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Dal New York Times un duro attacco all’extra-vergine italiano

Con un gioco di parole apprezzabile solo in lingua inglese, Nicholas Blechman, illustratore e direttore artistico dell’inserto libri del New York Times, ha realizzato una grafica dal titolo “Extra Virgin suicide” (il noto film di Sofia Coppola, il Giardino delle vergini suicide, in inglese si intitolava infatti Virgin Suicides, offrendo a Blechman un ottimo spunto da copywriter). L’illustratore, nel realizzare il proprio lavoro, un vero e proprio attacco all’olio extravergine d’oliva, non è certo andato per il sottile, utilizzando come base gli articoli di Tom Mueller, autore del blog “La verità sull’olio d’oliva” e soprattutto di “Extraverginità”, libro dedicato proprio all’exxtravergine italiano e presentano niente meno che alla Camera dei Deputati. Ebbene, parlando dell’olio made in Italy, Mueller sottolinea che troppo spesso l’olio etichettato come italiano in realtà proviene da altri paesi (tra i quali annovera Spagna, Marocco, Tunisia), viene mescolato con oli a basso costo e mescolato con beta-carotene, per nascondere l’aroma e clorofilla per rinforzare il colore. Negli USA, continua Mueller, quasi il 69 per cento dell’olio d’oliva in vendita e’ adulterato, grazie al potere dei produttori (secondo il blogger, spesso collusi con il sistema politico) che in questo modo, però, hanno causato un vero e proprio crollo dei prezzi dell’olio d’oliva e un’enorme perdita in termini d’immagine. Il “Suicidio extravergine” del titolo, appunto. Le reazioni alla pubblicazione da parte del mondo olivicolo italiano sono state numerose. Secondo MKassimo Gargano, presidente Unaprol, “il fumetto di accuse del New York Times ci dice che negli USA il vero olio extra vergine di oliva Made in Italy è ciclicamente sotto attacco”. Gargano ribadisce con forza che “le accuse non riguardano il vero olio extra vergine di oliva prodotto in Italia bensì quello che viene spacciato fraudolentemente per Made in Italy negli usa e non solo”. Grazie alla legge Mongiello salva olio Made in Italy, che il Presidente Unaprol definisce innovativa, “il parco dei giochi di prestigio si e’ drasticamente ridotto e chi non vuole adeguarsi alle norme trasparenza si è spostato molto probabilmente all’estero dove i controlli sono più blandi”. Per Coldiretti Blechman “riporta una realtà, purtroppo già nota e denunciata, di numerose frodi e contraffazioni”. Malgrado gli sforzi del settore e della stessa Coldiretti, la succitata legge ‘salva olio’ “ancora oggi non risulta pienamente applicata per l’inerzia della pubblica amministrazione e per l’azione delle lobby industriali denunciate dallo stesso New York Times, a livello nazionale e comunitario”.

“Ora c’e’ la possibilità in parlamento, nella discussione in corso sulla legge comunitaria – prosegue la Coldiretti – di approvare uno specifico emendamento diretto a rispondere alle osservazioni dell’Unione Europea ed a rendere operativa la norma, ripristinando tra l’altro il tappo antirabbocco a tutela del vero extravergine italiano anche nella ristorazione”. Con questo intervento, “l’Italia ha dunque l’occasione – conclude la confederazione – di ricostruire una credibilità internazionale”. Purtroppo, come ricorda quest’ultima vicenda, il danno è oramai fatto. Ma molte reazioni sono state assai meno tenere nei confronti dell’iniziativa: oltre allo stesso New York Times, che ha ipotizza a breve una rettifica, la CIA ha parlato di un vero e proprio “insulto alla qualità dei prodotti Made in Italy”. Per la Confederazione il lavoro di Mueller rappresenta “una generalizzazione sul fenomeno delle sofisticazioni che offende il lavoro onesto dei nostri agricoltori”. Netta la presa di posizione del direttore Unaprol Sandali, che ha voluto rispondere alla sollecitazione dell’Associazione delle Industrie Olearie Italiane che, nel definire le accuse americane “troppo generiche”, invitava a “non sparare nel mucchio ma, se si ha conoscenza, fare i nomi di aziende che si sono macchiate di truffe e sofisticazioni”. “I nomi ci sono – ha dichiarato Sandali – e sono quelli di Sasso, Carapelli e Bertolli. Aziende che appartengono alla multinazionale spagnola Deoleo e che commercializzano dietro le etichette con nomi italiani olio d’oliva che è spesso una miscela di prodotti italiani, spagnoli e di altra provenienza”. Purtroppo il problema si sposta a monte, in questo caso, dal momento che l’indicazione dell’origine dell’olio da parte di questi marchi soddisfa le regole Ue in materia. Durissima invece la risposta dell’industria olearia italiana, che in una nota associata di Assitol e Federolio si sono dichiarate “sconcertate dal fatto che una sede istituzionale come il Parlamento italiano venga utilizzato per promuovere, con la partecipazione di istituzioni e Autorità dello Stato, il libro di un autore ispiratore di un selvaggio attacco ai nostri prodotti, alle nostre istituzioni e al nostro Paese in generale”. Un atto d’accusa al mondo dell’industria portato nell’ambito di un incontro al quale nessun rappresentante del mondo industriale è stato chiamato a partecipare. Assitol e Federolio hanno quindi chiesto “che si ponga un freno a questo indiscriminato gioco al massacro il cui unico risultato è danneggiare fortemente il Paese e che si intavolino confronti seri ed equilibrati aperti a tutti gli attori della filiera, industria compresa”.

Fonte: Agrapress, il Sole24Ore

CUN Suini, raggiunto l’accordo sul Regolamento

Al termine della riunione svoltasi il 22 gennaio scorso presso il Mipaaf alla presenza delle organizzazioni designatrici dei componenti della Commissione unica nazionale – Suini da macello, di rappresentanti del Mipaaf e di Borsa Merci Telematica Italiana, Assica, Coldiretti, Confagricoltura e Cia,è stato approvato il nuovo regolamento che entrerà in vigore a partire già dalla prossima riunione della Commissione, in programma il 23 gennaio a Mantova. Una svolta che arriva al termine di un lungo stallo risolto grazie anche alla mediazione del Mipaaf, che ha lavorato a lungo per trovare una mediazione sula riforma. Il nuovo Regolamento prevede tra l’altro che le parti si impegnino a fissare il prezzo finale del prodotto escludendo l’ipotesi di ‘non quotati’; che venga introdotta maggiore flessibilità nella tempistica; e la semplificazione di alcune procedure adottate nella definizione della tendenza di mercato e nella formazione del prezzo; il rafforzamento della figura del Segretario (designato dalla BMTI) nel suo ruolo di mediazione nella fase di la fissazione del prezzo. Un successo che si inserisce in un più ampio quadro strategico voluto dal Ministero con l’obiettivo di integrare le diverse iniziative di settore in un unico progetto nazionale e che diviene propedeutico alla discussione in programma nella giornata di oggi in occasione della riunione del Tavolo di filiera.

Fonte: AIOL

Ismea-Unioncamere danno vita ad “AgrOSserva”

E’ stato presentato nei giorni scorsi a Roma “AgrOsserva, l’Osservatorio sulla congiuntura del settore agro-alimentare realizzato da Ismea insieme ad Unioncamere. L’Osservatorio produce un rapporto trimestrale di analisi e previsioni riguardanti l’agroalimentare italiano, uno strumento “nuovo e più completo per monitorare le dinamiche congiunturali e di mercato del settore, utile alle istituzioni e agli operatori soprattutto ai fini decisionali”, secondo le parole del Presidente dell’Ismea Artuto Semerari. “Un’opportunità in più” – ha proseguito Semerari – “per le aziende che non sempre, soprattutto in una fase come quella attuale, si trovano nelle condizioni di comprendere appieno il contesto in cui operano e di valutare i possibili aspetti evolutivi dei mercati”. L’importanza strategica dell’agroalimentare ai fini del rilancio dell’economia nazionale è stata sottolineata anche dal Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, secondo il quale la caratteristica saliente dell’Osservatorio è quella di “affiancare al servizio di monitoraggio del mercato agricolo – che Ismea svolge istituzionalmente – le competenze del sistema camerale nell’analisi del sistema imprenditoriale per accendere un faro di informazione periodica approfondita su tutta la filiera agroalimentare”. E’ uno strumento importante perché è proprio l’osservazione tempestiva e approfondita delle dinamiche in atto che può aiutarci a individuare le politiche più adatte per sostenere le piccole e medie imprese di questa filiera, fondamentale per il rilancio del Paese”.

Fonte: AIOL; ISMEA

Pomodoro viola OGM inglese, Coldiretti: gli italiani non si fidano

Secondo quanto riportato dal Financial Times, ricercatori del John Innes Centre di Norwich, capoluogo dell’East Anglia, Regno Unito, hanno realizzato in laboratorio un pomodoro OGM dalla caratteristica colorazione viola quando maturo. Il pomodoro è stato creato arricchendo le sue fibre con antociani, antiossidanti naturali responsabili di diversi effetti benefici sulla salute umana, dalla prevenzione delle malattie cardiovascolari alla riduzione dell’insorgenza delle patologie neoplastiche. Una notizia che ha fatto tuttavia storcere il naso a molti, secondo quanto riporta la Coldiretti: “ben 7 italiani su 10  ritengono gli alimenti OGM meno sicuri di quelli tradizionali”, afferma la confederazione sulla base di una indagine Ixè. “Nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefici delle nuove modificazioni genetiche effettuate su animali e vegetali in laboratorio rimane elevato il livello di scetticismo dei cittadini”, si legge in un comunicato. Secondo Coldiretti “sostanzialmente gli OGM in commercio riguardano pochissimi prodotti e sono diffusi nell’interesse di poche multinazionali senza benefici riscontrabili dai cittadini”.

Fonte: Coldiretti, Agrapress

Provincia di Bolzano, aumentano le aziende bio

Continuano a crescere in numero le aziende biologiche della provincia di Bolzano: nel corso del 2012 il loro numero ha superato quota 800. Grazie anche all’attività di promozione del biologico condotta dal Centro di Sperimentazione Laimburg, che propone un corso di introduzione alla frutti e viticoltura biologica giunto ormai alla 17esima edizione, oggi la superficie coltivata destinata alla frutticoltura ammonta a 1.372 ettari. Ad oggi, le mele bio interessano il 7,2% dell’intera superficie frutticola altoatesina, mentre nel caso della viticoltura bio essa interessa 263 ettari. Per quanto riguarda infine le aziende di trasformazione e commercializzazione dei prodotti biologici, il loro numero è adesso attestato a 230.

Fonte: La Prima Pagina, Centro di Sperimentazione Laimburg

Ancora aperte le iscrizioni al Premio Biol 2014

Come conseguenza delle tante richieste pervenute al XIX Premio Biol, il termine per iscriversi alla prossima edizione, in programma dal 19 al 21 marzo prossimi ad Andria, è stato prorogato al 15 febbraio prossimo. Il Premio è patrocinato da IFOAM e AgriBio Mediterraneo ed è promosso da Regione Puglia, Camera di Commercio di Bari, Città di Andria in collaborazione con Associazione BiolItalia e Consorzio Puglia Natura. La manifestazione pugliese rappresenta il più importante appuntamento internazionale dedicato agli oli biologici extravergine: olivicoltori, cooperative di produttori e imbottigliatori provenienti da tutto il mondo presenteranno anche quest’anno il meglio della produzione olivicola mondiale, che verrà sottoposta al severo vaglio di una giuria di 25 esperti, dodici provenienti da altrettante  regioni italiane (dalla Liguria alla Sardegna) e tredici da dieci nazioni estere. Oltre all’Italia, l’edizione 2014 prevede infatti  la presenza di tre giudici americani, cinque europei (un inglese, due tedeschi, uno spagnolo , un greco), un tunisino, un indiano, un argentino, un giapponese e un cinese. Diversi i riconoscimenti che verranno assegnati: il Premio Biol, rivolto al migliore olio extravergine biologico imbottigliato all’origine e pronto per la commercializzazione ed il Premio BiolPack, per il miglior packaging per quanto riguarda design e chiarezza dell’etichetta; a questi due premi principali saranno affiancati inoltre altri riconoscimenti territoriali e tematici, tra cui il Premio BiolKids, dedicato ai giovani degustatori delle scuole elementari. La kermesse andirese sarà affiancata da un ricco programma di appuntamenti culturali, gastronomici e tecnici finalizzati a promuovere e valorizzare la qualità dell’olio extravergine d’oliva biologico. Per informazioni e iscrizioni: www.premiobiol.it, info@premiobiol.it

Fonte: Premio Biol, Greenplanet