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IL PAESAGGIO DI BALI RINASCE GRAZIE ALL’AGRICOLTURA BIOLOGICA

IL PAESAGGIO DI BALI RINASCE GRAZIE ALL’AGRICOLTURA BIOLOGICA

In trent’anni il Progetto di piccoli prestiti e sovvenzioni delle Nazioni Unite in favore dei piccoli agricoltori ha portato allo sviluppo di un’economia resiliente, in grado mitigare l’effetto del climate change, con un forte radicamento nelle comunità locali. L’esempio dei centri di istruzione agraria e delle reti di piccolo agricoltori biologici sviluppata a Bali e a Nusa Penida in Indonesia

L’isola di Bali è una delle mete più ambite dal turismo internazionale. Anzi è proprio in questa piccolo isola indonesiana che è nato a fine ‘800 il primo esempio di turismo di massa.

Un fenomeno che ha portato benessere ad una fascia ristretta della popolazione ma che ha alterato profondamente la sua economia basata sull’agricoltura e sulla pesca e su un equilibrio millenario tra uomo e ambiente ora decisamente spezzato. L’isola presenta infatti molte zone in cui le barriere coralline sono state distrutte e I terrazzamenti a risaie abbandonati, lasciando spazio al rischio di erosione e spopolamento delle aree interne. Un fenomeno che si sta ripetendo nelle isole vicine come Lombok, nuove mete del turismo.

Stop al degrade ambientale

Un degrado a cui si vuole mettere la parola fine attraverso progetti come quello di piccoli prestiti e sovvenzioni agli agricoltori (Sgp) attuato da Gef (Global Environment Facility) e sostenuto dalle Nazioni Unite.

Carlos Manuel Rodriguez, amministratore delegato e presidente del Gef, ha verificato personalmente in una recente visita lo stato di avanzamento di questi progetti. Nell’isola di Nusa Penida, a metà strada tra Bali e Lombok, Rodriguez ha potuto apprezzare come le iniziative di cooperazione abbiano potuto dare vita a iniziative come quelle del Centro di istruzione di Rumah Belajar Batu Keker e la fattoria biologica SukaDanta Organic Farm.

Qui le comunità locali stanno lavorando con Gef per ripristinare i paesaggi, creare orti biologici e promuovere il compostaggio e la gestione dei rifiuti attraverso il riciclaggio e lo sviluppo di impianti di biogas. Il Centro d’istruzione è alimentato dall’energia solare ed è uno spazio per aumentare la consapevolezza sulle questioni ambientali, sviluppare capacità locali nelle pratiche agro-ecologiche e sostenere la conoscenza e la cultura tradizionali.

L’esempio della SukaDanta Organic Farm

SukaDanta Organic Farm è una piccola azienda con una superficie di poco inferiore a un ettaro ed è un esempio delle piccole realtà rurali interamente biologiche sostenute dal fondo multilaterale gestito da Gef.

«Un esempio – ha commentato Rodriguez – di un cambio radicale nella geastione delle risorse in chiave anti climate change che può essere replicato in tutte le isole dell’arcipelago indonesiano e oltre rafforzando il radicamento delle comunità rurali locali».

Catharina Dwihastarini, coordinatrice nazionale del fondo per le piccolo realtà in Indonesia, ha aggiunto che queste attività a sostegno della produzione sostenibile e del miglioramento dei mezzi di sussistenza non potrebbero essere raggiunte senza la collaborazione delle autorità e dei partner a livello locale.

502 progetti attivati in Indonesia

Il fondo per le piccole realtà aziendali Sgp è atttivo in Indonesia dal 1992, fornendo supporto finanziario e tecnico alla società civile e alle iniziative guidate dalla comunità che affrontano le questioni ambientali globali migliorando al contempo i mezzi di sussistenza locali in Indonesia. Negli ultimi tre decenni, SGP Indonesia ha sostenuto 502 progetti e ha collaborato con 200 organizzazioni della società civile e gruppi di comunità locali. La sesta fase operativa del PSC in Indonesia (2017-2022) ha applicato l’approccio paesaggistico basato sulla comunità per migliorare e mantenere la resilienza socio-ecologica dei paesaggi e dei paesaggi marini prioritari in Indonesia.

Azione locale = impatto globale

Questo lavoro si basa sulle strategie approntate da GEF e sull’offerta di servizi di azione locale delle Nazioni Unite che supportano gli attori locali su tre percorsi basati su: responsabilizzazione, resilienza e investimento. Ad oggi, in questa fase sono stati completati 95 progetti pari a 130.698 ettari in produzione sostenibile e 71.827 ettari di paesaggi marini costieri gestiti come aree di conservazione secondo la logica azione locale = impatto globale.

Quest’anno ricorre il 30° anniversario di SGP, un programma aziendale del Global Environment Facility, implementato dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo dal 1992, alla vigilia del vertice per la Terra di Rio de Janeiro. Attualmente attivo in 128 paesi, SGP ha sostenuto oltre 26.000 progetti guidati dalla società civile locale e da organizzazioni comunitarie , comprese le donne, i popoli indigeni, i giovani e le persone con disabilità, per progettare e condurre azioni che affrontino le questioni ambientali globali.