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COME È CAMBIATO IL SETTORE DEL BIOLOGICO NEGLI ANNI E COME EVOLVERÀ: LE RISPOSTE DAI PROTAGONISTI

COME È CAMBIATO IL SETTORE DEL BIOLOGICO NEGLI ANNI E COME EVOLVERÀ: LE RISPOSTE DAI PROTAGONISTI

Intervista ai leader del biologico in occasione dello scorso Macfrut 2025

Il settore del biologico ha conosciuto una straordinaria evoluzione negli ultimi anni, con un forte aumento delle superfici coltivate, della domanda di consumatori e delle politiche pubbliche a sostegno dell’agricoltura sostenibile. A Macfrut 2025, la principale fiera internazionale per il settore ortofrutticolo, Greenplanet ha intervistato esperti e protagonisti del mercato biologico, raccogliendo visioni e aspettative sul futuro dell’agricoltura biologica.

L’interesse crescente per i prodotti biologici è un chiaro segno che i consumatori sono sempre più orientati verso scelte alimentari sostenibili e salutari. Tuttavia, le sfide rimangono, tra cui la necessità di innovazione, la certificazione biologica e la gestione della domanda sempre crescente.

 

Il settore biologico in Italia: crescita e innovazione

Secondo gli esperti intervistati, il mercato biologico italiano ha registrato una crescita costante negli ultimi anni, con più di 2 milioni di ettari coltivati biologicamente nel 2023, confermando l’Italia come uno dei leader in Europa in termini di superficie agricola bio. Questo sviluppo è accompagnato da un aumento continuo della domanda da parte dei consumatori, particolarmente nel segmento delle produzioni ortofrutticole e delle proteine vegetali.

La trasformazione del mercato del biologico non riguarda solo l’offerta di prodotti, ma anche l’evoluzione dei modelli produttivi e delle pratiche agricole. I protagonisti del settore sono impegnati a sviluppare metodi sempre più innovativi e sostenibili, con tecnologie avanzate per il monitoraggio e la gestione delle coltivazioni, e pratiche agroecologiche per migliorare la qualità del suolo e ridurre l’impatto ambientale.

 

Le sfide future per il biologico

Nonostante il forte interesse per i prodotti biologici, le sfide non mancano. I costi di produzione rimangono elevati, e la concorrenza da parte dei prodotti convenzionali è ancora forte. Per rispondere a queste difficoltà, i protagonisti del settore puntano su innovazioni tecnologiche, come l’utilizzo di tecniche di precisione e biotecnologie sostenibili.

Un altro tema centrale emerso durante le discussioni a Macfrut è la crescente necessità di certificazioni e controlli. I consumatori, infatti, sono sempre più attenti alla qualità e alla trasparenza dei prodotti che acquistano, e le garanzie offerte dalla certificazione biologica sono diventate un elemento chiave per fidelizzare il pubblico e mantenere alto il livello di fiducia nel biologico.

 

Cosa ci aspetta nei prossimi anni?

Il futuro del biologico appare promettente. Gli interventi governativi a favore della sostenibilità e le politiche europee a supporto dell’agricoltura biologica sono destinati a rafforzare ulteriormente la crescita del settore. Le attese per il mercato globale sono altrettanto elevate, con una sempre maggiore espansione delle esportazioni, soprattutto verso i mercati emergenti.

I leader del settore concordano su un punto: il futuro del biologico si basa sull’innovazione, l’educazione dei consumatori e l’impegno collettivo per un’agricoltura più sostenibile. La domanda di cibi più salutari e prodotti più sostenibili continuerà ad aumentare, spingendo l’industria a evolversi costantemente per rispondere alle nuove sfide.

 

https://greenplanet.net/come-e-cambiato-il-settore-del-bio-negli-anni-e-come-evolvera-lo-abbiamo-chiesto-ai-protagonisti-hanno-detto-speciale-macfrut/

SEMPLIFICATA LA PAC PER SEMPLIFICARE LA VITA AGLI AGRICOLTORI

SEMPLIFICATA LA PAC PER SEMPLIFICARE LA VITA AGLI AGRICOLTORI

La Commissione europea ha presentato un nuovo pacchetto di semplificazioni per la Politica Agricola Comune (PAC 2024) con l’obiettivo di ridurre gli oneri amministrativi e semplificare l’accesso agli incentivi

Il pacchetto per la semplificazione della PAC (Politica Agricola Comune) presentato dalla Commissione Europea ha un obiettivo chiaro: rafforzare la competitività e la resilienza degli agricoltori. Tra gli strumenti, alleggerire una normativa esageratamente complessa, ridurre gli oneri burocratici e dare maggiore impulso alla digitalizzazione.

Come è noto gli agricoltori devono combattere con pesanti obblighi amministrativi che vanno ad aggiungersi al loro lavoro quotidiano. Gestire questo carico burocratico è dispendioso anche per le amministrazioni nazionali.

Le aziende agricole biologiche certificate saranno automaticamente considerate conformi ad alcuni dei requisiti ambientali dell’UE per i finanziamenti

Gli agricoltori potranno beneficiare di incentivi per la protezione di torbiere e zone umide. I controlli saranno semplificati utilizzando dati satellitari e la tecnologia, inoltre è prevista la razionalizzazione dei sistemi informativi e delle attività digitali: le amministrazioni nazionali saranno incoraggiate dalla Commissione Europea a sviluppare sistemi digitali interoperabili, in modo che gli agricoltori debbano inviare i loro dati una sola volta, attraverso un unico sistema, risparmiando tempo e riducendo i costi.

 

Per i piccoli agricoltori il limite annuo del pagamento forfettario aumenterà da 1.250 a 2.500 euro. Inoltre saranno esentati da alcune norme ambientali e potranno beneficiare di pagamenti che premiano l’agricoltura ecocompatibile. I piccoli agricoltori possono anche usufruire di una nuova opzione di finanziamento semplice che offre fino a 50.000 euro come somma forfettaria per aiutare a far crescere le loro aziende agricole.

Christophe Hansen, commissario per l’Agricoltura e l’Alimentazione, ha chiarito le ragioni della semplificazione della PAC: «Stiamo ripristinando il pragmatismo nella politica agricola comune. Le nostre proposte odierne trovano un equilibrio tra la necessità di disporre di una politica adeguata alle realtà sul campo, salvaguardando nel contempo una certa stabilità per tutte le parti interessate del settore agricolo. La Commissione è dalla parte degli agricoltori e stiamo facendo del nostro meglio per ridurre la burocrazia in modo che possano concentrarsi su ciò che sanno fare meglio: produrre cibo per tutti noi, proteggendo al contempo le nostre risorse naturali. Sono fiducioso che queste misure produrranno risultati concreti e invito i colegislatori ad adottare questa proposta entro la fine dell’anno affinché i cambiamenti possano siano operativi nel 2026».

Gli ambientalisti temono che la semplificazione della PAC finisca per abbassare gli obiettivi ambientali e sociali che finora avevano dato l’impronta alla politica agricola comunitaria. In realtà, le misure green rimangono: circa 98 miliardi di euro – ovvero il 32% del budget totale – continuano ad essere destinati alle azioni per il rispetto dell’ambiente, per la limitazione dell’impatto climatico e per il benessere animale. L’architettura verde, compresi gli eco-schemi e lo sviluppo rurale, resta invariata. Le modifiche, precisa la Commissione, «sono limitate alle disposizioni per cui vi è una comprovata necessità di aggiustamento».

La proposta di semplificazione dovrà ora essere valutata anche dal Parlamento Europeo. Per la Commissione, il pacchetto delle semplificazioni rispecchia la Vision for Agriculture and Food, presentata dal nuovo Esecutivo di Bruxelles lo scorso febbraio.

 

Per approfondimenti:

https://www.rinnovabili.it/agrifood/agricoltura/semplificazione-della-pac/

IL POTENZIALE DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA: PIÙ BIODIVERSITÀ, SUOLI FERTILI E MINORE IMPATTO AMBIENTALE

IL POTENZIALE DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA: PIÙ BIODIVERSITÀ, SUOLI FERTILI E MINORE IMPATTO AMBIENTALE

Una meta-analisi su oltre 500 studi scientifici conferma i benefici ambientali del biologico rispetto all’agricoltura convenzionale. Risultati variabili su resa e benessere animale

Una meta-analisi condotta da un consorzio di istituti di ricerca tedeschi e coordinata dal FiBL ha esaminato 528 pubblicazioni scientifiche per valutare l’impatto dell’agricoltura biologica rispetto a quella convenzionale.

I risultati, pubblicati sulla rivista Organic Agriculture, evidenziano come il biologico garantisca migliori prestazioni in termini di protezione delle acque, fertilità del suolo, biodiversità e uso efficiente delle risorse.

In media, le pratiche biologiche riducono del 28% le emissioni di azoto, aumentano la presenza e la biomassa dei lombrichi (rispettivamente +78% e +94%) e favoriscono una maggiore varietà di specie floricole (+95%), avifauna dei campi (+35%) e insetti impollinatori (+23%). Inoltre, il contenuto di humus (+26%) e la stabilità degli aggregati (+15%) indicano una maggiore resistenza all’erosione e alle piogge intense.

Sul fronte climatico, i benefici sono legati alla maggiore capacità di stoccaggio del carbonio, ma la minore produttività delle coltivazioni biologiche rende i vantaggi meno evidenti. Per il benessere animale i risultati sono eterogenei: infatti sembra che la gestione aziendale incida più del metodo produttivo.

Lo studio conferma il ruolo chiave dell’agricoltura biologica per uno sviluppo agricolo più sostenibile, pur sottolineando la necessità di ulteriori approfondimenti su efficienza produttiva e sugli aspetti zootecnici.

 

Per approfondimenti:

https://www.bioecoactual.com/en/2025/04/09/what-organic-farming-achieves-for-environment-and-society/

https://www.fibl.org/en/

MICROCAPSULE BIOATTIVE E “AUTOSTRADE FUNGINE”: NUOVE STRATEGIE PER CONTRASTARE I PATOGENI DEL SUOLO

MICROCAPSULE BIOATTIVE E “AUTOSTRADE FUNGINE”: NUOVE STRATEGIE PER CONTRASTARE I PATOGENI DEL SUOLO

Il progetto svizzero ENHANCE studia microcapsule contenenti microrganismi benefici in grado di muoversi lungo le ife fungine per combattere malattie, riducendo così l’uso di fungicidi di sintesi in orticoltura

I fungicidi di sintesi sono ampiamente utilizzati in agricoltura convenzionale per il controllo dei funghi patogeni, ma presentano limiti importanti, tra cui l’insorgenza di resistenze, effetti collaterali sull’ambiente e rischi per la salute umana. Inoltre, cresce la domanda di alimenti ottenuti senza l’utilizzo di sostanze di sintesi. Per questo, ricercatori dell’Università di Neuchâtel, di HE-Arc Ingénierie e del FiBL stanno sviluppando un’alternativa sostenibile nell’ambito del progetto ENHANCE, finanziato dal Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica (SNSF) con 1,9 milioni di franchi e attivo dal gennaio 2025 per quattro anni.

L’obiettivo iniziale è il controllo di Rhizoctonia solani, un fungo che causa il marciume basale in colture orticole come lattuga e indivia, con potenziali perdite fino al 100%. Sono previsti studi anche su altri patogeni.

Il cuore della strategia è l’impiego di microcapsule contenenti una combinazione di batteri “utili” e funghi “trasportatori”. Alcuni batteri, infatti, possono utilizzare lef ife fungine come vere e proprie “autostrade biologiche” per muoversi nel suolo e raggiungere le radici delle piante, dove esercitano un’azione protettiva.

Le microcapsule sviluppate nel progetto servono da veicolo e da protezione: una volta nel terreno, il fungo rompe la capsula, si sviluppa e crea una rete di ife attraverso cui i batteri possono raggiungere il sito d’infezione, colonizzarlo e contrastare il patogeno.

L’efficacia e la sostenibilità ambientale delle nuove formulazioni saranno valutate sia in vaso sia in campo.

Questo approccio innovativo rappresenta un passo promettente verso il controllo biologico mirato delle malattie fungine del suolo, offrendo una possibile alternativa ai fungicidi tradizionali in orticoltura e rispondendo alla crescente richiesta di metodi di produzione agricola più sostenibili.

 

Per approfondimenti:

https://www.bioecoactual.com/en/2025/01/15/an-ecological-solution-against-pathogenic-fungi/

https://www.fibl.org/en/

RICERCA SCIENTIFICA E INNOVAZIONE, PER UN AGROALIMENTARE SOSTENIBILE

RICERCA SCIENTIFICA E INNOVAZIONE, PER UN AGROALIMENTARE SOSTENIBILE

Il report Agrofarma rileva un continuo progresso verso l’agricoltura biologica

Il report dell’Osservatorio Agrofarma mette in luce il continuo progresso dell’industria italiana degli agrofarmaci, con particolare attenzione all’incremento delle superfici agricole destinate all’agricoltura biologica. La ricerca e sviluppo (R&D) si stanno evolvendo grazie a numerose collaborazioni con enti pubblici e privati e a tecnologie innovative, come l’Intelligenza Artificiale, che stanno rivoluzionando il settore, in particolare nell’agricoltura 4.0. Nonostante una leggera contrazione del mercato nel 2024, le soluzioni di agricoltura digitale continuano a riscontrare successo.

Nel settore biologico, le superfici coltivate sono aumentate, raggiungendo 2,5 milioni di ettari nel 2023, pari al 20,4% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) nazionale, ben al di sopra della media europea. La Commissione Europea ha ribadito l’importanza dell’agricoltura digitale, delle tecniche di biocontrollo e delle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), in linea con le priorità del settore.

Il report sottolinea l’importanza delle collaborazioni tra aziende, università e centri di ricerca, con quasi 1.900 partnership attivate negli ultimi 5 anni, e come l’industria stia giocando un ruolo centrale nell’innovazione e nella sostenibilità del settore agricolo. L’uso di tecnologie moderne e un contesto normativo favorevole sono essenziali per mantenere la competitività dell’industria agroalimentare italiana a livello globale.

 

Osservatorio Agrofarma: Ricerca scientifica e innovazione sono la chiave per la promozione di un sistema agroalimentare sempre più sostenibile e competitivo

PROMUOVERE L’AGRICOLTURA BIOLOGICA IN MONTAGNA

PROMUOVERE L’AGRICOLTURA BIOLOGICA IN MONTAGNA

A Sondrio inaugurato il Centro Biologico della Montagna Alpina

A Chiuro (Sondrio) è stato inaugurato il Centro Biologico della Montagna Alpina, un’importante iniziativa per lo sviluppo dell’agricoltura biologica in montagna, realizzata nell’ambito del progetto Biologicamente Valtellina e finanziata dal Ministero dell’Agricoltura. Il centro, di proprietà del Comune, sarà gestito in convenzione dal Distretto Biologico della Valtellina, primo in Italia a ottenere il riconoscimento ufficiale e l’iscrizione nel Registro Nazionale dei Distretti Biologici.

Oltre a rappresentare un polo per la formazione e la consulenza agli agricoltori, il centro punta a incrementare del 10% la superficie agricola ecologica nei prossimi cinque anni.

L’iniziativa è stata fortemente sostenuta dalla Regione Lombardia, che ha accompagnato il percorso di riconoscimento del Distretto e ha stanziato risorse per la sua crescita.

 

https://www.ilgiorno.it/sondrio/economia/biologico-valtellina-f4inv7ol