Suolo e Salute

Anno: 2017

Leadership nel mondo BIO: corso di formazione internazionale a Maggio

IFOAM International, federazione del settore biologico che raccoglie aziende, esperti e associazioni a livello internazionale, organizza il quinto corso di formazione europeo per il management e la leadership nel mondo BIO. Il primo appuntamento consiste in un week-end di maggio, in Croazia.

3 appuntamenti per la Leadership nel Bio

Il corso sarà articolato in tre sessioni. La prima lezione, frontale, in Croazia dal 21 al 28 maggio. La prima parte del workshop sarà a Spalato, seconda città della nazione. Successivamente, si sposterà nelle isole adriatiche di Lissa e Lesina. La location non è casuale. «Queste sedi così pittoresche non offrono solo lo scenario ideale per le nostre classi, ma danno anche accesso a un buon numero di aziende bio da visitare», spiegano gli organizzatori.

La seconda sessione è esclusivamente online. Sono 10 webinar, di 3 ore a lezione, che si svilupperanno tra maggio 2017 e febbraio 2018.

A conclusione del percorso, ci sarà l’ultima lezione face-to-face, stavolta in Germania, a Norimberga. Quest’ultima sessione sarà in contemporanea con il Biofach, la principale fiera mondiale per l’agroalimentare bio. Appuntamento dall’8 al 13 febbraio 2018.

Non solo Leadership: gli argomenti del corso

La formazione di IFOAM toccherà diversi punti, che riguardano il mondo del bio a 360 gradi. Il corso è articolato in 5 punti:

  1. Comprendere il Mondo Bio. Il primo step è gettare le fondamenta necessarie per la comprensione del settore.
  2. Management Istituzionale. Con il secondo modulo si entra nello specifico della Leadership aziendale: si svilupperanno tecniche e competenze per l’organizzazione aziendale, la gestione dei profili professionali e la possibilità di creare alleanze per la collaborazione intra-settoriale.
  3. Un bravo leader si vede dalle sue capacità di comunicazione. Sia all’interno dell’azienda, con dipendenti e collaboratori, sia all’estero con i fornitori e i consumatori.
  4. Value Chain. Il quarto modulo si propone di trasmettere ai discenti il sistema di garanzie esistente all’interno del settore organico. Un sistema che migliorerà l’abilità di guidare e supportare l’Agricoltura bio e lo sviluppo del trade.
  5. Servizi e sviluppo. Il focus qui sarà posto infine sulla comprensione delle strutture di supporto, sia locali che globali, per rinforzare il settore nel suo complesso e guidare un efficace processo di decision-making.

 

Come partecipare

Per partecipare è necessario sottoscrivere una lettera di motivazione da parte del proprio datore di lavoro. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 9 marzo. Ogni domanda sarà valutata entro il 16 marzo. Il numero di partecipanti totali è di 26.

Per completare la domanda, occorre compilare il form di registrazione online qui: http://www.ifoam.bio/en/application-olc-europe-20172018

Maggiori informazioni sui requisiti di partecipazioni e le fee di accesso sono disponibili sul sito ufficiale di IFOAM International.

FONTI:

https://www.ifoam.bio/en/news/2017/02/20/ifoam-organics-international-launching-its-fifth-european-organic-leadership-course

http://www.ifoam.bio/en/organic-leadership-courses/olc-europe-201718

 

Regione Lombardia: giovani linfa vitale dell’agricoltura, tra apicoltura e biologico

Tremila imprese giovani e oltre 600 realtà condotte da stranieri: è questo il bilancio della Regione Lombardia all’interno dello scenario tracciato dalla Camera di Commercio di Milano con Coldiretti Lombardia sui dati dell’ultimo anno del registro delle imprese.

In totale, un patrimonio di quasi 47mila aziende con 61mila addetti. Numeri che aprono la strada a una crescita di settore basata su qualità, lavoro e diversificazione.

La spinta che viene da giovani e stranieri

I numeri dipingono uno scenario chiaro dell’agricoltura lombarda all’inizio del 2017 e sono stati ricavati sui dati dell’ultimo anno del registro delle imprese.

Le iscrizioni di nuove realtà sono state più di 1.500 contro le 1.238 registrate a fine 2015. Le chiusure, invece, hanno toccato quota duemila, con un decremento dello 0,9% rispetto allo scorso anno.

Un trend storico di aggregazione e riduzione, come lo definisce Giovanni Benedetti, membro di giunta della Camera di Commercio e Direttore della Coldiretti Lombardia. Benedetti spiega anche come un contesto economico non sempre brillante, unito a un processo di consolidamento e fusione, abbia portato a una diminuzione del numero delle aziende. Fattori non per forza negativi, visto che al tempo stesso «si sono liberate energie e idee nuove, con l’ingresso di giovani e anche di qualche straniero».

Il Report stilato dalla Camera di Commercio e da Coldiretti, infatti, mostra un aumento del 2,9% delle imprese giovani che sono arrivate a quota tremila. Quelle guidate dagli stranieri, invece, hanno registrato un aumento del 5%, attestandosi a 645 realtà diffuse in tutta la Regione Lombardia.

I numeri della Regione Lombardia

Tra le provincie con più imprese, troviamo al primo posto Brescia, a quota 10mila. Seguono Mantova, con 8mila realtà attive, Pavia con 6mila, Bergamo con 5mila, seguita da Cremona e Milano a quota 4mila. In coda, Varese e Sondrio con circa 2mila realtà e Lecco con più di mille.

Per quanto riguarda gli addetti del settore agricolo, si registra un calo dell’1,3%, con 61 mila unità. Raggiungono tuttavia quota 4 mila, quelli appartenenti ad aziende con a capo un giovane. Le realtà condotte da stranieri danno lavoro a mille persone.

Ma quali sono i settori in crescita per quanto riguarda il numero delle imprese?

Al primo posto il riso, con +22%, gli ortaggi coltivati all’aria aperta registrano un più 5,5%. Vanno meglio gli ortaggi e le colture in serra con +10%, i fiori in serra, +10%, le pomacee e la frutta a nocciolo +14%, altra frutta (+18%), gli allevamenti di bovini non da latte e bufalini (+13%), gli allevamenti di ovini e caprini (+3%) e l’apicoltura (+7%). Registrano un calo, invece, le imprese appartenenti al settore dei cereali e a quello delle fibre tessili.

Come tiene a precisare Benedetti, l’agroalimentare è un settore che nella Regione Lombardia produce quasi 14 miliardi di euro ogni anno. Un settore fatto di eccellenze che vanno dal vino ai formaggi, ma che abbracciano ormai tutti i settori. Come il biologico che negli ultimi 6 anni ha fatto registrare un incremento del 38% passando da 16mila ettari del 2010 a oltre 22mila del 2016.

Fonti:

http://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/agricoltura-viva-grazie-a-giovani-e-stranieriboom-di-apicoltura-e-biologico_1224556_11/

http://www.ilvelino.it/it/article/2017/02/15/lombardia-lagricoltura-tiene-grazie-a-giovani-e-stranieri/65129de7-c203-40cd-bf18-3e5ab5258b29/

Sicurezza alimentare a rischio. La FAO: “Il mondo non può più aspettare”

La sicurezza alimentare è in pericolo. È l’allarme lanciato dalla FAO nel suo nuovo rapporto intitolato “Il futuro del cibo e dell’agricoltura: tendenze e sfide“. La causa sarebbe da ricercare nella crescente pressione attuata sulle risorse naturali, nell’ineguaglianza e nel cambiamento climatico.

Secondo l’Organizzazione, nonostante negli ultimi 30 anni siano stati fatti dei passi in avanti in termini di riduzione della povertà, l’aumento della produzione alimentare e la crescita economica hanno continuato a infliggere duri colpi all’ambiente. Tanto che, senza ulteriori sforzi, annuncia la FAO, l’obiettivo di porre fine alla fame entro il 2030 sarà disatteso.

Sicurezza alimentare a rischio: il rapporto FAO

Ogni aspetto della produzione alimentare, avverte la FAO nel suo rapporto, è influenzato dai cambiamenti climatici. Così come dalle pressioni esercitate sulle risorse naturali: già oggi quasi la metà delle foreste che una volta ricoprivano il pianeta è andata perduta. Non solo: le risorse idriche si vanno prosciugando, a causa anche dell’aumento della siccità e della variabilità delle precipitazioni.

Entro il 2050, la popolazione mondiale probabilmente raggiungerà quasi i 10 miliardi di persone, con un conseguente aumento della domanda mondiale di prodotti agricoli del 50%. Allo stesso tempo, a seguito del cambiamento delle diete già in atto a livello globale, sempre meno persone mangeranno grandi quantitativi di cereali. In sostituzione, aumenterà il consumo di carne, frutta, verdura e prodotti alimentari lavorati. Questo porterà inevitabilmente a una maggiore pressione sulle risorse naturali, già ampiamente sfruttate.

Le soluzioni

Con uno scenario del genere, avverte la FAO, è assolutamente necessario intensificare i nostri sforzi.

Secondo l’Organizzazione, i sistemi alimentari del pianeta sono in grado di produrre cibo a sufficienza ma, per riuscirci in modo sostenibile, sono necessarie “grandi trasformazioni”.

«Senza maggiori sforzi per promuovere lo sviluppo a favore dei poveri, ridurre le disuguaglianze e proteggere le persone più vulnerabili, più di 600 milioni di persone saranno ancora denutrite nel 2030». Infatti, il tasso attuale di progresso non sarebbe neanche sufficiente a sradicare la fame entro il 2050.

Da dove verrà il nostro cibo?

Principalmente dal miglioramento della produttività e da una maggiore efficienza nell’uso delle risorse.

Per farlo, però, superando anche la preoccupante stabilizzazione della resa delle principali colture «saranno necessarie importanti trasformazioni nei sistemi agricoli, nelle economie rurali e nella gestione delle risorse naturali».

Sistemi di produzione agricola, si legge nel rapporto, capaci di produrre di più, ma con meno. Preservando e valorizzando le condizioni di vita dei piccoli agricoltori, e garantendo l’accesso al cibo ai più vulnerabili.

Sistemi alimentari più sostenibili quindi, che facciano un uso più efficiente delle risorse e portino a un taglio drastico delle emissioni, puntando al tempo stesso a preservare la biodiversità e a ridurre gli sprechi.

Quali le sfide per i governi

Il rapporto individua 15 tendenze e 10 sfide che interessano già nell’immediato i sistemi alimentari del mondo. Ecco quali sfide affrontare per garantire la sicurezza alimentare mondiale:

  • Migliorare in modo sostenibile la produttività agricola per soddisfare l’accresciuta domanda.
  • Garantire una base sostenibile delle risorse naturali.
  • Far fronte al cambiamento climatico e all’intensificazione delle calamità naturali.
  • Eliminare la povertà estrema e ridurre le disuguaglianze.
  • Porre fine alla fame e a tutte le forme di malnutrizione.
  • Rendere i sistemi alimentari più efficienti, inclusivi e resistenti.
  • Migliorare le opportunità di reddito nelle zone rurali e affrontare le cause all’origine della migrazione.
  • Rafforzare la capacità di risposta alle crisi prolungate, alle catastrofi e ai conflitti.
  • Prevenire le emergenti minacce transfrontaliere per l’agricoltura e per i sistemi alimentari.
  • Affrontare l’esigenza di una governance nazionale e internazionale coerente ed efficace.

Fonti:

http://www.freshplaza.it/article/88851/Rapporto-FAO-sicurezza-alimentare-in-pericolo

http://www.fao.org/news/story/it/item/471641/icode/

Si chiude la grande vetrina del Biofach 2017

Biofach 2017 Suoloesalute

L’evento centrale a livello mondiale per il comparto del biologico, il Biofach, ha chiuso la sua ventottestima edizione a Norimberga lo scorso 18 febbraio 2017.

Si evidenziano numeri in forte crescita e un’interessante vivacità del settore soprattutto in termini di prospettive future.
Sono stati coinvolti 2.785 espositori provenienti da 88 paesi che hanno riempito gli spazi dell’evento e del Vivaness, il Salone Internazionale per la cosmesi naturale. Il 70 per cento degli espositori è arrivato da fuori Germania, in otto padiglioni che coprono una superficie netta di 47.543 m2, dove sono stati accolti circa 50.000 visitatori provenienti da 147 paesi.
I congressi hanno messo al centro del dibattito la diversità e la responsabilità, ispirati dal motto “Costruire un futuro biologico”. Le parole chiave di questa edizione sono state: convenienza economica ed “ambientale”, specialità alimentari, il gusto esotico di tanti prodotti, supercibi come le alghe e i prodotti locali.
Ricordiamo i concetti espressi da Petra Wolf, del CdA della Fiera di Norimberga, che vede la Germania al centro del dibattito come paese dell’anno. Di fatto i tedeschi sono il motore ispiratore della comunità globale del bio con spirito pionieristico, ma anche con la modernità, con la crescita e l’innovazione, oltre che con la diversità e la responsabilità.
Ricordiamo le sue parole alla chiusura dell’evento: ” La presenza dei massimi rappresentanti del mondo della politica, dell’amministrazione e del corpo diplomatico, ha fatto della fiera un momento centrale per il dibattito sul futuro dell’agricoltura ecologica e della nutrizione mondiale.”

La Germania è un mercato per eccellenza e florido per il settore del biologico: le famiglie tedesche hanno speso circa il 9,9% in più di soldi sui prodotti alimentari bio e bevande rispetto all’anno precedente.

E’ il paese simbolo di impegno mondiale attraverso numerosi progetti internazionali, che stanno aiutando le industrie alimentari e agricole dei paesi in via di sviluppo a crescere sotto l’insegna della produzione biologica.
Un numero crescente di clienti anche per i cosmetici naturali. Questo mercato, in Germania, è il più forte in Europa, con una quota di mercato del 8,5% e un volume di 1,15 miliardi di euro.
Biofach chiusura Suolo e Salute

Suolo e Salute, presente con il proprio stand espositivo, vive questa esperienza da oltre 20 anni. Alessandro D’Elia, direttore tecnico dell’organismo di controllo, ha così commentato:

”Non potevamo mancare ad un appuntamento così importante. Controlliamo e certifichiamo il 28% delle aziende bio italiane ed oltre il 30% della superficie agricola biologica nazionale. I numeri e lo status di primo organismo di controllo in Italia richiamano Suolo e Salute a un continuo senso di responsabilità e di partecipazione. La presenza al Biofach permette di esprimere il nostro senso di appartenenza a questo grande progetto di sviluppo globale e di rimarcare l’impegno di Suolo e Salute – nella sfera delle sue competenze – ad accompagnare la crescita e l’affermazione del biologico a livello mondiale”.
Suolo e Salute può sicuramente archiviare positivamente questa edizione del Biofach. Oltre al supporto e alle informazioni date alle aziende interessate alla certificazione, sono stati numerosi gli incontri con operatori italiani e stranieri. E’ stato un centrale momento di confronto con gli organismi di controllo internazionali, che hanno consentito la creazione di partnership. Una di queste permetterà di garantire la certificazione in conformità al NOP alle aziende certificate da Suolo e Salute. L’ acronimo NOP sta per National Organic Program e si riferisce al dipartimento chiamato USDA (United States Department of Agricolture.
Vi diamo appuntamento al prossimo Biofach 2018 dal 14 al 17 febbraio, un evento al quale non si può davvero mancare.

Agrofarmaci biologici: gli eurodeputati chiedono di snellire la normativa

agrofarmaci biologiciAgrofarmaci biologici a basso rischio: i parlamentari europei chiedono di accelerare le procedure per l’autorizzazione. Nei giorni scorsi, gli eurodeputati hanno chiesto alla Commissione europea di modificare la normativa che regola i prodotti fitosanitari prima della fine del 2018.

Agrofarmaci biologici: la richiesta del Parlamento Ue

L’attuale legislazione prevede che le sostanze vengano approvate a livello Ue dalla Commissione europea secondo i criteri stabiliti dal regolamento 1107/2009. L’ok ai prodotti che li contengono viene decretato invece dagli Stati membri.

Gli agrofarmaci biologici a basso rischio sono ricavati da microorganismi, vegetali, sostanze chimiche o semichimiche bioderivate e quindi già presenti in natura. Sono per questo considerati prodotti più sicuri e sostenibili dei fitosanitari di origine sintetica.

La richiesta avanzata dagli eurodeputati ha come obiettivo quello di istituire una procedura accelerata per la valutazione, l’autorizzazione e la registrazione di questi prodotti. È altresì un invito per gli Stati membri a includere tali prodotti nei loro piani d’azione nazionale per la tutela dell’ambiente e della salute dell’uomo.

I parlamentari hanno espresso inoltre il bisogno di una definizione chiara del regolamento 1107/2009 di “prodotto fitosanitario di origine biologica”.

Una definizione nella quale far rientrare le sostanze il cui principio attivo sia un microrganismo o una molecola esistente in natura e ricavata o sintetizzata attraverso un processo naturale. Una soluzione completamente distinta dal prodotto fitosanitario, le cui sostanze attive sono invece molecole sintetiche non presenti in natura.

Bioagrofarmaci: un settore in crescita, ma ostacolato

La domanda di bioagrofarmaci è attualmente in crescita. Tuttavia, secondo l’Ibma, l’Associazione mondiale dei produttori di mezzi tecnici per il controllo biologico, ciò che ne ostacola la diffusione è un sistema di regolamentazione farraginoso, eccessivamente burocratico e lungo.

Gli agrofarmaci biologici sono considerati più sostenibili di qualsiasi altro prodotto fitosanitario.

È di questo parere Eleonora Evi, eurodeputata M5S che afferma: «Una recente valutazione dello Stoaa dei pro e i contro dell’agricoltura biologica rileva un positivo impatto del consumo di prodotti biologici su alcuni disturbi cognitivi infantili riscontrabili agli attuali livelli di esposizione agli agrofarmaci di sintesi».

Occorrerebbe, dunque, ipotizzare un percorso preferenziale per questo tipo di soluzioni: «Chi produce prodotti di nicchia e chi li usa non è giusto che affronti lo stesso carico amministrativo e burocratico di coloro che non pagano le esternalità passive del loro operato», conclude Evi.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2017/02/20/agrofarmaci-biologici-a-basso-rischio-serve-chiarezza/52929

http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32009R1107&from=en

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2015/07/16/bioagrofarmaci-ibma-copa-e-cogeca-quotaumenta-la-domanda-ma-sistema-normativo-troppo-lentoquot/44978

L’acquacoltura italiana verso la transizione al bio: appuntamento a Roma

Anche l’acquacoltura può essere biologica: in Italia il mercato è di nicchia, ma ci sono buone prospettive di crescita. Ecco perché il CNR e il CRA (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura), hanno lanciato a inizio 2014 il progetto SANPEI II. La sigla è un acronimo che sta per: SANo come un PEsce biologico Italiano. L’obiettivo? Valorizzare i prodotti da acquacoltura biologica italiana nella ristorazione collettiva.

Concluso il progetto, a gennaio 2017, ora è il momento di tirare le somme. Appuntamento a Roma con un workshop sul tema, il prossimo 27 febbraio.

SANPEI II: l’acquacoltura bio si incontra a Roma

Il Workshop finale del progetto SANPEI II avrà come tema “L’acquacoltura Biologica: le opportunità di un settore in evoluzione”. L’appuntamento sarà l’occasione per discutere con gli attori della filiera, le istituzioni e i ricercatori, sullo stato di salute del settore e sui possibili sviluppi futuri.

L’evento comincerà alle ore 10 con un coffe break di benvenuto e la registrazione dei partecipanti. Proseguirà con gli interventi di esperti e addetti ai lavori. Introdurrà l’appuntamento Stefano Bisoffi del Crea, che ha diretto le Attività Scientifiche di SANPEI nel corso degli ultimi 3 anni.

Seguirà un intervento di un delegato del Dipartimento delle politiche competitive della qualità alimentare e della pesca del MIPAAF. A seguire, Fabrizio Capoccioni e Domitilla Pulcini presenteranno il progetto SANPEI II, proiettando un video divulgativo.

A seguire, i seguenti interventi:

  • Lo stato dell’acquacoltura biologica in Italia” di Domitilla Pulcini
  • Le attività sperimentali del Progetto Sanpei II” di Fabrizio Capoccioni e Domitilla Pulcini
  • L’esperienza della sede di Monterotondo del CREA nella produzione animale biologica” di Monica Guarino Amato (CREA)

Dopo la pausa pranzo, sarà la volta di Patrizia di Marco, ISPRA, che illustrerà le “Performance dell’allevamento biologico di spigola e orata”. Seguiranno le testimonianze di alcuni produttori: Eraldo Rambaldi, Direttore dell’Associazione Mediterranea Acquacoltori (AMA), sullo “Stato dell’acquacoltura nazionale – opportunità e criticità”; Carla Giansante e Riccardo Caprioli (IZS), interverranno sulla “Esperienza dell’IZSAM nel campo della biologia delle acque e della molluschicoltura”.

Concluderà gli interventi Simone Venturini, Responsabile del Settore Ittico e Ricerca e Sviluppo di Nutritech, che relazionerà sull’esperienza della ditta nella mangimistica. Seguirà Question Time.

Le attività di SANPEI II

Nei suoi 3 anni di attività il SANPEI II ha cercato di contribuire al rilancio dell’acquacoltura nazionale. Un obiettivo perseguito attraverso la transizione verso modelli economici sostenibili, tra cui soprattutto l’allevamento ittico biologico.

Obiettivo secondario, la conquista di nuovi mercati, tra cui la ristorazione collettiva pubblica.

Durante le attività degli enti di ricerca coinvolti, è emersa soprattutto l’esigenza di una revisione dell’attuale regolamentazione dell’acquacoltura biologica europea. A normare il settore c’è oggi il Regolamento CE 710/2009, che è però in fase di revisione. Secondo i partecipanti di SANPEI II, dovrebbero essere almeno 3 gli aggiornamenti necessari per rispondere adeguatamente alle esigenze del mondo produttivo:

  1. Messa a punto di protocolli di allevamento bio per le gli stati larvali e giovanili delle specie oggetto di acquacoltura.
  2. Definizione corretta delle densità specie-specifiche, con l’obiettivo di assicurare il benessere animale.
  3. Definizione di standard qualitativi specifici per i prodotti da acquacoltura bio.

FONTI:

http://www.feder.bio/agenda.php?nid=1122

http://www.feder.bio/files/1874.pdf

http://sanpei.ceris.cnr.it/index.php?option=com_content&view=article&id=17&Itemid=34

http://sanpei.ceris.cnr.it/index.php?option=com_content&view=article&id=19&Itemid=37