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Il biologico europeo verso la riforma

Appuntamento il 19 marzo prossimo per il varo, da parte della Commissione Europea, della proposta di riforma del biologico europeo. Secondo alcuni, la proposta di riforma sarà una vera e propria rivoluzione che cambierà in maniera sostanziale tutti gli aspetti principali delle regole che in Europa regolano il settore. La Commissione, del resto, si è data obiettivi precisi e senza dubbio ambiziosi: in primis, facilitare lo sviluppo e la diffusione del biologico nei territori dell’Unione. Per farlo, la Commissione intende armonizzare le norme di produzione e rendere più eque quelle sulla concorrenza. Grande attenzione verrà posta inoltre sulla trasformazione dei prodotti bio (che è regolata nel nostro paese ma non altrettanto a livello comunitario), mentre sul fronte degli standard è atteso un giro di vite che renda più severa e restrittiva la normativa di riferimento. Maggiore attenzione anche ai consumatori, grazie ad azioni specifiche che rendano pià severi i controlli, in particolare quelli riferiti a prodotti provenienti da Paesi Terzi. Vedremo a breve come sarà articolata la proposta europea, ma una cosa è certa: è questa una grande occasione per l’Italia, forse irripetibile, per rafforzare e consolidare la propria posizione che la vede tra i paesi leader del biologico sui mercati europei ed internazionali.
Fonte: ANSA, Agronotizie

USA, gli agricoltori bio dichiarano guerra agli OGM

Prosegue duro il confronto tra gli agricoltori bio statunitensi e il mondo degli OGM, rappresentato in primis dalle grandi multinazionali del settore. I “bio” americani infatti lamentano la difficoltà e i costi che sono costretti ad affrontare per evitare le sempre più frequenti contaminazioni delle loro colture da parte di organismi geneticamente modificati. Da un rapporto recentemente diffuso da Ofarm, infatti, si apprende che oltre il 30% degli agricoltori dediti al biologico hanno verificato la presenza di OGM nelle coltivazioni: un danno che rischia di essere fatale per gli agricoltori stessi, dato che molti paesi esteri sono molto severi rispetto alle contaminazioni da parte di organismi geneticamente modificati. E proprio per questi motivi ammontano già a migliaia di dollari i costi sopportati dal mondo del biologico per frenare le contaminazioni da parte degli OGM. Anche per questo motivo, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti sta lavorando ad un  piano concepito proprio per consentire la coesistenza di colture non-OGM e OGM. Obiettivo indubbiamente ambizioso e non certo facile da realizzare. Il rapporto infatti “i rischi e gli effetti della contaminazione da OGM hanno ingiustamente gravato agricoltori biologici e non-OGM con lavoro extra, più ore e l’insicurezza finanziaria”, e non è possibile proseguire su questa strada nel medio periodo. Vedremo se il piano del Dipartimento governativo riuscirà a risolvere una questione di grande rilevanza anche per i mercati europei.
Fonte: Bioagricoltura Notizie

Foodex Japan, i prodotti bio italiani alla conquista del Sol Levante

Si è chiusa con un bilancio senz’altro positivo la partecipazione italiana a “Foodex Japan”, il più importante evento giapponese nel settore dell’agroalimentare. Molti i prodotti biologici che sono stati presentati alla manifestazione grazie al progetto “Organic Food Organic Mood, realizzato dall’Ati composta da FederBio, Bioagricoop e Cibi. Un progetto triennale che proseguirà fino al 2015 e che beneficia di fondi comunitari, pensato con obiettivo di “contribuire alla promozione e all’informazione sui prodotti biologici certificati”. “L’obiettivo delle iniziative in Giappone – si legge in un comunicato di FederBio – è stato quello di favorire la conoscenza dei requisiti qualitativi, salutistici e nutrizionali dei prodotti da agricoltura biologica e del sistema di certificazione comunitaria, consolidando e ampliando i consumi del bio anche nel mercato giapponese”.

Fonte: FederBio

La California continua la lotta anti-OGM

Oltre un anno fa, e precisamente il 6 novembre 2012, i cittadini della California venivano chiamati ad esprimersi tramite referendum in merito alla proposta di indicazione in etichetta della presenza eventuale di OGM in qualunque prodotto venduto nello stato americano. Il fuoco di sbarramento della lobby biotech riuscì, attraverso una strenua opposizione, ad affondare quel primo, importantissimo tentativo, ma il Golden State non si arrende. É di pochi giorni fa infatti la notizia che il senatore Norren Evans ha presentato una nuova proposta di legge analoga nelle finalità, sostenuto nella sua azione da molte associazioni ambientaliste, prima fra tutte il Gruppo Label GMOS (http://www.labelgmos.org/). Allo stato attuale infatti negli Stati Uniti gli alimenti OGM sono considerati come convenzionali e nessuna indicazione avvisa il consumatore della presenza eventuale di OGM al loro interno. Secondo varie fonti, il colosso Monsanto sarebbe già pronta con una massiccia campagna contro l’iniziativa di Evans, anche se pare che questa volta sarà più difficile impedire il cambiamento auspicato da più parti. Le settimane a venire ci diranno chi riuscirà a spuntarla in questo braccio di ferro di enorme portata per il settore agroalimentare americano e non solo.
Fonte: Greenbiz

Spreco alimentare, Galletti riceve Segrè

Proseguono gli impegni del governo nella direzione della riduzione degli sprechi alimentari. Il coordinatore della Task Force incaricata di elaborare il Piano Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare, professor Andrea Segrè, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna, è stato ricevuto ieri dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti per discutere il prosieguo delle attività. Il Ministro ha confermato “la necessità di proseguire il percorso avviato dal gruppo di lavoro, che si concretizzerà il 5 novembre prossimo con la presentazione del piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare a Ecomondo Rimini”.
Fonte: Agrapress

l’INEA pubblica “La nuova PAC 2014-2020. Una guida pratica per una visione d’insieme”

Agricoltori attivi, convergenza dei pagamenti diretti e processo di regionalizzazione, greening, gestione del rischio, revisione delle zone svantaggiate, integrazione dei fondi strutturali e fabbisogno di innovazione. Sono solo alcune delle “parole chiave” della nuova PAC, il cui accordo politico si è chiuso, dopo un lungo dibattito durato circa due anni, il 26 giugno 2013, cui ha fatto seguito, a dicembre, l’approvazione dei regolamenti di riferimento. L’INEA ha predisposto il volume digitale La nuova PAC 2014-2020. Una guida pratica per una visione d’insieme, un agile strumento di consultazione sotto forma di glossario, che illustra le principali novità introdotte dalla riforma, nel primo e nel secondo pilastro della PAC. In particolare, il volume si sofferma sugli strumenti di interesse per il nostro Paese,  sui quali l’Italia verrà presto chiamata a  prendere decisioni importanti, che delineeranno la declinazione nazionale della PAC per il periodo 2014-2020. La nuova PAC, infatti, lascia molto spazio agli Stati Membri, che possono adattare le nuove misure alle esigenze della propria agricoltura, nell’ambito di limitazioni fissate dall’UE. Il nuovo assetto della politica consente, infatti, di selezionare in maniera adeguata i beneficiari del sostegno, non solo delineando specifici contesti (zone svantaggiate, aree con vincoli naturali), ma anche individuando specifiche categorie (agricoltori professionali, giovani) e specifici problemi produttivi (sostegno accoppiato), con il duplice obiettivo di semplificare l’accesso al sostegno e  valorizzare al massimo le interrelazioni tra agricoltura e l’ambiente. In questo senso, gli Stati Membri dovranno compiere scelte strategiche per la piena realizzazione della riforma e funzionali alle esigenze dei propri sistemi agricoli e rurali. Il 2014 sarà un anno molto importante per il futuro della PAC e dell’agricoltura italiana ed europea, e l’INEA mette a disposizione degli addetti ai lavori, degli attori coinvolti e della società intera uno contributo agile e aggiornato di informazione e divulgazione. Il volume è disponibile al seguente link www.inea.it
Fonte: INEA