Parlamento Ue: non si concedano brevetti su prodotti ottenuti da incroci naturali

Il Parlamento europeo ha invitato la Commissione europea a fare tutto il possibile per convincere l’Ufficio europeo dei brevetti (UEB) a non concedere brevetti su prodotti ottenuti da processi essenzialmente naturali: frutta e verdura, piante e sementi, ottenuti da processi di coltura convenzionali, come l’incrocio, non devono diventare brevettabili.

La questione era già stata affrontata nel marzo 2015, quando la commissione europea allargò il ricorso dell’Ufficio europeo dei brevetti (UEB) e decise che, nei casi riguardanti i pomodori e i broccoli, i prodotti ottenuti da processi naturali, come l’incrocio, potessero ottenere la tutela brevettuale. Nel dicembre 2015, il Parlamento europeo rispose con una risoluzione non vincolante, in cui si chiedeva di spiegare le norme UE e si rinnovava l’obiezione alla brevettabilità di tali prodotti.

In seguito, nel novembre 2016, l’UEB modificò la propria politica non concedendo tali brevetti. Decisione che fu respinta nel dicembre 2018 dalla commissione tecnica di ricorso dell’UEB.

La risoluzione approvata ora precede la scadenza del 1° ottobre, relativa alla presentazione di dichiarazioni sulla brevettabilità delle piante ottenute naturalmente all’organo di appello finale dell’Ufficio europeo dei brevetti.

Non solo, gli eurodeputati hanno richiesto all’UEB di non concedere le royalty per le nuove varietà ottenute con metodi naturali, ma hanno poi esortato l’UE a ripristinare la chiarezza giuridica in materia, chiedendo un accesso libero al materiale di riproduzione e alle informazioni: “Un accesso libero alle informazioni e al materiale vegetale presente in natura è essenziale per stimolare l’innovazione e la competitività nei settori dell’allevamento e dell’agricoltura, per sviluppare nuove varietà, migliorare la sicurezza alimentare e affrontare il cambiamento climatico”.

Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/parlamento-ue-no-brevetti-semi-e-animali-incroci-naturali-ACPALSl

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