Suolo e Salute

Mese: Aprile 2014

Studio Greenpeace: residui di pesticidi nel 67% dei campioni

Su 107 campioni di polline analizzati, ben 72 presentano residui di composti chimici di sintesi. Questa la conclusione di uno studio condotto da Greenpeace, che ha riscontrato la presenza di 53 diversi composti chimici: 22 insetticidi/acaricidi, 29 fungicidi e due erbicidi. Quello condotto dalla celebre associazione ambientalista è uno dei più importanti ed estesi studi riguardanti i residui di pesticidi nel polline raccolto dalle api bottinatrici, e i risultati sono indubbiamente preoccupanti. Spiccano tra l’altro le differenze di concentrazioni e sostanze nei diversi ambiti territoriali analizzati: in Italia per esempio, in prossimità dei vigneti, sono particolarmente presenti i fungicidi, mentre in Spagna è stato trovato il DDE, derivante dalla degradazione del DDT, in Germania i l thiacloprid, un neonicotinoide, e in Polonia numerosi insetticidi particolarmente dannosi per le api. A destare preoccupazione in particolare la possibile interazione fra diverse sostanze chimiche, in grado di scatenare un  “effetto cocktail” particolarmente nocivo per le api e gli altri insetti impollinatori. Un problema che, oltre che l’ambiente, coinvolge direttamente l’agricoltura e l’economia: le api sono responsabili dell’impollinazione di circa un terzo dei prodotti che finiscono abitualmente sula nostra tavola, un servizio invisibile ma fondamentale che, in termini economici, “vale” circa 265 miliardi di euro l’anno.
Fonte: Il Fatto Alimentare

Nota Mipaaf sulla compilazione della notifica sul SIB

Con Nota n. 32190 del 24/02/2014 il Mipaaf ha fornito ulteriori chiarimenti in merito alla compilazione della notifica sul sistema informatizzato di SIB. Nello specifico, la Nota chiarisce una serie di provvedimenti riguardanti l’utilizzo di alcune funzionalità su SIB (esclusione/cancellazione/recesso) non correttamente utilizzate. Il testo della Nota, che fa riferimento a due precedenti Note dello stesso Mipaaf, la Nota n. 64948 del 12 dicembre 2013 e Nota n. 23622 del 28 marzo 2014,  è consultabile a questo link.
Fonte: Sinab, Mipaaf

Fondi di promozione UE, De Castro: “importante opportunità per il Made in Italy”

Come anticipato nella newsletter della settimana scorsa, la Commissione europea ha approvato una serie di programma, generalmente di durata triennale, per promuovere l’agroalimentare europeo nei territori dell’Unione e nei Paesi terzi. Questi ultimi sono rappresentati da America del Nord e America latina, Norvegia, Azerbaigian, Bielorussia e Turchia, Medio Oriente, Russia, Cina, India e Asia sudorientale.  I fondi a disposizione ammontano a 46,5 milioni di euro, il 50% dei quali a carico dell’Unione. I programmi finanziari riguardano diverse tipologie di prodotti: biologici, ortofrutticoli, prodotti di qualità (Dop, Igp e Stg), vino, trasformati, cereali e riso trasformati, e combinazioni di diverse categorie di prodotti. Ad essere finanziati complessivamente 20 programmi, 12 dei quali riguardano il mercato interno e 8 i Paesi terzi, scelti tra 33 diversi progetti sottoposti al vaglio della Commissione. In base al regolamento n. 3/2008 del Consiglio, l’Unione può cofinanziare azioni di informazione e  promozione dei prodotti agricoli sul proprio mercato interno e nei Paesi terzi, attraverso una dotazione finanziaria di circa 60 milioni di euro l’anno. E, grazie al recente accordo politico stabilito riguardo le nuove norme in materia di promozione dei prodotti, la dotazione finanziaria arriverà a toccare quota 200 milioni di euro entro il 2020. L’utilità dello strumento previsto dalla Commissione europea è stata sottolineata dal presidente Comagri Paolo De Castro, secondo il quale “i 5,8 milioni di euro che l’Italia riceverà dall’Unione europea per promuovere i prodotti agricoli rappresentano una importante opportunità per valorizzare sui mercati lo straordinario patrimonio del Made in Italy che tutto il mondo ci invidia. Uno strumento che, grazie alle recenti novità introdotte per volontà del Parlamento europeo, sarà ancora più strategico nella prossima programmazione. L’inclusione del vino e dei prodotti della pesca e acquacoltura tra i beneficiari delle misure di promozione e l’innalzamento del livello di partecipazione finanziaria dell’Unione fino all’80% delle spese ammissibili [contro il 50% inizialmente proposto dalla Commissione, NdR] sono alcune delle novità che abbiamo introdotto e che consentiranno a uno strumento, già di per sé importante e vincente, di consolidarsi e svilupparsi ulteriormente al fine di rendere le aziende italiane e i nostri prodotti ancora più competitivi e forti sui mercati esteri”. “Del resto – ha proseguito De Castro  – la tutela e la valorizzazione dei prodotti di qualità ha rappresentato una delle principali sfide che abbiamo raccolto con successo nel corso della legislatura europea che volge al termine. I successi del “pacchetto latte”, del nuovo regolamento sui prodotti Dop e Igp, della riforma della Pac e, da ultimo, del regolamento promozione che oggi stiamo commentando sono la testimonianza dei risultati raggiunti. Un lavoro importante che ci impegniamo a portare avanti anche nella prossima legislatura europea”.
Fonte: Agronotizie

Sentenza Tar OGM – FederBio

Unanime il parere positivo giunto dal mondo del biologico ed espresso in un comunicato congiunto di FederBio, Aiab e Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica.  Secondo le associazioni “una sentenza a favore dell’agricoltore [il friulano Fidenato, NdR]  avrebbe messo seriamente a rischio il diritto dei cittadini di scegliere il proprio cibo, quello degli agricoltori di coltivare liberamente, la nostra biodiversità, la forte identità della filiera agricola italiana e tutto il settore del Made in Italy, che oggi occupa un posto così importante per l’economia”. “Soprattutto, però – sottolinea il comunicato – un’apertura verso le coltivazione transgeniche avrebbe compromesso seriamente la possibilità di coltivare prodotti biologici e biodinamici a causa delle contaminazioni, ormai accertate, anche recentemente, dal corpo forestale”. “Siamo molto soddisfatti dell’esito di questa sentenza, che ristabilisce le ragioni della democrazia e della sovranita’ alimentare. Per quello che riguarda il biologico, dopo le impennate dei consumi interni e delle esportazioni, tutti ormai sono concordi nell’indicare in questo tipo di produzione agricola il modello alimentare del futuro”. “Questa sentenza e’ un ulteriore passo in questa direzione, a conferma che lo sviluppo agricolo italiano può seguire solo la strada dell’agricoltura biologica, diversificata e di qualità. Siamo anche convinti che il lavoro comune del mondo del biologico abbia contribuito in modo determinante a portare avanti il buon lavoro fatto tutti insieme nella task force”.

A questo punto  “è importante che il governo, insieme alle regioni, vigili sull’applicazione del decreto interministeriale e confermi l’impegno in previsione della presidenza italiana per il prossimo semestre europeo. Iministri delle politiche agricole, dell’ambiente e della salute hanno, infatti, già affrontato il tema OGM e stanno già collaborando con la Grecia alla definizione della proposta di modifica della direttiva che disciplina il settore”. “Adesso inizia il lavoro fondamentale affinché il divieto di coltivare piante transgeniche nel nostro paese sia chiaro e definitivo. E questo – potrà avvenire attraverso una modifica della disciplina europea che preveda una riforma della procedura di autorizzazione degli OGM, l’avvio di un processo di rafforzamento del sistema di valutazione del rischio OGM, l’approvazione della proposta di regolamento che consente agli stati membri di vietare la coltivazione di OGM sul proprio territorio, in linea con la posizione adottata dal parlamento europeo nel 2011”.
Fonte: FederBio, Agrapress

Sentenza Tar OGM – Galletti

Secondo il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti “la decisione del Tar del Lazio avalla l’operato del governo, impegnato con risultati importanti anche in sede europea per aumentare l’autonomia decisionale degli stati membri in materia di OGM. Ora questo divieto va attuato con decisione, anche adottando le sanzioni stabilite per le eventuali violazioni”. “Sin dal primo momento – ha proseguito Galletti – il Ministero dell’Ambiente è stato in campo sulla questione operando in stretta relazione con quelli della salute e dell’agricoltura: i risultati si sono visti e sono positivi”. “Dopo questa sentenza – ha chiosato il Ministro – e’ più forte la spinta per una nuova normativa UE che lasci piena autonomia agli stati, anche in relazione alle tradizioni e alle vocazioni agricole del territorio”.
Fonte: Agrapress

Sentenza Tar OGM – Lorenzin

Per il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha voluto a sua volta commentare la sentenza che ha bloccato la semina del mais OGM Mon810, “il dispositivo della sentenza ha messo in evidenza la correttezza sia dal punto di vista amministrativo che scientifico dell’azione intrapresa dal ministero della salute a tutela dei diritti dei cittadini che vedono con preoccupazione la coltivazione di prodotti geneticamente modificati destinati all’alimentazione. dal luglio scorso prosegue, a livello comunitario, il pressante intervento del nostro ministero, d’intesa con gli altri dicasteri competenti, per fare in modo che, sulla base del principio di precauzione, ciascuno stato abbia il diritto di scegliere se coltivare o meno sul proprio territorio prodotti geneticamente modificati”.
Fonte: Agrapress