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ADELANTE BIO!

ADELANTE BIO!

A Cordova dal 26 al 28 settembre va in scena la 17a European Organic Congress in un momento decisivo per le sorti del Green deal e della strategia Farm to Fork europea. Suolo e Salute è al fianco di Ifoam Organics Europe: D’Elia: «Il biologico può ritrovare tutto l’entusiasmo e le motivazioni delle origini puntando sul ricambio generazionale, sul “giusto prezzo” dei prodotti e sui punti di forza del settore come la certificazione»

Adelante bio! Dal 26 al 28 settembre la città andalusa di Cordova ospiterà l’evento più importante per il settore biologico del Vecchio Continente, ovvero la 17a edizione dell’European Organic Congress (EOC23https://www.europeanorganiccongress.bio/programmeeoc/). Un appuntamento organizzato da IFOAM Organics Europe, l’associazione ombrello per gli alimenti e l’agricoltura biologica in Europa e da Ecovalia, l’associazione professionale spagnola dell’agricoltura biologica.

L’ultimo semestre dell’attuale legislatura Ue

Un evento che assume un forte significato istituzionale, visto che si svolge nel contesto del semestre di presidenza spagnola del Consiglio dell’Unione Europea che conclude di fatto una legislatura europea capace di portare la transizione ecologica e il ruolo del bio al centro dell’agenda politica.

Suolo e Salute, come nella precedente edizione di Bordeaux, è ancora una volta al fianco di IFOAM Organics Europe e sostiene l’iniziativa con la sua silver sponsorship.

Transizione necessaria

«La conferenza – ha detto Jan Plagge, presidente di IFOAM Organics Europe in occasione della sua recente rielezione – arriva in un momento difficile per il bio, perché la riduzione dei pesticidi e della protezione della biodiversità sono diventati temi altamente politicizzati e polarizzanti e molti produttori biologici si trovano ad affrontare una difficile situazione di mercato». «Tuttavia, la transizione del nostro sistema alimentare è più necessaria che mai e l’agricoltura biologica rimane uno strumento politico cruciale per rendere più verde la nostra agricoltura e rivitalizzare le aree rurali in Europa».

«A Cordova – ha continuato il presidente – il movimento biologico si riunisce quindi per testimoniare il proprio sostegno al Green Deal e alla strategia Farm to Fork. Occorre infatti salvaguardare la possibilità di un approccio olistico all’innovazione, per allontanarsi da quel modello di agricoltura intensiva ad alto input che si sta riaffacciando con l’illusione delle Nuove Tecniche Genomiche (NGT)».

L’entusiasmo delle origini

«Sulle rive del Guadalquivir – aggiunge Alessandro D’Elia, direttore generale di Suolo e Salute – il biologico europeo può ritrovare tutto il suo entusiasmo e riaccendere le sue forti motivazioni partendo dalla valorizzazione dei punti di forza come la certificazione, che permettono di differenziarsi e di riemergere dalla palude del greenwashing». «Alcuni dei temi messi al centro della conferenza che si terrà al Palazzo dei Congressi del capoluogo andaluso – continua D’Elia – come distribuzione, promozione, innovazione e soprattutto ricambio generazionale sono decisivi per dare nuovo slancio al settore. Inoltre è fondamentale rivedere completamente la logica del mercato dei prodotti biologici, partendo dalla corretta distribuzione del valore lungo la filiera produttiva: il nuovo paradigma per rilanciare il settore dovrà essere il “giusto prezzo” riconosciuto agli agricoltori biologici e il “giusto prezzo” per i consumatori».

Il programma

Nel corso dell’evento (leggi qui il programma) saranno affrontati gli argomenti più caldi del biologico attraverso il confronto tra istituzioni, produttori e tutti i rappresentati della filiera bio. Verranno tracciate le proiezioni di mercato e le soluzioni per aumentare in maniera armonica la domanda bio in Europa.  Verrà fatto il punto sull’impatto della nuova PAC 2023-2027 e non mancheremo le tavole rotonde sulla regolamentazione del biologico, sull’innovazione e sulla certificazione biologica.

L’identikit di IFOAM Organics Europe

 

IFOAM Organics Europe, con quasi 200 membri in 34 paesi europei, è l’organizzazione europea per gli alimenti e l’agricoltura biologica. Da 20 anni rappresenta il biologico nel processo decisionale europeo e a sostiene le politiche di sviluppo e promozione dei prodotti biologici. Nel 2022 ha compiuto 20 anni, mentre le candeline di IFOAM – Organics International sono già arrivate a 50.

PLAGGE (IFOAM): «IL BIOLOGICO È LA ROTTA DA SEGUIRE PER REALIZZARE IL GREEN DEAL»

PLAGGE (IFOAM): «IL BIOLOGICO È LA ROTTA DA SEGUIRE PER REALIZZARE IL GREEN DEAL»

Tutti i temi toccati a Bordeaux nel corso della 16° European Organic Congress che ha visto la partecipazione di 260 delegati da tutto il mondo.  D’Elia (Suolo e Salute): «Il bio è la soluzione per le sfide decisive che abbiamo davanti»

«Il biologico è la strada principale per riuscire a raggiungere gli obiettivi del Green Deal. Gli Stati Membri devono avere più coraggio nel sostenere il bio». Si è conclusa da qualche giorno, a Bordeaux, la 16a edizione dell’European Organic Congress e ancora non si spegne l’eco del convinto ammonimento di Jan Plagge, presidente di Ifoam Organics Europe.

Sulle sponde della Garonna

L’associazione di riferimento dei movimenti del biologico europeo ha organizzato questo evento in collaborazione con Interbio Nouvelle Aquitaine, l’associazione interprofessionale del biologico di questo distretto francese. L’evento, il primo in presenza dopo due anni di pandemia, si è tenuto nei giorni 16 e 17 giugno sulle sponde della Garonna, nella splendida cornice della Cité du Vin di Bordeaux.

Per Suolo e Salute, sponsor del congresso nonché da anni membro di Ifoam Organic Europe, ha partecipato Alessandro D’Elia, direttore generale dell’organismo di controllo e certificazione che sul ruolo del biologico come leva importante per le sfide future, tema al centro del dibattito del Congresso, commenta: «Il bio è l’unico metodo di produzione che, grazie al suo approccio sistematico, è parte integrante delle soluzioni per affrontare questioni molto complesse, condizionanti il futuro, come: la mitigazione della crisi climatica, il contrasto alla riduzione di biodiversità, la produzione di alimenti sani e di qualità nel rispetto delle risorse ambientali».

 

«Gli Stati Membri non tradiscano il bio»

Il titolo dell’edizione 2022 era «Un futuro più biologico: sulla strada per il raggiungimento del Green Deal dell’Ue», un tema subito ribadito con l’aperto richiamo agli Stati Membri di sostenere il comparto in una fase particolarmente delicata. «L’agricoltura biologica – ha dichiarato con forza Plagge – può dare un grosso contributo al raggiungimento degli obiettivi della nuova Pac perchè è la strada per aumentare la fertilità, la salubrità del suolo e dell’acqua, migliorare il benessere degli animali, diminuire l’impatto degli agrofarmaci e contribuire all’economia delle aree rurali, soprattutto quelle svantaggiate». «Gli Stati membri – ha continuato il presidente di Ifoam Organics Europe – dovrebbero avere più coraggio e rispondere alle osservazioni della Commissione sui piani strategici nazionali per dare, nel rispetto degli impegni, più garanzie di crescita al biologico durante la prossima programmazione della Pac 2023-2027».

Numerosi Stati membri, tra cui Italia, Francia e Spagna, sono stati infatti invitati dalla Commissione a rivedere i propri Piani Strategici Nazionali, soprattutto riguardo alle risorse destinate al biologico, anche in relazione all’obiettivo del 25% di superficie in biologico entro il 2030 previsto dal Green Deal.

«La politica agricola comune – hanno ribadito alcuni relatori – dovrà incentivare con denaro pubblico la produzioni di esternalità positive, con ricadute tangibili sulla società, garantita da questo metodo di produzione».

Sei mesi di nuovo regolamento

Dopo la sessione plenaria, incentrata sul contributo della Pac e sul Piano d’azione sul biologico, il programma dell’evento francese ha previsto un approfondito workshop sulla rete pilota delle aziende biologiche favorevoli al clima. A cui è seguita l’analisi dei primi 6 mesi del Reg. UE 2018/848 sul biologico, la cui applicazione è in vigore dal 1° gennaio 2022. La Commissione europea ha annunciato che sono in cantiere approfondimenti normativi per la precisa definizione del sale e degli insetti biologici, in linea con il recente aggiornamento sui “novel food”.

Mercato, filiere, digitalizzazione

In seguito l’evento è stato articolato in tre sessioni parallele su: mercato biologico, filiere e digitalizzazione. Le filiere del biologico si sono infatti caratterizzate negli ultimi 30 anni per le peculiarità ineguagliabili di resilienza, una dote da preservare anche alla luce delle recenti crisi. L’agricoltura 4.0 impone però la necessità di un rinnovamento anche nel biologico, che deve diventare protagonista nella ricerca di nuove soluzioni che riflettano le esigenze delle pratiche agroecologiche alla luce della digitalizzazione dell’agricoltura. Il tema più assillante (anche alla luce del clima torrido che ha accolto le delegazioni di visitatori a Bordeaux) è quello della lotta ai cambiamenti climatici. Una sfida in cui il biologico avrebbe molte carte da giocare. La carbon farming però segna decisamente il passo nel Vecchio Continente, visto che siamo ancora in attesa della precisa definizione delle pratiche da premiare per garantire un contributo alla mitigazione del clima, all’adattamento e alla protezione della biodiversità.

Dall’analisi della situazione di mercato è emerso l’andamento altalenante degli ultimi due anni. Al di là di ogni più rosea aspettativa, la pandemia di Covid-19 ha portato infatti nel 2020 a vendite mai viste prima di prodotti biologici (ne abbiamo già parlato qui: https://www.suoloesalute.it/record-di-crescita-mondiale/). Una crescita internazionale che è continuata anche nel 2021, ma a ritmi meno impressionanti. Il mercato globale del biologico è comunque in costante crescita. Nella sessione di mercato ha trovato spazio anche un’approfondita analisi dell’impatto dell’etichettatura Nutriscore prevista dalla strategia Farm to fork, di cui parliamo nel prossimo articolo.

Solidarietà verso il popolo ucraino

A Bordeaux, tra i relatori del Congresso, si è registrata la presenza di personalità di alto livello istituzionale, ricercatori, esperti, agricoltori e imprenditori provenienti, oltre che da Bruxelles, da diversi Paesi per condividere le loro esperienze ed approfondimenti sui nuovi temi al momento in discussione. Sono stati infatti circa i 260 partecipanti provenienti da tutto il mondo (con l’arrivo per la prima volta di delegazioni da Giappone, Stati Uniti e Sri Lanka). Uno spazio particolare è stato però riservato alla delegazione ucraina.

L’apertura dell’evento di Ifoam è stata infatti dedicata a questo Paese devastato dalla guerra, con una commovente conferenza stampa dove sono state rappresentate le difficoltà della filiera produttiva e delle aziende biologiche. I partecipanti hanno espresso grande solidarietà e sostegno al popolo ucraino, con ripetuti applausi e una lunga standing ovation.

Per info: www.europeanorganiccongress.bio oppure seguire @OrganicsEurope su Twitter, LinkedIn, Instagram e Facebook. IFOAM Organics Europe pubblicherà aggiornamenti sul Congresso con #EUOrganic2030 e #EOC2022.