Suolo e Salute

Mese: Luglio 2013

A Roma un Workshop sulla filiera delle piante officinali

E’ in pogramma domani 17 luglio a Roma presso l’Auditorium Biagio D’Alba del Ministero della Salute, in Via G. Ribotta, 5, il Workshop “Piano di settore, Osservatorio Economico e dati statistici della filiera delle piante officinali”.
Il workshop costituisce il momento conclusivo di una serie di studi e ricerche riguardanti la filiera delle piante officinali realizzato con lo scopo di fornire a tutti gli operatori del settore una serie di indirizzi utili per orientare l’attività economica e produttiva del comparto. L’Osservatorio Economico delle Piante officinali è nato proprio con l’obiettivo di costituire un utile punto di riferimento per le realtà che si affacciano a questa produzione e si propone anche per il futuro come un utile strumento per supportare gli operatori nella fase dell’internazionalizzazione.
Gli esiti del progetto hanno portato alla realizzazione di un Piano di Settore che traccia le principali linee di intervento per la valorizzazione e lo sviluppo migliori delle produzioni nazionali.
L’incontro, dopo i saluti delle Istituzioni, si articolerà in due parti, entrambe previste nel corso della mattinata: nel corso della prima parte del Workshop, saranno descritta l’attività dell’osservatorio, le caratteristiche principali delle aziende della filiera, il mercato delle piante officinali e, per voce del Presidente FederBio Carnemolla, la specifica realtà del settore biologico). Nella seconda sessione saranno invece indagate in dettaglio le azioni del piano di settore.
Il programma completo è consultabile a questo link.

La Firab premia la migliore tesi di laurea sull’agricoltura bio e biodinamica

La Firab, Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica, intende premiare anche quest’anno la tesi di laurea migliore dedicata ai temi dell’agricoltura biologica e biodinamica. C’è dunque tempo fino al 28 settembre prossimo per partecipare al bando indetto dalla Fondazione, giunto alla sua settima edizione.
“L’edizione 2013, aperta a candidature per tesi sperimentali discusse nel corso del 2012 – informa la fondazione in un comunicato – vede la collaborazione di banca popolare etica che assume un significato particolarmente importante sia per il per contributo che banca popolare etica svolge nel sostegno strategico dell’agricoltura biologica che per la prosecuzione di un percorso comune avviato fin dalla costituzione di Firab”. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della Fondazione
Fonte: Firab, Agrapress

Agricoltura: cresce il numero di occupati stranieri

Nel corso del 2012 il numero di lavoratori stranieri occupati in agricoltura è cresciuto del 26,2%, in particolare per la maggiore presenza di lavoratori comunitari (+21,1%). A rivelarlo il Terzo Rapporto Annuale “Gli immigrati nel mercato del lavoro in Italia”, presentato lunedì 15 luglio al Cnel (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro).
Il rapporto fornisce un’analisi accurata dell’impatto dell’immigrazione sul mercato del lavoro italiano, come si legge in una nota diffusa dalla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Mministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha curato il rapporto.
La maggior parte dei lavoratori è di origina indiana (28,8%), seguita da quella tunisina (13,4%). Il rapporto può essere consultato integralmente sul sito del cnel http://www.cnel.it/

Slow Food plaude alla decisione del governo

Soddisfazione da parte di Slow Food per la firma del decreto interministeriale, come si legge in una nota a firma del Presidente Roberto Burdese. “Slow Food accoglie con soddisfazione la notizia del decreto firmato oggi dai ministri De Girolamo, Lorenzin e Orlando con il quale si vieta la coltivazione del mais mon810 in Italia”. Si trattadi un atto estremamente importante che va nella direzione di ciò che chiede la larga maggioranza dei cittadini italiani e che noi consideriamo necessario per tutelare l’agroalimentare del nostro paese. La firma dei tre ministri – prosegue il comunicato – oggi colma un vuoto legislativo, venutosi a creare negli ultimi mesi, che ci stava facendo precipitare nel caos”. . Un vuoto aggravato dalla recente sentenza della Corte Europea che ha generato provocatorie quanto pericolose semine. Il decreto non è però uno stop definitivo alla coltivazione di OGM in Italia (…) si tratta solo di un primo passo. Il prossimo sarà la discussione sulle misure di coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche. Noi riteniamo impossibile realizzare la coesistenza sul territorio italiano (e continuiamo a pensare che gli OGM non servano alla nostra agricoltura), tuttavia ci rendiamo conto che l’argomento ora è da affrontare, proprio per tutelare il nostro patrimonio, la solidità di questo settore economico e la nostra futura sovranità alimentare”.
Fonte: Slow Food, Agrapress

Decreto anti OGM, il commento di Orlando (Ambiente)

“Il decreto interministeriale sul divieto di coltivazione del mais geneticamente modificato firmato oggi [il 12 luglio u.s., NdR] insieme ai ministri De Girolamo e Lorenzin è un provvedimento importante perchè offre una prima copertura giuridica a difesa della nostra agrobiodiversità”.
A dichiararlo il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, commentando la firma del decreto che vieta l’utilizzo del mais OGM Mon810.
“La decisione presa oggi in consiglio dei ministri – prosegue il Ministro Orlando – rappresenta però solo la prima parte di un percorso nel quale il sistema Italia nel suo complesso deve offrire una convinta prova di unità e compattezza. Le regioni devono innanzitutto dare il loro immediato contributo per la costruzione di un quadro di misure idonee a garantire la salvaguardia delle nostre coltivazioni tradizionali e biologiche. A livello comunitario, parallelamente, c’è bisogno che il nostro paese si renda protagonista in Europa di una seria discussione sul tema dell’autonomia dei singoli stati sull’ammissibilità’ degli OGM. Tutelare le nostre specificità non è una battaglia di retroguardia, tutt’altro. La biodiversità’ e’ la grande infrastruttura economica del nostro paese ed e’ anche lavorando su questo terreno che l’Italia potrà uscire dalla difficile situazione in cui si trova”.
Fonte: Agrapress

Il commento di FederBio riguardo la firma del decreto anti OGM

“Prendiamo atto con soddisfazione di questa prima e parziale mossa del Governo per vietare le coltivazioni OGM in Italia e dell’annuncio di una strategia più complessiva che, tuttavia, ci piacerebbe fosse anche frutto della concertazione con le rappresentanze dei settori direttamente interessati, come nel caso del biologico. Rimane il fatto che l’efficacia del Decreto è strettamente connessa con l’individuazione di tutti i siti dove sono stati seminati gli OGM e che, secondo i siti del Movimento Libertario e altre associazioni pro OGM, ammontano a migliaia di ettari di superficie.”
Con queste parole si è espressa FederBio in un comunicato riguardo l’iter del decreto anti OGM in discussione in questi giorni.
“ FederBio – prosegue la nota – già da due settimane ha chiesto formalmente al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e alle Regioni di procedere con le indagini e le azioni necessarie a individuare questi siti senza che a oggi sia giunta alcuna risposta in merito. Ci auguriamo quindi che anche di questo si parli del Decreto firmato oggi”.
Fonte: FederBio