Suolo e Salute

Autore: Serena Leonetti

Approvato l’Accordo Quadro per il mais italiano certificato e Suolo e Salute può offrire il servizio.

Approvato l’Accordo Quadro per il mais italiano certificato e Suolo e Salute può offrire il servizio.

Lo scorso 30 marzo è stato approvato l’Accordo Quadro “Granturco da granella di filiera italiana certificata”.

L’accordo è stato firmato dalle interessate: Assalzoo, Cia, Confagricoltura, Copagri, Ami, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Assosementi e Origin Italia. Tale accordo favorisce la sottoscrizione di contratti di filiera per il mais destinato all’alimentazione animale e contiene le seguenti importanti novità: il mais deve essere certificato secondo la Norma ISO 22005:2008 (regola i sistemi di rintracciabilità di filiera e aziendale in campo agroalimentare) e al prodotto sarà riconosciuto un premio in euro per ogni tonnellata di mais certificato. Tale premio aggiuntivo è quantificato come segue:

  • 2 euro per tonnellata se viene rispettata la “sostenibilità disciplinata” stabilita negli accordi tra acquirente e agricoltore;
  • 3 euro per tonnellata se il mais è di origine italiana con un euro in più (4 euro/tonn) se lo stesso è coltivato in areali a denominazione di origine (DOP);
  • 2 euro per tonnellata per contenuti di Aflatossine B1 inferiori a 1200 ppb.

Il servizio di certificazione secondo la norma ISO 22005:2008 dovrà interessare tutta la filiera (azienda agricola, essiccazione, stoccaggio e commercializzazione) e dovrà essere erogato da un Ente terzo accreditato. Suolo e Salute ha lo schema di rintracciabilità di filiera, secondo la citata norma ISO 22005:2008, accreditato da Accredia per cui può erogare il servizio richiesto dall’accordo quadro.

Per informazioni e preventivi: Suolo e Salute – Direzione Generale Tel. 0039 051 6751265

e-mail: sviluppo@suoloesalute.it

Fonte: https://www.informatoreagrario.it/filiere-produttive/seminativi/varato-laccordo-di-filiera-per-il-mais-italiano/

Earth Day 2020: cosa abbiamo imparato?

Earth Day 2020: cosa abbiamo imparato?

Il 22 aprile si è celebrata la 50a Giornata della Terra, promossa dalle Nazioni Unite. L’evento di quest’anno, per rispettare il distanziamento sociale dovuto all’emergenza Covid19, si è svolto in modalità online, con una maratona multimediale di interventi, approfondimenti, testimonianze, collegamenti a numerosi programmi radio televisivi e altro. L’obiettivo è stato offrire una chiave di lettura costruttiva nell’attuale situazione di crisi sanitaria.

L’epidemia da Covid-19 ha generato una grave crisi a livello planetario – dichiara Alessandro D’Elia, direttore generale di Suolo e Salute – e in questa situazione è opportuno rafforzare la consapevolezza di quanto siamo fragili all’interno dei nostri sistemi sociali ed economici. Tutto questo dovrà richiamare ancor più la nostra attenzione, soprattutto noi abitanti del cosiddetto primo mondo, consumatori per eccellenza delle risorse del pianeta, a una maggiore responsabilità nel mettere al centro, senza ulteriori deroghe, il tema della sostenibilità sociale ed economica. Solo così possiamo festeggiare in maniera giusta l’Earth Day 2020. E’ fin troppo chiaro, visto gli eventi catastrofici causati dal cambiamento climatico, che l’obiettivo non è quello di salvare il pianeta Terra, come spesso si legge. L’obiettivo è salvare noi stessi. Il pianeta Terra, un corpo celeste di mezza età, farebbe volentieri a meno di noi umani, esseri viventi che non sempre ne meritiamo ed apprezziamo le sue meraviglie.”

La maratona italiana, sostenuta da Huawei nell’ambito di una campagna di responsabilità sociale durante la crisi epidemica, è stata parte della manifestazione mediatica globale #Earthrise che ha visto coinvolti i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite.

Fonte: www.onepeopleoneplanet.it,  https://www.earthday.org/earth-day-live/

DECRETO N.65: ADOZIONE OBBLIGATORIA DEI CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER LA RISTORAZIONE COLLETTIVA E LA FORNITURA DI DERRATE ALIMENTARI

DECRETO N.65: ADOZIONE OBBLIGATORIA DEI CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER LA RISTORAZIONE COLLETTIVA E LA FORNITURA DI DERRATE ALIMENTARI

Lo scorso 4 aprile, in Gazzetta Ufficiale, è stato pubblicato il DM n.65 del 10 marzo 2020 riguardo l’adozione dei CAM, Criteri Ambientali Minimi, per il servizio di ristorazione collettiva e la fornitura di derrate alimentari.

Il decreto prevede l’applicazione obbligatoria dei CAM per far sì che la politica nazionale in materia di appalti pubblici per la ristorazione collettiva favorisca un minor impatto ambientale e promuova modelli di produzione e di consumo sostenibili, in particolar modo il metodo biologico.

G.U. n. 90 anno 161 del 4 aprile 2020 -DM 65 del 10 marzo 2020

Fonte: http://www.sinab.it/bionovita/ristorazione-collettiva-e-fornitura-di-derrate-alimentari-adozione-obbligatoria-dei-cam

Investire di più sul Green Deal per uscire dalla crisi del COVID-19

Investire di più sul Green Deal per uscire dalla crisi del COVID-19

“Abbiamo bisogno di soluzioni innovative e di maggiore spazio di manovra nel quadro di finanziamento pluriennale per sbloccare enormi investimenti pubblici e privati. Questo metterà in moto le nostre economie e spingerà la ripresa verso un’Europa più resiliente, verde e digitale […] significherà anche raddoppiare gli sforzi per la nostra strategia di crescita, investendo nel Green deal europeo. Infatti, se la ripresa globale acquista slancio, il riscaldamento globale non rallenterà la sua corsa. Muoversi rapidamente sarà ancora più importante e trovare i progetti giusti in cui investire sarà fondamentale. Un’economia più moderna e circolare ci renderà meno dipendenti e aumenterà la nostra capacità di ripresa. Questa è la lezione che dobbiamo apprendere dalla crisi. Gli investimenti in ristrutturazioni su larga scala, energie rinnovabili, sistemi di trasporto puliti, cibo sostenibile e ripristino della natura saranno più importanti che mai”.

Questo è il discorso di Ursula von der Leyen che ha tenuto ieri all’Europarlamento riunito in plenaria, che oltre a invitare l’Europa a chiedere scusa all’Italia poiché nei primi momenti della crisi del Coronavirus non ha fornito l’aiuto necessario, rileva come questo momento storico sia da prendere come punto di partenza per sostenere ancora di più il Green Deal.

Una “lezione” che al momento non è stata presa in considerazione dai principali partiti sovranisti italiani e non. “La miopia dei cosiddetti sovranisti si è palesata, ma sarà proprio la nostra capacità di utilizzare il “nuovo inizio” per veicolare un modello di sviluppo alternativo basato su una strategia di economia circolare, su produzioni sostenibili e sul riutilizzo dell’esistente la chiave di quel boom economico che tutti auspichiamo”, commenta Roberto Morassut, sottosegretario dell’Ambiente. Un impegno verso il quale non solo l’Ue ma anche il Governo italiano dovrà dimostrare di saper fare molto di più rispetto a quanto è stato fatto prima dello scoppio della pandemia.

Fonte: http://www.greenreport.it/news/economia-ecologica/ue-per-uscire-dalla-crisi-coronavirus-dovremo-raddoppiare-gli-sforzi-nel-green-deal/

SOS manodopera in agricoltura: è possibile iscriversi per via telematica

SOS manodopera in agricoltura: è possibile iscriversi per via telematica

Il Ministro delle Politiche agricole, animali e forestali, Teresa Bellanova, poiché manca manodopera in agricoltura, ha annunciato di voler creare una lista di iscrizione virtuale per chiunque voglia proporsi per lavorare nei campi.

“Per agevolare il reperimento della manodopera in agricoltura stiamo pensando a una lista di iscrizione virtuale per chiunque voglia proporsi per i lavori agricoli, che potrebbe essere gestita da noi e condivisa con il Ministero del Lavoro, le Regioni, i centri per l’impiego e le organizzazioni agricole.”

E’ necessario reperire lavoratori agricoli, in particolare per la raccolta, per evitare che la produzione resti in campo, con gravi ripercussioni sulle aziende e sui consumatori per la mancanza di reddito da una parte e il forte aumento dei prezzi dall’altra.

Fonte: https://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/a_tavola_con_ansa/2020/04/14/agricoltura-mipaaf-iscrizione-virtuale-per-sos-manodopera_d482075b-76f5-4a33-9e1d-03afa1f86657.html

IFOAM UE: modificare la data di entrata in vigore del Regolamento comunitario 848/2018

IFOAM UE: modificare la data di entrata in vigore del Regolamento comunitario 848/2018

L’IFOAM UE ha chiesto alla Commissione, al Consiglio e al Parlamento di prendere adeguatamente in considerazione un rinvio di un anno dell’applicazione del nuovo regolamento biologico 848/2018.

Ciò consentirebbe ai produttori biologici e al sistema di controllo biologico di concentrarsi nel 2020 sulla risposta alla crisi COVID-19. Sarebbe necessario un emendamento all’articolo 61 del regolamento di base (UE) 2018/848 al fine di modificare la data di applicazione dal 1° gennaio 2021 al 1° gennaio 2022. La normativa europea del biologica è complicata perché in unico regolamento base viene racchiuso tutto ciò che riguarda le filiere agroalimentari, i controlli e il commercio. Si occupa delle produzioni primarie, la trasformazione e l’etichettatura di alimenti e mangimi; poi vi sono le regole per il sistema di controllo e per il commercio internazionale e l’importazione. Inoltre essa è interconnessa con quasi tutta la normativa parallela esistente nel settore agroalimentare.

Secondo i piani della Commissione, presentati prima della epidemia di COVID-19, una serie di atti delegati sarebbero dovuti essere pubblicati a novembre e dicembre 2020 e anche senza la crisi da COVID-19, sarebbe stato molto difficile iniziare ad applicare un nuovo regolamento a gennaio dell’anno nuovo. I regolamenti delegati e di attuazione sui controlli e sulla certificazione forse saranno pubblicati alla fine dell’anno e gli enti di certificazione dovranno cambiare procedure e documenti, formare il personale e gli ispettori e cambiare i propri gestionali. Già sarebbe stata un’impresa difficile senza l’emergenza sanitaria e tutto ciò che ne conseguirà sul piano operativo per gli enti di certificazione e le aziende bio controllate. A causa della crisi COVID-19, infatti, i controlli, a livello europeo, vengono eseguiti da remoto o rinviate. Ciò implica che un numero enorme di controlli fisici avrà luogo nella seconda metà del 2020. Sarà molto difficile per il sistema di controllo svolgere l’attività in queste condizioni di straordinarietà e al tempo stesso, prepararsi per l’applicazione del nuovo regolamento. Ma il problema è gravoso non solo per gli enti di certificazione o per le aziende biologiche dei vari comparti, ma soprattutto per le Autorità competenti degli Stati Membri, responsabili del coordinamento e della vigilanza.