Suolo e Salute

Mese: Aprile 2014

Miele OGM, Coldiretti sottolinea i rischi per il consumatore

Riguardo gli effetti dell’ultima sessione plenaria di questa legislatura  Strasburgo, nel corso della quale è stato approvato il testo consolidato di modifica della direttiva 2001/110/ce del consiglio concernente il miele, la Coldiretti in un comunicato esprime la propria preoccupazione per i rischi cui sarà esposto il consumatore. Secondo Coldiretti, infatti, dal momento che “nel miele in vendita nell’Unione Europea non e’ necessario indicare in etichetta la presenza di polline contaminato OGM, c’e’ ora il rischio concreto che venga venduto sul mercato miele con polline OGM senza nessuna indicazione in etichetta perché secondo il testo approvato il polline, essendo una componente naturale specifica del miele, non va considerato un ingrediente e di conseguenza non sarà mai necessario indicare in etichetta la presenza di polline OGM dal momento che rappresenta un valore inferiore alla soglia dello 0,9 per cento prevista dalla legislazione europea”. La Confederazione esprime la propria preoccupazione, in particolare in conseguenza del boom delle importazioni da paesi a rischio contaminazione, come la Cina che, stando a quanto dichiara il comunicato Coldiretti, “nel 2013 ha aumentato del 20 per cento le spedizioni ed e’ diventata addirittura secondo fornitore dell’Italia preceduta solo dall’Ungheria”. Per la Confederazione quella espressa dal PE è “una interpretazione che non rispecchia la sentenza della corte di giustizia, del 6 settembre 2011, secondo la quale il polline e’ un ingrediente del miele e quindi la presenza di OGM va indicata in etichetta”. “A preoccupare e’ il fatto che la coltivazione di un campo OGM è in grado di determinare la contaminazione del miele attraverso il trasporto del polline da parte delle api”. E se nel nostro paese il problema non sussiste in quanto è vietata la coltivazione di OGM e, conseguentemente, non vi sono rischi di contaminazione del miele, “un discorso diverso vale per il miele importato in ingenti quantità da paesi comunitari ed extracomunitari in cui sono diffuse le coltivazioni biotech come la Cina”. Secondo i dati Coldiretti, “l’Italia ha importato nel 2013 un quantitativo di miele addirittura superiore alla produzione nazionale per un totale di circa 18 milioni di chili di miele dei quali quasi la metà dall’Ungheria e oltre il 10 per cento dalla Cina ma anche da Romania, Argentina e Spagna dove sono permesse coltivazioni OGM”.
Per essere sicuri, basta consultare con attenzione l’etichetta presente sul miele: “il miele prodotto sul territorio nazionale e’ riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti: la parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione ‘miscela di mieli originari della CE. Se invece proviene da paesi extracomunitari deve esserci la scritta ‘miscela di mieli non originari della CE’. Se infine , si tratta di un mix di diversi tipi di miele dovrà recare la dicitura ‘miscela di mieli originari e non originari della CE'”. Fonte: Agrapress

Approvata dal PE la proposta di etichettatura OGM per il polline

E’ stata approvata dal Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria, la relazione di Julie Girling (Ecr) riguardo la proposta di regolamento volta a considerare il polline non come ingrediente ma come componente naturale del miele. Una proposta già discussa e concordata con il Consiglio in sede di trilogo. In conseguenza dell’approvazione, anche per il miele dovrà essere applicata la legislazione europea in materia di etichettatura dei prodotti contenenti OGM e, conseguentemente, l’obbligo di indicarne l’eventuale presenza. L’obbligo scatterà se la presenza di OGM sarà superiore allo 0,9% sul totale del miele, e non del polline.

Fonte: Agrapress

FLAI, FAI e UILA presentano a Martina una proposta congiunta per #campolibero

Nel corso della giornata di oggi, giovedi’ 17 aprile, Flai, Fai e Uila presenteranno al ministro Martina una proposta congiunta nell’ambito del progetto di riforma dell’agroalimentare “#campolibero”, recentemente annunciata dal Presidente del Consiglio Renzi. Il Segretatio Generale Uila-Uil, Stefano Mantegazza, ha sottolineato la volontà della proposta di mettere il lavoro al centro del programma di riforma dell’agroalimentare nostrano: “abbiamo problemi enormi da risolvere, in primo luogo il lavoro nero, ma abbiamo anche grandi opportunità da cogliere, sia con la riforma della PAC che con expo 2015, appuntamento al quale intendiamo presentare al mondo un agroalimentare italiano con le carte in regola, in grado di coniugare la qualità dei prodotti con quella del lavoro”.

Fonte: Agrapress

La Patata Rossa di Colfiorito verso l’IGP

Si sono riuniti ieri, mercoledì 16 aprile a Foligno (PG) i produttori marchigiani e umbri impegnati a confrontarsi riguardo la proposta di disciplinare per ottenere l’IGP per la Patata Rossa di Colfiorito. A renderlo noto Coldiretti Macerata, una volta ottenuta luce verde dalle Regioni Marche e Umbria e dopo che è stata convocata la riunione da parte del Mipaaf. Per il presidente Coldiretti Marche si tratta di “un’opportunità’ non solo per le imprese agricole ma per l’intero territorio poiché il riconoscimento della indicazione geografica protetta potrebbe costituire un volano di sviluppo per le aree montane”.

Fonte: Agrapress

A Pesaro il 3 e il 4 maggio StileBio 2014

Dopo gli ottimi riscontri dell’”edizione zero”, svoltasi lo scorso settembre, Pesaro ospiterà dal 3 al 4 maggio la prima edizione di StileBio, rassegna dedicata al mondo dell’agricoltura biologica realizzata da Fiera di Pesaro in collaborazione con il Convention Bureau Terre Ducali, Ethos Promotion e Terre Rossini e Raffaello. La prima “prova”, tenutasi nell’autunno 2013, ha infatti registrato grande interesse da parte sia del pubblico che degli operatori, con circa 3.500 visitatori, 50 stand di produttori bio e oltre 200 operatori accreditati. Gli obiettivi della manifestazione sono stati sintetizzati da Sandro Innocenti, responsabile di Ethos Promotion: “Dopo il successo del 2013 abbiamo deciso di rilanciare l’appuntamento con StileBio per presentare le eccellenze agroalimentari del centro Italia ma anche di altre realtà territoriali. Grazie ai numeri dell’edizione zero, infatti, siamo stati contattati da produttori provenienti da ogni parte d’Italia. Contribuiamo, così, sia a creare e a sviluppare reti commerciali tra produttori biologici e operatori commerciali, sia ad avvicinare l’opinione pubblica al concetto di produzione agricola biologica, etica e consapevole. In tal senso, oltre agli espositori, ai laboratori, agli operatori di Eco-cosmesi, pensiamo di incrementare le sinergie e le collaborazioni con gli istituti alberghieri del territorio. Infine stiamo organizzando anche convegni con referenti delle forze dell’ordine e del Ministero dell’Agricoltura per insegnare ai consumatori come riconoscere le etichette bio e come distinguere i prodotti contraffatti da quelli biologici. Credo che si tratti di un argomento molto sentito a Pesaro anche alla luce delle recenti inchieste sulle fase certificazioni Bio che hanno scosso tutti quei cittadini che credono nel biologico e ne acquistano i prodotti”. L’agroalimentare, nelle parole del presidente del Covnention Bureau Terre Ducali Luca Pieri, è il vero strumento di rilancio del territorio e dell’economia marchigiani: “I numeri dell’edizione zero confermano la mia idea: il nostro territorio può puntare fortemente per la sua crescita economica, sul settore agroalimentare tenendo sempre al centro della produzione l’obiettivo della qualità.”

Fonte: Federbio

 

Il padiglione del vino italiano a Expo 2015 affidato a Vinitaly di Veronafiere

Sarà Vinitaly, marchio detenuto da Veronafiere, ad occuparsi della realizzazione dell’importante Padiglione del vino italiano in occasione di Expo 2015. Ad annunciarlo il Ministro Martina, nel corso della conferenza stampa “Il vino italiano per Expo Milano 2015” tenutasi proprio durante l’ultimo Vinitaly  presso l’area del Mipaaf. Vinitaly lavorerà in sinergia con il Mipaaf – Padiglione Italia ed Expo S.p.a. con obiettivo dichiarato di coinvolgere l’intera filiera vitivinicola italiana,  dalle associazioni ai produttori, dai distributori a tutti coloro che sono impegnati nella divulgazione della cultura enologica nel nostro paese. Il Padiglione si svilupperà su circa 2.000 mq all’interno del Padiglione Italia, interessando un’area centrale di  Expo e beneficiando quindi di un’elevatissima visibilità. Commentando la scelta del Ministero, Martina ha così commentato: “La scelta di Vinitaly è una scelta di competenza, esperienza e professionalità fatta nella consapevolezza che possa assicurare al vino italiano una importante e adeguata rappresentazione nell’ambito di Expo Milano 2015. Vinitaly è la manifestazione che ha scandito e accompagnato l’evoluzione del sistema vitivinicolo nazionale e internazionale, contribuendo negli anni a rendere il vino una delle più coinvolgenti e dinamiche realtà del settore primario”.

Fonte: AIOL