FILIERA DELLE UOVA BIO, UN PROGETTO PER MIGLIORARNE LE PERFORMANCE

L’avicoltura bio parte dalla coltivazione sostenibile delle colture proteiche che costituiscono l’alimentazione delle ovaiole, passa dalla messa a punto di un allevamento che curi il benessere animale e arriva a portare sulle tavole dei consumatori prodotti con elevate caratteristiche organolettiche. I risultati del progetto  Pro.Fil.A.  finanziato dal ministero delle Politiche agricole sono stati presentati in anteprima a Portonova (Ancona)

Tre anni per migliorare le performance della filiera delle uova bio. Dalle prove agronomiche delle colture proteiche in sperimentazione per la filiera avicola alle analisi delle caratteristiche organolettiche dei prodotti in fase di test negli allevamenti, dallo studio della dieta e del comportamento delle ovaiole bio alla verifica degli strumenti per la valutazione della sostenibilità.

Tre anni di ricerche in 4 regioni

Sono i diversi settori di studio di Pro.Fil.A. (Proteine Filiera Avicola) il progetto finanziato dal Mipaaf di cui è partner principale l’Associazione Agricoltura è Vita di Cia-Agricoltori Italiani che a Portonovo, in provincia di Ancona, insieme a tutti i partner e ad Anabio-Cia, ha messo a segno la prima azione divulgativa facendo il punto sulla ricerca triennale condotta in Piemonte, Marche, Campania e Basilicata. L’appuntamento marchigiano ha costituito una sorta di prova generale in vista della consegna ufficiale dei risultati nel 2023, così come da programma condiviso tra i soggetti coinvolti: Università degli Studi di Napoli e della Basilicata, Università Politecnica delle Marche e Università Scienze Gastronomiche di Pollenzo con, appunto, l’Associazione Agricoltura è Vita-Cia per la Formazione, Ricerca e Divulgazione e Anabio-Cia per la promozione del biologico.

Il deficit proteico da colmare

Al centro il ruolo dell’attività di ricerca, e i suoi risultati, per aiutare il comparto avicolo biologico a superare l’annoso problema del deficit di mangimi proteici biologici. Rafforzare, infatti, la filiera avicola biologica italiana resta l’obiettivo del progetto Pro.Fil.A. (Proteine Filiera Avicola) attraverso la sperimentazione e la promozione di modelli produttivi sostenibili ispirati ai principi dell’agro-ecologia. «Ancor più dopo il boom del bio che in Italia – spiega Agricoltura è Vita -, leader Ue nel settore, registra ritmi di crescita importanti sia in termini di superfici che di imprese biologiche (+40% negli ultimi 5 anni)».

Boom dei costi

«Ma anche dell’aumento, a inizio 2022, del prezzo degli input produttivi del +21,1% per le carne avicola e del 50% per le uova». Un problema che rischia di condizionare un settore che, nell’ultimo biennio, ha fatto registrare un aumento dei consumi di pollo biologico (+30%), mentre nel 2020, durante il lockdown, le vendite di uova bio hanno fatto un balzo del 9,6%.

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