da Vincenzo Pepe di Lungarotti, Gianni Perni della Tenuta San Rocco e da Moreno Moraldi del Collegio nazionale degli Agrotecnici. Non sono mancati interventi di biologi, naturalisti e rappresentanti delle organizzazioni di categoria. Il professor Alberto Palliotti dell’Università di Perugia ha tirato le conclusioni del dibatito

La giornata si è conclusa nel chiostro della Cittadella Agraria con una degustazione di vini biologici, un’occasione per attestare l’alto livello qualitativo raggiunto dalla produzione enologica bio.

fonte: http://www.iltamtam.it/2018/01/29/i-testimoni-del-vino-bio-fanno-proseliti/

Crescita delle superfici coltivate a biologico

Crescita delle superfici coltivate a biologico

Ruolo strategico per l’occupazione e la creazione d’impresa

Il settore più dinamico dell’agricoltura è senza dubbio quello biologico con una crescita del 18,7% delle superfici dedicate.

 

Il bio nella Ue cresce di 400mila ettari annui e oggi sono 11,9 milioni gli ettari certificati bio o in via conversione (il 6,7% della Sau), gestiti da 295.600 produttori biologici registrati che operano in un solido mercato comunitario dal valore di 27 miliardi di euro. Si tratta del 125% in più rispetto a 10 anni fa.

 

L’Italia sembra essere uno dei paesi più ricettivi al cambiamento, si posiziona tra i primi paesi per estensione delle superfici coltivate a biologico. Una crescita che trova la sua giustificazione nei risultati del mercato in tutta Europa: nel 2016 le vendite dei prodotti biologici hanno toccato quota 3 miliardi di euro, registrando dal 2015 un +14% sul mercato interno e un +15% sul mercato esterno, con un aumento dell’export per circa 2 miliardi di euro.

 

Inoltre l’Unione Europea attua programmi di sviluppo riconoscendo il valore dell’agricoltura biologica come alternativa per un modello agricolo comunitario più sostenibile e competitivo.

 

Si esprime a riguardo Paolo Carnemolla, presidente di FederBio:
«A questi dati eclatanti della crescita delle superfici coltivate a biologico in UE va aggiunto il fatto che il biologico è l’unico settore che sta contrastando la perdita di occupazione e imprese nell’agricoltura europea, dunque è necessario che la discussione in corso sulla riforma della politica agricola comune (PAC) tenga conto del ruolo strategico della conversione al biologico per l’agricoltura e i territori rurali di tutta Europa».

fonte: https://terraevita.edagricole.it/biologico/biologico-nella-ue-avanza-400mila-ettari-allanno/

 

Rapporto Ismea-Qualivita

Rapporto Ismea-Qualivita

L’italia qualificata vince sempre nel mondo

L’Italia agroalimentare è sempre al primo posto nel mondo

Questo, quello che emerge dall’ultimo Rapporto Ismea-Qualivita che analizza da 15 anni i fenomeni socio-economici per la qualità alimentare certificata.

 

Una crescita su tutti i fronti: +5,6% nelle Gdo per il food e +1,8% per il vino, mentre il sistema Dop Igp sale ancora e si afferma su tutto il territorio, in testa Parma con 1,45 miliardi di euro seguita da Modena e Mantova.