Suolo e Salute

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In vigore dal 1° gennaio 2014 il Regolamento 392/2013

E’ entrato in vigore dal 1° gennaio di quest’anno il Regolamento di esecuzione (UE) n. 392/2013 della Commissione, del 29 aprile 2013, che modifica il regolamento (CE) n. 889/2008 in merito al sistema di controllo per la produzione biologica. Il Regolamento era stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. L 118 del 30 aprile 2013 (si veda a questo proposito la notizia pubblicata all’epoca sul sito di Suolo e Salute all’indirizzo http://www.suoloesalute.it/?p=1994 e ripresa nella NL del 9 maggio 2013). Il Regolamento 889 prevede che gli operatori che producono, preparano, immagazzinano, immettono sul mercato, importano o esportano prodotti ottenuti in base alle norme di produzione del regolamento stesso, sono tenuti a sottoporre la loro impresa ad un sistema di controllo. A partire da tale sistema, il regolamento 392 introduce una serie di modifiche e migliorie volte a migliorare l’efficacia del sistema di controllo stesso. In particolare alcune novità riguardano lo scambio di informazioni tra i diversi soggetti coinvolti nel sistema di controllo (autorità di controllo, organismi di controllo e autorità competenti) e quello tra Stati Membri e Commissione. Viene inoltre ribadita la necessità di adottare prescrizioni minime uniformi, con l’obiettivo di consentire interventi più rapidi nel caso si riscontrino irregolarità o infrazioni.
Il Regolamento inoltre, pur lasciando agli Stati Membri possibilità di attuare ulteriori misure aggiuntive, interviene riguardo la pubblicazione delle informazioni e sottolinea la necessità che si giunga ad un maggiore dettaglio riguardo le norme sui controlli in materia di produzione biologica, in particolare per rafforzare la vigilanza delle autorità competenti sugli organismi di controllo cui sono stati delegati compiti di controllo.
Il testo del Regolamento (UE) n. 392/2013 in Italiano è disponibile a questo link
http://www.sinab.it/share/img_lib_files/2204_reg_392_2013_controlli_ita.pdf
Fonte: Sinab

Un progetto europeo di promozione del bio

E.A.R.T.H. Academy (European Academy for Rural Territories Hospitality ) ed il Comune di Sant’Angelo Le Fratte (PZ) sono impegnati ad Adana(Turchia) nell’ambito del progetto europeo WOFAonOPT, “The Wiev of Different Angle on Organic Production Training”. Il progetto, nato nell’ambito del programma Leonardo da Vinci, Partenariati Multilaterali, come ha spiegato il presidente dell’Earth Academy Fausto Faggioli “si pone l’obiettivo di favorire lo scambio di buone pratiche relative alla produzione biologica e alla promozione dei territori rurali d’Europa.” . Al meeting di Adana sono presenti sei diversi partner europei: oltre al dipartimento dell’Agricoltura della Provincia di Adana, coordinatore del progetto, ETO, associazione per la promozione dell’Agricoltura Ecologica, di Adana; ECOLOGICA, network di associazioni per la promozione dei territori rurali con sede a Budapest, Ungheria; il dipartimento di Agricoltura dell’Università di Nitra, Slovacchia; KGZS, società di consulenza nel settore del biologico di Lubiana, Slovenia ed E.A.R.T.H. Academy in qualità di unico partner italiano. L’incontro costituisce l’occasione per il lancio ufficiale del progetto, la costituzione del gruppo di lavoro e la definizione di obiettivi e programmi. “Il progetto – ha dichiarato Michele Laurino, sindaco del Comune di Sant’Angelo Le Fratte– ci permetterà di consolidare la nostra rete di collegamento con analoghe realtà europee.” Il progetto in questione si inserisce all’interno di un più ampio progetto di rilancio del territorio e la fruizione turistica rurale, supportato dall’ente potentino Sistema Turismo. Secondo il presidente di Sistema Turismo e direttore di Earth Academy Luciano Marino “ilcoinvolgimento del Comune di Sant’Angelo Le Fratte e la condivisione durante l’incontro della sua esperienza nel settore, risponde all’impegno di E.A.R.T.H. Academy di favorire il confronto tra diverse realtà rurali europee, promuoverne lo sviluppo economico e sociale, favorendo la crescita e la valorizzazione dei cittadini, degli operatori economici, delle organizzazioni e degli enti pubblici degli stessi territori.”

Fonte: informazione.it

Etichettatura anti frode, approvata mozione

Attesa da anni, sembra finalmente in dirittura d’arrivo il “salva Made in Italy a tavola”, la tanto agognata disposizione sulla tracciabilità degli alimenti fondamentale per prevenire le frodi, a lungo invocata dall’intero settore agroalimentare italiano. Grazie alla mozione approvata dall’aula di Montecitorio infatti il Governo si è impegnato ad approvare i decreti attuativi della Legge sull’etichettatura del febbraio 2011, e a premere su Bruxelles per una legislazione in grado di tutelare pienamente l’origine dei prodotti agroalimentari. Molti i commenti dalle associazioni di categoria. Secondo il presidente Coldiretti Moncalvo questa è l’occasione per “dare una svolta epocale alla legislatura con l’emanazione dei decreti sull’obbligo di indicare l’origine degli alimenti”. Moncalvo ha ricordato che “solo nell’ultimo anno sono scomparse 32.500 stalle ed aziende agricole e persi 36mila occupati anche a causa della concorrenza sleale dei prodotti di minor qualità importati dall’estero che vengono spacciati come Made in Italy”. “In un momento difficile per l’economia – ha proseguito – dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza e dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti. Positivi anche i commenti di Agroinsieme, secondo cui “la difesa della produzione europea passa anche per una migliore informazione al consumatore. E’ importante che in presenza di scandali o frodi alimentari il consumatore sia informato sulla reale origine dei prodotti, così da circoscrivere più facilmente le zone di produzione e tutelare quelle non coinvolte”. Agrinsieme auspica inoltre che il Governo intervenga  affinché l’atto delegato sull’origine delle carni suine e avicole del dicembre scorso sia modificato dal Parlamento Europeo, in quanto “il testo approvato aumenta la confusione nel consumatore sulla reale provenienza delle carni”.

Per il presidente Copagri  Verrascina “l’approvazione della mozione sull’etichettatura dei prodotti alimentari è certamente un atto positivo e lo è ancor di più in considerazione dell’attenzione unanime ricevuta da tutti gli schieramenti parlamentari, ma la sfida da vincere è a livello europeo. Ora auspichiamo tempi certi e celeri per quelle che sono le competenze del Governo. Così facendo l’Italia si pone ancora una volta all’avanguardia nella lotta alle contraffazioni ed alle imitazioni ed a garanzia della salubrità e della qualità delle produzioni agroalimentari”. “L’agroalimentare italiano – ricorda Verrascina –  ha un valore che supera i 265 miliardi e rappresenta il 17% del PIL , tanto basta per intraprendere tutte le iniziative necessarie a salvaguardarlo dall’italian sounding, ma anche da strategie commerciali che non possono essere definite corrette, come l’etichettatura “a semaforo” britannica, ed a sostenerlo in uno sviluppo che può portare nuova ricchezza e crescita per il Paese. Bene, dunque, la Camera, ma ora è necessario che il Governo sposti l’obiettivo sull’Europa e che la provenienza in etichetta divenga obbligatoria per l’intera produzione agroalimentare”. Dello stesso parere il presidente Commagri Luca Sani, secondo il quale “l’obiettivo è impegnare il Governo ad accelerare l’adozione dei decreti attuativi della legge sull’etichettatura approvata nel febbraio 2011, e a premere sull’Unione europea perché sia resa obbligatorio e più stringente l’obbligo di indicazione del paese d’origine o del luogo di provenienza, sulla falsariga di quanto previsto dal Regolamento UE 1169/2011 per latte, prodotti lattiero-caseari, carni suine fresche, refrigerate o congelate e altre produzioni interessate dal suddetto regolamento. Frodi alimentari e fenomeno dell’Italian sounding stanno danneggiando la reputazione dei prodotti agroalimentari italiani di qualità, sottraendo fatturato al settore primario e al sistema agroalimentare. Per questo è importante dare attuazione a un sistema efficace di etichettatura, che tuteli sia i consumatori che i produttori/trasformatori”.

Fonte: AIOL, Greenbiz

Export agroalimentare record, il commento di De Girolamo

Grande soddisfazione quella espressa dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nel commentare i dati diffusi da “AgrOsserva”, l’Osservatorio Ismea-Unioncamere sull’agroalimentare italiano e presentati nel corso di una conferenza stampa svoltasi al Mipaaf. “Il settore agroalimentare dimostra ancora una volta la propria forza e la propria capacità di resistere al meglio a situazioni economiche difficili. I dati relativi al 2013, diffusi oggi, evidenziano che l’occupazione in agricoltura è riuscita a mantenere un andamento stabile rispetto all’anno precedente, con dati più positivi rispetto all’andamento complessivo nazionale. Se i consumi del settore agroalimentare hanno mostrato una lieve flessione, invece, è importante sottolineare come l’export delle nostre produzioni faccia segnare un nuovo record, con oltre 30 miliardi di euro in valore e un aumento particolarmente significativo per vini, olio di oliva e ortaggi freschi. D’altra parte non possiamo trascurare alcune problematiche del settore, che emergono dai dati sul Pil, sui consumi interni e sull’accesso al credito delle imprese agricole. Bisognerà lavorare per risolvere queste criticità, consapevoli che possiamo puntare su un comparto di qualità, capace di trainare le esportazioni anche in una congiuntura economica internazionale oggettivamente difficile. Sono convinta che il 2014 sarà l’anno della crescita, che interesserà anche i consumi interni per l’agroalimentare. Dovremo essere in grado di impostare nuove strategie politiche per la nostra agricoltura in modo da sfruttare nuove opportunità di crescita e sviluppo”.

Fonte: AIOL

Ismea lancia pianidisettore.it

L’Ismea, Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, ha recentemente creato un nuovo sito, www.pianidisettore.it, nato con l’obiettivo di migliorare la diffusione delle informazioni ed aumentare conseguentemente il grado di trasparenza dei mercati, favorire la competitività delle imprese e fornire elementi di valutazione ai decisori pubblici nazionali e regionali per la definizione delle rispettive politiche economiche. I Piani di settore prevedono infatti interventi istituzionali su temi specifici, tradotti poi in azioni operative, condivise nei Tavoli di Filiera e realizzate in cooperazione dal Mipaaf e dagli enti collegati quali BMTI, CRA, INEA, ISMEA. Belle pagine del sito web imprese e operatori istituzionali potranno reperire informazioni, documenti e dati organizzati per aree tematiche insieme a notizie e aggiornamenti sulle attività in corso e sui progetti realizzati con i Piani di settore.

Fonte: Ismea, Aiol

PAC, accordo con le Regioni. De Girolamo: risultato di grande rilievo

Il Ministro De Girolamo ha voluto commentare oggi l’accordo raggiunto ieri 15 gennaio con le Regioni riguardo l’applicazione della PAC relativamente al secondo pilastro. “Esprimo grande soddisfazione per l’accordo raggiunto oggi con gli Assessori regionali all’Agricoltura e che dovrà essere sottoposto all’approvazione della Conferenza Stato-Regioni di domani sul riparto dei fondi destinati allo sviluppo rurale per la fase di programmazione 2014 – 2020”, ha dichiarato il ministro. “Si tratta di un risultato di grande rilievo – ha proseguito De Girolamo – perché permetterà alle Regioni di avviare al più presto la nuova programmazione e al Ministero di concentrare l’attenzione su misure di grande importanza strategica, come la gestione delle crisi, particolarmente attese dal mondo produttivo, tenuto conto che la riforma della PAC ha di fatto ridimensionato fortemente tutti i precedenti strumenti comunitari utilizzati per la regolazione dei mercati”. “Sono certa che le Regioni sapranno valorizzare al meglio le potenzialità offerte dalla nuova programmazione dello sviluppo rurale, la cui dotazione finanziaria complessiva, rispetto al periodo 2007 – 2013, cresce di quasi 3 miliardi di euro per l’intero periodo”. I fondi stanziati per lo sviluppo rurale ammontano a 20,85 miliardi di euro in sette anni, 18,6 dei quali per l’attuazione dei programmi regionali e 2,2 per misure nazionali per la gestione del rischio, per il piano irriguo, la diversità animale e il finanziamento della nuova rete rurale nazionale. Per quanto riguarda i tassi di cofinanziamento comunitario, la proposta prevede un riconoscimento per le regioni più efficienti, secondo questa successione:  Cofinanziamento Feasr Regioni Competitività: 43,12% (-1,78% rispetto al 2007-2013);  Cofinanziamento Feasr Regioni Transizione: 48,00% (+3,10%) ; Cofinanziamento Feasr Regioni Convergenza: 60,50% (+1,2%). Complessivamente, il cofinanziamento per i prossimi sette anni vedrà una riduzione dello 0,9% rispetto al periodo 2007-2013 (50,0% contro il 50,9% precedente).

Fonte: Aiol