Suolo e Salute

Mese: Maggio 2023

MACFRUT, UN’EDIZIONE DA RECORD NONOSTANTE L’ALLUVIONE

MACFRUT, UN’EDIZIONE DA RECORD NONOSTANTE L’ALLUVIONE

Record di presenze, biologico protagonista con un’offerta sempre più ricca per la bioprotezione e la nutrizione sostenibile delle colture ortofrutticole e con il focus del Biosolutions International Congress dedicato al kiwi. La visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha messo in evidenza il ruolo centrale della nostra agricoltura nel fronteggiare emergenze climatiche e tensioni sociali

Macfrut più forte del calo dei consumi ortofrutticoli e persino dell’alluvione. Si è chiuso infatti con il record di presenze il salone internazionale dell’ortofrutta, giunto alla sua 40a edizione. Nella tre giorni andata in scena a Rimini dal 3 al 5 maggio sono stati registrati 49.700 gli ingressi con un incremento del 29% rispetto all’anno precedente, nonostante le difficoltà di collegamento registrate il primo giorno a causa degli allagamenti dell’entroterra romagnolo che ha causato vittime, danni ingenti e la soppressione di numerosi treni. La kermesse ha visto scendere in campo 1.100 espositori in rappresentanza dell’intera filiera – dalla produzione, alle tecnologie, al packaging – il 30% di operatori esteri, raddoppiati rispetto alla scorsa edizione e 300 buyer internazionali in rappresentanza di 57 Paesi.

Una formula vincente

Un successo legato ad una formula indovinata che unisce all’aspetto commerciale quello di approfondimento tecnico e normativo con i numerosi concomitanti eventi come il Blueberry Days, Pianeta Rosso, il Salone delle piante officinali, il Salone del vivaismo e dell’innovazione Varietale. Anche quest’anno il bio ha fatto la parte del leone con il Biosolutions International Congress, incentrato sulle soluzioni di biocontrollo e bionutrizione per il kiwi e la folta presenza di espositori del settore degli agenti di biocontrollo.

La visita del Presidente della Repubblica

La manifestazione  ha avuto quest’anno un’ouverture veramente speciale a Cesena con il saluto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha evidenziato come «l’agricoltura rappresenti la frontiera di quelle che sono le sfide più importanti che dobbiamo affrontare: i mutamenti climatici, la sicurezza alimentare, le difficoltà nell’approvvigionamento idrico, le tante sfaccettature del tema della sostenibilità».

«Il primo pensiero – commenta Renzo Piraccini, patron di Macfrut, – è un immenso grazie a tutti gli espositori, le istituzioni, le organizzazioni di settore, lo staff di Cesena Fiera e il team di specialisti che hanno lavorato a questa edizione di successo: il grande gioco di squadra ci ha consentito di realizzare una fiera straordinaria». «Macfrut – aggiunge – è la dimostrazione di cosa può fare il sistema ortofrutticolo quando si unisce per un obiettivo comune per dare valore all’intera filiera». La prossima edizione del salone si terrà sempre a Riminifiere dall’8 al 10 maggio 2024.

 

LE BIOSOLUTIONS PREMIATE AL MACFRUT

LE BIOSOLUTIONS PREMIATE AL MACFRUT

Focus sulla produzione sostenibile del kiwi all’international biosolution congress. Due le novità premiate con il Biosolutions Innovation Award

Premiate a Macfrut, Fiera internazionale dell’ortofrutta, le innovazioni dei prodotti naturali per la difesa, nutrizione e biostimolazione delle piante. Quest’anno delle Biosolutions ha ospitato nella sua area espositiva oltre 50 aziende. Tra le soluzioni presentate da queste realtà la terza edizione del Biosolutions Innovation Award, promosso da Agri2000, ha premiato Crop+ e Farina di Basalto XF.

I due prodotti premiati

Il primo è un fertilizzante ad azione biostimolante prodotto da Agricola internazionale. Il secondo un corroborante prodotto mediante macinazione meccanica del minerale puro, proveniente dal giacimento della Basalti Orvieto srl. I produttori hanno ricevuto il premio dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida.

I problemi del kiwi bio

Sempre al Rimini Expo Centre, nell’ambito del Salone delle Biosolutions, si è tenuta la quarta edizione dell’International Congress del Macfrut dedicato al kiwi bio che ha visto la partecipazione di quasi 300 persone.

Suolo impoverito, nuove malattie, siccità, mancanza di ore di freddo, eventi climatici estremi: sono alcune delle problematiche affrontate in occasione dell’evento organizzato da Agri2000 Net.

Le biosolutions proposte dalle aziende presenti all’evento, puntano soprattutto a rafforzare l’apparato radicale per dare maggiore vigore alla pianta ed a migliorare le condizioni del suolo attraverso l’introduzione di microrganismi utili e altri micronutrienti. Questo tipo di interventi diventa necessario nel percorso di cambiamento verso una maggiore sostenibilità delle produzioni agricole richiesta dai consumatori europei.

I mezzi tecnici bio sono il futuro

«I mezzi tecnici bio – ha spiegato Camillo Gardini, ideatore dell’evento e coordinatore del Salone – rappresentano il futuro dell’agricoltura». Nel 2022, in Italia, si sono prodotte 316.173 tonnellate di kiwi di cui l’80% di tipo verde e circa il 20% di giallo, che è in forte espansione. Si sta introducendo adesso la coltura del kiwi rosso. Tuttavia si perdono ettari produttivi per gravi problematiche produttive.

Da alcuni Paesi, si segnala l’emergere di nuove fitopatologie non conosciute in Italia come il Verticillium in Cile, causato dalla severa siccità, e il Phomopsis actinidie e il Diaporthe actinidie in Spagna, favorite dall’umidità e dalle alte temperature primaverili troppo elevate.

Di rilievo le indicazioni tecniche emerse nell’evento che potrebbero portare a cambiamenti significativi nella gestione della coltura facendo diventare il kiwi da coltura impattante per gli alti consumi di acqua a opportunità per la crescita della sostanza organica nei terreni e capace di ridurre del 50% le proprie necessità irrigue.

«Sono stati tanti gli spunti di riflessione – conclude Gardini – sulle nuove tecnologie per una produzione green e sostenibile. Il tutto in un’ottica di mercato».

CRESCE IL VIGNETO BIO E PURE L’EXPORT

CRESCE IL VIGNETO BIO E PURE L’EXPORT

La superficie vitata bio è oltre un quinto del totale del vigneto Italia ma Spagna e soprattutto Francia ci tallonano da vicini grazie al migliore tasso di crescita. Di 626 milioni il valore dell’export secondo l’indagine Nomisma -Ice-Federbio

Crescono, in Italia, le superfici dedicate alla produzione di vino biologico, un settore che vede il Paese tra gli attori principali a livello internazionale. È quanto emerge da “Vinobio”, piattaforma online di dati e informazioni per l’internazionalizzazione del vino biologico Made in Italy curata da Nomisma e promossa da Ice Agenzia e FederBio.

Incidenza record

Nel dettaglio con 126mila ettari di vite coltivata con metodo biologico nel 2021, l’Italia detiene il primato per incidenza di superficie vitata biologica, pari al 21% del totale. Nel giro di un decennio – tra il 2010 e il 2020 – le superfici bio in Italia sono cresciute del 141% ma la Spagna ha fatto meglio con un +148% e la Francia addirittura +218% arrivando a tallonarci sui mercati di riferimento.

Il peso nell’export

Il ruolo del vino bio italiano rimane comunque rilevante sui mercati internazionali: secondo le stime di Nomisma ammonta a 626 milioni il valore dell’export nel 2021 (+18% rispetto al 2021) e un peso sul totale dell’export vitivinicolo italiano (bio + convenzionale) pari all’8%.

Germania e Scandinavia destinazioni top

Per quanto riguarda i mercati presidiati, dall’ultima indagine condotta da Nomisma per Ice Agenzia e FederBio su 110 imprese vitivinicole italiane, è quello della Germania il mercato di destinazione principale (67% delle aziende vitivinicole bio lo indica come primo mercato di riferimento), seguita dai Paesi Scandinavi (61%). Al di fuori dei confini comunitari, invece, la fanno da padrone Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito, seguiti da Canada e Giappone. Negli ultimi tre mesi, in particolare, Nomisma ha condotto due indagini sui consumatori svedesi e giapponesi: nel Paese scandinavo, in base ai numeri raccolti, l’Italia è leader assoluto con un peso sul totale delle vendite di vino bio del 42% sia a valore che a volume mentre in Giappone il dato si attesta sul 10%. Tuttavia l’Italia si trova al secondo posto, dietro la Francia, tra i produttori di vino di maggiore qualità a giudizio dei consumatori nipponici.