Suolo e Salute

Mese: Febbraio 2014

I prossimi appuntamenti Biofach dell’anno

Chiudono i battenti a Norimberga, ma proseguono gli appuntamenti nel mondo di Biofach. Sono ben 5 infatti le edizioni che si succederanno nel corso dell’anno in giro per il mondo nei prossimi mesi. A maggio infatti Shangai ospiterà Biofach China dal 22 al 24 maggio, mentre dal 4 al 7 giugno sarà la volta di Biofach America Latina a San Paolo del Brasile. A fine estate, dal 18 al 20 settembre, sarà invece Baltimora ad ospitare Biofach America, dal 18 al 20 settembre. Abbandonata la città di Edgar Allan Poe, Biofach si sposterà quindi a Bangalore, in India, per Biofach India, in cartellone dal 13 al 15 novembre, mentre chiuderà l’anno nuovamente l’Asia, dieci giorni dopo, dal 20 al 22 novembre, con Organic Expo-Biofach Japan. Da lì a poco, l’11 febbraio 2015, si ricomincerà a Norimberga per l’edizione 2015 della kermesse mondiale del biologico.

Fonte: Biofach, Greenplanet

Italia, un paese bio

Se ancora i segni di ripresa in molti settori dell’economia italiana stentano a farsi vedere, lo stesso non si può dire per quanto riguarda il biologico. Da quanto emerge infatti dai dati che Ifoam ha presentato in occasione di BioFach/Vivaness, la fiera internazionale del bio, a Norimberga, il nostro paese nel settore bio risulta il primo al mondo in assoluto per quanto riguarda le esportazioni, con un fatturato di 1,2 miliardi di euro l’anno, ed al sesto assoluto sia per produzione che per mercato (e al quarto in Europa Germania, Francia e Regno Unito). Segni questi che indicano molto chiaramente dove si dovrebbe (e si dovrà) puntare per il futuro. A livello europeo, la parte del leone continua a farla la Germania per quanto riguarda il giro d’affari, attestato secondo quanto riporta l’Ifoam a 6,6 miliardi di euro, seguita dalla Francia, con 3,8 miliardi di euro. Ma se si guarda al consumatore, chi fa maggiormente uso di prodotti provenienti da agricoltura biologica sono gli svizzeri e i danesi, con una spesa pro capite media di circa 160 euro l’anno. Malgrado i primati europei, sono in realtà i paesi in via di sviluppo a macinare record anno dopo anno: ben l’80% delle aziende bio, su un totale complessivo di 1,8 milioni, sono infatti ubicate in questi paesi, primo fra tutti l’India, seguita da Uganda, Messico e Tanzania. Ed è l’Asia a far segnare gli incrementi più importanti, con una crescita di ben 0,9 milioni di ettari, principalmente in Cina e India (seguite dalla Spagna, primo paese occidentale in questa classifica). Per quanto riguarda la distribuzione dei terreni biologici, che ammontano oggi a 37,5 milioni di ettari, ben un terzo si trova in Oceania (il 33%, per l’esattezza), grazie in particolare ai 12 milioni di ettari coltivati in Australia, che detiene saldamente il primato di paese con l’area più vasta del pianeta coltivata a biologico (seguono Argentina con 3,8 milioni di ettari e gli USA con 1,8);  l’Europa segue con percentuali analoghe (29%), seguita dall’America Latina con il  18%. Complessivamente, il biologico a livello globale muove un mercato pari a circa 55 miliardi di euro, di cui 18 nella sola Europa.

Fonte: AIOL, Bioagricoltura Notizie

Record di visite a Fieragricola 2014

Il successo dell’edizione di Fieragricola 2014, svoltasi nei giorni scorsi a Verona, è tutta nelle parole di Ettore Riello, presidente di Veronafiere: “Questa è stata la migliore Fieragricola degli ultimi 10 anni, con oltre 140mila visitatori e una presenza estera del 14 per cento, con operatori provenienti da 103 Paesi e 900 incontri b2b con buyer stranieri. Sono risultati oltre ogni aspettativa ed è la conferma, come è emerso in questi quattro giorni a Verona, che l’agricoltura ha le potenzialità per risollevare l’economia”. In prospettiva futura, assumono particolare rilevanza due accordi siglati con l’obiettivo di far crescere ancora la manifestazione veronese. In particolare, come ha confermato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, è stata stabilita “una partnership con Uiv per portare Enovitis, evento dedicato al vigneto, all’interno di Fieragricola 2016”. E’ stata inoltre ulteriormente rafforzata la presenza su alcuni mercati importanti come il Nord Africa “grazie a Medinit Agro, salone del made in Italy agricolo, in programma dal 5 al 7 giugno”. L’appuntamento è quindi per il  2016 con la 112a edizione di Veronafiere.

Fonte: Bioagricoltura Notizie

Mais Pioneer 1507, le reazioni dopo il Consiglio Affari generali

Si è concluso a Bruxelles il Consiglio Affari Generali imperniato sull’autorizzazione alla coltivazione del mais Pioneer 1507. 20 paesi si sono dichiarati contro l’autorizzazione, quattro gli  astenuti e tre i favorevoli. A questo punto la palla passa alla Commissione Europea, chiamata ad esprimersi in merito. Contro la proposta di autorizzazione, rispetto alla quale il Commissario Europeo Borg ha espresso la propria posizione favorevole, si è invece apertamente dichiarato il Ministro italiano per gli affari europei Enzo Moavero, motivando la propria posizione in particolare con il fatto che la proposta “viola tre principi fondamentali” dell’Unione Europea, quelli di “precauzione, sussidiarietà e proporzionalità”. Moavero ha anche contestato le modalità con cui la questione è stata discussa, il cosiddetto sistema della comitatologia “assolutamente inammissibile e indigesto” per i cittadini europei. Netta la posizione delle diverse associazioni di categoria: secondo Coldiretti “sarebbe del tutto assurdo e contrario allo spirito comunitario un eventuale via libera della Commissione Europea e del commissario Borg alla coltivazione del mais OGM 1507 di fronte alla contrarietà della maggioranza dei paesi europei e dell’europarlamento, come pure di quasi due cittadini europei su tre”. “Sono rimasti solo cinque su ventisette paesi (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania) – prosegue la nota Coldiretti – a coltivare OGM nell’unione europea (…) “gli organismi geneticamente modificati in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che e’ il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività’ e del Made in Italy”. Per la CIA “ancora una volta ci troviamo davanti all’assoluta mancanza di una linea di condotta coerente tra le istituzioni comunitarie sugli OGM. Ora la decisione passa alla Commissione Europea, che non può ignorare il fatto che 19 stati membri si sono espressi contro l’autorizzazione, compresa l’Italia. Comunque, su una materia così rilevante e che investe tutta la società, dagli agricoltori ai consumatori, non servono imposizioni ma vanno riconosciute e garantite la sovranità e l’autonomia dei singoli stati”. Posizione diversa invece quella del presidente Confragricoltura Guidi, secondo il quale “non tutto il mondo agricolo e’ contrario all’autorizzazione della coltivazione di mais OGM 1507. Non c’e’ mai stato uno studio scientifico  – ha dichiarato Guidi – che abbia dimostrato danni per l’ambiente, l’agricoltura e l’uomo, ma solo dichiarazioni di principio. Serve apertura al dibattito, lasciando alla comunità scientifica le opportune valutazioni di merito. la base scientifica, in questo caso, e’ la base per qualsiasi confronto”. Parere opposto invece quello di Slow Food Italia, attraverso le parole del presidente Roberto Burdese, che pone l’accento sulla complessità dell’iter: “ancora una volta non si e’ raggiunta una posizione chiara a livello europeo, quindi il problema e’ solo rinviato. Se la commissione, che di fatto ha la responsabilità di assumere una decisione finale, ignorerà l’opinione pubblica e il parere del parlamento e della maggioranza del consiglio, sapremo perlomeno di trovarci di fronte a una contraddizione senza precedenti”.

Fonte: Agrapress

Da venerdì 14 l’iscrizione al Sian per gli oli d’oliva

A partire dal 31 gennaio scorso è obbligatoria l’iscrizione al portale Sian per  tutti gli operatori che commercializzano oli d’oliva, di qualsiasi categoria. Da venerdì 14 sarà accessibile on line Il registro provvisorio, documento di riferimento sia per gli operatori già obbligati (sansifici, raffinerie, commercianti di olive e contoterzisti) che per olivicoltori e frantoi aziendali (un tempo esentati) che, in ultimo, per le nuove categorie di olio (sansa, raffinato ed extravergini Dop e Igp). Ci sarà invece tempo fino al 10/03 per registrare le annotazioni sul registro provvisorio, riferite ai mesi di gennaio e febbraio. Per registrare nuove categorie commerciali di olio, gli operatori già iscritti Sian potranno scegliere se utilizzare il sistema in uso ora o il registro provvisorio. In questo modo entra in vigore a tutti gli effetti operativamente il Reg. 299/2013, recepito Decreto del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali 23.12.2013 “Disposizioni nazionali concernenti l’attuazione del regolamento di esecuzione (UE) n. 299/2013 della Commissione del 26 marzo 2013, recante modifica del regolamento (CEE) n. 2568/91, relativo alle caratteristiche degli oli d’oliva e degli oli di sansa d’oliva nonché ai metodi ad essi attinenti”. Tutti gli olivicoltori che commercializzano olio d’oliva e coloro i quali producono più di 200 kg/anno di olio d’oliva, hanno pertanto l’obbligo di iscrizione al portale Sian e di annotare ogni operazione di carico e scarico entro sei giorni. Per gli olivicoltori con produzione inferiore ai 500 kg/anno è prevista una forma semplificata, da riportare entro il 10 del mese successivo. Per procedere è necessario collegarsi a questo link, selezionare “richiesta d’iscrizione al Sian” (voce di menu in alto a sinistra) e quindi compilare la scheda. Entro pochi giorni l’Agea recapiterà alla casella di posta elettronica indicata il PIN con il quale, insieme al CUAA (codice fiscale o partita iva, a seconda che si tratti di persona fisica o di azienda) sarà possibile effettuare le registrazioni richieste. La procedura per poter richiedere il PIN da parte delle ditte, è stata attività a partire dal 31/01/2014, contestualmente all’obbligo di iscrizione al Sian. Ulteriori chiarimenti sulle procedure possono essere ottenuti consultando la circolare Agea del 24/12/2013 a questo indirizzo

Fonte: Agea, Mipaaf

In vigore dall’11/02 il D.M. sulle non conformità del bio

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana Serie Generale n. 33 del 10-2-2014 il DM n. 15962 del 20 dicembre 2013. Il Decreto definisce un elenco di “non conformità” dei prodotti bio e le relative azioni che gli Organismi di Controllo devono attuare nei confronti degli operatori in caso di verificata non conformità, di cui avevamo dato anticipazione. Il decreto è entrato in vigore l’11/02/2014. In sintesi, come già riportato in precedenza nella nostra NL, il DM riporta le definizioni di non conformità previste (inosservanza, irregolarità, infrazione), le modalità di ritorno in conversione, le modalità e termini di gestione della non conformità, òe aree di non conformità e relative misure che l’OdC è tenuto ad adottare, nonché le modalità di comunicazione delle non conformità. Il Decreto specifica inoltre l’obbligo da parte dell’OdC di prevedere la soppressione cautelativa nei casi di non conformità e le misure da adottare in caso di mancato adempimento e reiterazione.

DM N. 15962 del 20/12/2013 – G.U. N. 33 del 10/02/2014

Fonte: Mipaaf