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Frodi alimentari: numeri e risultati della piattaforma FederBio

federbio frodiL’evento Biofach 2017, che si terrà a Norimberga, in Germania,  dal 15 al 18 febbraio, è la principale fiera sul cibo bio al mondo. Il giorno 16, giovedì, sarà l’occasione per mostrare i risultati della piattaforma FederBio contro le frodi nel settore.

Ecco i dettagli dell’evento.

FIP, la piattaforma anti frodi di FederBio

Con una tavola rotonda di esperti del settore bio, FederBio presenterà a Norimberga il suo progetto informatico contro le frodi. Si chiama FIP, FederBio Integrity Platform, e come suggerisce il nome ha l’obiettivo di preservare l’integrità del settore biologico italiano.

Sono ormai diversi anni che, in collaborazione con Intact e Organ Services, la Federazione ha avviato l’ideazione e la realizzazione del FIP. Un progetto integrato con DATABIO, database obbligatorio per le aziende biologiche italiane, che contiene una serie di dati utili per individuare frodi potenziali:

  • Superfici coltivate
  • Quantità potenzialmente producibili
  • Documenti di certificazione

Il FIP è in grado di combinare tali dati in tempo reale con le transazioni commerciali di granaglie. A un anno di distanza dall’effettiva messa in atto del progetto, è ora di valutarne impatto e risultati.

«Dopo un anno di attività nella complessa filiera dei cereali e granaglie, FederBio vuole confrontarsi con gli attori delle filiere e con le autorità competenti per evidenziare le potenzialità del sistema e promuoverlo a livello europeo», spiegano dalla Federazione.

Fip: il progetto anti frodi è pronto per confrontarsi con l’Europa

La tavola rotonda di Norimberga verterà sul progetto FIP e su come il sistema possa essere integrato anche a livello europeo. “L’esperienza di FederBio a disposizione dell’Europa”, questo il titolo ufficiale dell’appuntamento, a cui parteciperanno:

  • Paolo Carnemolla, Presidente Federbio
  • Gerald A. Herrmann, Direttore Organic Services
  • Fabrizio Piva, Presidente EOOC (European Organic Certifiers Council, consiglio europeo dei certificatori bio)
  • Jochen Neuendorff, Coordinatore AFI (Anti Fraud Initiative, iniziativa anti frodi)
  • Elena Panichi, facente funzione Capo Unità Agricoltura Biologica della DG Agricoltura, Commissione Europea

Prima di entrare nel vivo della tavola rotonda, i partecipanti potranno ascoltare in che modo il sistema FederBio Integrity Platform sia stato applicato ad alcuni operatori italiani.

In particolare, racconteranno la propria esperienza Alessandra D’Aniello, Ufficio Relazioni Esterne per Molino Casillo SPA, e Tiziano Orlandi, Responsabile Conferimenti Biologici per Progeo – Società Cooperativa Agricola.

FONTI:

http://www.feder.bio/agenda.php?nid=1115

http://www.suoloesalute.it/biofach-2017-torna-la-fiera-internazionale-del-cibo-bio/

IFOAM in cerca di una città per il XX Organic World Congress

IFOAM International è alla ricerca di una città che ospiti la 20ª edizione dell’Organic World Congress, il congresso mondiale del biologico, che si terrà nel 2020.

Una volta ogni tre anni, IFOAM – Organics International organizza il Congresso Mondiale del biologico in un Paese diverso.

L’evento è un’occasione unica per sostenere e invitare protagonisti di rilievo del settore, provenienti da tutte le parti del mondo e accogliere le più recenti novità sul fronte della ricerca, della sperimentazione scientifica e delle politiche di sviluppo dell’agricoltura biologica.

Le cifre del biologico

Attualmente il settore biologico raggruppa più di 2,3 milioni di agricoltori in 172 Paesi e garantisce lavoro a milioni di persone.

Il Congresso Mondiale del Biologico è un evento che attrae un pubblico eterogeneo di agricoltori, produttori, distributori, certificatori, esperti di mercato e scienziati. Un bacino di utenza che può stimolare un’affluenza di pubblico di circa duemila partecipanti.

I vantaggi di ospitare l’Organic World Congress

I Paesi ospitanti hanno la possibilità di beneficiare dell’ampia risonanza, anche a livello mediatico, che un evento di tale portata può avere. Il Congresso è infatti considerato uno degli appuntamenti più importanti in tutto il mondo, per lo sviluppo del settore biologico.

Un evento che fa capo a una fetta di mercato che registra dati di vendita di oltre 80 miliardi di dollari. Un’ottima occasione per presentare al mondo i propri agricoltori biologici locali, ricercatori e imprenditori di settore e rafforzare le opportunità di lavoro. Oltre, naturalmente, per promuovere e misurare i progressi raggiunti dall’agricoltura biologica negli ultimi anni.

Quando presentare le candidature

I Paesi possono inviare le proprie candidature per ospitare l’Organic World Congress a partire dal 12 maggio 2017. Il vincitore sarà scelto in occasione dell’Assemblea Generale che si terrà dopo il 19° Congresso Mondiale del biologico. Appuntamento a New Delhi, in India, dal 9 all’11 novembre prossimi.

Ricordiamo che, nel 2008, il Congresso è stato ospitato anche a Modena.

 

Fonti:

https://www.ifoam.bio/en/news/2017/01/23/call-host-20th-organic-world-congress

http://www.ifoam.bio/sites/default/files/owc2020_bids.pdf

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2008/06/09/e-bio-xvi-congresso-mondiale-del-biologico/20652

https://owc.ifoam.bio/2017

Evoo Days: a Febbraio arrivano i giorni dell’olio extravergine d’oliva

Appuntamento a Verona, lunedì 20 e martedì 21 febbraio, per gli Evoo Days: evento per gli esperti e i produttori di olio extravergine d’oliva. Un’occasione da non perdere per chi è a caccia di possibilità di network, formazione e business nel settore.

L’evento si terrà durante il “Sol d’Oro Emisfero Nord”, concorso oleatorio di respiro internazionale.

Veronafiere ospita i giorni dell’olio extravergine d’oliva

“Sol d’Oro” è il più autorevole concorso oleario internazionale. L’edizione “Emisfero Nord”, si tiene quest’anno a Verona, presso Veronafiere, dal 15 al 20 febbraio. Durante l’evento, e in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Olio di Oliva, nascono gli EVOO Days. Un forum dedicato alla formazione e al networking nella filiere dell’olio extravergine d’oliva di qualità.

Le sessioni di lavoro saranno 4, due per ciascuna giornata. E si concentreranno su temi specifici.

Il 20 febbraio, sarà la volta delle tecniche di produzione per l’olio d’oliva Made in Italy. L’obiettivo sarà quello di introdurre innovazioni in grado di incrementare le quantità prodotte, senza snaturare l’identità dell’olio. Nel pomeriggio, invece, il focus sarà sulla qualità dell’olio extravergine d’oliva nei processi di realizzazione: qualità di tipo organolettico e salutistico.

Il giorno dopo, 21 febbraio, sarà la volta delle analisi del mercato e delle prospettive di consumo dell’olio extravergine. Previsti workshop specifici sull’export verso Usa, Giappone e Taiwan. Nel pomeriggio, invece, saranno affrontati temi più specifici riguardo il marketing del prodotto: etichette, siti internet, social network, fiere internazionali.

Saranno presenti relatori di caratura internazionale dall’Italia, ma non solo: ospiti da Spagna, Giappone, Taiwan, Usa e Marocco.

Gli Evoo Days sono organizzati con il patrocinio dell’Accademia dei Georgofili e dell’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio. Parteciperà ai lavori il Consiglio Oleicolo Internazionale, nella figura del direttore esecutivo.

Una rete per l’olio extravergine d’oliva

Gli Evoo Days nascono da un’esperienza di successo: wine2wine, forum sul business dei prodotti vitivinicoli, che lo scorso dicembre è giunto alla terza edizione. Un appuntamento organizzato, anche in questo caso, da Veronafiere.

I giorni dell’olio extravergine d’oliva, spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, hanno «il loro focus sempre nel business. Ma, come abbiamo fatto per wine2wine, l’ottica è di mettere le diverse professionalità in rete. L’obiettivo? Migliorare il prodotto finale e conseguire una ricaduta economica positiva, per tutti gli attori della filiera».

Un appuntamento che mette al centro le produzioni e le professionalità italiane, di cui l’olio extravergine d’oliva rappresenta un’eccellenza.

«L’iniziativa degli Evoo Days», prosegue Mantovani, «è stata ideata per far crescere e valorizzare il potenziale umano e professionale della filiera oleicola: l’olio di qualità, infatti, è uno dei frutti della cultura italiana. Un valore da preservare, ma che allo stesso tempo ha bisogno di essere aggiornato: in questo modo può essere leader e cogliere le opportunità del mercato, sia italiano che estero».

FONTI:

http://www.solagrifood.com/it/area-espositori/evoo-days/

http://www.solagrifood.com/it/area-espositori/concorso-sol-doro/view/sol-doro-emisfero-nord/

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2017/01/31/evoo-days-l-olio-d-oliva-fa-rete/52692

http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/fiere_eventi/2017/01/30/olio-veronafiere-lancia-evoo-days-business-formazione_720198ca-47e2-4135-952d-5545088bbefd.html

 

Festuca: la soluzione che salverà le colture da freddo e siccità?

Secondo i ricercatori, la festuca arundinacea, pianta con un’incredibile resistenza a freddo e siccità, potrebbe racchiudere la soluzione che salverà le colture dai cambiamenti climatici.

La Festuca arundinacea è una pianta erbacea con una spiccata resistenza al freddo e agli stress idrici. È molto utilizzata nella realizzazione dei tappeti erbosi, proprio per le sue caratteristiche che le consentono di tollerare bene caldo, siccità, malattie e scarsa manutenzione. È una delle specie che meglio si adatta al clima italiano.

I ricercatori dell’Università di Pisa hanno esaminato la pianta per carpire il segreto della sua longevità e applicarlo alle colture agrarie, sempre più minacciate dai cambiamenti climatici.

Lo studio

Lo studio, condotto dal professor Lorenzo Guglielminetti ha portato a degli sviluppi interessanti.

In un’intervista rilasciata ad “Agronotizie”, Guglielminetti spiega il comportamento della Festuca e le sue possibili applicazioni in campo agrario.

Questa pianta, afferma, “è in grado di sopravvivere per più di un anno in completa assenza di risorse energetiche, ma con i tessuti idratati”.

La Festuca unirebbe in sé il comportamento delle piante che vivono in ambienti desertici, e che trascorrono lunghi periodi di inattività, a quello delle piante erboree che, per affrontare l’arrivo dell’autunno, conservano il nutrimento in steli e radici sotto forma di zuccheri.

Durante i test, i ricercatori hanno fatto germinare la Festuca al buio. La pianta è cresciuta per circa 200 giorni. Dopo aver esaurito il nutrimento presente nel seme è entrata in letargo, per poi riprendere la propria attività una volta esposta nuovamente alla luce. Tutto il processo è durato 650 giorni.

Cosa determina la sua resistenza

All’interno della Festuca sono presenti dei geni incredibilmente forti che le consentono di resistere agli stress esterni. La pianta utilizza la fase di letargo per evitare di esaurire tutte le riserve accumulate e morire in assenza di fotosintesi.

Secondo Guglielminetti la scoperta ha un valore rilevante anche per le altre colture. “Se noi riuscissimo a trasferire questi meccanismi, che ancora non sono chiari, nelle colture agrarie saremmo in grado di rendere le piante più resistenti”, spiega il professore. Si potrebbero ottenere specie che consumano meno risorse idriche e che non temono le gelate primaverili.

Nuovi Ogm quindi?

Alla domanda se trasferire i geni della Festuca alle altre colture possa determinare la creazione di Ogm, l’esperto risponde che non è detto. L’ingegneria genetica è una soluzione, ma esistono altre vie: una volta individuato esattamente il gene di resistenza di questa pianta, è possibile ricercarlo in altre varietà presenti tra le colture agrarie non ancora valorizzate commercialmente. Poi, le proprietà potrebbero essere trasferite attraverso incroci tradizionali alle altre varietà più commercializzate ma meno resistenti.
Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2017/01/19/freddo-e-siccita-non-fanno-piu-paura-grazie-ad-un-erba/52500

https://it.wikipedia.org/wiki/Festuca_arundinacea

Cambiamenti climatici e agricoltura in Emilia-Romagna

Lunedì 30 gennaio 2017 si terrà un incontro a Bologna che avrà come argomento i cambiamenti cliamtici e l’agricoltura in Emilia Romagna, ecco il programma:

Dalle ore 10-13 in Viale Antonio Silvani 6, Bologna, piano terra, sala 5

10.00 Introduzione, Giuseppe Bortone, direttore generale Arpae

10.10 Il Servizio idrometeoclima per l’agricoltura regionale, Carlo Cacciamani, direttore Arpae Simc

10.30 Siccità e Clima, il ruolo degli osservatori, Lucio Botarelli, Arpae Simc

10.50 Il nuovo atlante climatico regionale, Gabriele Antolini, Arpae Simc

11.10 Il futuro del clima regionale, Rodica Tomozeiu, Arpae Simc

11.30 Da iColt a Moses: servizi climatici per l’agricoltura, Vittorio Marletto, Arpae Simc

11.50 La strategia climatica regionale, Patrizia Bianconi, Regione Emilia-Romagna

12.10 Mitigazione agricola: il progetto Climate changE-R, Mario Montanari, Regione Emilia-Romagna

12.30 Conclusioni, Simona Caselli, assessore Agricoltura Caccia e Pesca, Regione Emilia-Romagna

13.00 Rinfresco

Agricoltura biologica: i primi risultati delle attività della RRN 2014-2020

Nel primo anno di operatività della Rete Rurale Nazionale 2014-2020, le attività realizzate in tema di agricoltura biologica sono state dirette, da un lato, a verificare i possibili effetti delle politiche sul territorio e, dall’altro, a migliorare la comunicazione e l’informazione per favorire la conversione delle aziende e agevolare la loro gestione attraverso la diffusione di innovazioni e buone pratiche. Pur trattandosi di risultati preliminari, si ritiene utile un confronto con le istituzioni e gli stakeholder su quanto finora realizzato, così da indirizzare le attività future e renderle più coerenti con le aspettative e i fabbisogni dei responsabili delle politiche e degli attori del settore biologico. Per tanto si terrà un incontro per Lunedì, 6 Febbraio – ore 9.00 Hotel Radisson Via Filippo Turati 171 – Roma. Ecco il programma della giornata:

9.00 Registrazione e welcome coffee

9.30 Sessione plenaria Apertura dei lavori: Emilio Gatto – Mipaaf

9.45 Le strategie regionali per l’agricoltura biologica Guido Bronchini – Regione Lazio Pierluigi Milone – Regione Molise Donatella Cavirani – Regione Toscana Carlo Malavolta – Regione Emilia Romagna

10:30 Sessioni parallele I primi risultati delle attività del primo biennio di programmazione della RRN

Tavolo tematico 1: Agricoltura biologica e territorio Modera: Laura Viganò – Crea Pagamenti e sistemi sanzionatori: Riccardo Meo, Delizia Del Bello – Ismea L’agricoltura sostenibile nei PSR: Alessandra Vaccaro – Crea Pagamenti e sostenibilità: Andrea Arzeni – Crea Bio-Distretti: Alberto Sturla – Crea Dibattito

Tavolo tematico 2: Informazione e comunicazione in agricoltura biologica Modera: Francesco Giardina – Ismea Verso la conversione: Francesco Giardina – Ismea Le vetrine delle aziende di successo: Antonella Giuliano – Ismea Video e divulgazione tecnica: Corrado Ciaccia – Crea Dibattito

12.00 Report dei feedback dei due tavoli tematici Laura Viganò – Crea Francesco Giardina – Ismea

12.20 Interventi Programmati

12.50 Chiusura dei lavori: Roberta Cafiero – Mipaaf