Suolo e Salute

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La Scozia lavora al nuovo Piano di Azione per il biologico

Il Forum Scozzese sul biologico ha recentemente organizzato un workshop dedicato a discutere il futuro del settore biologico in Scozia al quale hanno preso parte molti agricoltori locali ed esperti del settore. In particolare il direttore della Soil Association Scotland Laura Stewart, ha relazionato in merito ai piani di azione sul biologico avviati lo scorso anno in Francia e in Finlandia, come punto di partenza per analizzare la situazione del biologico nel Regno Unito in generale e in Scozia in particolare. La relazione ha posto in evidenza le analogie e le differenze tra l’organizzazione del biologico in Scozia e nel resto d’Europa, con l’obiettivo di individuare le azioni migliori per promuovere maggiormente il settore. E’ stata realizzata anche una SWOT analysis (dall’acronimo inglese per Strengths, Weaknesses, Opportunities and Threats, ovvero punti di forza, di debolezza, opportunità e minacce) per meglio inquadrare lo stato attuale del bio scozzese e individuare le azioni più efficaci per sostenere il biologico scozzese e identificare possibili obiettivi, azioni e idee che costituiranno la base del prossimo piano d’azione del bio scozzese. Il piano di azione sarà Questo sarà sviluppato dal Forum congiuntamente con il Governo di Edimburgo nei prossimi mesi, anche grazie ad una consultazione pubblica prevista durante l’autunno. Il  lancio del nuovo Piano di Azione per il biologico scozzese è previsto nei primi mesi del 2015.

Fonte: Organic Market, Soil Association Scotland

Xylella, il Mipaaf vara il piano di emergenza

Si è tenuta ieri 27 agosto una riunione presso il Mipaaf dedicata alle strategie per contenere la preoccupante espansione della Xylella fastidiosa, che sta flagellando gli ulivi del Salento. Interpellato nel merito della questione, il ministro Martina nel commentare la possibilità di dover ricorrere all’eradicazione delle piante colpite ha dichiarato che “l’emergenza e’ emergenza. Il problema c’e’ e non va sottovalutato. Però sono con chi pensa che le eradicazioni siano veramente l’ultimo scenario possibile. Lavoreremo fino all’ultimo secondo utile perché ciò non avvenga”. Lo stesso ministro ha altresì ipotizzato la nomina di un commissario per la gestione dell’emergenza. Ipotesi che ha incontrato il favore dell’assessore regionale all’agricoltura Nardoni, contrario anch’egli all’eradicazione (protocollo previsto dalla direttiva europea per contenere il contagio), secondo il quale “un commissario straordinario servirebbe per fare più in fretta, perché sarebbe l’unico a poter agire in deroga”. Sulla questione Xylella è apparso nei giorni scorsi anche un lungo articolo del Telegraph, secondo il quale si sta valutando la possibilità di creare un cordone di sicurezza della larghezza di un miglio (circa 1,6 kilometri) intorno all’area colpita, per bloccare l’espansione del patogeno killer.

Nel corso della riunione, si apprende da un comunicato del Ministero, e’ stato approvato un piano di interventi da mettere in atto per contrastare la diffusione dell’organismo nocivo. Oltre all’olivo, sono state riscontrate infezioni, anche su oleandro, mandorlo, vinca, e più recentemente, ciliegio, mentre non risultano minacciate vite e agrumi. L’UE chiedeva di identificare le zone infettate dal patogeno e le zone cuscinetto circostanti, entro cui adottare le previste misure sanitarie. Allo stato attuale, gran parte della provincia di Lecce è stata classificata come ‘zona infetta’ e qui proseguiranno le azioni di monitoraggio e di contenimento della diffusione del batterio, senza tuttavia procedere all’eradicazione delle piante di olivo. Il monitoraggio proseguirà anche nelle zone cuscinetto, dove si procederà all’abbattimento degli insetti vettori e all’ estirpazione di eventuali piante infette. Verrà inoltre potenziata l’attività di ricerca con l’obiettivo di individuare varietà di piante immuni o resistenti alla Xylella mentre il monitoraggio sarà estevo a tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda gli aspeti economici del problema, si procederà ad individuare gli strumenti più idonei per sostenere gli agricoltori e i vivaisti colpiti, e verranno attivate  eventuali procedure derogatorie nei confronti dei soggetti che hanno aderito a metodi di produzione biologico o a basso impatto ambientale. In ultimo, sarà promossa una specifica campagna di informazione e comunicazione sul problema e verrà istituito immediatamente un comitato scientifico, a supporto del Servizio Fitosanitario Nazionale, a cui sono chiamati a partecipare i maggiori esperti della materia, nazionali e internazionali. I lavori del comitato saranno quindi sottoposti all’approvazione del Comitato Fitosanitario Nazionale, già convocato per il 15 settembre 2014 e rappresenteranno la struttura di un nuovo decreto nazionale di lotta obbligatoria alla Xylella: tra le ipotesi sul tavolo anche quella di nominare un un commissario ad hoc per gestire l’emergenza.
Fonte. Agrapress, Mipaaf

Commissione Agricoltura: il 31/07 l’audizione sull’agricoltura biologica

Mercoledì 30 luglio a partire dalle ore 9, la Commissione Agricoltura ha svolto audizioni informali dei rappresentanti delle organizzazioni del settore biologico AIAB, AssoBio, Ferderbio, FIRAB e IFOAM, nell’ambito dell’esame della proposta di legge C. 302 Fiorio, riguardante la riforma della normativa nazionale sull’agricoltura biologica, della proposta di regolamento dell’Unione europea relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e della Comunicazione della Commissione europea – Piano d’azione per il futuro della produzione biologica nell’Unione europea.

Il video dell’audizione è consultabile a questo link.

Fonte: Camera dei Deputati

Marche: boom del biologico

Crescite record quelle del bio marchigiano, come emerge dalle anticipazioni di “Bio in cifre 2014”: nel corso del 2013 infatti il comparto ha fatto registrare un aumento record dell’8%, portando il numero complessivo di operatori bio da 2.007 a 2.162. Aumentano in particolare i produttori-trasformatori (+56 per cento, da 141 a 220), indice del crescente impegno delle aziende verso esperienze di filiera corta in grado di portare direttamente al consumatore i prodotti coltivati. Attualmente sono circa 200 le realtà che hanno scelto questa strategia produttiva e distributiva. “Oggi l’agricoltura biologica – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Marche Tommaso Di Sante, nel commentare i dati – rappresenta una grande opportunità, un modello vincente che non solo rispetta l’ambiente, tutela la biodiversità e la salute ma che crea nuove  prospettive occupazionali per tantissimi giovani”. Il consiglio della Coldiretti è quello di acquistare i prodotti biologici direttamente nelle aziende, nelle botteghe e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica che garantiscono l’origine nazionale degli alimenti in vendita.

Oltre ai produttori, molti altri esercizi si stanno indirizzando con sempre maggiore convinzione verso il biologico: attualmente nelle marche sono già  37 gli agriturismi e i ristoranti che servono pasti biologici,  mentre i negozi specializzati ammontano a 51, i  gruppi di acquisto solidale a 38 e i mercatini a 11, oltre alla disponibilità oltre trecento punti vendita sparsi su tutto il territorio regionale.

Fonte: Ancona Today

FederBio su “Bio in cifre 2014”: il biologico rappresenta il futuro

All’indomani delle anticipazioni del rapporto “Bio in Cifre” realizzato da Sinab e Ismea, in un comunicato stampa FederBio rimarca l’importanza crescente del comparto biologico per l’intero settore agroalimentare. “I dati SINAB e Ismea dimostrano che il comparto del bio può davvero rappresentare il futuro  dell’agroalimentare italiano”, commenta il Presidente FederBio Paolo Carnemolla. “La sempre più  crescente attenzione rivolta al benessere dell’uomo e dell’ambiente è la leva che fa crescere i consumi,  sia in GDO che nel canale specializzato. L’anteprima di “Bio in cifre 2014” dimostra che la crescita elevata sotto il profilo dei consumi in GDO  dipende in particolare da un aumento del numero di referenze e dalla introduzione di nuove linee di  prodotto che negli anni passati non erano presenti, per esempio pasta speciali, prodotti a base di kamut,  farro, nuovi prodotti per la crescente platea di vegetariani, vegani e persone con intolleranze alimentari.

“Le superfici coltivate con metodo biologico sono cresciute, sino a  rappresentare circa il 10% del totale della superficie agricola nazionale, anche se con ancora forti squilibri territoriali dovuti all’assenza di una politica per il settore di livello nazionale”. Carnemolla sottolinea anche l’importanza crescente dei giovani agricoltori proprio nel comparto del biologico: “molte nuove aziende  agricole, perlopiù condotte da giovani, scelgono la via del bio. Questo è un segnale che le organizzazioni  agricole italiane e la politica dovrebbero cogliere, per riconoscere il vero valore dell’agricoltura biologica  come prospettiva concreta per la rinascita dell’agricoltura italiana”. Un’occasione da sfruttare, prosegue Carnemolla, specialmente in occasione del semestre di presidenza italiana dell’Unione: “Il bio italiano si conferma leader a  livello europeo e questo è un segnale importante in un momento in cui l’Italia ha la presidenza di turno  dell’UE mentre si discute della riforma del Regolamento sull’agricoltura biologica”.

Fonte: FederBio