DIETRO ALLA BOCCIATURA DEL PIANO STRATEGICO NAZIONALE, LA MANCANZA DI AZIONI CONCRETE IN FAVORE DEL BIO

Lo mette in evidenza Copagri, che chiede più coraggio e condivisione a partire da un’efficace formulazione del piano nazionale sull’agricoltura biologica

Bocciatura sonora da parte di Bruxelles del Piano strategico nazionale per la nuova Pac. Tra le altre cose, Copagri mette in evidenza le lacune evidenziate dalla Commissione Ue riguardo al biologico.

I motivi della bocciatura

«La Commissione Europea ha evidenziato chiaramente la necessità di esplicitare e dettagliare all’interno del Piano Strategico Nazionale-PSN le modalità con le quali il nostro Paese intende adoperarsi per promuovere e incrementare la domanda dei prodotti biologici sul mercato».

«Più volte – obietta Ignazio Cirronis, presidente di Anaprobio Italia, associazione dei produttori biologici di Copagri – abbiamo manifestato perplessità per le lacune che il Piano presentato dall’Italia manifestava in tale ambito».

Servono interventi strutturali

«Per far sì – continua Cirronis- che il biologico possa registrare un sensibile incremento di consumi non è sufficiente limitarsi a puntare su meri incentivi destinati ai produttori bio ed erogati attraverso contributi a superficie o sotto altra forma, ma bisogna mettere in campo interventi strutturali che possano andare a dare risposte nel medio-lungo periodo, rafforzando le filiere biologiche e puntando sui Biodistretti». L’auspicio dell’associazione dei produttori è quella di un maggiore coordinamento tra i molteplici attori in gioco per dare una vera svolta al comparto bio a partire da un’adozione in tempi rapidi del Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica- che il Mipaaf si è impegnato a varare nel 2022 e dall’individuazione di interventi strutturali che favoriscano l’abbattimento dei costi di produzione».

 

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