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Xylella, il Mipaaf vara il piano di emergenza

Si è tenuta ieri 27 agosto una riunione presso il Mipaaf dedicata alle strategie per contenere la preoccupante espansione della Xylella fastidiosa, che sta flagellando gli ulivi del Salento. Interpellato nel merito della questione, il ministro Martina nel commentare la possibilità di dover ricorrere all’eradicazione delle piante colpite ha dichiarato che “l’emergenza e’ emergenza. Il problema c’e’ e non va sottovalutato. Però sono con chi pensa che le eradicazioni siano veramente l’ultimo scenario possibile. Lavoreremo fino all’ultimo secondo utile perché ciò non avvenga”. Lo stesso ministro ha altresì ipotizzato la nomina di un commissario per la gestione dell’emergenza. Ipotesi che ha incontrato il favore dell’assessore regionale all’agricoltura Nardoni, contrario anch’egli all’eradicazione (protocollo previsto dalla direttiva europea per contenere il contagio), secondo il quale “un commissario straordinario servirebbe per fare più in fretta, perché sarebbe l’unico a poter agire in deroga”. Sulla questione Xylella è apparso nei giorni scorsi anche un lungo articolo del Telegraph, secondo il quale si sta valutando la possibilità di creare un cordone di sicurezza della larghezza di un miglio (circa 1,6 kilometri) intorno all’area colpita, per bloccare l’espansione del patogeno killer.

Nel corso della riunione, si apprende da un comunicato del Ministero, e’ stato approvato un piano di interventi da mettere in atto per contrastare la diffusione dell’organismo nocivo. Oltre all’olivo, sono state riscontrate infezioni, anche su oleandro, mandorlo, vinca, e più recentemente, ciliegio, mentre non risultano minacciate vite e agrumi. L’UE chiedeva di identificare le zone infettate dal patogeno e le zone cuscinetto circostanti, entro cui adottare le previste misure sanitarie. Allo stato attuale, gran parte della provincia di Lecce è stata classificata come ‘zona infetta’ e qui proseguiranno le azioni di monitoraggio e di contenimento della diffusione del batterio, senza tuttavia procedere all’eradicazione delle piante di olivo. Il monitoraggio proseguirà anche nelle zone cuscinetto, dove si procederà all’abbattimento degli insetti vettori e all’ estirpazione di eventuali piante infette. Verrà inoltre potenziata l’attività di ricerca con l’obiettivo di individuare varietà di piante immuni o resistenti alla Xylella mentre il monitoraggio sarà estevo a tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda gli aspeti economici del problema, si procederà ad individuare gli strumenti più idonei per sostenere gli agricoltori e i vivaisti colpiti, e verranno attivate  eventuali procedure derogatorie nei confronti dei soggetti che hanno aderito a metodi di produzione biologico o a basso impatto ambientale. In ultimo, sarà promossa una specifica campagna di informazione e comunicazione sul problema e verrà istituito immediatamente un comitato scientifico, a supporto del Servizio Fitosanitario Nazionale, a cui sono chiamati a partecipare i maggiori esperti della materia, nazionali e internazionali. I lavori del comitato saranno quindi sottoposti all’approvazione del Comitato Fitosanitario Nazionale, già convocato per il 15 settembre 2014 e rappresenteranno la struttura di un nuovo decreto nazionale di lotta obbligatoria alla Xylella: tra le ipotesi sul tavolo anche quella di nominare un un commissario ad hoc per gestire l’emergenza.
Fonte. Agrapress, Mipaaf

Commissione Agricoltura: il 31/07 l’audizione sull’agricoltura biologica

Mercoledì 30 luglio a partire dalle ore 9, la Commissione Agricoltura ha svolto audizioni informali dei rappresentanti delle organizzazioni del settore biologico AIAB, AssoBio, Ferderbio, FIRAB e IFOAM, nell’ambito dell’esame della proposta di legge C. 302 Fiorio, riguardante la riforma della normativa nazionale sull’agricoltura biologica, della proposta di regolamento dell’Unione europea relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e della Comunicazione della Commissione europea – Piano d’azione per il futuro della produzione biologica nell’Unione europea.

Il video dell’audizione è consultabile a questo link.

Fonte: Camera dei Deputati

Marche: boom del biologico

Crescite record quelle del bio marchigiano, come emerge dalle anticipazioni di “Bio in cifre 2014”: nel corso del 2013 infatti il comparto ha fatto registrare un aumento record dell’8%, portando il numero complessivo di operatori bio da 2.007 a 2.162. Aumentano in particolare i produttori-trasformatori (+56 per cento, da 141 a 220), indice del crescente impegno delle aziende verso esperienze di filiera corta in grado di portare direttamente al consumatore i prodotti coltivati. Attualmente sono circa 200 le realtà che hanno scelto questa strategia produttiva e distributiva. “Oggi l’agricoltura biologica – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Marche Tommaso Di Sante, nel commentare i dati – rappresenta una grande opportunità, un modello vincente che non solo rispetta l’ambiente, tutela la biodiversità e la salute ma che crea nuove  prospettive occupazionali per tantissimi giovani”. Il consiglio della Coldiretti è quello di acquistare i prodotti biologici direttamente nelle aziende, nelle botteghe e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica che garantiscono l’origine nazionale degli alimenti in vendita.

Oltre ai produttori, molti altri esercizi si stanno indirizzando con sempre maggiore convinzione verso il biologico: attualmente nelle marche sono già  37 gli agriturismi e i ristoranti che servono pasti biologici,  mentre i negozi specializzati ammontano a 51, i  gruppi di acquisto solidale a 38 e i mercatini a 11, oltre alla disponibilità oltre trecento punti vendita sparsi su tutto il territorio regionale.

Fonte: Ancona Today

FederBio su “Bio in cifre 2014”: il biologico rappresenta il futuro

All’indomani delle anticipazioni del rapporto “Bio in Cifre” realizzato da Sinab e Ismea, in un comunicato stampa FederBio rimarca l’importanza crescente del comparto biologico per l’intero settore agroalimentare. “I dati SINAB e Ismea dimostrano che il comparto del bio può davvero rappresentare il futuro  dell’agroalimentare italiano”, commenta il Presidente FederBio Paolo Carnemolla. “La sempre più  crescente attenzione rivolta al benessere dell’uomo e dell’ambiente è la leva che fa crescere i consumi,  sia in GDO che nel canale specializzato. L’anteprima di “Bio in cifre 2014” dimostra che la crescita elevata sotto il profilo dei consumi in GDO  dipende in particolare da un aumento del numero di referenze e dalla introduzione di nuove linee di  prodotto che negli anni passati non erano presenti, per esempio pasta speciali, prodotti a base di kamut,  farro, nuovi prodotti per la crescente platea di vegetariani, vegani e persone con intolleranze alimentari.

“Le superfici coltivate con metodo biologico sono cresciute, sino a  rappresentare circa il 10% del totale della superficie agricola nazionale, anche se con ancora forti squilibri territoriali dovuti all’assenza di una politica per il settore di livello nazionale”. Carnemolla sottolinea anche l’importanza crescente dei giovani agricoltori proprio nel comparto del biologico: “molte nuove aziende  agricole, perlopiù condotte da giovani, scelgono la via del bio. Questo è un segnale che le organizzazioni  agricole italiane e la politica dovrebbero cogliere, per riconoscere il vero valore dell’agricoltura biologica  come prospettiva concreta per la rinascita dell’agricoltura italiana”. Un’occasione da sfruttare, prosegue Carnemolla, specialmente in occasione del semestre di presidenza italiana dell’Unione: “Il bio italiano si conferma leader a  livello europeo e questo è un segnale importante in un momento in cui l’Italia ha la presidenza di turno  dell’UE mentre si discute della riforma del Regolamento sull’agricoltura biologica”.

Fonte: FederBio

Bio in cifre: dal Sinab le anticipazioni dei dati 2013

Sono state pubblicate nei giorni scorsi le anticipazioni dei dati elaborati dal Sinab, sulla base dei dati forniti al Ministero dagli Organismi di Controllo (OdC), relativi al biologico italiano al 31/12/2013. I dati completi verranno presentati in occasione del SANA, in programma  a Bologna dal 6 al 9 settembre 2014.
Secondo quanto emerge dallo studio, i consumi nel settore del bio in Italia sono cresciuti del 17,3% nei primi cinque mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’aumento più significativo dal 2002. In testa alla classifica dei prodotti biologici più venduti le uova, con un’incidenza del 9,5% sulla spesa totale.
La fotografia del biologico italiano parla di una realtà che al 31 dicembre 2013 conta su 52.383 operatori, in crescita del 5,4% rispetto al 2012. Di questi 41.513 iproduttori esclusivi; 6.154 i preparatori esclusivi; 4.i produttori e preparatori e 260 operatori che effettuano attività di importazione.
In aumento anche la superficie coltivata a bio, pari a 1.317.177 ettari (circa il 10% del totale della superficie coltivata su tutto il territorio nazionale) con un aumento complessivo annuale del 12,8%.
Le principali colture restano i pascoli, il foraggio e i cereali cui segue, in ordine di estensione, la superficie dedicata all’olivicoltura. Tra le produzioni animali, aumentano in particolare gli allevamenti bio di equini e di “altri animali”, voce in cui sono compresi ad esempio anche i conigli.
Il Ministro Martina ha commentato con soddisfazione le anticipazioni del Sinab: “Siamo leader in Europa nel settore e il trend positivo di crescita del comparto sotto il profilo produttivo e dei consumi ne è la conferma. Parliamo di un settore che vale 3 miliardi di euro nel nostro Paese e che riguarda oltre il 10% della superficie agricola nazionale. Durante il semestre italiano di Presidenza dell’Ue lavoreremo sulla riforma della normativa europea sul biologico, sulla quale già nel primo Consiglio dei Ministri dell’agricoltura a Bruxelles si è aperto un positivo dibattito”.
“Il quadro del bio delineato dal Sinab – ha dichiarato il Viceministro Andrea Olivero, che ha la delega all’agricoltura biologica – è positivo e incoraggiante, soprattutto per quella parte di agricoltura ‘green’. La sostenibilità premia: mentre il trend dei consumi alimentari decresce, la domanda del bio risulta in totale controtendenza. Puntare su prodotti eco, innovare i processi produttivi in chiave sostenibile sono i fattori di successo della nostra agricoltura e su questi obiettivi è indirizzata la nostra azione politica”.
I dati sono consultabili a questo link.
Fonte: Sinab, Mipaaf