Presentata ricerca Censis su agricoltura italiana

E’ stata presentata la settimana scorsa a Roma la ricerca del censis “Un futuro per l’Italia: perché ripartire dall’agricoltura”, realizzata per conto della Confederazione Italiana Agricoltori. Alla presentazione sono intervenuti il Presidente Cia Dino Scanavino, il Direttore del Censis Giuseppe Roma e il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina. E proprio Martina ha commentato la ricerca dichiarando che “i risultati del rapporto ci danno un’ulteriore conferma del ruolo strategico del mondo agricolo e agroalimentare. Se per anni il settore è stato visto come marginale rispetto ad altri, oggi questo pregiudizio è finalmente tramontato, come dimostra il fatto che la stragrande maggioranza degli italiani lo considera un asset decisivo per il rilancio di tutto il Paese, in grado non solo di resistere alla crisi ma anche di creare opportunità lavorative soprattutto per i giovani”.
“Ecco perché dobbiamo puntare sempre di più sul nostro agroalimentare che vanta già numeri di tutto rispetto, visto che nel suo complesso vale circa il 17% del Pil nazionale, e che può offrire ancora molto se riusciamo a sviluppare ulteriormente il grande potenziale che ha. Stiamo costruendo – ha proseguito Martina – un progetto complessivo per creare un percorso nuovo per il settore da qui ai prossimi anni. In questa prospettiva rientra anche il decreto ‘Campolibero’, che presenteremo a breve in Consiglio dei Ministri, dove abbiamo previsto misure attese dal settore, mirate a dare maggiore competitività alle nostre aziende, semplificare il carico burocratico che pesa sugli imprenditori, sostenere i giovani che fanno il loro ingresso nel settore, favorendo così anche il ricambio generazionale che è prioritario”.
“Le sfide che ci troviamo ad affrontare, dall’attuazione a livello nazionale della nuova Politica agricola comune al semestre Ue di Presidenza italiana ed Expo 2015, sono delle grandi opportunità per portare avanti le nostre battaglie, come quella relativa all’etichettatura, valorizzando e promuovendo ancora di più il nostro patrimonio agroalimentare. Se ci giochiamo bene le nostre carte, mantenendo i piedi per terra ma con la testa nel mondo possiamo crescere ancora, anche in termini di export”.
Fonte: AIOL

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