Suolo e Salute

Category: Bio News

L’USDA stanzia 66 milioni di dollari per agricoltura specializzata e bio

E’ stato annunciato nei giorni scorsi dal Direttore dell’istituto Nazionale di Alimentazione ed Agricoltura del Dipartimento Agricolo degli Stati Uniti (l’USDA) Sonny Ramaswamy lo stanziamento di oltre 66,5 milioni di dollari (pari a circa 62 milioni di euro al cambio attuale) per sostenere l’industria delle colture specializzate e l’agricoltura biologica. Lo strumento individuato dall’USDA per attivare i finanziamenti sarà rappresentato dalla Specialty Crop Research Initiative (SCRI) e dalla Organic Agriculture Research and Extension Initiative (OREI), programmi già previsti nell’ambito della Farm Bill del 2014. Quest’ultima costituisce il principale strumento agricolo e di politica alimentare del governo, il cui disegno di legge deve essere approvato dal Congresso ogni 5 anni circa e che traccia le direttive riguardanti sia l’agricoltura che tutti gli altri ambiti di competenza che ricadono sotto la supervisione dell’USDA stesso.

Fonte: Organic Market

Dopo Vivaness, il punto sulla crescita di cosmesi naturale e biocosmesi

Per la prima volta nel corso del 2014 i cosmetici naturali hanno superato la quota di mercato di 1.000 miliardi di euro: una crescita del 10% del settore che corrisponde ad una significativa quota di mercato del 7,8% globale. Sembra ogni giorno più chiaro che anche il cosiddetto “consumo orientato al valore” stia determinando nuovi equilibri di mercato: non fa eccezione il settore della cosmesi, dove i prodotti cosmetici naturali stanno trovando nuovi acquirenti ogni giorno. Oggi la gamma di prodotti di cosmesi naturale ad ampio spettro copre le esigenze più diverse del consumatore, e i mercati internazionali continuano a crescere a un livello importante. In Europa, è di gran lunga la Germania a fare la parte del leone. Con quasi l’8% di quota di mercato costituita dalla cosmesi naturale, si attesta infatti su lavori addirittura doppi rispetto agli altri mercati europei. E proprio in Germania la società di consulenza Naturkosmetik Konzepte, in collaborazione con le società di ricerche di mercato GfK, Iri, IMS Health e BioVista, pubblica trimestralmente il report “Natural e and Organic Cosmetics Trade Monitor”.

Elfriede Dambacher , titolare della Naturkosmetik Konzepte, spiega l’evoluzione del mercato basata, secondo il suo punto di vista, sull’aumento della domanda e l’aumento parallelo della distribuzione di questi tipi di prodotto: “i cosmetici naturali non hanno esaurito il loro potenziale. I clienti sono ben informati, in grado di discernere i veri cosmetici naturali più facilmente e decidere di conseguenza. Vi sono tuttavia ancora relativamente pochi luoghi dove effettuare acquisti dotati di un buon assortimento.

I dati di mercato per il 2014 hanno superato abbondantemente le aspettative. I leader di mercato sono, con con una quota di mercato di quasi il 40%, le farmacie. Oggi interi settori degli scaffali, soprattutto nei paesi esteri, sono dedicati ai cosmetici naturali e i consumatori cominciano ad essere abituati allìidea di poter trovare cosmetici naturali nello stesso luogo dove comprano altri cosmetici e prodotti per la cura della pelle. Proprio in virtù di questo rapido cambiamento nelle esigenze e richieste dei consumatori, un numero crescente di aziende cosmetiche sta iniziando a cambiare e aggiornare il proprio assortimento di prodotti.

Ma se in Germania vi è una crescente differenziazione tra i cosiddetti cosmetici quasi naturali e quelli autenticamente naturali, i mercati internazionali presentano un quadro diverso. Qui i confini tra brand “di culto”, i cosmetici quasi naturali e quelli veramente naturali sono decisamente sfumati. Al punto che le proiezioni prevedono una crescita maggiore dei cosmetici “di ispirazione naturale” rispetto a quelli autenticamente naturali.

Comunque sia, come emerso dai dati recentemente presentati a Vivaness, i mercati stanno crescendo in tutto il mondo. Le performances più significative sono state fatte registrare dai mercati della regione Asia-Pacifico (quota di mercato del 35%) e dl Brasile. Secondo le stime più attendibili e il fatturato globale dei cosmetici naturali nel 2014 ha superato quota 30 miliardi di dollari americani, che equivale a una crescita di quasi il 11%. Un segno inequivocabile di una crescente sensibilità dei consumatori verso prodotti riuspettosi dell’ambiente, come testimoniato anche dalla crescita del settore del biologico e dalla forte richiesta negli Stati Uniti di prodotti privi di OGM. Qualcosa, senza dubbio, sta cambiando a livello globale nella sensibilità dei consumatori.

Fonte: Organic Market

In Trentino cresce l’agricoltura biologica

Sono state approvate nei giorni scorsi dalla Giunta provinciale di Trento le modalità per la valorizzazione dei prodotti biologici, conformemente a quanto previsto dal programma annuale elaborato dal Servizio agricoltura e a quanto contenuto nelle proposte presentate da altri soggetti quali associazioni, enti, istituti di ricerca, comuni e aziende iscritte all’albo provinciale. Le misure vanno a contribuire alla crescita di un settore, quello del bio Trentino, passato dai 3.700 ettari del 2006 ai quasi 6.000 del 2013, con un incremento degli operatori coinvolti passati nello stesso periodo da 323 a 607. Nel programma rientrano attività di sostegno di vario tipo, dagli incontri tematici a seminari, visite e altre attività di promozione, comprese fiere e altre manifestazioni di settore, oltre che il sostegno a progetti pilota dedicati all’agricoltura biologica.

Fonte: La Voce del Trentino

Matera, convegno della CIA sul biologico

Si è svolto nei giorni scorsi un convegno dedicato al tema della PSR e delle opportunità per il settore biologico. L’incontro, dal titolo “I Piani di sviluppo rurale 2014-2020: il sostegno all’agricoltura biologica nella nuova programmazione regionale” ha indagato le possibilità offerte al settore dalla nuova politica di sviluppo rurale 2014-2020 che pone la sfida ambiziosa ma fondamentale di consolidare e sostenere il settore raddoppiando nell’arco di 7 anni le superfici dedicate e il numero degli operatori agricoli coinvolti. La giornata di approfondimento è stata organizzata dalla  Cia – Confederazione italiana agricoltori e da Anabio, la sua associazione per il biologico.

I nuovi Psr, attualmente oggetto di negoziato con la Commissione UE, offriranno supporto al settore del biologico attraverso una misura specifica, non vincolata ad altri interventi agro-climatico-ambientali, grazie in particolare ad una dotazione finanziaria dedicata che con ogni probabilità sarà superiore ail 10% dell’intero budget stanziato per lo sviluppo. Inoltre verranno messe in campo anche altre azioni di sostegno che riguarderanno sia il fronte della ricerca che la promozione che in ultimo la filiera, dai controlli fino alla distribuzione. Il convegno di Matera è stato pertanto l’occasione per evidenziare i punti di criticità del sistema bio nel nostro paese: in particolare molto resta da fare per quanto riguarda l’organizzazione della filiera e la logistica, e sono senza dubbio da promuovere alcune colture ad alto valore aggiunto con grandi potenzialità sia sul mercato interno che su quello internazionale. Tr a questi gli ortaggi, la frutta, gli agrumi, la vite e le colture industriali, con una diffusione ancora limitata.

Proprio per queste ragioni Anabio e Cia hanno chiesto alle Regioni di garantire adeguato supporto finanziario e di riservare alle aziende biologiche una priorità rispetto ad altre misure.

Come ha ricordato il presidente Cia Scanavino “il fenomeno del bio allo stato attuale ha conquistato consistenti fette di mercato e rappresenta una realtà economica di tutto rilievo. Alla luce di ciò, il biologico costituisce una valida strada di sviluppo, in grado di associare alla riduzione dell’impiego di input chimici una serie di vantaggi di sistema”.

Fonte: Agrapress, CIA

Mondo bio e ambientalista insieme contro il PAN Pesticidi

E’ un allarme preoccupato e serio quello lanciato dal Tavolo delle Associazioni Ambientaliste e dai rappresentanti del mondo dell’agricoltura biologica, riunitisi questa settimana per discutere il Piano di Azione Nazionale sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi.

A destare preoccupazioni la mancanza di azioni concrete e di obiettivi di riduzione specifici presenti nel PAN, malgrado il recente Rapporto dell’Ispra sull’inquinamento delle acque superficiali che presenta uno scenario decisamente preoccupante. Non è evidentemente un caso, visto che l’Italia ha il triste primato del Paese con il maggior consumo di pesticidi per unità di superficie coltivata di tutta l’Europa occidentale con valori addirittura doppi rispetto a quelli della Francia e della Germania. Il PAN si limita a prescivere l’obbligo dal novembre 2015 di attenersi alle prescrizioni contenute nelle etichette degli agrofarmaci, certamente una misura non sufficiente per risolvere davvero il problema. Un altro elemento che desta non poche perplessità è l’introduzione di nuove disposizioni in materia di formazione, che prevedono un “patentino” per una serie di soggetti coinvolti e che tuttavia, lungi dal rappresentare una vera soluzione, rischia di diventare solo l’ennesimo appesantimento burocratico ed economico per gli agricoltori stesis, ma senza costituire uno strumento efficace per contrastar el’uso eccessivo dei pesticidi stessi.

Il comunicato del “Tavolo delle Associazioni ambientaliste e dell’Agricoltura Biologica su Pac e Pan” è molto chiaro in propisito e punta il dito sulle contraddizioni tutte italiane del sistema: “ancora una volta – si legge nel testo – nei PSR di quasi tutte le Regioni, si continua a puntare su misure agroambientali destinate a pratiche agronomiche che prevedono un uso massiccio di pesticidi invece di scegliere pratiche che ne riducono concretamente l’uso, come la conversione al biologico”. E più oltre “Sono temi che riguardano, insieme agli agricoltori, tutti i cittadini perché incidono sulla tutela della salute delle persone e dell’ambiente, che dovrebbero essere in primo piano nell’uso delle risorse europee”.

Nel comunicato si ribadisce la bontà delle proposte avanzate su PAC e PAN pesticidi dal Tavolo, che però “purtroppo fino ad oggi non hanno trovato spazio né a livello nazionale, né a livello regionale. Ma nonostante questo non intende mollare. Sono in ballo temi troppo importanti che riguardano tutti e che necessitano di nuove Alleanze come quella che stiamo cercando di portare avanti attraverso il tavolo tra le Associazioni del Biologico e quelle del mondo Ambientalista”.

“Adesso questa alleanza torna di nuovo a chiedere che i provvedimenti in attuazione del PAN seguano un iter trasparente visto che riguardano la tutela della salute delle persone e dell’ambiente e continua a chiedere l’incontro al Ministro dell’Agricoltura che dall’inizio di dicembre non ha ancora ricevuto risposta” – conclude il comunicato. Speriamo che questa sia la volta buona.

Fonte: Comunicato Stampa Tavolo delle Associazioni ambientaliste e dell’Agricoltura Biologica su Pac e Pan

Differiti i termini per presentare i PAP

A seguito delle richieste pervenute da alcune Amministrazioni regionali in merito ad alcuni problemi tecnici emersi nella messa a regime dei sistemi informativi regionali, con D.M. n. 12710 del 25 febbraio 2015 è stato differito il termine per la presentazione dei PAP, i programmi annuali di produzione, così come previsto dal Decreto dipartimentale n. 7869 del 3 febbraio 2014 e dal Decreto dipartimentale n. 74792 del 9 ottobre 2014. Il decreto è stato inviato alla Gazzetta Ufficiale per la sua pubblicazione.

Il testo completo del DM

Fonte: Mipaaf, Sinab